Notifiche
Cancella tutti

Grecia sempre più vicina alla "Grexit"

Pagina 1 / 2

radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
Topic starter  

Lunedì, 08 Giugno 2015

Il dialogo tra sordi continua, ma ogni giorno dimostra che la sordità aumenta. Due giorni fa, dopo l'intervento infuocato di Tsipras al Parlamento di Atene ("le proposte dei creditori sono irricevibili"), i giornali filo-troika riportavano che il presidente della Ue, Jean-Claude Juncker, si negava al telefono se a chiamare erano i greci. Doveva essere il segnale che "la pazienza è finita" e i leader di Syriza possono solo accettare la resa.

Oggi su un importante quotidiano tedesco come Der Spiegel, proprio nel giorno del suo nuovo incontro con Wolfgang Schauble, il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, si è fatto precedere da un'intervista altrettanto urticante: "la Grecia non firmerà alcun accordo senza una ristrutturazione del debito". Ovvero un taglio sostanzioso che lo renda anche pagabile.

Di più: ''Una proposta simile - le condizioni avanzate dalle tre "istituzioni" internazionali, ndr - si fa solo se in realtà non si vuole un accordo''. In pratica un rovesciamento di quanto dicono ai media "i creditori", a proposito della inaffidabilità del nuovo governo greco. L'accusa alla delegazione della Troika è di aver ''ritirato tutte le proposte di avvicinamento trattate nei mesi scorsi'', con il sostegno della cancelleria tedesca Angela Merkel. E ora sono tornati a chiedere quel che chiedevano all'inizio delle trattative. "E' tempo che smettiamo di accusarci reciprocamente ed è tempo che facciamo il nostro lavoro per arrivare a un accordo".

In un'altra intervista al Tagesspiegel, Varoufakis ha lasciato intendere che il suo governo è pronto ad adottare una moneta diversa, se la situazione dovesse degenerare. ''Non vogliamo un altro euro a uso interno per lo Stato greco. Ma proponiamo che i debiti con le tre istituzioni della troika vengano ristrutturati''. Non vogliamo, ma se ci costringete...

Nelle stesse ore il presidente francese, Francois Hollande, ha ammesso che I creditori potrebbero fare "proposte alternative" alla Grecia rispetto a quella discussa la scorsa settimana. Ma il termine ultimo per il negoziato è fine giugno.

In confronti come questo, l'indurimento delle posizioni può anche preludere a un accordo, ma non c'è dubbio che l'inasprimento dei toni renda spesso difficile per ciascuno dei contendenti fare "un passo indietro".

Intanto un sondaggio di due giorni fa assegna a Syriza, se si dovesse andare al voto oggi, addirittura il 45% dei voti. E il 5,5, ai comunisti del Kke. E meno male che i media italiani ci spiegavano che il popolo greco voleva solo "restare nell'euro"...

Redazione Contropiano

http://contropiano.org/internazionale/item/31217-grecia-sempre-piu-vicina-alla-grexit


Citazione
DeborahLevi
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1029
 

come si può votare per qualcuno schiavo del dogma "rimanere nell'euro"?
come può costui essere realmente dalla mia parte se antepone l'interesse politico dell'unione monetaria al mio benessere?

lo stesso discorso vale per il neo fenomeno da baraccone spagnolo alias podemos


RispondiCitazione
1Al
 1Al
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 633
 

Infatti. A me sembra tutta una sceneggiata, alla fine restano tutti dentro col cappio al collo.


RispondiCitazione
DeborahLevi
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1029
 

Infatti. A me sembra tutta una sceneggiata, alla fine restano tutti dentro col cappio al collo.

definitemi pazza ma io preferirei un leader che mi dice di dover fare sacrifici si, ma con la mia moneta, con le mie industrie e con la mia gente...

tutti coloro i quali mi mettono in mezzo la "collaborazione internazionale" e altre pinzellacchere automaticamente diventano per me dei bidoni


RispondiCitazione
patrocloo
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 567
 

Ma quale grexit. Tutte balle! Faranno carte false per non fare sfuggire la Grecia dalla prigione usureucratica. Sarebbe di cattivo esempio. Scommettiamo?


RispondiCitazione
Whado
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 38
 

"Intanto un sondaggio di due giorni fa assegna a Syriza, se si dovesse andare al voto oggi, addirittura il 45% dei voti. E il 5,5, ai comunisti del Kke. E meno male che i media italiani ci spiegavano che il popolo greco voleva solo "restare nell'euro"... "

Certo dopo che si sono fregati i nostri soldi è meglio scappare senza pagare.
Non si smentiscono mai questi "scrocconi".

Prima hanno truccato i loro dati di bilancio per entrare nell'eurozona e nell'euro, perché miravano proprio agli aiuti europei, glie li abbiamo dati e in cambio gli abbiamo chiesto di fare riforme che permettessero di avere un bilancio equilibrato, in modo da spendere meno di quello che lo stato incassa.
Invece i governi greci se ne sono fregati, certo tanto c'è la mamma Europa da mungere.

Adesso hanno anche l'arroganza di insultarci e minacciano di spaccare tutto se non gli diamo altri soldi.


RispondiCitazione
patrocloo
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 567
 

"Intanto un sondaggio di due giorni fa assegna a Syriza, se si dovesse andare al voto oggi, addirittura il 45% dei voti. E il 5,5, ai comunisti del Kke. E meno male che i media italiani ci spiegavano che il popolo greco voleva solo "restare nell'euro"... "

Certo dopo che si sono fregati i nostri soldi è meglio scappare senza pagare.
Non si smentiscono mai questi "scrocconi".

Prima hanno truccato i loro dati di bilancio per entrare nell'eurozona e nell'euro, perché miravano proprio agli aiuti europei, glie li abbiamo dati e in cambio gli abbiamo chiesto di fare riforme che permettessero di avere un bilancio equilibrato, in modo da spendere meno di quello che lo stato incassa.
Invece i governi greci se ne sono fregati, certo tanto c'è la mamma Europa da mungere.

Adesso hanno anche l'arroganza di insultarci e minacciano di spaccare tutto se non gli diamo altri soldi.

Troll pidioti...fiato alle trombe!


RispondiCitazione
Cartesio
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 86
 

"Intanto un sondaggio di due giorni fa assegna a Syriza, se si dovesse andare al voto oggi, addirittura il 45% dei voti. E il 5,5, ai comunisti del Kke. E meno male che i media italiani ci spiegavano che il popolo greco voleva solo "restare nell'euro"... "

Certo dopo che si sono fregati i nostri soldi è meglio scappare senza pagare.
Non si smentiscono mai questi "scrocconi".

Prima hanno truccato i loro dati di bilancio per entrare nell'eurozona e nell'euro, perché miravano proprio agli aiuti europei, glie li abbiamo dati e in cambio gli abbiamo chiesto di fare riforme che permettessero di avere un bilancio equilibrato, in modo da spendere meno di quello che lo stato incassa.
Invece i governi greci se ne sono fregati, certo tanto c'è la mamma Europa da mungere.

Adesso hanno anche l'arroganza di insultarci e minacciano di spaccare tutto se non gli diamo altri soldi.

Ma si Whado hai ragione, facciamoci morire di fame questi scrocconi. È tutta colpa loro se le banche tedesche li hanno sedotti con prestiti a basso interesse per comprare la bella roba teutonica senza preoccuparsi se poi avrebbero potuto restituirli. Ed è sempre colpa loro se si sono fatti prestare i soldi per pagare quei debiti con l'unico risultato di aumentare il debito ed impoverirsi di più con le riforme obbligate della troika. A casa nostra se un poveraccio dichiara fallimento in qualche modo tira il fiato nel saldare i debiti ma la Grecia no, non saremo contenti finché non saranno tutti morti. Perché è questo che vogliamo io e te vero whado? Dai digrigna i denti come faccio io In faccia agli scrocco greci.


RispondiCitazione
Whado
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 38
 

Per Patrocloo e Cartesio

Certo che siete proprio degli idioti, leggete solo le notizie che vi fanno comodo perché così avvalorano la vostra visione delle cose.

La grecia da rifare: baby pensioni, bonus assurdi, corruzione e sprechi

Il salvataggio della grecia tiene in questi giorni l'europa, e non solo, col fiato sospeso. Tutti sono d'accordo nel condannare il comportamento di atene: dati truccati, bilanci falsi e irresponsabilità diffuse. Ma allo stesso tempo se non ci si sbriga le conseguenze saranno gravi per tutti. E gli analisti avvertono, il contagio si farebbe sentire anche fuori dall'ue. L'america lo sa e preme su Angela merkel perché ponga fine alle incertezze

Ma come ha fatto la grecia ad arrivare a questo punto? errori grossolani da un lato, ma dal'altro è l'intero paese a funzionare in modo insostenibile. Ecco alcuni esempi, alcuni così assurdi da sembrare delle invenzioni

Gli stipendi dei dipendenti pubblici rappresentano il 40% del pil. Questo sarà il primo settore in cui tagliare drasticamente. In alcuni settori, oltre alla tredicesima e quattordicesima, ci sono bonus e premi ridicoli. Uno fra tutti: il bonus per chi arriva puntuale al lavoro

Alcuni extra hanno poi dell'assurdo. I forestali per esempio ricevono un'indennità per lavoro all'aria aperta. Ma forse la più clamorosa è la questione delle "zitelle d'oro": le figlie nubili dei dipendenti pubblici hanno diritto a una pensione ereditaria di mille euro al mese. Sono 40mila e costano allo stato 550 milioni l'anno

Per non parlare poi delle pensioni anticipate, fissate a 50 anni per le donne e 55 per gli uomini. Sono previste per 600 categorie ritenute usuranti, tra cui spiccano i parrucchieri, per i danni derivati dalle tinte,, i musicisti che suonano uno strumento a fiato, i presentarori televisivi, per gli effetti nocivi dei microfoni sulla salute

Gli enti inutili non si contano. Il più clamoroso è quello per la salvaguardia del lago kopais, un lago che si è prosciugato nel 1930

Se la Grecia è ridotta così è colpa dei governi corrotti che ha avuto e di una parte della popolazione che se ne è approfittata.

Vi dò anche le fonti.

http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2010/04/30/5481-la-grecia-da-rifare-baby-pensioni-bonus-assurdi-corruzione-e-sprechi

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-05-23/pensioni-greche-resistono-deroghe-e-privilegi-081144.shtml?uuid=AB7YfQlD

http://goofynomics.blogspot.it/2015/05/le-pensioni-della-grecia.html

http://www.linkiesta.it/elezioni-grecia-troika-sprechi

http://www.lettera43.it/politica/grecia-sprechi-milionari-scoppia-lo-scandalo-ert_4367599634.htm


RispondiCitazione
Whado
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 38
 

"Intanto un sondaggio di due giorni fa assegna a Syriza, se si dovesse andare al voto oggi, addirittura il 45% dei voti. E il 5,5, ai comunisti del Kke. E meno male che i media italiani ci spiegavano che il popolo greco voleva solo "restare nell'euro"... "

Certo dopo che si sono fregati i nostri soldi è meglio scappare senza pagare.
Non si smentiscono mai questi "scrocconi".

Prima hanno truccato i loro dati di bilancio per entrare nell'eurozona e nell'euro, perché miravano proprio agli aiuti europei, glie li abbiamo dati e in cambio gli abbiamo chiesto di fare riforme che permettessero di avere un bilancio equilibrato, in modo da spendere meno di quello che lo stato incassa.
Invece i governi greci se ne sono fregati, certo tanto c'è la mamma Europa da mungere.

Adesso hanno anche l'arroganza di insultarci e minacciano di spaccare tutto se non gli diamo altri soldi.

Ma si Whado hai ragione, facciamoci morire di fame questi scrocconi. È tutta colpa loro se le banche tedesche li hanno sedotti con prestiti a basso interesse per comprare la bella roba teutonica senza preoccuparsi se poi avrebbero potuto restituirli. Ed è sempre colpa loro se si sono fatti prestare i soldi per pagare quei debiti con l'unico risultato di aumentare il debito ed impoverirsi di più con le riforme obbligate della troika. A casa nostra se un poveraccio dichiara fallimento in qualche modo tira il fiato nel saldare i debiti ma la Grecia no, non saremo contenti finché non saranno tutti morti. Perché è questo che vogliamo io e te vero whado? Dai digrigna i denti come faccio io In faccia agli scrocco greci.

Questo dimostra il livello della tua capacità di comprensione.
I Greci erano indebitati fino al collo prima di entrare nell'unione europea e nell'euro, tant'è che falsificarono i bilanci per poter essere ammessi con lo scopo di poter ottenere prestiti per sostenere il loro debito.

Se li abbiamo aiutati è stato per non farli fallire e in cambio gli abbiamo chiesto di riformare il loro paese per renderlo un sistema economicamente sostenibile.
Ma i governi greci che si sono succeduti invece di attuare le riforme che togliessero privilegi assurdi ad una parte della popolazione per ridistribuire equamente le risorse tra tutta la popolazione in un modo che sia sostenibile per il popolo greco non lo ha fatto ed hanno continuato a spendere più soldi di quanto incassavano.

Le misure chieste dall'europa sarebbero state anche sostenibili in una situazione normale. Solo che la situazione gli è esplosa in mano perché nessuno aveva previsto l'arrivo di una recessione tanto lunga e dura per tutti.

Ora è ovvio che bisogna continuare ad aiutarli ma il governo greco deve cominciare a fare riforme serie per riequilibrare i bilanci dello stato altrimenti starà sempre sull'orlo della bancarotta.
Quindi Tsipras e Varoufakis invece di andare in giro per l'Europa a fare i galletti farebbero meglio a sedersi ad un tavolo e cercare di risolvere i problemi del loro paese.

E non ti permettere più di rispondermi in quel modo.


RispondiCitazione
radisol
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8261
Topic starter  

Tutti periodici e giornali ... quelli dei link ... per niente confindustriali e/o renziani ...

E poi non sono stati i pur pessimi governi greci ... a riconvertire gli inesigibili crediti privati delle banche francesi e tedesche .... in improbabilissimi ed ancora meno esigibili crediti pubblici dei governi europei nei confronti della Grecia ... a decidere questo è stata la Troika ...

Per cui se oggi la Grecia non paga ... non mi riferisco alle rate dovute al Fmi, per quelle di dilazioni nella storia ne sono state fatte a bizzeffe ... Argentina, Zambia, Islanda, Ungheria solo negli ultimi anni ... ma non paga quanto dovuto a Ue e Bce, la remissione è degli altri popoli europei e non delle banche private francesi e tedesche ( in primis Bnp Paribas e Deutsche Bank ) che hanno a loro tempo combinato questo gran casino ... e che sono riuscite, grazie alla Troika, a scaricare il loro problema appunto sui popoli ....

E comunque, curioso assai che gli stessi media dei link citati ... alle elezioni greche facevano spudoratamente il tifo proprio per Samaras e per il Pasok, cioè i due partiti greci che, quando erano al governo, hanno stilato i bilanci falsi ... si, davvero singolare questa cosa ...


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

Whado sta riportando discorsi già abbondantemente superati.

Le sue obiezioni sono già state screditate sul punto di vista macroeconomico.

La Grecia è già in avanzo primario, ma le politiche di austerità hanno affossato il pil e quindi il debito in percentuale è volato.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-04-23/la-grecia-supera-aspettative-ue-surplus-primario-15-miliardi-133227.shtml?uuid=ABhem9CB

http://it.reuters.com/article/topNews/idITKBN0OJ1PG20150603

http://www.finanza.com/Finanza/Notizie_Mondo/Altri_paesi_Europa/notizia/Grecia_entrate_2014_inferiori_alle_previsioni_mancato_targ-431775

http://www.soldionline.it/grecia-avanzo-primario-considerato-ora-accettabile-da-ue-bce-e-fmi

La Grecia deve uscire dall'euro per salvarsi.

Le argomentazioni di Whado sono già state confutate.

Qui ci si trova davanti a problemi macroeconomici di non funzionamento della moneta unica.

Qui un anali più seria:

http://scenarieconomici.it/leuropa-vorrebbe-salvare-la-grecia-chiedendo-un-avanzo-primario-a-salire-dall1-al-35-missione-impossibile-per-atene-solo-litalia-ci-riesce-eppure-da-berlino-continuano-ad-imporci-lausterita/


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

Questo dimostra il livello della tua capacità di comprensione.
I Greci erano indebitati fino al collo prima di entrare nell'unione europea e nell'euro, tant'è che falsificarono i bilanci per poter essere ammessi con lo scopo di poter ottenere prestiti per sostenere il loro debito.

Se li abbiamo aiutati è stato per non farli fallire e in cambio gli abbiamo chiesto di riformare il loro paese per renderlo un sistema economicamente sostenibile.
Ma i governi greci che si sono succeduti invece di attuare le riforme che togliessero privilegi assurdi ad una parte della popolazione per ridistribuire equamente le risorse tra tutta la popolazione in un modo che sia sostenibile per il popolo greco non lo ha fatto ed hanno continuato a spendere più soldi di quanto incassavano.

Le misure chieste dall'europa sarebbero state anche sostenibili in una situazione normale. Solo che la situazione gli è esplosa in mano perché nessuno aveva previsto l'arrivo di una recessione tanto lunga e dura per tutti.

Ora è ovvio che bisogna continuare ad aiutarli ma il governo greco deve cominciare a fare riforme serie per riequilibrare i bilanci dello stato altrimenti starà sempre sull'orlo della bancarotta.
Quindi Tsipras e Varoufakis invece di andare in giro per l'Europa a fare i galletti farebbero meglio a sedersi ad un tavolo e cercare di risolvere i problemi del loro paese.

E non ti permettere più di rispondermi in quel modo.

La situazione economia ha continuato a peggiorare per le politiche austeritarie sommate a quelle neoliberiste che stanno distruggendo l'economia.

Le riforme hanno solo avuto effetti depressivi.

Oramai anche il FMI lo ammette nella sua divisione tecnica, solo il braccio politico per evidenti questioni di difesa del capitale insiste su riforme che distruggono, non favoriscono l'economia.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/10/lfmi-ci-ripensa-liberalizzare-mercato-non-spinge-leconomia/1577281/


RispondiCitazione
Whado
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 38
 

Questo dimostra il livello della tua capacità di comprensione.
I Greci erano indebitati fino al collo prima di entrare nell'unione europea e nell'euro, tant'è che falsificarono i bilanci per poter essere ammessi con lo scopo di poter ottenere prestiti per sostenere il loro debito.

Se li abbiamo aiutati è stato per non farli fallire e in cambio gli abbiamo chiesto di riformare il loro paese per renderlo un sistema economicamente sostenibile.
Ma i governi greci che si sono succeduti invece di attuare le riforme che togliessero privilegi assurdi ad una parte della popolazione per ridistribuire equamente le risorse tra tutta la popolazione in un modo che sia sostenibile per il popolo greco non lo ha fatto ed hanno continuato a spendere più soldi di quanto incassavano.

Le misure chieste dall'europa sarebbero state anche sostenibili in una situazione normale. Solo che la situazione gli è esplosa in mano perché nessuno aveva previsto l'arrivo di una recessione tanto lunga e dura per tutti.

Ora è ovvio che bisogna continuare ad aiutarli ma il governo greco deve cominciare a fare riforme serie per riequilibrare i bilanci dello stato altrimenti starà sempre sull'orlo della bancarotta.
Quindi Tsipras e Varoufakis invece di andare in giro per l'Europa a fare i galletti farebbero meglio a sedersi ad un tavolo e cercare di risolvere i problemi del loro paese.

E non ti permettere più di rispondermi in quel modo.

La situazione economia ha continuato a peggiorare per le politiche austeritarie sommate a quelle neoliberiste che stanno distruggendo l'economia.

Le riforme hanno solo avuto effetti depressivi.

Oramai anche il FMI lo ammette nella sua divisione tecnica, solo il braccio politico per evidenti questioni di difesa del capitale insiste su riforme che distruggono, non favoriscono l'economia.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/10/lfmi-ci-ripensa-liberalizzare-mercato-non-spinge-leconomia/1577281/

Allora mi spieghi perché le riforme chieste a Irlanda e Portogallo che hanno ricevuto aiuti finanziari hanno funzionato.
L'Irlanda è uscita dalla crisi, nel 2014 ha avuto una crescita del Pil del +4.8% e per quest'anno è previsto un +3.6%.
Il Portogallo quest'anno crescerà dello +0.9%.
Allora o quei paesi sono stati fortunati oppure funzionano in modo più efficiente della Grecia e hanno avuto la volontà di riformarsi.


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

Allora mi spieghi perché le riforme chieste a Irlanda e Portogallo che hanno ricevuto aiuti finanziari hanno funzionato.
L'Irlanda è uscita dalla crisi, nel 2014 ha avuto una crescita del Pil del +4.8% e per quest'anno è previsto un +3.6%.
Il Portogallo quest'anno crescerà dello +0.9%.
Allora o quei paesi sono stati fortunati oppure funzionano in modo più efficiente della Grecia e hanno avuto la volontà di riformarsi.

Dal New York times, il foglio dei complottisti

La ripresa irlandese è solo una chiacchera europea

Sul New York Times si sfata l’illusione della ripresa irlandese: i cittadini non hanno avuto alcun premio per le sofferenze subite, ma i media e soprattutto la Troika insistono a vedere successi dove non ce ne sono. Mentre le condizioni di vita peggiorano e il debito pubblico esplode, chi è stato tutelato fino all’ultimo euro sono i creditori incauti degli anni della “tigre celtica”. E così, dopo che per anni si sono privatizzati gli utili, al momento critico si sono socializzate le perdite.

di FINTAN O’TOOLE, DUBLINO — Stavo parlando poco prima di Natale con un ragazzo che vende scarpe in un grande magazzino di Dublino. Mi ha detto che il giorno prima una troupe televisiva aveva girato delle interviste nel negozio. Volevano sapere se le vendite fossero salite durante l’importantissimo periodo natalizio, per avere un segnale se la malconcia economia irlandese, dopo cinque anni terribili, sia finalmente in ripresa.

La maggior parte dei suoi colleghi aveva risposto che, in realtà, le vendite erano piuttosto deludenti. Uno, che era invece più fiducioso, aveva detto che c'erano segnali di miglioramento. Quando alla sera il giovane ha visto il telegiornale, non è stato particolarmente sorpreso nello scoprire che l'unica intervista mandata in onda era quella con l'ottimista.

Tutti vogliono che l’Irlanda sia una storia a lieto fine, la prova che la disponibilità a subire le pene di un’austerità prolungata alla fine verrà premiata. I cittadini comuni hanno bisogno di qualche speranza. Il governo, nelle parole del vice primo ministro Eamon Gilmore, è "determinato a fare in modo che l'Irlanda divenga la storia di successo dell'Europa." Un influente membro del board della Banca Centrale Europea, Jörg Asmussen, dice: "il programma irlandese è una storia di successo". La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha elogiato l'Irlanda come un esempio di come i paesi in crisi si possano riprendere.

L'unico problema è che, per la maggior parte di noi che davvero vivono qui, la storia di successo dell'Irlanda non assomiglia tanto a "Le ali della libertà" quanto a "Rocky". Noi non siamo stati gioiosamente liberati; abbiamo solo resistito a un sacco di colpi. Stiamo ancora in piedi, ma abbiamo preso così tanti pugni che adesso è difficile vederci bene.

Sì, la situazione finalmente è migliorata, ma le prospettive rosee sono offuscate da due domande assillanti. C’era bisogno di star male per così tanto tempo? E: il duro trattamento ha effettivamente guarito i mali dell'Irlanda?

In particolare, per i conservatori, l'Irlanda è la Tyra Banks delle nazioni: un paese modello. L'unico problema è che non riescono a decidersi di cosa esattamente l’Irlanda sarebbe un modello.

Per lungo tempo, quando l’ Irlanda era in piena espansione, essa era l’esempio perfetto di una minima regolamentazione del mercato e di bassa tassazione. (Con un tempismo impeccabile, nei suoi dibattiti presidenziali con il Senatore Barack Obama nel 2008, il senatore John McCain ha citato la bassa tassazione sulle imprese in Irlanda come un modello per gli Stati Uniti — proprio mentre l’Irlanda stava sprofondando nella crisi.) Ora che l'Irlanda sta cercando di emergere timidamente dalla sua lunga recessione, viene citata come il miglior esempio delle virtù dell’austerità.

Come ha detto in ottobre il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, un falco fiscale: "l'Irlanda ha fatto quello che doveva fare. E ora va tutto bene." L’Irlanda era una storia di successo quando festeggiava all'impazzata, ed è una storia di successo ora, che è la Grande Falciatrice dell’economia internazionale. Nell'abbuffata o nella purga, non possiamo mai sbagliare.

Noi irlandesi siamo eterni ottimisti, ma la convinzione del signor Schäuble che tutto va bene è un raro esempio di un tedesco che ci supera in esuberanza irrazionale. È certamente vero che, se camminate nel nuovo quartiere vicino al porto di Dublino, con gli scintillanti quartieri generali europei di Google, Twitter, Facebook e Yahoo, e i loro caffé e hotel tirati a lucido, si potrebbe concludere che se la crisi irlandese è questa, un boom irlandese deve essere un qualcosa di veramente straordinario.

Il nuovo Marker Hotel all’ultima moda e il complesso residenziale, che hanno aperto i battenti nel mese di aprile e sono costati 120 milioni di euro (163 milioni di $), potrebbe essere a Los Angeles o a Dubai. Si affaccia sulla vivace architettura americana del Grand Canal Square di Martha Schwartz e sul teatro di lusso progettato da Daniel Libeskind. In un paese distrutto da una spettacolare bolla immobiliare, i prezzi delle case a Dublino hanno ricominciato di nuovo a salire, con un aumento del 13 per cento nell'ultimo anno.

Ma l'Irlanda ha due economie: una globale, dominata dalle società americane hi-tech, e una interna, grazie alla quale molti lavoratori irlandesi devono sopravvivere. La prima in effetti è in piena espansione. Proprio a causa della bassa tassazione sulle società, le grandi multinazionali trovano Dublino attraente per altri motivi che non i suoi pub e la sua vita notturna. Per capire quanto l'Irlanda dipenda da questo tipo di investimenti per le sue esportazioni, basti pensare che il prodotto interno lordo irlandese ha pesantemente risentito nel 2013 del fatto che il Viagra (che è prodotto dalla società Pfizer nella contea di Cork) è andato fuori brevetto in Europa. Parlando in generale, tuttavia, la parte globalizzata dell'economia irlandese è rimasta robusta.

Ma è a casa che c'è il mal di cuore: l'economia interna, al di fuori della ristretta comunità delle multinazionali hi-tech. Fuori da Dublino, i prezzi degli immobili sono ancora in calo. I salari della maggior parte dei lavoratori sono drasticamente scesi. La disoccupazione rimane molto alta, al 12,8% — e questo dato sarebbe superiore se non fosse per l'emigrazione. C'è sempre un modo molto semplice per misurare quanto stia bene l’Irlanda: andare nei porti e negli aeroporti alla fine delle vacanze di Natale e contare i giovani che dicono addio ai loro genitori, mentre si dirigono negli Stati Uniti, in Canada, in Australia o in Gran Bretagna, dove vanno a cercare lavoro e opportunità.
Ci sono popoli che nei momenti brutti protestano; gli irlandesi se ne vanno. E lo hanno fatto così in tanti che è dagli anni ‘80 che non si vedeva niente del genere. Quasi 90.000 persone sono emigrate tra l’aprile del 2012 e l’aprile del 2013, e a partire dalla crisi del 2008 se ne sono andate circa 400.000 Per un paese con una popolazione pari circa a quella del Kentucky (circa 4,5 milioni di abitanti), è davvero un sacco di gente.

Non c'è nessun grande mistero sul perché se ne vanno: non credono nella storia di successo. Un importante studio dell’Università di Cork ha rilevato che la maggior parte degli emigranti sono laureati e che quasi la metà di loro ha lasciato un'occupazione a tempo pieno in Irlanda per andare all'estero. Questi non sono profughi disperati; sono giovani brillanti, che non credono più che l’Irlanda possa dar loro le opportunità che desiderano. Semplicemente non si sono bevuti la favola della trionfante ripresa.

Quando il Fondo Monetario Internazionale, la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea — la cosiddetta troika — si sono impadroniti della governance fiscale dell'Irlanda nel dicembre 2010, in qualche modo si sono auto-convinti che profondi tagli alla spesa pubblica e riduzioni dei salari sarebbero andati di pari passo con la crescita economica. Il F.M.I, per esempio, ci ha detto che l'economia irlandese sarebbe cresciuta del 5,25 per cento tra il 2011 e il 2013. In realtà, è cresciuta di circa la metà.

Un po’ di buonsenso avrebbe suggerito che in un'eco
nomia in cui gli investimenti privati erano spariti (i tassi di investimento irlandesi sono ora circa la metà rispetto alla media della zona euro), ridurre anche gli investimenti pubblici avrebbe potuto causare qualche problema. Dopo cinque anni di austerità è scioccante, ma non certo sorprendente, che un bambino irlandese su quattro cresca in una famiglia in cui nessuno ha un posto di lavoro retribuito.

E nemmeno è sorprendente che l’addio della troika alla fine del 2013 e alcuni modesti segnali di ripresa economica non siano stati accolti con balli sfrenati sui tetti. Gli irlandesi erano disposti a sopportarere qualche pena; c'è ancora in giro abbastanza senso di colpa cattolico perché una storia di peccato ed espiazione possa avere un seguito psicologico notevole. La gente guarda mestamente indietro agli anni della “tigre celtica” e ammette che abbiamo meritato la fustigazione per aver pensato che saremmo potuti diventare ricchi vendendoci l’un l’altro case da milioni di dollari. Ma non sono convinti che la dimensione crudele della punizione fosse necessaria o che in effetti la medicina cattiva abbia funzionato.

Dietro entrambe queste affermazioni si profila la grande contraddizione della storia del presunto successo dell’austerità irlandese. L’austerità è stata tale solo per i cittadini.

In parallelo a tutti i tagli della spesa pubblica e a tutti gli appelli alla responsabilità fiscale, c’è stato un programma di spesa così sontuoso da far sembrare avaro un marinaio ubriaco. Metà del programma della troika era il taglio ai salari, al welfare, alla sanità e all’istruzione. L'altra metà era insistere che l’Irlanda continuasse a iniettare grandi risorse nelle sue banche barcollanti, compresa la famigerata, e ora liquidata, Anglo Irish Bank.

La politica del “nessun obbligazionista verrà lasciato indietro”, su cui la Banca Centrale Europea ha insistito, è stata incredibilmente costosa. Per fare le dovute proporzioni, l'Unione europea ha appena accettato di creare un fondo di 75 miliardi di € per affrontare tutte le future crisi bancarie dei suoi Stati membri. La piccola Irlanda ha speso ben 85 miliardi di € per salvare le proprie banche.

È particolarmente irritante per la maggior parte degli irlandesi che ora ci sia un'ammissione, quasi casuale, che quest’idea era abbastanza folle. Olli Rehn, il Commissario agli affari economici dell'Unione Europea e uno dei principali architetti della strategia irlandese dall’inizio della crisi, ora dice: "A posteriori, penso che sia abbastanza facile individuare alcuni errori, come la garanzia di copertura per le banche." Questa ammissione, però, non implica alcun cambiamento di politica. "Ma ormai tutto questo è acqua passata", ha proseguito "e ora noi abbiamo corretto la direzione del fiume". L’Irlanda, ci ha rassicurato il signor Rehn, è in "una situazione migliore, al momento".

Ma il corso fiume non è stato cambiato: dalla decisione catastrofica di salvare le banche a tutti i costi continua ad arrivare un torrente di debiti. La speranza che i debiti irlandesi potessero essere in parte alleggeriti dall'intervento dei partner europei, come riconoscenza per il ruolo del paese nel salvataggio dell'euro, si sta ormai spegnendo.

La piccola Irlanda ha incassato il colpo per salvare l’intera squadra. In cambio, ottiene una pacca sulla spalla e la discutibile soddisfazione di essere chiamata una “storia di successo”.

Ecco perché, alla fine, il programma di austerità non è riuscito nel suo fondamentale obiettivo di far scendere il debito sovrano dell'Irlanda, che in realtà è aumentato vertiginosamente durante gli ultimi 5 anni. Nel 2009, era al 64% del PIL. L'anno scorso, è salito al 125%. Il debito è raddoppiato mentre la spesa pubblica è stata tagliata.

In questo, l'Irlanda può essere davvero un modello: soffrire per mantenere un'immagine irreale di perfezione anoressica .

http://vocidallestero.blogspot.it/2014/01/la-ripresa-irlandese-e-solo-una.html

questa dall' aspen institute, nota istituzione comunista

http://www.aspeninstitute.it/aspenia-online/article/il-difficile-cammino-delleconomia-irlandese-%C3%A8-vera-ripresa


RispondiCitazione
Pagina 1 / 2
Condividi: