La doppia a-morale mediatica

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Angela Davis, Julian Assange, Arnaldo Otegi e Felipe González: silenzi mediatici o tintinnio di sciabole?

José Manzaneda, coordinatore Cubainformación

Lo scorso 7 febbraio, il Governo spagnolo ha impedito alla nota attivista USA Angela Davis visitare, nella prigione di Logroño, il detenuto indipendentista basco Arnaldo Otegi (1). Il fatto non è stato notizia nei grandi media spagnoli. Ricordate, al contrario, il bombardamento mediatico creato quando, lo scorso giugno, l'ex presidente spagnolo Felipe González non ha potuto visitare, in Venezuela, il prigioniero di estrema destra Leopoldo López (2)?
 
Pochi giorni fa, sono stati arrestati a Madrid, per ordine del tribunale, due membri di un gruppo di burattini nel cui spettacolo, di carattere ironico, appariva un cartello con la parola ETA (3). Vari media spagnoli hanno applaudito, senza mezzi termini, al suo incarceramento per una presunta "glorificare del terrorismo" (4). Riuscite a immaginare qualcosa di simile a Cuba o in Venezuela? Quanti editoriali stampa chiamerebbero alla pressione internazionale contro quegli stati, presunti "violatori della libertà di espressione" (5)?
 
In Colombia, ogni 33 ore, muore un minore di cinque anni per denutrizione, secondo lo stesso Istituto Nazionale della Salute (6). La maggior parte sono indigeni wayuu (7). Nulla che interessi la grande stampa internazionale. Né interessa che Cuba -senza il petrolio della Colombia né la sua costante iniezione di capitale USA- abbia conseguito essere il primo paese dell'America Latina a sradicare la malnutrizione infantile grave (8).
 
Si immagini che nelle piantagioni di tabacco di Cuba lavorassero minori di 16 anni, in giornate di 12 ore al giorno? Vero che sarebbe oggetto d'impattanti reportage sulla stampa internazionale? Perché allora non èlo è quando accade -come accade- in Carolina del nord, Kentucky, Tennessee e Virginia, stati dove si produce il 90% del tabacco USA e dove, fino al 2014, lavoravano anche minori di 11 anni (9) ?
 
Tagli di borse di studio ed aumento delle iscrizioni hanno portato a 70000 studenti dello Stato spagnolo a rinunciare l'università pubblica (10). Una situazione difficile da capire per un giovane -per esempio- di Cuba, un paese molto più povero, ma dove l'università è completamente gratuita (11). Gratuità che -curiosamente- giammai citano i media spagnoli quando parlano delle carenze economiche o dei bassi redditi della popolazione cubana (12).
 
Julian Assange, dopo quattro anni rifugiato presso l'Ambasciata dell'Ecuador a Londra, ha ricevuto il sostegno del Gruppo di Lavoro dell'ONU per la Detenzione Arbitraria, che qualificò come "illegali" i mandati di arresto contro di lui di Svezia e Regno Unito (13). Ricordiamo che la polizia di questi due stati perseguono Assange per consegnarlo agli USA, dove sarebbe processato per spionaggio e divulgazione di segreti di Stato attraverso Wikileaks. Regno Unito e Svezia hanno chiarito che non adempiranno alla petizione dell'ONU (13). E' la solita doppia morale dei governi occidentali: esigere il rispetto delle risoluzioni internazionali solo quando non li colpisce. E' il caso della petizione dell'ONU agli USA perché tolgano il blocco a Cuba, per esempio (15).
 
Ma dove è la pressione internazionale per chiedere la liberazione del dissidente Julian Assange? E gli editoriali della grande stampa? Non vi scomodate nel cercarli.