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Honduras: escalation della repressione, un altro morto


luxtux
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dal mio blog ( http://lucio.altervista.org/index.php?mod=read&id=1249124671)
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Quello degli ultimi due giorni di protesta in Honduras è ancora una volta un bilancio tragico. Si conta un altro manifestante morto, ucciso a sangue freddo con un colpo di pistola alla testa dagli assassini in divisa del dittatore Roberto Micheletti e numerosi feriti picchiati selvaggiamente dagli agenti dei reparti speciali antisommossa. Tra gli obiettivi preferiti anche fotografi e video operatori free-lance che documentavano le violenze.

Giovedì, prima giornata di agitazione, le manifestazioni si sono svolte prevalentemente intorno all'area del mercato di Belen, nella periferia nord della capitale Tegucigalpa. I disordini sono cominciati al tentativo dei manifestanti di effettuare un blocco stradale sulla direttrice che da Tegucigalpa porta a San Pedro Sula. I manifestanti sono stati attaccati con gas lacrimogeni, proiettili di gomma e colpi d'arma da fuoco. Il professor Roger Vallejo, in piazza coi suoi colleghi che avevano aderito allo sciopero indetto dalle tre centrali sindacali e dal Frente de Resistencia contro il golpe, è caduto vittima di un agente in borghese che, presa accuratamente la mira da una ventina di metri di distanza, l'ha abbattuto con un colpo di pistola alla testa. La polizia, a cui sono stati aggregati i reparti speciali Cobras e reparti dell'esercito, hanno attaccato la popolazione sparando gas lacrimogeni e proiettili di gomma durante tutti gli otto chilometri del percorso del corteo partito dal centro della capitale. Quando il corteo è giunto presso il mercato di Belen, nella periferia nord, ha trovato ad attenderlo la polizia e l'esercito in tenuta antisommossa. Da un elicottero che sorvolava la zona è iniziato un lancio di bombe lacrimogene: è stato il segnale per le "forze di terra" che si sono mosse picchiando selvaggiamente chiunque si trovasse a tiro. E' iniziata così la caccia all'uomo nei confronti di coloro che che cercavano una via di scampo fuggendo in ogni direzione e cercando di nascondersi per sottrarsi alla violenza dei cani da guardia del regime. Molte donne hanno denunciato a Radio Globo di aver subito violenze e umiliazioni corporali da parte dei militari che, protetti dalla divisa, commettono qualsiasi genere di nefandezza contro la popolazione civile che continua a manifestare pacificamente.
La giornata si è conclusa con un numero imprecisato di arresti, tra cui quello di Carlos H. Reyes, leader sindacale e dirigente di Izquierda Independiente, candidato alle prossime elezioni di novembre, che ha anche riportato la frattura di un braccio e undici punti di sutura al capo. I feriti sono centinaia.

La giornata di ieri è stata segnata dalla massiccia risposta popolare alla violenza poliziesca. Un corteo di migliaia di persone si è mosso dalla Facoltà di Pedagogia verso il Parlamento per denunciare le violenze del giorno prima a Belen.

Fonti:
http://radioprogresohn.com/
http://contraelgolpedeestadohn.blogspot.com/
http://chiapas.indymedia.org/index.php?category=9


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