Notifiche
Cancella tutti

Equador golpe per aver rifiutato FMI


dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14373
Topic starter  

Ecuador, un golpe per rovesciare un governo che rigetta il debito

Pubblicato da Lino Bottaro Il 6 ottobre 2010 @ 08:51 in Controllo USA,Finanza
Fonte: www.nuovasocieta.it

[2]

di Daniele Cardetta

titolo originale Ecuador, un golpe per coprire un debito

Sicuramente in pochissimi sono a conoscenza che il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, nel dicembre 2008 ha ribadito l’intenzione di non ripagare i 30,6 milioni di dollari di cedole sulle obbligazioni in scadenza. Correa giustificò tale presa di posizione in quanto il debito estero del suo Paese sarebbe di natura illegittima e da considerarsi quindi immorale. Sempre Correa in tale occasione asserì anche di non volersi assumere alcuna responsabilità in merito in quanto tale debito sarebbe stato contratto prima del suo avvento alla presidenza.

Poco prima di tale decisione storica, del tutto ignorata dai media internazionali, cadeva il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, e in tale occasione i movimenti sociali dell’Ecuador, con il Grupo Nacional de Deuda de Ecuador in prima fila, hanno manifestato nel centro di Quito per supportare la decisione del presidente di non pagare il debito illegittimo. Ormai quasi due anni fa anche il ministro delle Finanze, Mària Elsa Viteri, aveva annunciato l’avvio di una campagna internazionale del governo teso a non rimborsare 3,8 miliardi di debito estero (il 30% del totale di 10,6 miliardi di dollari), corrispondenti a crediti con banche internazionali in scadenza rispettivamente nel 2012, nel 2015 e nel 2030.

Secondo Vitieri i crediti contratti nell’arco di un trentennio, fra il 1976 e il 2006, sarebbero incorsi in numerose irregolarità nella contrattazione del debito, tanto che la stessa commissione designata dal governo per fare luce sulla vicenda avrebbe ipotizzato diversi reati, dal peculato fino all’arricchimento illecito.
Secondo tale Commissione governativa di indagine sul debito estero dell’Ecuador, il Paese avrebbe pagato quasi 120 miliardi di dollari ai suoi creditori tra il 1982 e il 2006, coprendo quindi circa l’88% della cifra attraverso il ricorso a nuovi prestiti; insomma un vero e proprio circolo vizioso che ha strangolato Quito.
Questi dati mostrerebbero dunque come l’Ecuador avrebbe già saldato ben più del dovuto ai suoi creditori, e che l’80% del debito corrisponderebbe a solo il 20% destinato ai progetti di sviluppo, una vera e propria violazione alla sovranità e alla dignità dell’Ecuador. La dichiarazione della Commisione sul debito estero del 20 novembre 2008 ebbe l’effetto di un vero fulmine a ciel sereno in quanto dichiarò il debito contratto dal paese andino non solo come illegittimo ma anche come corrotto e illegale. Le implicazioni di una dichiarazione di questo tipo sono state senza precedenti in quanto metterebbero in dubbio per la prima volta a livello istituzionale la legittimità del sistema del debito contestando le imposizioni di pagamento provenienti dai paesi ricchi.

Come se non bastasse la società civile dell’Ecuador ha deciso di presentare una denuncia penale a carico di otto ex-presidenti del Paese, accusati di irregolarità nella contrattazione del debito estero negli ultimi 30 anni; tra di loro anche Lucio Gutierrez, al governo tra il 1981 e il 2006.
L’11 giugno 2009 il governo dell’Ecuador è finalmente riuscito a riacquistare il 91% dei propri titoli di stato ad un prezzo compreso tra il 30 e il 35%, riuscendo così a ottenere finalmente giustizia.
Uno dei principali artefici di questa impresa dell’Ecuador è stato proprio il presidente Rafael Correa, e non può essere casuale che sia proprio Correa colui che nei giorni scorsi ha rischiato di essere rovesciato da un golpe delle forze di polizia. Proprio Correa, tratto in salvo dalle forze armate, ha parlato di infiltrazioni di uomini dell’ex presidente Gutierrez tra i golpisti, e anche questa non sembra essere solo una combinazione casuale, visto il collegamento tra Gutierrez e il debito pubblico cancellato dal suo successore.
Ciò che ha fatto l’Ecuador con il suo debito estero infatti potrebbe fare da precedente anche per altri paesi che vedano il loro sviluppo tarpato da un debito che spesso è di natura illecita o è stato accumulato da dittature criminali che hanno utilizzato il meccanismo dell’indebitamento per mantenere il proprio controllo sul potere. Chiaramente eliminare dalla scena Correa sarebbe potuto essere un segnale non da poco teso a intimorire altri presidenti che in futuro decidessero di imitare il loro collega ecuadoregno.

Articolo stampato da STAMPA LIBERA: http://www.stampalibera.com

URL dell'articolo: http://www.stampalibera.com/?p=16704


Citazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14373
Topic starter  

a quando un servizio anche a Morales?

Obiettivi del Millennio – Bolivia: “Senza il FMI stiamo meglio di prima” [1]

da unimondo.org [2]

“Quando la Bolivia seguiva i dettami del Fondo Monetario Internazionale il paese non riusciva a sollevarsi. Ora che ci siamo liberati del FMI e della Banca Mondiale prevediamo di liberarci socialmente, culturalmente, finanziariamente ed economicamente. Senza il Fondo Monetario Internazionale stiamo meglio di prima”.

Questa la coraggiosa dichiarazione [3] che il presidente della Bolivia Evo Morales ha fatto durante il suo intervento in occasione dell’ Vertice di Alto Livello delle Nazioni Unite [4] per verificare lo stato di avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio a cinque anni dalla scadenza.

A New York Morales ha affermato [5] che il suo paese registra dei successi nella realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio proprio grazie alla fine della sua sottomissione al Fondo Monetario Internazionale [6] sottolineando che l’indipendenza finanziaria raggiunta dalla Bolivia si riflette nel miglioramento della situazione sociale, nella riduzione della povertà, e nei miglioramenti nella gestione economica.

“Prima di essere eletto presidente, la riserva internazionale della Bolivia era di 1.700 milioni di dollari. Adesso siamo arrivati a 9.000 milioni di dollari in quattro anni e mezzo di presidenza. Nel 2005 gli investimenti pubblici erano meno di 600 milioni di dollari, oggi si aggirano a 2.300 milioni, dei quali il 70% è di origine nazionale e il 30% arrivano dalla cooperazione o dai crediti internazionali”

ha dichiarato [5] Morales.

Il presidente boliviano ha ricordato che i “pacchetti” imposti dal FMI nel suo paese hanno causato instabilità sociale e morti, affermando che il mondo necessita di organizzazioni finanziarie internazionali che non esercitino ricatti ne condizioni per aiutare le nazioni in via si sviluppo.

Morales, durante il suo discorso, ha esortato [3] la comunità internazionale a fare tutti gli sforzi necessari contro la privatizzazione delle risorse naturali in ciascun paese, allo scopo di garantire ai popoli il loro diritto ai servizi di base e mettere fini così alle disuguaglianze, pre-condizione necessaria – secondo il presidente boliviano – per raggiungere gli Obiettivi del Millennio:

“il nostro compito è quello di mettere fine all’ingiusta distribuzione della ricchezza, i paesi sviluppati devono ottemperare gli impegni presi per quanto riguarda l’Aiuto allo Sviluppo. I paesi più ricchi del mondo possiedono il 75% delle risorse, mentre ai paesi più poveri rimane quello che avanza” ha affermato [3] Morales mettendo in evidenza che “ è inaccettabile che venga destinato 15 volte di più per la difesa, la sicurezza e la guerra”.

Quattro i punti [3]che secondo il presidente boliviano dovrebbe seguire la comunità internazionale per ridurre gli indici di povertà: primo fra tutti evitare le privatizzazioni delle risorse naturali.

Secondo: stabilire regole per gli investimenti stranieri in modo da assicurare che la maggioranza dei benefici siano per lo Stato. Lo stato deve essere il proprietario delle risorse:

“quello che dobbiamo discutere in questa riunione è come frenare il saccheggio delle risorse del Sud e come investire questi soldi per far fronte alla povertà nei nostri paesi, nell’educazione”.

Il terzo punto nell’agenda di Morales è l’impegno per i paesi membri a dichiarare che tutti i servizi di base come acqua, energia, comunicazioni, siano considerati diritti umani.

“Non è possibile che le risorse di base siano un affare privato, se si tratta di difendere come diritto l’accesso alle risorse che li garantiscono che devono essere per questo nazionalizzate”

ha spiegato.

L’ultimo punto consiste invece nel destinare le riserve delle nazioni in nuove banche create nel Sud, e non solo in Sud America ma anche in Africa e Asia. L’esempio è l’esperienza del Banco del Sur [7] che già ha dato qualche risultato in America Latina.

“Anziché mettere le nostre riserve nelle banche dei paesi sviluppati, costruiamo una banca del Sud con una percentuale delle nostre riserve internazionali, in modo da rompere con la dipendenza dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale”

ha spiegato il presidente boliviano.

Egli ha affermato che il suo governo ha già raggiunto uno degli Obiettivi, quello di sradicare l’analfabetismo. La percentuale di persone in condizione di povertà estrema è invece diminuita, passando dal 41% al 32% secondo le stime delle Nazioni Unite.

“ Questo risultato è frutto della democratizzazione dell’economia nazionale. Come paesi del Sud dobbiamo salvare le nostre risorse per fare fronte alle grandi nazioni, anziché stare ad aspettare l’aiuto dal Nord”

ha concluso [8] Morales.

Una ricetta quella boliviana, che più di contare sugli aiuti da parte dei paesi ricchi mette prima di tutto la sovranità dei Sud del mondo. Dato che anche il presidente – Barak Obama – ha annunciato un cambio di strategia degli Stati Uniti nell’Aiuto allo Sviluppo [9], le strade indicate da Morales potrebbero essere seguite anche da altri paesi, ora più che mai.

La necessità di riformare le istituzioni finanziarie internazionali e la maggiore responsabilità da affidare a ciascun Paese per quanto riguarda il proprio sviluppo, sono state ribadite anche nella risoluzione (in.pdf [10]) adottata al termine del Vertice di Alto Livello delle Nazioni Unite. Il come e il quando però restano ancora da definire.

Elvira Corona (inviata di Unimondo)
http://www.stampalibera.com/?p=16295


RispondiCitazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14373
Topic starter  

Anche l'Ungheria che ha dato il benservito a FMI e UE ha già un target addosso?
http://www.movisol.org/10news147.htm

chissà quell'incidente della chiusa che conteneva fanghi tossici come si è rotta....


RispondiCitazione
Maria Stella
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1429
 

Dana , brava davvero, grazie.


RispondiCitazione
duca
 duca
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 19
 

Più sono e meglio è: si è aperto il sacco e i gatti stanno uscendo tutti insieme col pelo dritto e incazzosi: con Big Nrother impantanato in Iraq e Afghanistan sono scrosantemente e giustamente sempre di più quelli che mostrano il dito medio all'FMI. Speriamo che la massa critica venga raggiunta presto.


RispondiCitazione
marco76
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 70
 

E incominciata la propaganda contro Morales...Hanno ripreso i media italiani la notizia che vede protagonista il Presidente che si e macchiato di un fallo di reazione in una partita amichevole di calcio.
😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯
Infatti e piu importante il gossip appena da me descritto che la notizia riportata da dana
che tristezza


RispondiCitazione
Condividi: