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I dieci miti principali sulla guerra in Libia


fasal75
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I dieci miti principali sulla guerra in Libia

di Juan Cole

Fonte: Juancole.com

30 agosto 2011

Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

La Rivoluzione Libica ha, in larga misura,vinto e questo è un momento di festeggiamenti, non solo per i libici ma anche per una giovane generazione nel mondo arabo che ha perseguito un’apertura politica in tutta la regione. Il segreto dei giorni finali di successo della rivolta sta in una rivolta popolare nei distretti della classe lavoratrice della capitale, che hanno fatto molto del lavoro duro dell’abbattimento del governo della polizia segreta e delle cricche militari. Ha avuto tanto successo che quando le brigate rivoluzionarie sono entrate nella città da ovestm molte hanno incontrato poca o nessuna resistenza, e hanno proceduto direttamente al centro della capitale. Muammar Gheddafi era nascosto mentre andavo in stampa e tre dei suoi figli erano prigionieri. Saif al-Islam Gheddafi era stato apparentemente il governatore di fatto del paese negli anni recenti, perciò la sua cattura ha segnato uno scatto matto. (Scacco matto è una corruzione del persiano “shahmaat”, il “re è sconfitto”, sin da quando gli scacchi arrivarono in occidente dall’India attraverso l’Iran). Scacco matto.

Il finale di partita, in cui la gente di Tripoli ha rovesciato Gheddafi e si è unita al Consiglio Nationale di Transizione dell’opposizione, è lo scenario migliore che avevo suggerito come il più probabile epilogo della rivoluzione. Ho sostenuto questa tesi per un certo tempo ed essa ha suscitato una certa incredulità quando l’ho esposta in una conferenza in Olanda a metà giugno, ma è sempre stata la mia ipotesi migliore che le cose finissero come sono finite. Ho avuto ragione dove gli altri non l’avevano perché le mie premesse si sono rivelate più solide, cioè che Gheddafi aveva perso il sostegno popolare a tutto campo ed era al potere soltanto grazie alla forza. Una volta che una quantità sufficiente della capacità delle sue armi pesanti è andata distrutta e che le forniture di carburante e di munizioni sono state bloccate, l’ostilità sottostante contro il regime della gente comune ha potuto manifestarsi, come è successo a febbraio. Ero inoltre convinto che la generalità dei libici fosse attratta dalla rivoluzione e dall’idea di un’apertura politica, e che non ci fosse in ciò un grande pericolo per l’unità nazionale.

Non intendo sottovalutare le sfide che sono ancora di fronte: operazioni di epurazione contro i lealisti del regime, ristabilimento della legge e dell’ordine in città che hanno assistito a rivoluzioni popolari, ricostituire la polizia e l’esercito nazionale, trasferire a Tripoli il Consiglio Nazionale di Transizione, fondare partiti politici e costruire un nuovo regime parlamentare. Anche in società più istituzionalizzate e meno fondate sui clan, come la Tunisia e l’Egitto, questi compiti si sono dimostrati tutt’altro che facili. Ma sarebbe sbagliato, in questo momento di trionfo della Seconda Repubblica libica, indugiare sulle difficoltà a venire. I libici meritano un momento di esultanza.

Mi hanno sparato addosso parecchioper il mio sostegno alla rivoluzione e all’intervento autorizzato alle Nazioni Unite da parte della Lega Araba e della NATO che hanno impedito che venisse demolito. Di certo non mi hanno sparato nemmeno lontanamente quanto hanno sparato ai giovani di Misurata che hanno respinto le raffiche dei tank di Gheddafi e dunque va bene così. Io odio la guerra, avendone effettivamente vissuta una intera in Libano, e odio l’idea che la gente venga uccisa. I miei critici che mi hanno immaginato eccitato per i bombardamenti della NATO sono stati semplicemente crudeli.

Ma qui io sono d’accordo con il presidente Obama e con la sua citazione di Reinhold Niebuhr. Non si possono proteggere tutte le vittime delle uccisioni di masse dovunque e sempre. Ma dove si può fare un po’ di bene, lo si dovrebbe fare, anche se non si può il bene completo. Io piango la morte di tutti coloro che sono morti in questa rivoluzione, specialmente perché molte delle brigate di Gheddafi sono state chiaramente costrette (hanno disertato in gran numero appena hanno sentito che la cosa era sicura). Ma mi è stato chiaro che Gheddafi non era un uomo da compromessi e che la sua macchina militare avrebbe falcidiato i rivoluzionari, se le fosse stato consentito di farlo.

Inoltre, coloro che chiedono se c’erano interessi statunitensi in Libia, mi sembrano un po’ ciechi. Gli Stati Uniti hanno un interesse a che non ci siano massacri di persone che semplicemente esercitano il proprio diritto a riunirsi liberamente. Gli Stati Uniti hanno un interesse a unordine legale mondiale e perciò alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha richiesto che i libici fossero protetti dal loro governo omicida. Gli Stati Uniti hanno un interesse alla propria alleanza nella NATO e gli alleati della NATO, Francia e Inghilterra, hanno profondamente sentito questo intervento. Gli Stati Uniti hanno un profondo interesse al destino dell’Egitto e quel che accadeva in Libia avrebbe colpito l’Egitto (risulta che Gheddafi avesse alti ufficiali egiziani sul proprio libro paga).

Date le controversie sulla rivoluzione, vale la pena esaminare i miti sulla Rivoluzione Libica che hanno indotto molti osservatori a fare affermazioni così fantasiose o semplicemente errate su di essa.

1. Gheddafi era un progressista nella sua politica interna. Mentre negli anni ’70 Gheddafi è stato probabilmente più generoso nel condividere con la popolazione la ricchezza del petrolio, comprando trattori per gli agricoltori ecc., nell’ultimo paio di decenni quella politica è cambiata. E’ diventato vendicativo nei confronti delle tribù dell’est e del sud-ovest che gli si sono opposte politicamente, privandole della loro equa quota delle risorse del paese. E nell’ultimo decennio e mezzo, l’estrema corruzione e l’ascesa di oligarchi in stile post-sovietico, compreso Gheddafi e i suoi figli, hanno scoraggiato gli investimenti e compromesso l’economia. I lavoratori sono stati strettamente controllati e impossibilitati a negoziare collettivamente miglioramenti delle proprie condizioni. Ci sono state molta più povertà e strutture carenti in Libia di quante avrebbero dovuto essercene in uno stato petrolifero.

2. Gheddafi è stato un progressista nella sua politica estera.Di nuovo, per decenni ha sfruttato posizioni, o atteggiamenti, assunti negli anni ’70. Negli anni recenti ha invece svolto un ruolo sinistro in Africa, finanziando dittatori brutali e contribuendo a fomentare guerre rovinose. Nel 1996 il presunto campione della causa palestinese espulse dal paese 30.000 palestinesi apolidi. Dopo essere rientrato nel consesso internazionale, ponendo fine alla sanzioni europee e statunitensi, ha cominciato a ingraziarsi George W. Bush, Silvio Berlusconi e altri personaggi di destra. Berlusconi ha detto addirittura di aver preso in considerazione le dimissioni da primo ministro italiano quando la NATO iniziò i suoi interventi, dati i suoi rapporti personali con Gheddafi. Gran progressista!

3. E’ stato naturale che Gheddafi abbia inviato l’esercito contro i manifestanti e i rivoluzionari; qualsiasi paese avrebbe fatto la stessa cosa. No, non lo avrebbe fatto, e questo è l’argomento di un cretino morale. In realtà i corpi ufficiali tunisini si sono rifiutati di sparare sulle folle tunisine per il dittatore Zine ElAbidine Ben Ali, e i corpi ufficiali egiziani si sono rifiutati di sparare sulle folle egiziane per Mubarak. La disponibilità dei corpi ufficiali libici a praticare macabra violenza sulle folle manifestanti è derivata dalla centralità dei figli di Gheddafi e compari al vertice della gerarchia militare e dalla mancanza di collegamenti tra il popolo e i soldati professionisti e mercenari. Impiegare l’esercito contr
o non combattenti è stato un crimine di guerra e farlo in modo così diffuso e sistematico è stato un crimine contro l’umanità. Gheddafi e i suoi figli saranno processati per questo crimine, che non è “perfettamente naturale”.

4. C’è stato un lungo stallo nei combattimenti tra i rivoluzionari e l’esercito di Gheddafi. Non è vero. Questa idea è stata favorita dalla posizione di vantaggio di molti osservatori occidentali a Bengasi. E’ vero che c’è stato un lungo stallo a Brega, che è finito ieri quando le truppe di Gheddafi si sono arrese nella località. Ma i due fronti più attivi nella guerra sono stati Misurata e dintorni e la regione montana occidentale. Misurata ha combattuto una battaglia epica, in stile Stalingrado, per l’autodifesa contro i corazzati e le truppe di Gheddafi, risultando alla fine vittoriosa con l’aiuto della NATO e poi ha diretto il combattimento a ovest, verso Tripoli. Le battaglie e le avanzate più spettacolari hanno avuto luogo nella regione montana occidentale, largamente berbera, dove, di nuovo, le unità corazzate di Gheddafi hanno incessantemente bombardato piccole città e paesi ma sono state respinte (con minor aiuto della NATO, inizialmente, che penso non abbia riconosciuto l’importanza di questo teatro). Sono stati i volontari rivoluzionari di questa regione che alla fine hanno preso Zawiya, con l’aiuto della gente di Zawiya, venerdì scorso e che poi hanno tagliato i carburanti e le munizioni che arrivavano dalla Tunisia e hanno reso possibile la caduta della capitale. Tutti coloro che hanno osservato da vicino la guerra da aprile hanno visto movimenti costanti, prima a Misurata e poi nelle montagne occidentali e non c’è stato mai uno stallo complessivo.

5. La Rivoluzione Libica è stata una guerra civile. Non è vero se con ciò si intende una lotta tra due grandi gruppi all’interno del corpo politico. Non c’è stato nulla di simile i brutali combattimenti settari di civili contro civili della Baghdad del 2006. La rivoluzione è iniziata come protesta pubblica pacifica e sono quando le folle urbane sono state sottoposte all’artiglieria, ai carri armati, ai mortai e al fuoco di bombe a grappolo i rivoluzionari hanno cominciato ad armarsi. Quando sono iniziati i combattimenti sono stati combattenti volontari, rappresentanti i quartieri delle proprie città, a impegnare le truppe regolari dell’esercito e i mercenari. Questa è una rivoluzione, non una guerra civile. Solo in alcune limitate parti del territorio, come a Sirte e dintorni, i civili pro-Gheddafi si sono opposti ai rivoluzionari, ma sarebbe sbagliato esagerare un pugno di schermaglie di quel tipo in una specie di guerra civile. Il sostegno a Gheddafi è stato troppo limitato, troppo fragile, e troppo centrato sull’esercito professionale per consentirci di parlare di una guerra civile.

6. La Libia non è un vero paese e avrebbe potuto essere diviso tra est e ovest. Alexander Cockburn ha scritto:

“Non ci vuole grande preveggenza per capire che tutto questo finirà male. Il mancato crollo puntuale di Gheddafi sta stimolando ulteriore pressione per cominciare una guerra sul terreno, poiché l’operazione NATO è, in termini di prestigio, come le banche che Obama ha salvato, Troppo Grande per Fallire. La Libia sarà probabilmente balcanizzata.”

Non capisco la propensione degli analisti occidentali a continuare a dichiarare le nazioni del sud globale “artificiali” e sull’orlo della divisione. E’ una specie di Orientalismo. Tutte le nazioni sono artificiali. Benedict Anderson fa risalire lo stato-nazione alla fine del Settecento, e anche se si trattasse di un po’ prima, è una cosa nuova nella storia. Inoltre la maggior parte degli stati nazione è multi-etnica e molti di quelli più consolidati nel tempo includono sotto-nazionalismi che minacciano la loro unità. Così i catalani e i baschi non sono a loro agio all’interno della Spagna, gli scozzesi possono abbandonare l’Inghilterra in qualsiasi momento ecc. ecc. Per contro, la Libia non ha alcun movimento separatista popolare, ben organizzato. Ha divisioni tribali, ma esse non costituiscono la base di un separatismo nazionalista e le alleanze e le fratture tribali sono più fluide dell’etnicità (che è meno fissa di quanto si crede). Tutti parlano arabo, anche se per i berberi è la lingua ufficiale; i berberi sono tra gli eroi libici centrali della rivoluzione e saranno ricompensati da una Libia più pluralista. Questa generazione di giovani libici, che ha scatenato la rivoluzione, ha, nella maggior parte, frequentato le scuole statali e ha una forte fedeltà verso l’idea della Libia. In tutta la rivoluzione, la gente di Bengasi ha insistito sul fatto che Tripoli è stata e rimarrà la capitale. Gli occidentali che si aspettanodivisioni dopo le dittature sono fissati sugli eventi balcanici dopo il 1989, ma nella maggior parte dei casi non vi è un esatto analogo in quelli del mondo arabo contemporaneo.

7. Perché la rivoluzione avesse successo ci sono volute le brigate di fanteria della NATO sul terreno. Tutti, da Cockburn a MaxBoot (preoccupante quando quei due si trovano d’accordo), hanno proposto quest’idea. Ma non ci sono brigate straniere di fanteria in Libia ed è improbabile che ce ne saranno. I libici sono molto nazionalisti e hanno chiarito questo sin dall’inizio. Lo stesso dicasi per la Lega Araba. La NATO ha delle strutture di intelligence sul territorio, ma sono limitate nel numero, sono state richieste dietro le quinte dai rivoluzionari per collegamento e individuazione e non corrispondono a una forza d’invasione. Il popolo libico non ha mai avuto bisogno di brigate straniere sul terreno per far vincere la propria rivoluzione.

8. Gli Stati Uniti hanno guidato la carica alla guerra. Non vi è alcuna prova di questa accusa. Quando ho chiesto a Glenn Greenwald se il rifiuto degli Stati Uniti di unirsi alla Francia e all’Inghilterra in un fronte unito della NATO avrebbe potuto demolire la NATO, ha risposto che, prima di tutto,la NATO non avrebbe mai proceduto se gli Stati Uniti non avessero scelto l’intervento. Temo che tale risposta sia stata meno basata sui fatti e più dottrinaria di quanto siamo abituati a sentire dal signor Greenwald, le cui ricerche e analisi su temi interni sono generalmente di prima classe. Essendo uno non estraneo alla storia diplomatica e uno che ha effettivamente assistito a riunioni in Europa di ministri degli esteri e di dirigenti dei paesi membri della NATO, sono offeso dalla disinvoltura di una risposta data senza una sostanza maggiore di un’idea fissa. L’eccellente agenzia McClatchy ha riferito i motivi per cui l’allora Segretario alla Difesa Robert Gates, il Pentagono e lo stesso Obama erano estremamente riluttanti a farsi coinvolgere in ancora un’altra guerra nel mondo mussulmano. E’ ovvio che sono statii francesi e gli inglesi a guidare la carica a questo intervento, probabilmente perché ritenevano che una lotta protratta per anni tra l’opposizione e Gheddafi in Libia l’avrebbe radicalizzata e avrebbe dato una possibilità di apertura ad al-Qaeda e posto così numerose minacce all’Europa. Ancheil presidente francese Nicholas Sarkozy è stato maltrattato per l’offerta del suo ministro della difesa, Michele Alliot-Marie, di inviare truppe francesi a sostenere Ben Ali in Tunisia (la Alliot-Marie era stata ospite di Ben Ali in vacanze da favola) e può aver voluto ripristinare il tradizionale prestigio francese nel mondo arabo e anche apparire deciso al suo elettorato. Quali che siano state le motivazioni dell’Europa occidentale, sono state esse quelle decisive, e l’amministrazione Obama vi ha chiaramente aderito come associato secondario (cosa di cui il senatore McCain si lamenta amaramente).

9. Gheddafi non avrebbe ucciso o imprigionato un gran numero di dissidenti a Bengasi, Derna, al-Bayda e Tobruk se gli fosse stato consentito di portare avanti la sua guerra lampo di marzo contro le città orientali che gli avevano disobbed
ito. Ma abbiamo esempi del mondo reale di come egli si sarebbe comportato, a Zawiya, Tawargha, Misurata e altrove. Il suo indiscriminato bombardamento di Misurata aveva già fatto tra le 1.000 e 2.000 vittime a tutto lo scorso aprile ed è continuato per tutta l’estate. E’ stata scoperta almeno una delle fosse comuni di Gheddafi con 150 corpi. E la storia completa degli orrori di Zawiya e altrove all’ovest deve ancora emergere, ma non sarà gradevole. L’opposizione afferma che le forze di Gheddafi hanno ucciso decine di migliaia di persone. Studi medici alla fine potranno chiarire questo problema, ma sappiamo decisamente di cosa Gheddafi è stato capace.

10. Questa è stata una guerra per il petrolio libico. E’ una stupidaggine. La Libia era già integrata nei mercati internazionali del petrolio e aveva concluso contratti per miliardi con BP, ENI ecc. ecc. Nessuna di queste società avrebbe voluto mettere in pericoloi propri contratti per aver ragione del governante che li aveva firmati. Avevano già spesso dovuto subire il trauma di dover competere per i contratti post-bellici iracheni, un processo in cui molte hanno avuto risultati minori di quelli che avrebbero desiderato. I profitti dell’ENI sono stati danneggiati dalla rivoluzione libica, così come lo sono stati quelli di Totale SA e Repsol. Inoltre, togliere dal mercato il petrolio libico attraverso un intervento militare della NATO era prevedibile che facesse aumentare i prezzi del petrolio, cosa che nessun dirigente eletto occidentale avrebbe voluto vedere, specialmente Barack Obama, con il pericolo che un picco dei prezzi energetici avrebbe prolungato la crisi economica. Un argomento economico a favore dell’imperialismo va bene se ha senso, ma questo non lo ha, e non vi sono solide prove al riguardo (che Gheddafi fosse imprevedibile, non è sufficiente) e perciò di tratta di una teoria cospiratoria.

Traduzione di Giuseppe Volpe


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fengtofu
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ma chi è sto muchio di letame di cavallo?


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fasal75
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concorderei con fengtofu.

L'ho postato perché ritengo interessante l'elenco.
Quanto al condividerlo...
onestamente fatico a trovare punti validi da valutare positivamente.


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vimana2
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ma chi è sto muchio di letame di cavallo?

muahahahahaha che schifo di aritcolo....


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Biribissi
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Se questi sono i media alternativi americani..andiamo bene, fsi bene a postarlo almeno la prossima volta che leggo Cole o Znet evito di farmi il sangue marcio non leggendo.che amarezza!


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Levdtrotzkij
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Ecco chi è Juan Cole:
http://www.wsws.org/articles/2011/aug2011/cole-a16.shtml


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fasal75
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Grazie Lev per il link esemplificativo.
Davvero.

L'articolo è davvero ingestibile.

Solo alcuni dei punti che mi lasciano senza parole.
Li sintetizzo nei "contro-miti di cole" e aggiungo delle valutazioni.

10 - > E' falso che la guerra sia stata fatta per il petrolio. (Cole)

La Libia era già integrata nei mercati internazionali del petrolio e aveva concluso contratti per miliardi con BP, ENI ecc. ecc.

E allora?
Se la Libia è integrata nei mercati (e poi sarebbe da vedere quanto) allora è da escludere una guerra per il petrolio?
Cole si è mai chiesto come mai sia stata la Francia a capeggiare questo folle desiderio di libertà?
Oppure come mai lItalia abbia fatto di tutto per rimandare la guerra?
(per l'occasione mi cito
http://www.zcommunications.org/lybia-berlusconi-and-things-we-have-to-know-by-fabio-sallustro)

09 - > Gheddafi avrebbe fatto di tutto se non fosse stato fermato. (Cole)

E’ stata scoperta almeno una delle fosse comuni di Gheddafi con 150 corpi. E la storia completa degli orrori di Zawiya e altrove all’ovest deve ancora emergere, ma non sarà gradevole. L’opposizione afferma che le forze di Gheddafi hanno ucciso decine di migliaia di persone. Studi medici alla fine potranno chiarire questo problema, ma sappiamo decisamente di cosa Gheddafi è stato capace.

Qua siamo alla follia.
Una fossa comune scoperta da chi?
E fatta, lo sappiamo davvero, da chi?
E, nel caso peggiore, davvero UNA SOLA FOSSA COMUNE?
Migliaia e migliaia di morti e una fossa comune?
"l'opposizione afferma...decine di migliaia di morti"
Ah, beh, allora siamo tranquilli.
In una guerra è sempre buona cosa ascoltare una sola parte.
"E la storia completa degli orrori di Zawiya e altrove all’ovest DEVE ANCORA EMERGERE, ma non sarà gradevole. "

Cosaaa???
Deve ancora emergere, non hai dati ma cerchi di dimostrarmi su dei NON dati che la tua tesi è corretta?

08 - >Gli stati uniti non ha dato la carica alla guerra (Cole)
Nel merito forse non dissento del tutto.
Ma hanno dato senza remore tutto il sostegno possibile all'interno del proprio margine di movimento.
Risibile infine la motivazione, secondo Cole, data per l'intervento francese o inglese
La reincollo "E’ ovvio che sono statii francesi e gli inglesi a guidare la carica a questo intervento, probabilmente perché ritenevano che una lotta protratta per anni tra l’opposizione e Gheddafi in Libia l’avrebbe radicalizzata e avrebbe dato una possibilità di apertura ad al-Qaeda e posto così numerose minacce all’Europa. "
Roba ormai vecchia e c'è ancora gente che ci crede.

07 - > Non è vero che ci sono stati sostegni di terra da parte della NATO (Cole)

I libici sono molto nazionalisti e hanno chiarito questo sin dall’inizio. Lo stesso dicasi per la Lega Araba. La NATO ha delle strutture di intelligence sul territorio, ma sono limitate nel numero, sono state richieste dietro le quinte dai rivoluzionari per collegamento e individuazione e non corrispondono a una forza d’invasione. Il popolo libico non ha mai avuto bisogno di brigate straniere sul terreno per far vincere la propria rivoluzione.

I libici sono stati molto chiari sin dall'inizio.
Ah, beh,
gagliardo. Prima avevo dei dubbi invece adesso...

Perché gli occidentali ascoltano sempre I LIBICI.
E' risaputo.
Se loro non vogliono allora noi non facciamo.
La NATO ovviamente poi ha poche strutture nel territorio perché LO DICE LA NATO.
(???)

Mi fermo qua...
anche se gli altri punti sono ugualmente ingestibili.
(il punto 3 è troppo anche per me)

La sostanza?
E' un articolo pro-intervento.
Che venga pubblicato su Zcommunications mi lascia perplesso.
E penso che ne chiederò conto (anche se forse non mi risponderanno)

Qua non si tratta di incensare Gheddafi (mai fu più lontana la mia intenzione) ma almeno di evitare articoli di così basso giornalismo dove esiste solo una parte e solo quella.

vedremo...


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sandman972
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
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Da vomito...una cosa che mi ha fatto particolarmente accapponare la pelle, l'"epurazione" dei lealisti ancora presenti, tra le sfide prossime....EPURAZIONE???? E poi l'idiota mi parte con un pistolotto sul fatto che mai e poi mai si interverrebbe per fare del male, ma solo per proteggere. Ma vattene a quel paese.
Sono comunque articoli utili, per farci rendere conto del livello di becera propaganda che c'è in giro...sembra un proclama di quelli di G. W. Bush dei bei tempi andati, accidenti.


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