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I dieci pericoli che minacciano internet


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Il blog GigaOm stila una lista di rischi che potrebbero compromettere la rete. Dagli attacchi al DNS ai computer zombi, dai virus contro i router alla neutralità della rete. Il professor Maurizio Décina, intervistato da VisionPost, commenta le ipotesi più plausibili.
Per i giovani nati negli anni '80 internet è qualcosa di scontato e di imprescindibile; per gli imprenditori rappresenta un treno d'innovazione che non possono perdere; per i politici sembra perlopiù una minaccia da cavalcare; per molti utenti resta ancora una piattaforma di comunicazione globale in cui l'informazione fluisce liberamente. Tuttavia le cose in futuro potrebbero cambiare. La rete, negli anni a venire, potrebbe mutare la sua natura, cambiare pelle, indebolirsi, addirittura morire. Il noto blog di tecnologia GigaOm ha stilato i 10 modi in cui internet potrebbe rovinarsi, 10 pericoli o debolezze da cui guardarsi se si vuole preservare l'identità della rete.
Vediamoli, in ordine sparso:

1) Attacco al DNS (Domain Name Service o System), il sistema che traduce i nomi di dominio in indirizzi Ip. Un server DNS compromesso da un hacker potrebbe essere usato per sottoporre i navigatori a insidiosi attacchi di phishing, oltre che per interferire nell'invio di email, ha dichiarato un anno fa Paul Mockapetris, uno degli inventori del sistema DNS.

2) Il giorno degli zombi. Non è il film di Romero, ma lo scenario che si presenterebbe se non si riuscirà a contrastare la pratica di utilizzare milioni di computer di ignari utenti per inviare messaggi di spam o effettuare attacchi DDoS (Distributed Denials of Service) coi quali si sommerge di richieste un server utilizzando una rete di macchine messe precedentemente sotto controllo (denominati zombi). Secondo la società di sicurezza MessageLabs, il più grosso spammer russo opera con una rete di 5-10 milioni di computer infetti.

3) Cedimento strutturale. Un incidente o sabotaggio ai cavi in fibra che collegano diversi continenti potrebbe rendere internet inaccessibile a milioni di utenti. Come è successo qualche mese fa quando sono stati danneggiati cinque cavi, di cui due nel Mediterraneo. Del resto lo scorso anno nel solo Atlantico sono state effettuate ben 50 riparazioni. La magia del virtuale è appesa a un filo molto materiale.

4) A mettere in ginocchio la rete basterebbe anche un virus molto forte, capace di prendere di mira i router, e in particolare il protocollo BGP (Border Gateway Protocol), usato per connettere tra loro router di sistemi autonomi distinti, ovvero reti controllate da una singola autorità amministrativa, azienda o provider.

5) Attenzione agli aggiornamenti automatici e ai loro effetti collaterali: possono inceppare software e sistemi, come è accaduto a Skype l'anno scorso, quando dopo un massiccio update di Windows ha smesso temporaneamente di funzionare.

6) La fine della net neutrality, causata dalla richiesta dei carrier di far pagare cifre diverse per accedere a siti diversi e di trattare i bytes in modo differente.

7) Le grandi muraglie tirate su da stati autoritari o da leggi illiberali (vedi il firewall della Cina).

8) Il soffocamento della libertà d'espressione in seguito all'aumento di cause legali, come quella che recentemente ha colpito il sito Wikileaks (ma qui emerge l'ossessione americana per gli avvocati…)

9) La morte per eccessiva frammentazione, prefigurata dall'analista Nick Carr: il rischio cioè che gli utenti internet finiscano inglobati in reti autarchiche e autoreferenziali di persone che la pensano allo stesso modo.

10) La scomparsa dell'essere umano (evidentemente bisognava fare cifra tonda…)

Ma di tutte queste minacce, che ne pensa il nostro guru della rete Maurizio Decina, professore ordinario di telecomunicazioni del Politecnico di Milano?

«L'attacco ai DNS è già avvenuto 4 anni fa, quando per una settimana furono colpite dodici coppie di routers. Ma siamo sopravvissuti». Il pericolo più grave dunque non arriva da qui, semmai dai virus. «Basti pensare che le case di antivirus riescono a rintracciare solo il 60 per cento del malware. Resta un 40 per cento non rivelato. Tra l'altro oggi i virus sono inviati esclusivamente per scopo di lucro», e servono a creare reti di computer zombie, con cui effettuare varie attività criminali.

«Diciamo che per colpire internet al cuore bisognerebbe manomettere fisicamente i Nap (Neutral access point), i punti di interscambio, ovvero i locali dove si interfacciano gli Isp e si scambiano il traffico. Se si colpissero i grandi Nap - in Europa ce n'è una dozzina – certamente sarebbe un bel problema. In genere però sono dei bunker, costruiti secondo criteri di sicurezza».

Per quanto riguarda il rischio proveniente dagli aggiornamenti, Decina non sembra preoccuparsi. «Sono incidenti che possono accadere ma in genere hanno un effetto modesto». Non di rete, insomma. Né lo colpisce l'allarme sulla neutralità della rete: «bisogna distinguere tra accesso alla rete e qualità del servizio». In quanto alle censure, come quelle del governo cinese, Decina è ottimista. Saranno loro ad estinguersi, non internet. Che per fortuna sembra ancora godere di ottima salute.

Carola Frediani
Fonte: www.visionpost.it
Link: http://www.visionpost.it/index.asp?I=3135&C=2&P=2
7.04.08


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