In Libano sale la tensione tra rifugiati siriani (2 milioni n.d.r.) e libanesi (meno di 10 milioni)

Il Libano ha accolto molti profughi siriani per restituire quanto avevano ricevuto i libanesi durante la guerra civile: un asilo sicuro per donne e bambini, un ricovero per anziani e malati, una oasi di pace laddove vigevano le leggi spietate della guerra. La stessa politica di accoglienza fu fatta a suo tempo per i palestinesi espulsi durante le svariate guerre sioniste, ancorche' si sia trattato e si tratti ( perche' i campi ci sono ancora, eccome ) di una accoglienza 'discriminatoria' verso questi: pesantemente discriminatoria, almeno sulla carta ( leggi di interdizione di arti e mestieri, divieti di spostamenti ecc. ). Oggi le contraddizioni religiose sono talmente forti da rendere indispensabile un alleggerimento della situazione, alleggerimento sotto il patrocinio delle potenze occidentali come la Francia, da sempre presente nella regione con un ruolo-chiave, ed anche al nostro piccolo ed ininfluente paese, l'Italia. Un aiuto davvero necessario per stabilizzare sia pure provvisoriamente una situazione davvero ingestibile. Ma e' inutile farsi illusioni: quanto capita oggi al Libano e' solo il prodromo di piu' ampie ed insanabili fratture nel Medio Oriente. E poi, di riflesso, qui da noi.