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Il comune svizzero che otterrà l’indipendenza energetica


Salvathor
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Il comune di Payerne, in Svizzera, ha annunciato lo sviluppo - insieme alla società Groupe E Greenwatt - del più grande progetto di produzione di energia solare della nazione alpina. Si chiamerà Solarpayerne, e prevede l’installazione di 100 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici, che saranno in grado di produrre 16 milioni di kWh/anno. Ossia l’equivalente di quanto consumato dai 9.500 abitanti della cittadina.
«Si tratta di un progetto cruciale per il nostro comune, che ci consentirà di ottenere la piena autonomia di qui al 2015», ha spiegato il sindaco Christelle Luisier Brodard. Ma la vera particolarità di Solarpayerne è costituita dalle sue origini: l’idea non è nata infatti in seno alle istituzioni, bensì dal basso. Un cittadino, Cédric Moullet, ha infatti tentato autonomamente di sviluppare il progetto, contattando lo scorso anno personalmente una serie di potenziali partner, e convincendoli della bontà dell’iniziativa.
Complessivamente, è prevista l’installazione di 40 mila metri quadrati di pannelli sui tetti delle abitazioni, e di altri 60 mila metri quadrati in un terreno situato in un’area industriale.

Fonte: http://valori.it/energia/solare-comune-svizzero-che-otterra-l-indipendenza-energetica-6477.html

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2013/06/payerne-il-comune-svizzero-che-otterra.html


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Truman
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Ci sono alcuni aspetti che non mi tornano.

1) Il fotovoltaico la notte non funziona, quindi servono dispositivi di accumulo dell'energia elettrica da riusare la notte. Ma ciò può rendere antieconomico il fotovoltaico. Sarebbe astuta invece una combinazione di fotovoltaico + idroelettrico.

2) la quantità di installato per 9500 abitanti mi appare enorme, molto di più di quanto serve, anche considerando che bisogna produrre per la notte.

In definitiva ho il sospetto che qualcuno ha trovato modo di fare affari con il fotovoltaico, a spese dei cittadini.


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I conti tornano se vendi l’eccesso di energia prodotta di giorno alla rete. Poi di notte la compri dalla rete a basso costo o scali semplicemente i tuoi consumi notturni dalla produzione non consumata ed immessa in rete di giorno (e vai a pari dato che sembra che la potenza istallata coincida con il consumo annuo). La scelta più conveniente dipende dal differenziale fra prezzo di vendita e prezzo d’acquisto/produzione ed in questo caso in particolare fra prezzo diurno e prezzo notturno dell'energia. Ma comunemente l’energia di giorno costa un 30% in più rispetto la notte. Quindi in questo caso ci dovrebbero anche guadagnare ed ammortizzare ampiamente l'investimento fatto.

In trentino ci sono diverse esperienze che dimostrano che la cosa funziona piuttosto bene. L'incognita vera, ma questo vale per tutti, sarà quando i pannelli saranno da smaltire (soprattutto per gli impianti/moduli di non ultimissima generazione). Non sono ancora ben chiari quali saranno i reali costi di smaltimento (anche se per adesso sembrano accettabili, circa 1,5 € a modulo più iva 21% - diritto smaltimento COBAT - o 250 € /tons nel peggiore dei casi). Ma è passata una direttiva (2012) che accomuna lo smaltimento dei nuovi modelli a quello di qualunque altro elettrodomestico tramite il meccanismo del contributo Raee. Quindi penso che ormai oggi comprando i pannelli stai anche pagando il costo di smaltimento futuro (contributo COBAT).


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Truman
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Confermo che i numeri mi sembrano esagerati.
16 milioni di kWh all'anno per 9500 abitanti equivalgono a 1684 kWh per ogni cittadino, il che mi sembra nettamente superiore a ciò che si consuma di solito in Italia.

Per la notte, certamente ci si può collegare alla rete, ma io avevo provato a prendere sul serio l'idea di "piena autonomia energetica" dichiarata nell'articolo. Insomma se il comune è capace di staccarsi dalla rete è una cosa, se pensa di produrre energia guadagnandoci è un'altra (è appunto un business).

Sui costi dell'energia notturna ho verificato sulla mia bolletta che la differenza è di circa il 10%, ma mi aspetto che a breve i costi tenderanno ad uniformarsi, visto l'aumento costante del fotovoltaico installato.
Potrebbe forse restare la differenza di prezzo per festivi / fine settimana, ma anche qui ho dei dubbi.


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vic
 vic
Illustrious Member
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Post: 6373
 

Truman, il governo svizzero con la nuova politica energetica (stop al nucleare da fissione) ha promosso lo slogan "verso i 2000 kW/abitante". Non ho le cifre sottomano, ma il consumo medio annuale mi pare sia attorno ai 3500 kW/abitante. In fondo e' normale, d'inverno fa piuttosto freddo al nord delle Alpi.

Primo: molte regioni svizzere d'inverno hanno poco sole, non esclusivamente a causa dell'astronomia, ma anche del clima, con parecchia nuvolosita' d'alta quota. Una volta la chiamavano nebbia alta.
Payerne forse e' messa meglio di Zurigo, ma non ci sarebbe competizione se dovesse gareggiare con il sole ed il clima della Sicilia, per esempio.
Poi c'e' la questione del rendimento energetico. Mi spiace, ma il fotovoltaico rende piuttosto poco per metro quadrato, al massimo un 20% con le cellule piu' care. Il resto dell'irradiazione solare va dunque perso.

Non e' il caso con il solare termodinamico.
Su piccola scala esistono solo dei prototipi che sembrano dei barilotti. Insomma il metro quadro diventa un metro cubo, poiche' davanti ha una lente di Fresnel che focalizza la luce su una scatoletta metallica la cui temperatura puo' raggiungere anche 400-500 gradi. Vi si fa passare dell'acqua che viene trasformata in vapore ad alta pressione, il quale fa funzionare una microturbina generatrice di elettricita'. Risultato: a quanto pare un rendimento attorno al 90%, tenendo conto del calore residuo che puo' sempre essere sfruttato. Insomma l'energia che incide la si puo' sfruttare quasi completamente: una parte come elettricita' (prodotta con ottimo rendimento, superiore a quello del fotovoltaico; la parte restante come calore residuo, comunque ben superiore in temperatura a quello prodotto dal solare termico convenzionale, quindi un calore di qualita' superiore.

Non so perche' questa soluzione non abbia preso piede a scala ridotta.

A grande scala c'e' la famosa installazione in Spagna su brevetto dell'ENEA.
Ma li' producono pure di notte, sfruttando il calore accumulato di giorno in sali che raggiungono temperature molto elevate.

Il termodinamico a scala ridotta non prevede l'uso di sali. L'energia elettrica prodotta in surplus puo' sempre essere riversata nella rete, cioe' venire venduta.

La mia opinione la conosci: non sono queste le rivoluzioni energetiche. Il solare e l'eolico, almeno in Svizzera offrono soluzioni puntuali, ben difficilmente soluzioni per tutto il paese. A mio modo di vedere dovrebbero cominciare ad informarsi sulle LENR. Perfino il parlamento UE ed Al Gore stanno aprendo gli occhi, che e' tutto dire.

Il fatto e' che l'aggettivo "nucleare" suscita al volo reazioni di rigetto. Comprensibili psicologicamente. Incomprensibili, se si segue da vicino la rivoluzione LENR in corso, che e' solo all'inizio. Tutto fa presagire che ne vedremo delle belle.

😉


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Truman
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Truman, il governo svizzero con la nuova politica energetica (stop al nucleare da fissione) ha promosso lo slogan "verso i 2000 kW/abitante".

Si, presumibilmente il consumo elettrico in Svizzera è superiore.
E' da capire pure di quali consumi si parla.
In Italia vedo dai consuntivi Terna del 2011 un consumo medio (utenze residenziali) di 1000 kWh ad abitante (notare kWh, energia, non kW, che è potenza). Però a questi consumi sono da sommare quelli industriali, quelli agricoli e quelli del terziario.

La tua spiegazione dell'irraggiamento in Svizzera rende poi conto del numero spropositato di pannelli necessari (rispetto all'Italia).

Insomma i valori di consumo possono anche essere giustificati, ma in assenza di una descrizione dettagliata del progetto, è difficile capire se sia sensato economicamente.


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