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Il virus senza cura consuma l'Africa


Tao
 Tao
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L'Africa occidentale è in piena emergenza: il virus Ebola ha già ucciso 467 persone, e si espande. L'Organizzazione mondiale per la sanità fa appello a «misure drastiche» per frenare il contagio. Oggi un vertice a Accra.

Ebola è in pieno attacco. Da quando un focolaio del virus è stato individuato in Guinea nel marzo scorso, si è già propagato ad altri due vicini dell'Africa occidentale, la Sierra Leone e la Liberia. L'urgenza è forte. Nel suo ultimo bollettino, con data 1 luglio, l'Oms fa il bilancio: al 30 giugno si contano in tutto 759 casi di malattia attribuita al virus Ebola, di cui 467 morti. Casi sono stati identificati in oltre 60 diverse località sparse nei tre paesi, come mostra questa mappa: ciò rende molto difficile non solo curare i pazienti, ma anche frenare la diffusione, e l'Oms teme che la malattia si «internazionalizzi» ancora di più. Più esplicito, il direttore delle operazioni dell'organizzazione umanitaria non governativa Medici senza Frontiere, Bart Janssens, giorni fa diceva che «la situazione è fuori controllo».

Il punto è che non esiste un farmaco o cura in grado di sconfiggere il virus della febbre emorragica, né esiste un vaccino. Il virus Ebola è stato individuato per la prima volta nel 1976, in due esplosioni pressoché simultanee in Sudan e nella Repubblica democratica del Congo (già Zaire), in un villaggio presso il fiume Ebola (da cui il nome). Scoppi di febbre emorragica sono stati registrati poi in Sudan, Costa d’Avorio e Gabon. Gli episodi più virulenti sono stati però in Congo: il più grave nel ’95, quando circa 300 persone sono state colpite e l’80% è morto.

All'inizio Ebola sembra una semplice influenza, ed è facile sottovalutarlo. Le emorragie sono l'ultimo stadio: prima è solo dolore alle giunture e un malessere generale. Poi cominciano i sudori, febbre alta, brividi di freddo (e si può scambiare per malaria). Poi vomito e diarrea. A quel punto il virus ha preso d’assalto il fegato e altri tessuti; sangue esce dalla bocca, dal naso, dagli occhi. In pochi giorni la persona si consuma, e muore. In mancanza di una cura, le vittime possono solo sperare di sopravvivere con cure intensive che consistono nel mantenere i fluidi e sostenere l’organismo mentre lotta con il virus.

Ebola appare e scompare, ogni volta in forma simile (anche se più o meno virulenta): per anni è stato un mistero scientifico. Oggi è noto che «alberga» naturalmente in una certa specia di pipistrelli della famiglia dei Pteropodidae, che ne è immune ma funge da ospite. Agli umani arriva attraverso il contatto con altri animali infetti, scimmie, scimpanze trovati morti nella foresta. Poi si trasmette da persona a persona attraverso il contatto con sangue, fluidi corporali come la saliva. Tra le misure di prevenzione, le autorità raccomandano di tralasciare il rituale del lavaggio dei morti, perché spesso il contagio avviene proprio toccando le vittime.

Fermare il «viaggio» del virus è la vera sfida, per le autorità sanitarie riunite oggi a Accra. Nel suo ultimo bollettino l'Oms cita tre fattori che contribuiscono oggi alla diffusione del virus Ebola attraverso l'Africa occidentale. Il primo è la trasmissione nelle comunità rurali, «facilitato da forti pratiche culturali e credenze tradizionali» (l'Oms non precisa, ma fonti di stampa parlano di popolazioni che si rivolgono al medico «occidentale» solo quando è troppo tardi, o di quanto sia difficile impedire il contatto con i malati, o tra i vivi e i defunti nei riti funebri). Il secondo, la trasmissione nelle zone urbane e suburbane di Conakry in Guinea e Monrovia in Liberia, densamente popolate, dove è difficile evitare il contatto tra gli umani.

Infine, la trasmissione lungo zone confinanti di Guinea, Liberia e Sierra Leone, «sede di intensi scambi commerciali e sociali transfrontalieri». Commercio, visite di famiglia, spostamenti di manodopera possono contribuire al viaggio del virus. Forse è per questo che al vertice di Accra, insieme a ministri e ufficiali sanitari di 11 paesi della regione, alle organizzazioni umanitarie come Msf, a esperti dei centri di ricerca in malattie infettive di Francia, Canada, Stati uniti, l'Oms ha invitato anche dirigenti di linee aeree e compagnie minerarie.

Una cosa è certa, quella di oggi è la peggiore epidemia di Ebola da quando il virus è stato identificato.

Marina Forti
Fonte: http://www.pagina99.it/
2.07.2014


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Kansimba
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Ogni anno in Italia per la 'banale' influenza muoiono circa 10.000 persone. Qua in mezza Africa ne sono morte 500. A voi il giudizio.


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Eshin
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http://www.cdc.gov/vhf/ebola/


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Truman
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Ogni anno in Italia per la 'banale' influenza muoiono circa 10.000 persone. Qua in mezza Africa ne sono morte 500. A voi il giudizio.

Il dato di 10mila morti all'anno mi appare fortemente esagerato.
Da breve ricerca trovo:
circa 1000 decessi considerando come causa di morte soltanto polmonite e influenza.
http://www.epicentro.iss.it/focus/influenza/2010-2011.asp

Va detto che i venditori di vaccini parlano di alcune migliaia di morti per influenza, ma loro devono vendere vaccini.


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Anonymous
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Ogni anno in Italia per la 'banale' influenza muoiono circa 10.000 persone. Qua in mezza Africa ne sono morte 500. A voi il giudizio.

Il dato di 10mila morti all'anno mi appare fortemente esagerato.
Da breve ricerca trovo:
circa 1000 decessi considerando come causa di morte soltanto polmonite e influenza.
http://www.epicentro.iss.it/focus/influenza/2010-2011.asp

Va detto che i venditori di vaccini parlano di alcune migliaia di morti per influenza, ma loro devono vendere vaccini.

Comunque sia questo articolo fa allarmismo a vanvera.


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Kansimba
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MM
 MM
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La media reale è sui 5000 all'anno, per complicazioni dovute a cause preesistenti.

Comunque, sarebbe sufficiente assumere un dosaggio adeguato di Vitamina D3 per veder drasticamente ridursi questi numeri.

Virus influenzali e parainfluenzali vedono come via di accesso preferenziale l'orecchio; se ai primissimi segni di influenza (non che sia facile, più spesso li si trascura, li si sottovaluta oppure non li si avverte proprio) si inseriranno 3 gocce di acqua ossigenata negli orecchi, si potrà anche riuscire ad evitare il problema.


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Kansimba
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Comunque, sarebbe sufficiente assumere un dosaggio adeguato di Vitamina D3 per veder drasticamente ridursi questi numeri.

Virus influenzali e parainfluenzali vedono come via di accesso preferenziale l'orecchio; se ai primissimi segni di influenza (non che sia facile, più spesso li si trascura, li si sottovaluta oppure non li si avverte proprio) si inseriranno 3 gocce di acqua ossigenata negli orecchi, si potrà anche riuscire ad evitare il problema.

Molto interessante, hai altre info a riguardo?


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MM
 MM
Noble Member
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Altre info, non saprei, se puoi porre una richiesta più specifica credo sia possibile fornirle.

Brevemente e in termini semplici, la Vitamina D (vitamina "antirachitica") è da considerarsi in realtà un gruppo pro-ormonale di fondamentale importanza per l'equilibrio e l'efficienza del sistema immunitario e possiede una spiccata attività antinfettiva. E' una sostanza la cui insufficienza o carenza si sta rivelando sempre più estesa nella popolazione generale e, anche quando rientri nei valori di norma, potrebbe non essere utilizzabile o disponibile perché spesso i suoi recettori (VDR) sono in qualche modo inibiti (probabilmente a causa di tossine batteriche), a motivo di ciò anche con una corretta esposizione al sole e una normale assunzione attraverso gli alimenti non si risolve granché.
Questa carenza pare essere coinvolta nelle patologie autoimmuni, nel cancro e in una serie di altri disturbi e malattie minori, per così dire.

In Brasile il Dr. Coimbra la utilizza - a dosaggi anche molto elevati - nel trattamento delle patologie autoimmuni, avendo ormai al suo attivo oltre 2500 casi di Sclerosi Multipla, con una percentuale di successi che pare attestarsi sul 95%, sembra che dopo pochi mesi si arrestino le recidive e nel tempo si osservi anche una possibile riparazione delle lesioni.
Se interessa troverete riferimenti in rete e in youtube.

Comunque, per restare in tema, risulta molto utile nella prevenzione e nel trattamento delle sindromi influenzali.

Per il resto, l'acqua ossigenata, in poche gocce nell'orecchio ai primissimi sintomi di influenza, è di solito in grado di abbattere i virus influenzali e parainfluenzali i quali, di norma, hanno nell'orecchio una via di accesso preferenziale.
Poi entrano in gioco anche batteri e anche altre vie di accesso, ma se si agisce in questo modo ai primi segni si può evitare l'influenza.
E' importante anche lavarsi adeguatamente le mani, da esse è facile che i virus passino alle altre persone.


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