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La Francia si cala le braghe?


cubainforma
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Gli USA, BNP Paribas e la sovranità della Francia

Salim Lamrani (Opera Mundi)
http://lapupilainsomne.wordpress.com

Gli USA si apprestano a sanzionare con una multa record la banca francese più importanti per le sue relazioni commerciali con Cuba e altri paesi sottoposti ad embargo. Ciò, in flagrante violazione del Diritto Internazionale e la sovranità della Francia.

Dopo aver sanzionato la banca Crédit Suisse, con una multa di 2,6 milioni di $ nel maggio 2014, gli Stati Uniti prevedono sanzionare la banca francese BNP Paribas, con una multa di 10.000 milioni di dollari e una temporanea sospensione della sua licenza bancaria nel suo territorio. Washington accusa l'ente finanziario di aver realizzato transazioni in dollari - valuta utilizzata negli scambi internazionali - con i paesi soggetti ad embargo, in particolare Cuba, tra il 2002 e il 2009.

Infatti, Cuba è vittima di un assedio economico da più di mezzo secolo, che colpisce tutti i settori della società e le categorie più vulnerabili della popolazione, cioè bambini, donne ed anziani. Oltre a proibire qualsiasi commercio bilaterale, con poche eccezioni, tra l'isola caraibica e gli Stati Uniti, le sanzioni economiche imposte nel 1960 hanno un carattere extraterritoriale e costituiscono un ostacolo allo sviluppo delle relazioni commerciali e finanziarie tra Cuba e il resto del mondo.

 Tuttavia, secondo il Diritto Internazionale, è severamente vietato applicare in modo extraterritoriale una legislazione nazionale. La legge francese non può essere applicata in Germania e la legge brasiliana non si può applicare in Argentina. Tuttavia, la leggislazione degli Stati Uniti sulle sanzioni economiche contro Cuba (ed altri paesi sotto embargo) viene applicata in tutto il mondo e colpisce BNP Paribas.

Secondo la legislazione francese ed il Diritto Internazionale, BNP Paribas non ha commesso alcuna irregolarità. L'istituto finanziario, essendo una banca francese, non deve in alcun modo sottomettersi alla legge degli Stati Uniti, in nome di un principio fondamentale del diritto internazionale che è la non extraterritorialità delle leggi. La legislazione USA può applicarsi nel territorio nazionale e non può attraversare le frontiere. Inoltre, le transazioni citate da Washington sono state condotte da sussidiarie di BPN Paribas in Europa e non neli Stati Uniti.

 Christian Noyer, governatore della Banca di Francia, è stato esplicito: "Abbiamo verificato che tutte le transazioni incriminate erano conformi alle norme, leggi, regolamenti, a livello europeo e francese". Non c'è "nessuna violazione di queste regole né delle regole delle Nazioni Unite" da parte di BNP Paribas. [1]

BNP Paribas è già stata costretta a licenziare i responsabili coinvolti in questi interscambi contestati dalle autorità statunitensi e prevede negoziare una sanzione meno grave con il processo di ammissione di colpevolezza, benché non abbia commesso nessuna violazione. [2]

Tuttavia, la posizione ufficiale della Francia è estremamente preoccupante. Infatti, invece di difendere gli interessi di una grande società, che non ha commesso alcun reato ai sensi della legislazione nazionale e del diritto internazionale, il governo del Presidente François Hollande ha accettato il punto di vista USA riconoscendo l' "infrazione commessa" e si accontenta solo di denunciare il "carattere sproporzionato delle sanzioni previste". Invece di difendere la sovranità nazionale e condannare l'applicazione extraterritoriale ed illegale della legge statunitense contro gli interessi fondamentali della nazione, Parigi si limita ad implorare una pena meno severa. A piegarsi così docilmente agli ordini di Washington, la Francia rinuncia alla sua indipendenza e offusca durevolmente la sua immagine sulla scena internazionale. [3]
Estados Unidos, BNP Paribas y la soberanía de Francia

Salim Lamrani (Opera Mundi)

Estados Unidos se apresta a sancionar con una multa récord al banco francés más importante por sus relaciones comerciales con Cuba y otros países bajo embargo. Ello, en flagrante violación con el Derecho Internacional y de la soberanía de Francia.

Tras sancionar al banco Crédit Suisse con una multa de 2,6 millones de dólares en mayo de 2014, Estados Unidos prevé sancionar al banco francés BNP Paribas con una multa de 10.000 millones de dólares y una supresión temporal de su licencia bancaria en su territorio. Washington reprocha a la entidad financiera realizar transacciones en dólares – moneda usada en los intercambios internacionales – con países bajo embargo, particularmente Cuba, entre 2002 y 2009.

En efecto, Cuba es víctima de un estado de sitio económico desde hace más de medio siglo, el cual afecta todos los sectores de la sociedad y a las categorías más vulnerables de la población, a saber, los niños, las mujeres y los ancianos. Además de prohibir todo comercio bilateral con escasas excepciones entre la isla del Caribe y Estados Unidos, las sanciones económicas impuestas en 1960 disponen de un carácter extraterritorial y constituyen un obstáculo al desarrollo de las relaciones comerciales y financieras de Cuba con el resto del mundo.

No obstante, según el Derecho Internacional, está terminantemente prohibido aplicar de modo extraterritorial una legislación nacional. La ley francesa no puede aplicarse en Alemania y la ley brasileña no puede aplicarse en Argentina. Ahora bien, la legislación estadounidense sobre las sanciones económicas contra Cuba (y otros países bajo embargo) se aplica en todo el mundo y afecta a BNP Paribas.

Según la legislación francesa y el Derecho Internacional, BNP Paribas no ha cometido ninguna irregularidad. El establecimiento financiero siendo un banco francés, no tiene que someterse de ningún modo a la ley estadounidense, en nombre de un principio fundamental del derecho internacional que es la no extraterritorialidad de las leyes. La legislación estadounidense sólo puede aplicarse en el territorio nacional y no puede cruzar las fronteras. Por otra parte, las transacciones citadas por Washington se realizaron a partir de subsidiarias de la BPN Paribas de Europa y no de Estados Unidos.

Christian Noyer, gobernador del Banco de Francia, fue claro al respecto: “Hemos verificado que todas las transacciones incriminadas estaban conformes a las reglas, leyes, reglamentaciones, a niveles europeo y francés”. No hay “ninguna contravención de esas reglas, ni de las reglas de las Naciones Unidas” por parte de BNP Paribas.[1]

BNP Paribas ya fue obligada a despedir a los responsables implicados en esos intercambios litigiosos para las autoridades estadounidenses y prevé negociar una sanción menos severa usando el proceso del reconocimiento de culpabilidad, aunque no se ha cometido ninguna falta.[2]

En cambio, la posición oficial de Francia es sumamente preocupante. En efecto, en vez de defender los intereses de una gran empresa que no cometió ningún delito según la legislación nacional y el derecho internacional, el gobierno del Presidente François Hollande aceptó el punto de vista estadounidense reconociendo la “infracción cometida” y sólo se contenta con denunciar el “carácter desproporcionado de las sanciones previstas”. En vez de defender la soberanía nacional y condenar la aplicación extraterritorial e ilegal de la ley estadounidense contra los intereses fundamentales de la nación, París se limita a implorar un castigo menos severo. Al plegarse tan dócilmente a las órdenes de Washington, Francia renuncia a su independencia y empaña durablemente su imagen en la escena internacional.[3]

[1] Les Echos, « Les Etats-Unis font monter la pression sur BNP Paribas », 29 mai 2014.
[2] Ibid.
[3] Le Monde, « Sanctions contre BNP Pariba
s : Paris met le traité de libre-échange dans la balance », 5 juin 2014.


Citazione
Luca Martinelli
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1984
 

Come dicono i francesi: "nous avons un coq a l'Elysèe", quindi non un presidente.


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