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La bufala degli ‘Italiani che invadono il Regno Unito’


Anonymous
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Topic starter  

http://voxnews.info/2015/08/27/la-bufala-degli-italiani-che-invadono-il-regno-unito/

Tra culi e mutande al vento, tra alieni e altre fandonie, il sito FanPage.it non disdegna la propaganda terzomondista e immigrazionista. Bieca e fatta male.

L’ultima bufala di FanPage (una discarica di giornalisti progressisti) è quella degli ‘Italiani che invadono la Gb':

Chissà se coloro che si sentono invasi dai profughi provenienti da Africa e Asia è disposto ad a giudicare un’invasione quella dei migranti italiani costretti dalla crisi economica a cercare fortuna all’estero… Stando ai dati resi noti dal Daily Telegraph il Regno Unito è diventato la meta prediletta dai nostri connazionali che decidono di emigrare, potendo vantare una crescita economica del 2,6% che fa gola a migliaia di nostri connazionali. Dati alla mano, infatti, gli italiani sono al secondo posto tra gli stranieri che approdano in Gran Bretagna, con un incremento del 37% nel 2015. Ben 57mila per lo più giovani italiani hanno raggiunto Londra e dintorni, mentre lo scorso anno furono 42mila. Dati che testimoniano di come l’Inghilterra appaia sempre più come la Terra Promessa e che sono stati confermati dall’Istituto di Statistica di Londra, riferendosi a quanti hanno ottenuto il ‘National Insurance number’ (l’equivalente del nostro codice fiscale) indispensabile per poter lavorare.

I dati sono reali. Ma sono messi in modo tale da dis-informare il lettore.

In GB vivono, secondo i dati del Telegraph, 150.000 italiani. Ma vivono in GB, anche 147.000 francesi. E 300.000 tedeschi.

Il motivo è semplice: Londra è l’hub finanziario europeo. Molti istituti finanziari di tutti i paesi hanno sedi in loco.

Si tratta di un normale movimento di lavoratori (di alta fascia) tra paesi simili in epoca moderna. E di giovani che vanno a Londra come esperienza di vita.

Ma a qualcuno piace distorcere la realtà per motivazioni biecamente politiche.

Basta leggere il Telegraph per capire quale è il problema: romeni (triplicati), africani, asiatici.

La Gran Bretagna sta scomparendo. Quasi 1/3 dei bambini hanno genitori nati all’estero, e non sono contati gli ‘inglesi’ di seconda e terza generazione. Un vero e proprio genocidio.

E non certo per colpa degli italiani.

PS. Tra l’altro i dati sono del 2014, il 2015 deve ancora finire. Ma forse FP è già ‘avanti’.


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Mattanza
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Un genocidio in che senso scusa? Nel senso che non fare più bimbi per scelta è un genocidio? Magari una degenerazione, quello si.


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Anonymous
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Topic starter  

Nel senso che si sta attuando una politica genocida antitaliana promuovendo l'immigrazione incontrollata penalizzando in ogni modo il popolo italiano.


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Primadellesabbie
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@ Oggettivista

Ho l'impressione che qui, da un po', si stia facendo disinformazione organizzata.

Altrochè:

...discarica di giornalisti progressisti...

sento puzza di ben altre discariche qui attorno.

Se tu vivessi a Londra non avresti postato questa roba, e questo te lo sogni, se mi permetti la franchezza:

...Si tratta di un normale movimento di lavoratori (di alta fascia)...

Dai un'occhiata a questo, che porta dati prossimi a quelli che mi sono stati riferiti tempo fa da persone vicine all'ambasciata:

http://www.internazionale.it/opinione/marco-mancassola/2015/01/24/i-ragazzi-italiani-che-il-regno-unito-non-vuole-piu-2

E non sorvolare questo importante passaggio:

D’altro canto, però, sono presentissimi anche dietro i banchi di negozi e ristorazione. E non solo i negozi del made in Italy o i locali italiani del mercato di Brixton. Ogni volta che si entra in uno Starbucks, due volte su tre c’è un italiano a servire. I lavori a bassa retribuzione che fino a un paio d’anni fa venivano svolti soprattutto da immigrati dell’est Europa – punti vendita delle megacatene, Starbucks e altre catene di coffee shop, Pret à Manger, Eat e via dicendo – adesso sono svolti in maggior parte da giovani sudeuropei. Molto spesso italiani. Bassa paga oraria, turni flessibili, niente mance. Per le grandi catene il flusso di lavoratori sudeuropei è la cinquina del bingo. Sono giovani, sorridenti, hanno una buona etica del lavoro. Sono europei e quindi possono essere assunti senza burocrazia. E hanno bisogno urgente di lavorare.

Per molti ragazzi italiani servire dietro il banco anonimo di una catena è una tappa provvisoria. Macchine del caffè, una stanza in affitto in zona 3, la metro per andare al lavoro. Per altri si tratta di un compromesso. Per altri è semplicemente un lavoro – quello che non c’era nella provincia italiana da cui arrivano. Lo stereotipo della fuga dei cervelli ha smesso da tempo di adattarsi ai nuovi flussi migratori. Si tratta di una fuga, punto.

É solo l’ultima delle tante fughe che hanno contrassegnato ciclicamente la triste storia del nostro Paese, aggiungo.

E non sto ha raccontarti le molte amare narrazioni, che ho avuto occasione di raccogliere negli anni, in vari paesi europei, da connazionali di diverse età e condizione che hanno dovuto far fagotto.

VERGOGNA!


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spadaccinonero
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Post: 10314
 

il modello britannico del meno stato più mercato unito alla babele multietnica per avere lavoratori non specializzati a infimo costo (e soprattutto usa e getta o use ed emigra) è il modello che stiamo importando grazie all'immigrazione di massa incontrollata

non vi è alcun complotto, sta accadendo tutto alla luce del sole

pds

non perdi occasione per dimostrare quello che sei :
uno che non ha mai perso il posto a causa della concorrenza sleale


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Mattanza
Eminent Member
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Post: 49
 

Nel senso che si sta attuando una politica genocida antitaliana promuovendo l'immigrazione incontrollata penalizzando in ogni modo il popolo italiano.

E' un termine usato a sproposito, tanto per far chiarezza, tra una cazzata di Voxnews e un'altra....(vedi immigrati a Ravenna che cagano ovunque). Auguri.


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vic
 vic
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Post: 6373
 

Questa notizia forse fa piu' chiarezza se letta al contrario.

Ovverossia che la fuga di giovani dall'Italia sta diventando preoccupante.

L'emigrazione c'e' sempre stata, e oserei dire, entro certi limiti fa pure bene.
I britannici sono sempre stati degli emigranti loro stessi.

In Italia ci sono quelli che si sdegnano per le tendenze di secessione leghiste, ormai nel dimenticatoio. Pero' chiudono gli occhi davanti alla secessione personale, quella dell'emigrante.

Questa e' la vera secessione che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti.
E sono forze fresche ad andarsene. Gente che ha voglia di rimboccarsi le maniche.

Io la notizia la leggo cosi'.


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thepatriot87
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pds

non perdi occasione per dimostrare quello che sei :
uno che non ha mai perso il posto a causa della concorrenza sleale

visto che hanno chiuso il post di primadellesabbie su questo commento

non vedo come l'essere "uno che non ha mai perso il posto a causa della concorrenza sleale" sia un'offesa a meno che tu abbia perso il lavoro proprio in quel modo.

E' come se ti offendessi se qualcuno ti chiamasse "occupato".


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AcidBoy
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Post: 150
 

non vedo come l'essere "uno che non ha mai perso il posto a causa della concorrenza sleale" sia un'offesa a meno che tu abbia perso il lavoro proprio in quel modo.

si chiama "monopolio dell'indignazione": siccome io sono sfortunato, ho tutto il diritto ad incazzarmi. tu invece che hai il tuo bel lavoro pagato, non hai nessun diritto a lamentarti.


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spadaccinonero
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Post: 10314
 

non vedo come l'essere "uno che non ha mai perso il posto a causa della concorrenza sleale" sia un'offesa a meno che tu abbia perso il lavoro proprio in quel modo.

si chiama "monopolio dell'indignazione": siccome io sono sfortunato, ho tutto il diritto ad incazzarmi. tu invece che hai il tuo bel lavoro pagato, non hai nessun diritto a lamentarti.

no acid non è questa l'interpretazione corretta...

molta gente (soprattutto quelli che ora sono in pensione) non sa cosa vuol dire trovarsi in un settore dove ci sono persone che fanno (più o meno) quello che fai tu ma a metà prezzo

questa si chiama CONCORRENZA SLEALE, chi non l'ha mai subita in quanto ha vissuto in periodi diversi o in settori esenti da tutto ciò non può comprendere questa realtà

ciao patriot 8)


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InvernoMuto
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Conosco tipo un triliardo di persone che ha provato ad emigrare in inghilterra ed erano tutt'altro che lavoratori d'alta fascia (fuorchè un conoscente che fa l'ingegnere a Nottingham). Il fatto è che in capo a tre mesi la maggior parte della gente se ne ritorna mogia mogia in Italia perchè 1)la concorrenza è spietata, specialmente a Londra c'è un numero esorbitante di Spagnoli, Portoghesi, Greci, Polacchi ecc. che tenta la fortuna e ormai il mercato del lavoro è saturo 2)la maggior parte di sti tizi non sa fare una O col culo


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reio
 reio
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 937
 

@ Oggettivista

Ho l'impressione che qui, da un po', si stia facendo disinformazione organizzata.

Altrochè:

...discarica di giornalisti progressisti...

sento puzza di ben altre discariche qui attorno.

Se tu vivessi a Londra non avresti postato questa roba, e questo te lo sogni, se mi permetti la franchezza:

...Si tratta di un normale movimento di lavoratori (di alta fascia)...

Dai un'occhiata a questo, che porta dati prossimi a quelli che mi sono stati riferiti tempo fa da persone vicine all'ambasciata:

http://www.internazionale.it/opinione/marco-mancassola/2015/01/24/i-ragazzi-italiani-che-il-regno-unito-non-vuole-piu-2

E non sorvolare questo importante passaggio:

D’altro canto, però, sono presentissimi anche dietro i banchi di negozi e ristorazione. E non solo i negozi del made in Italy o i locali italiani del mercato di Brixton. Ogni volta che si entra in uno Starbucks, due volte su tre c’è un italiano a servire. I lavori a bassa retribuzione che fino a un paio d’anni fa venivano svolti soprattutto da immigrati dell’est Europa – punti vendita delle megacatene, Starbucks e altre catene di coffee shop, Pret à Manger, Eat e via dicendo – adesso sono svolti in maggior parte da giovani sudeuropei. Molto spesso italiani. Bassa paga oraria, turni flessibili, niente mance. Per le grandi catene il flusso di lavoratori sudeuropei è la cinquina del bingo. Sono giovani, sorridenti, hanno una buona etica del lavoro. Sono europei e quindi possono essere assunti senza burocrazia. E hanno bisogno urgente di lavorare.

Per molti ragazzi italiani servire dietro il banco anonimo di una catena è una tappa provvisoria. Macchine del caffè, una stanza in affitto in zona 3, la metro per andare al lavoro. Per altri si tratta di un compromesso. Per altri è semplicemente un lavoro – quello che non c’era nella provincia italiana da cui arrivano. Lo stereotipo della fuga dei cervelli ha smesso da tempo di adattarsi ai nuovi flussi migratori. Si tratta di una fuga, punto.

É solo l’ultima delle tante fughe che hanno contrassegnato ciclicamente la triste storia del nostro Paese, aggiungo.

E non sto ha raccontarti le molte amare narrazioni, che ho avuto occasione di raccogliere negli anni, in vari paesi europei, da connazionali di diverse età e condizione che hanno dovuto far fagotto.

VERGOGNA!

ma cosa pretendi da vox?


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