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Fisk: La discarica dei despoti ne accoglie un altro


fasal75
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www.znetitaly.org

Orig. (ita) http://znetitaly.altervista.org/traduz3/fisk-discarica.html
Orig. (eng) http://www.zcommunications.org/the-dumping-ground-for-despots-welcomes-another-by-robert-fisk

La discarica dei despoti ne accoglie un altro
7/05/2011 Di Robert Fisk

Fonte: The Indipendent

L’Arabia Saudita è un grande mondezzaio per i tiranni. Vi ricordate Idi Amin? Noi Britannici una volta lo amavamo, ma quando ci si è rivoltato contro e ha cominciato a mangiare i suoi nemici ( e a tenere di tanto in tanto una testa in frigorifero), siamo stati felici che fosse scappato in esilio in Arabia Saudita. Poi c’è stato Ben Ali della Tunisia che quest’anno è volato via in quel regno con sua moglie e un sacco di soldi quando la gente non poteva più sopportarlo. Ben Ali piaceva e ai francesi più che ad altri, perché era un “simbolo di stabilità.” E ora Ali Abdullah Saleh, che era anche lui un nostro eroe nella guerra al terrore, è ferito al torace ed è stato trasportato in ospedale a Riyhad.

Sì, siamo tutti grati alla Casa Saudita quando ci levano di torno queste canaglie, quando, naturalmente, non ci servono più, specialmente quando la nostra richiesta di democrazia non va facilmente d’accordo con la nostra continua simpatia per i dittatori locali. Ergo la Siria – ma non parliamo di questo proprio adesso. L’ambasciata degli Stati Uniti a Sanaa potrebbe tuttavia scegliere un membro della famiglia di Saleh per continuare il suo regime a dispetto di tutti i soliti sospetti (Al Qaida, i separatisti, i rivali delle tribù… riempite voi gli spazi mancanti).

No, non riusciamo ancora a levarci l’abitudine dei piccoli Hitler del Medio Oriente e questo spiega perché continuiamo ad appoggiare il più grande deposito di “cattivoni”, proprio l’Arabia Saudita.

E’ vero, ci potrebbe essere la guerra civile in Yemen. C’è sempre stata una specie di guerra civile da quando il “Pazzo Mitch” che ha preso d’assalto e occupato il distretto del Cratere ad Aden e i Britannici si sono ritirati lasciando lo Yemen diviso subito dopo.

I Sauditi saranno felici di tenersi Saleh perché non era stato molto bravo a combattere contro gli Sciiti – il nemico onnipossente – (guardo con gli occhiali deformanti dei vecchi principi del reame quando dico questo) dei loro emiri e califfi Sunniti. A proposito, è stata la stessa ragione per cui i Sauditi hanno invaso il Bahrein per sostenere la minoranza sannita al-Khalifa e aiutare ad abbattere le vecchie moschee appartenenti alla maggioranza sciita con la scusa assurda che erano stati invitati in Bahrein a “mantenere l’ordine”. Mi sembra di ricordare alcuni Europei del XX secolo che usavano argomenti simili (uno di loro era un Italiano grasso, l’altro un ex caporalmaggiore con i baffi). E come noi negli anni ’30, diciamo, va bene, potrebbero essere una forza per la stabilità, questi tipi. Nessuno merita una guerra ad oltranza, ed è il motivo il coraggioso e democratico Obama non ha citato gli impavidi Sauditi nella ridicola perorazione che ha fatto a Washington.

In quanto a Gheddafi, si può capire perché continui a combattere. Potrebbe andare in Burkina Fasu, immagino, ma resisterà per dimostrare che branco di vombati * è la NATO, anche se finirà appeso a una corda. Tre sono caduti, tre devono andarsene (mi riferisco al Bahrein). Poi c’è il settimo. No, naturalmente non ho detto: l’Arabia Saudita.

vombati: vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Vombatidae
“essere un vombato” è un’espressione equivalente al nostro: “essere un somaro”, essere stupido (n.d.t.)

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza vive
Traduzione di Maria Chiara Starace


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