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Israele ribadisce il suo diritto ad attacchi preventivi


Tao
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Proprio mentre l'Iran avanza a Ginevra, davanti al cosiddetto gruppo P5+1, le sue proposte per giungere ad una soluzione diplomatica della questione del nucleare, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha colto l'occasione della sua visita al memoriale della guerra della Yom Kippur per riaffermare la dottrina israeliana secondo la quale lo Stato ebraico ha il diritto di lanciare attacchi preventivi.

Nelle parole del primo ministro, Israele avrebbe appreso proprio dal conflitto dell'ottobre 1973 "a non sottovalutare il nemico, a non ignorare i pericoli e a non escludere la possibilità di portare attacchi preventivi".

Ancora più gravemente, Netanyahu ha sottolineato che "vi sono casi nei quali la preoccupazione per la reazione internazionale in caso di un nostro attacco preventivo non è sufficiente per escludere un vantaggio strategico" e che "la decisione di un attacco preventivo è una delle più difficili per un governo, giacché non si potrà mai dimostrare che cosa sarebbe successo se non avessimo preso l'iniziativa", un'osservazione evidentemente che può servire a giustificare qualsiasi aggressione militare.

Il primo ministro ha precisato, sintetizzando la dottrina israeliana nelle relazioni internazionali, che "la pace è ottenibile mediante la forza", avvalendosi proprio dell'esperienza della guerra del 1973, in quanto, secondo l'interpretazione sostenuta da Netanyahu, solo dopo la vittoria israeliana in quel conflitto, Egitto e Giordania firmarono la pace con Israele.
Il capo del governo israeliano, del resto, ha spesso ricordato nei giorni scorsi che l'attuale disponibilità dell'Iran a riaprire su nuove basi le trattative sul nucleare dipenderebbe dall'indebolimento del paese conseguente alle sanzioni. "Sarebbe un errore storico - ha aggiunto, ammorbidire le sanzioni proprio quando stanno per diventare efficaci. La pressione internazionale è proprio quello che ha costretto gli Iraniani a fare delle concessioni".
Anche l'amministrazione Usa del presidente Obama è quindi avvisata.

G.C.
Fonte: www.clarissa.it
15.10.2013


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Anonymous
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Proprio mentre l'Iran avanza a Ginevra, davanti al cosiddetto gruppo P5+1, le sue proposte per giungere ad una soluzione diplomatica della questione del nucleare, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha colto l'occasione della sua visita al memoriale della guerra della Yom Kippur per riaffermare la dottrina israeliana secondo la quale lo Stato ebraico ha il diritto di lanciare attacchi preventivi.

Nelle parole del primo ministro, Israele avrebbe appreso proprio dal conflitto dell'ottobre 1973 "a non sottovalutare il nemico, a non ignorare i pericoli e a non escludere la possibilità di portare attacchi preventivi".

Ancora più gravemente, Netanyahu ha sottolineato che "vi sono casi nei quali la preoccupazione per la reazione internazionale in caso di un nostro attacco preventivo non è sufficiente per escludere un vantaggio strategico" e che "la decisione di un attacco preventivo è una delle più difficili per un governo, giacché non si potrà mai dimostrare che cosa sarebbe successo se non avessimo preso l'iniziativa", un'osservazione evidentemente che può servire a giustificare qualsiasi aggressione militare.

Il primo ministro ha precisato, sintetizzando la dottrina israeliana nelle relazioni internazionali, che "la pace è ottenibile mediante la forza", avvalendosi proprio dell'esperienza della guerra del 1973, in quanto, secondo l'interpretazione sostenuta da Netanyahu, solo dopo la vittoria israeliana in quel conflitto, Egitto e Giordania firmarono la pace con Israele.
Il capo del governo israeliano, del resto, ha spesso ricordato nei giorni scorsi che l'attuale disponibilità dell'Iran a riaprire su nuove basi le trattative sul nucleare dipenderebbe dall'indebolimento del paese conseguente alle sanzioni. "Sarebbe un errore storico - ha aggiunto, ammorbidire le sanzioni proprio quando stanno per diventare efficaci. La pressione internazionale è proprio quello che ha costretto gli Iraniani a fare delle concessioni".
Anche l'amministrazione Usa del presidente Obama è quindi avvisata.

G.C.
Fonte: www.clarissa.it
15.10.2013

Questi sono proprio malati, da ricovero.
Nessuno dell'Occidente provi almeno a farli rinsavire.
Non capisco l'ONU ( si fa per dire ) cosa fa ?


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yakoviev
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Nelle parole del primo ministro, Israele avrebbe appreso proprio dal conflitto dell'ottobre 1973 "a non sottovalutare il nemico, a non ignorare i pericoli e a non escludere la possibilità di portare attacchi preventivi".

Falso come Giuda. La guerra dei Sei Giorni l'avevano cominciata proprio secondo questo criterio.


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Mariano6734
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http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/1.552551

Large swaths of Israel's airspace closed due to military drill.

Entirety of the south of Israel closed to all domestic and international air traffic; flights redirected to Jordanian border due to operations.

All of Israel's southern airspace has been closed to non-military air traffic for two days, due to a large-scale drill being conducted by the Israel Air Force since Monday.

Dozens of jet fighters and air-to-air refueling craft took part in the drill, prompting the temporary closure.

Commercial carriers have been instructed to redirect their domestic flights to and from Eilat to an alternative route: Aircraft were to fly west toward Amman, then south along the Jordanian border until they neared Aqaba, before proceeding along their usual routes. Flights to and from the Far East that regularly fly over Eilat were also to use this route.

Civilian air-traffic restrictions were to last a total of 36 hours, and were to affect commercial operators such as Arkia, Israir and El Al, which operate regular routes from Tel Aviv to Eilat and back. It also affected the operations of private and recreational flights.

International carriers were notified of the restrictions.

According to statistics provided by the Israel Airports Authority, the number of flights between Eilat and Tel Aviv totaled 1,226 this September - down 18 percent from last September. From the year's start, 13,536 flights were made on the route - down 2.8 percent from the same period in 2012.


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helios
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Il primo ministro ha precisato, sintetizzando la dottrina israeliana nelle relazioni internazionali, che "la pace è ottenibile mediante la forza",

le relazioni internazionali dicono ancora che la cisgiordania e gerusalemme est sono occupate abusivamente dagli israeliani e che quelle terre a loro non sono state date.
La pace con la sola forza ma senza intelligenza non è ottenibile.


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Anonymous
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George Walker Bush ha fatto scuola al governo israeliano.

Comunque già David Ben Gurion diceva che l' esistenza dello Stato d'Israele è una "grande sfida".
David Ben Gurion, "Israele la grande sfida" Mondadori 1967 ( Prima edizione).
Anche: Moshe Dayan "Storia della mia vita" Mondadori 1997 (Prima edizione).
Begin non è da meno. Menachen Begin, "La rivolta e...fu Israele" Ciarrapico 1981 (Prima edizione).
A.Razak Abdel-Kader, "Israele e il mondo arabo" Il Saggiatore 1964 (prima edizione)
Roger Garaudy, "I miti fondatori della politica israeliana" graphos 1999 (Idem)
Un libro molto documentato, "Sul terrorismo israeliano" graphos 2004 (idem).
Questo è più recente, Matteo Gerlini "Sansone e la Guerra fredda" Firenze University Press 2010.

Ne ho altri, ma penso che possano bastare per capire la politica israeliana "mediante la forza"...

Mi manca una voce autorevole: Golda Meir, "La mia vita" costa troppo e raro.


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