Notifiche
Cancella tutti

Ibridi tra uomini e animali: catastrofe dei nostri giorni.


Eshin
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3620
Topic starter  

Ibridi tra uomini e animali: catastrofe dei nostri giorni.

© Foto : webneel.com

Sono in pochi a meravigliarsi oggi per i prodotti geneticamente modificati. Per ora esseri umani e animali modificati si stanno soltanto preparando per diventare parte di un mondo cui siamo abituati, trasformandolo fino all'inverosimile. Che cosa sono capaci di fare le chimere provenienti dai laboratori di ricerca e rappresentano davvero una seria minaccia?

Per quale motivo gli scienziati invadono il codice genetico degli esseri umani e lo modificano? Lo zoologo Dmitrij Isonkin ha condiviso le sue considerazioni con La Voce della Russia:

Si può trovare più di una risposta. Innanzitutto per l'interesse di ricerca scientifica, per capire in che modo avviene la formazione di embrioni e cellule e se è possibile unire due diversi codici genetici tra di loro senza provocare il rigetto. Poi è molto importante l'aspetto medico. Gli scienziati stanno cercando i metodi per sradicare una malattia, che attualmente è incurabile, grazie a un DNA alieno di un altro organismo resistente a questo male. Infine ciò può risultare un'impresa commercialmente vantaggiosa in futuro poiché si sa che ora nei corpi degli animali si coltivano organi donatori che sono molto costosi.

Tuttavia, come nel caso dei prodotti contenenti OGM, gli organismi vivi geneticamente modificati possono rappresentare un serio pericolo. Tutte le sperimentazioni condotte nel campo dell'ingegneria genetica devono essere sottoposte ai test duraturi nel tempo per capire come infine si comporterà un organismo vivo. E la stragrande maggioranza delle sperimentazioni oggi è condotta su topi da laboratorio la cui aspettativa di vita è assai limitata e, mentre si possono osservare i cambiamenti qualitativi nel loro organismo lungo il periodo di vita di alcune generazioni, con animali di taglia più grossa, tantomeno con gli esseri umani, ciò risulta molto più difficile.

Secondo la legge vigente tutti gli ibridi - chimere devono essere distrutti entro due settimane di vita, ma allora come si capisce l'influenza dei geni misti sulle generazioni successive? Risulta che il governo coscientemente vieta le ricerche più approfondite dell'ibridizzazione tra esseri umani e animali. E' molto più probabile però che ciò avvenga soltanto sulla carta. E in realtà?

Si può soltanto ipotizzare come funzionano laboratori segreti, ma senz'altro, se creano un essere ibrido, allora è poco probabile che lo distruggono in un'età così precoce: le caratteristiche più interessanti si manifestano nel periodo di pubertà, quando le caratteristiche qualitative raggiungono il livello superiore e si può osservare come un gene si comporterà da adulto, e anche nel caso di un incrocio tra un ibride adulto con un altro ibride.

Le sperimentazioni per la chimerizzazione degli esseri umani e animali hanno, in sostanza, lo stesso carattere illegale come la clonazione degli esseri umani. Questi "giochi al Dio", volti alla creazione di una nuova vita con mezzi artificiali, possono effettivamente portare molto lontano. La rivista Cell Research, edita congiuntamente dall'Istituto di biologia molecolare di Shanghai e dall'Accademia di Scienze della Repubblica Popolare Cinese, in una pubblicazione assai recente ha comunicato un caso di sperimentazione, coronato da successo, di un incrocio tra un essere umano e un coniglio. Per realizzare il concetto gli scienziati cinesi hanno liberato l'ovocellula di una coniglia dal DNA natio, dopodiché in essa è stato introdotto DNA umano. In seguito sono stati ottenuti circa 400 embrioni dai quali sono state estratte cellule staminali per successive sperimentazioni, mentre gli ibridi stessi sono stati distrutti. In futuro gli scienziati ipotizzano la creazione di una serie di nuovi ibridi basati sul DNA umano e su quello degli altri animali.

Non è ancora chiaro che tipo di creature saranno. Non è chiaro nemmeno quanto durerà il divieto di una simile manipolazione con il codice genetico degli esseri viventi. Se s'immagina per un secondo che le sperimentazioni saranno legalizzate, come le chimere stesse, allora il nostro mondo cambierà fino all'inverosimile. E una persona andrà al lavoro in compagnia di un uomo-maiale, o di un uomo-asino. E si rimpiangeranno i bei tempi passati!

Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/2014_03_30/Ibridi-tra-uomini-e-animali-catastrofe-dei-nostri-giorni-Seguito-2608/


Citazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14377
 

come approfondimento consiglio

Ogm e brevetti
http://www.equivita.it/Ogmebrevetti.htm
Equivita contro i brevetti sulla materia vivente: perchè dire NO alla mercificazione della biogenetica?

09/11/2011

Oggi vogliamo proporvi una serie di interessanti spunti di riflessione offerti dal Comitato Equivita del membro del Comitato Scientifico del CETRI Fabrizia Pratesi.

La legge brevettuale degli Stati Uniti – che ha molto influenzato le leggi internazionali – è stata concepita nel XIX secolo (tempo in cui la tecnologia USA era arretrata rispetto a quella europea), con una interpretazione molto particolare della parola “novità” (questo il requisito più importante per ottenere un brevetto): essa consentiva (e consente anche oggi con il “Patent Act” che risale al 1952) di richiedere un brevetto su qualsiasi innovazione sconosciuta su territorio nazionale e non descritta in alcuna pubblicazione straniera.

A tale stranezza si è aggiunta, sempre in USA, la sentenza del 1980 della Corte Suprema, che ha consentito al microbiologo Chakrabarty di conseguire il brevetto su di un batterio geneticamente modificato: il primo organismo vivente ad essere brevettato nel mondo!

Da quel momento in poi, come preannunciato da Jeremy Rifkin, furono consentiti in USA, e poi nel resto del mondo, brevetti su qualsiasi essere vivente, o sua parte, con la sola esclusione del corpo umano intero, ma non delle sue parti, né del suo embrione.

Questa legge fu subito ripresa dal Giappone. Poi nel 1998 dall’Europa, con la direttiva europea ­98/44, nonostante l’azione molto forte di una coalizione di 28 Ong che tentarono di far sentire la loro voce… Impresa disperata, impossibile, davanti a quella che lo stesso relatore della direttiva, de Clercq, chiamò “la più forte azione di lobby nella storia del Parlamento Europeo”. Non vi era da stupirsi: le industrie chimico-farmaceutiche, alla ricerca di nuovi mercati e di nuovo potere, avevano investito cifre colossali nelle biotecnologie, chiamate “ l’oro del XXI secolo”.

Con la direttiva 98/44 il brevetto sul vivente viene consentito sfruttando il pretesto di una modifica genetica introdotta nell’organismo (ma talvolta anche senza: i geni umani, ad esempio, vengono brevettati quali sono, nel momento della scoperta). I brevetti sul vivente, coprendo tutta la discendenza, producono diritti (o royalties) ad ogni ciclo riproduttivo della pianta o dell’animale: rappresentano dunque, per chi ha conseguito il brevetto … un business colossale.

Ma l’opposizione a tali brevetti prosegue in Europa anche dopo l’approvazione della direttiva 98/44. Due associazioni antivivisezioniste: l’italiana “Equivita”, (all’epoca “Comitato Scientifico Antivivisezionista”) e la olandese “Dierenbescherming”, inducono i loro rispettivi governi a presentare ricorso contro di essa alla Corte Europea del Lussemburgo. La Norvegia sottoscrive il ricorso anch’essa, grazie agli accordi commerciali con la UE. Ma il ricorso dopo due anni viene respinto…

Incongruenze e illegalità che hanno caratterizzato la strategia, a molti ignota, della privatizzazione della materia vivente. Eccone un elenco molto parziale:

1) Non sono stati rispettati diversi trattati internazionali come: la Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro (1992), la Convenzione sulla Bioetica del Consiglio d’Europa (1996), la Dichiarazione dell’Unesco in difesa del Genoma Umano (1997), fatta propria dall’Assemblea Generale dell’ONU e inserita nella Dichiarazione dei Diritti Umani.
2) Non è stato salvato il “bene comune” più importante: il patrimonio genetico del pianeta. Neppure è stato rispettato il concetto stesso del brevetto, che premia sempre un’invenzione, mai una scoperta
3) L’EPO (Ufficio Europeo dei Brevetti) nato nel ’73 per uniformare la legislazione brevettuale europea di 19 nazioni per mezzo della EPC, la Convenzione Europea sui Brevetti (che, di fatto vieta i brevetti sul vivente) ha sempre agito in maniera ambigua. Esso ha innanzitutto modificato, senza consultare gli Stati firmatari, la EPC nel suo regolamento applicativo, in modo da poter brevettare piante e animali prima ancora dell’approvazione della direttiva europea 98/44, (che comunque non lo autorizzava a farlo, dal momento che alla convenzione aderivano Stati non appartenenti alla UE).
4) L’uso della “biopirateria” (prelievo nascosto di piante o animali nei paesi in via di sviluppo, dove la biodiversità è stata maggiormente conservata) non conosce più limiti, in quanto gli accordi internazionali sono fortemente influenzati dal “Patent Act” degli USA (vedi sopra).
5) La direttiva 98/44, che riprende (anche in questo) la legge statunitense, autorizza i brevetti sulle parti del corpo umano: ciò reca un grave freno alla ricerca scientifica, aumentandone in modo smisurato i costi (in particolare dove il brevetto copre un gene responsabile di qualche malattia). Un esempio: Il giorno in cui Craig Venter, annunciando il desequenziamento del Genoma Umano (giugno 2000) dichiara di voler donare tale patrimonio di conoscenza all’Umanità, egli ha in realtà già brevettato molte migliaia di geni (circa 6.500).
6) I brevetti sulle parti del corpo umano possono inoltre essere rilasciati senza il consenso dei loro proprietari: vedi il caso di John Moore, che si è visto brevettare delle cellule della milza senza essere neppure interpellato.

A quali limiti estremi vogliono giungere i brevetti sul vivente:

L’EPO è divenuto lo strumento, in Europa, per l’attuazione di questa guerra sotterranea di conquista condotta con gli Ogm (armati di brevetto). Gli Ogm, non avendo recato alcuno dei benefici promessi (né aumento di produzione, né riduzione dell’inquinamento, ma il contrario di tutto ciò) hanno reso evidente che la loro introduzione sul mercato ha avuto il fine primario di trasformare in proprietà privata il bene comune più prezioso: le risorse genetiche del pianeta,.
Oggi le industrie biotech conseguono, grazie all’EPO, il brevetto anche sull’intera filiera alimentare della pianta o dell’animale brevettato (ad esempio, sta per essere rilasciato all’Australia un brevetto sull’orzo che ricopre anche il pane, la pasta e la birra che ne derivano). Ma ciò che maggiormente preoccupa i cittadini europei – quando consapevoli di quanto sta avvenendo – è che l’EPO ha iniziato il rilascio di brevetti su piante e animali riprodotti con metodi convenzionali, ovvero “essenzialmente biologici”, per i quali né la Convenzione Europea dei Brevetti, né la Direttiva europea 98/44 danno l’autorizzazione. E’ stato scelto come “caso giuridico” o caso emblematico di questi brevetti: il broccolo EP10698199.

Per questo brevetto era stato presentato un ricorso 3 anni, sul quale era in programma per il 26 ottobre una sentenza finale, da lungo attesa. Tale sentenza è stata all’ultimo momento annullata e il brevetto è stato convalidato! (vedi i Comunicati Stampa di Equivita, qui di seguito allegati).
Va detto che i brevetti su piante o animali riprodotti con metodi convenzionali erano già stati talvolta ottenuti (ad esempio per il tradizionale riso indiano Basmati e per l’albero di Neem, anch’esso di millenaria tradizione indiana, vedi qui sopra il punto 4) ma l’intervento molto energico delle ONG che sorvegliano l’opera dell’EPO, ne aveva ottenuto la restituzione.

Va inoltre sottolineato che L’EPO non dipende da alcuna Corte europea o internazionale, non essendo organo dell’Unione Europea, Questa extraterritorialità costituisce la sua forza. Contro i brevetti che esso rilascia si possono presentare ricorsi soltanto alla sua Corte interna (High Board of Appeal), che talvolta accoglie le istanze della Società Civile … ma molto spesso, non essendo una corte indipendente, riesce ad imporre
la sua, a dir poco discutibile, interpretazione della legge (come nel caso recente del broccolo).

Il 26 ottobre scorso, data della mancata udienza sul broccolo, il Comitato Scientifico EQUIVITA, insieme alla coalizione europea “No patents on seeds”, di cui fa parte, e insieme ad una folta rappresentanza di cittadini e agricoltori, ha manifestato a Monaco davanti alla sede dell’EPO per dire “BASTA”.
La manifestazione ha avuto come scopo quello di indurre i Governi degli Stati Membri della UE e in particolare i Ministri dell’Agricoltura a non riconoscere i nuovi brevetti e a dotarsi di nuove leggi nel caso le leggi attuali non consentissero l’opposizione ad eventi di tale illegalità.

Considerazioni complementari:

Va ricordato che i brevetti sulla materia vivente fanno parte di una politica globale di privatizzazione che è uno dei pilastri dell’ideologia fino ad oggi imperante: il neoliberismo. Questa ideologia, propagandata da economisti e politici di ogni parte del mondo, ha fatto in modo che, senza saperlo, delegassimo ogni potere ad alcuni organismi internazionali (primo fra tutti il WTO, Organizzazione Mondiale per il Commercio). in modo che ogni decisione fosse presa dalle grandi corporations e dai governi più forti. Nelle loro mani erano le redini della politica e dell’economia mondiali, ed essi raramente prendevano in considerazione le difficoltà dei paesi invia di sviluppo, la tutela dell’ambiente, della salute, dei diritti umani.

Secondo il GATS, accordo generale sul commercio dei servizi (che fa parte del WTO) dovranno essere privatizzati, oltre ai beni comuni come l’acqua e le risorse genetiche (di cui abbiamo parlato qui) anche i “servizi”, ovvero: sanità, assistenza, istruzione, trasporti, energia e via dicendo … insomma tutto ciò costituisce lo stato sociale, tutto ciò che rappresenta le conquiste sociali di lunghi secoli di storia e di lotta per raggiungere la democrazia.
Le privatizzazioni ottenute con i brevetti sul vivente stanno accrescendo la differenza tra ricchi e poveri, stanno aumentando le ingiustizie sociali. Per quanto riguarda l’agricoltura esse fanno in modo che i paesi poveri perdano la loro sovranità e sicurezza alimentare (con gli agricoltori trasformati in “mezzadri” delle multinazionali d’occidente), che trascurino l’agricoltura di sostentamento necessaria a sfamare le loro popolazioni per destinare le coltivazioni all’esportazione (soprattutto all’alimentazione del bestiame di cui i paesi ricchi fanno un consumo smodato).

Conclusione:

Per salvare il bene comune più prezioso del pianeta, il suo Patrimonio Genetico, il Comitato Scientifico EQUIVITA si appella a tutti gli Stati Membri della UE affinché:
1) non vengano oggi consentiti in Europa i brevetti sulle piante convenzionali;
2) l’Unione Europea inizi al più presto una revisione della direttiva 98/44, dando l’avvio nel mondo intero ad un divieto globale ai brevetti sulla materia vivente.

Documenti:

Articolo di Fabrizia Pratesi sui brevetti sul vivente

Comunicato Equivita 331

Comunicato Equivita 334

Comunicato Equivita 335

Comunicato Equivita 336

http://cetri-tires.org/press/2011/equivita-contro-i-brevetti-sulla-materia-vivente-perche-dire-no-alla-mercificazione-della-biogenetica/?lang=it

ma mi rendo conto che difendere l'esistente ed il vivente da contaminazioni e deformazioni è roba da reazionari e magari pure retrogradi contro il progresso ed anche da integralisti religiosi


RispondiCitazione
InvernoMuto
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 259
 

Scusate, quando mi hanno operato al ginocchio mi hanno messo al legamento crociato il tendine di un majale (o qualcosa del genere)...ciò mi rende un ibrido?


RispondiCitazione
Condividi: