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La pazienza controllata di Putin.


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La pazienza controllata di Putin.

I più anziani si ricorderanno dela crisi di ottobre 1962 che portò l'umanità ad un capello di una guerra nucleare. La posta in gioco era la presenza sull'isola di Cuba un missile nucleare che la Russia aveva offerto a Cuba, dopo l'attacco americano alla Baia dei Porci nel 1961, come forza dissuasiva a qualsiasi altro intervento degli Stati Uniti contro Cuba. Era allora inaccettabile per gli Stati Uniti che l'ex Unione Sovietica, affermi la sua presenza nucleare a 90 miglia dalle coste della Florida. Era necessario ad ogni costo che essa metta fine al progetto e ch'essa smantelli le basi di lancio di queste armi nucleari altrimenti sarà attivata la prima guerra nucleare.

Da allora, l'ex Unione Sovietica è stata smantellata, molti paesi che gli si erano loro ricollegati sono stati conquistati dall'Occidente e ne sono diventati alleati militari. Le loro frontiere furono spalancate per ricevere le basi militari con le armi più sofisticate, per, come dire, proteggerli contro l'invasione della Russia. E'con entusiasmo che gli Stati Uniti e gli alleati della NATO si affrettarono a occupare i nuovi spazi. Questo era inaccettabile per Cuba, nel 1962, lo è divenuto per la maggior parte dei paesi dell'ex URSS.

E' evidente che Putin vede chiaramente il gioco degli Stati Uniti e della NATO che accerchino così militarmente la Russia. Gli stessi paesi che si prestano alla militarizzazione dei loro territori divenghino, senza rendersene troppo conto, lo scudo umano di qualsiasi attacco della Russia contro le forze della NATO. Queste armi a disposizione di cui dispongono questi paesi saranno i primi obiettivi di qualunque intervento russo. Le popolazioni ne saranno le prime vittime.

Oggi, da 02 al 19 maggio 2016, sono iniziate, in Estonia, vicino alle frontiere russe, le grandi esercitazioni militari della NATO. Questi esercizi sono spesso utilizzati all'occasione di introdurre armi ad alta tecnologia in quei paesi che confinano con la Russia. Putin vede e sa cosa gli Stati Uniti e la NATO hanno in mente con queste manovre militari. Egli sa che le provocazioni sono lì per convincerlo a porre un gesto militare offensivo al fine di giustificarli ad attaccare la Russia in difesa dei paesi confinanti.

Questi sono gli stessi personaggi che fanno un gioco simile in Siria, attribbuendosi il ruolo di difensori di vedove, orfani e perseguitati dispiegando tutti gli sforzi per combattere i cosiddetti terroristi e sostenendoli, attraverso gli stessi terroristi, l'opposizione armata che lotta contro il regime di Bashar al Assad. Non vi è dubbio che Putin vede questo doppio gioco e che decodifica le strategie di coloro che continuano a chiamarli i loro partner. La sua pazienza resiste a queste manovre, ma ha, in certi momenti, degli interventi da non prendere alla leggera. Ci sono delle linee rosse da non superare. La sicurezza del popolo russo non deve essere in alcun caso minacciata. Per la Siria, la linea rossa da non superare è quella del non rispetto del diritto internazionale e la destabilizzazione del governo legittimo di Bashar al Assad. Il recente invio di nuovi 250 militari americani in territorio siriano, senza l'accordo del governo siriano costituisce un'invasione ed è inaccettabile secondo il diritto internazionale. Al riguardo, Mosca ha annunciato appoggerà qualsiasi intervento del governo legittimo nella sua lotta al terrorismo e quelli che lo sostengono in diversi modi.

L'arte marziale del karate ha probabilmente insegnato a Putin che i colpi che colpiscono di più sono quelli che sono dati al momento più opportuno. Quando colpi dell'attaccante non raggiungono i punti di forza dell'avversario, si ritroveranno in una posizione di debolezza e di vulnerabilità. In ogni comattimento, non ci sono solo i muscoli che contano, ma anche, e senza dubbio, l'intelligenza. Questo è più probabilmente che può spiegare la pazienza di Putin, è uno degli uomini più informati del pianeta. Usa le forze di cui dispone, conosce quelle dei suoi avversari, e attende il momento venuto per colpire là dove ci sarà da ritornarci.

Non bisogna dimenticare che le strade di San Pietroburgo gli hanno insegnato, " quando ci si rende conto che la lotta è inevitabile, bisogna colpire per primi ". Bisogna credere ch'egli continui ancora a sperare che un'intesa possa essere possibile Per il momento, i suoi partner occidentali continuano il loro doppio gioco. Putin lo sa, ma sa ugualmente che questo doppio gioco finirà per aver ragione di loro. Putin è sempre meno solo ed i suoi avversari sono di meno in meno credibili.

di: Oscar Fortin

http://humanisme.blogspot.com

Fonte:
http://reseauinternational.net/la-patience-controlee-de-poutine/

( Trad. kefos93 )

No lo vedrete in TV o nei merdias...

😉


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donjuan
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Grazie Kefos !

La pazienza controllata di Putin.

I più anziani si ricorderanno dela crisi di ottobre 1962 che portò l'umanità ad un capello di una guerra nucleare. La posta in gioco era la presenza sull'isola di Cuba un missile nucleare che la Russia aveva offerto a Cuba, dopo l'attacco americano alla Baia dei Porci nel 1961, come forza dissuasiva a qualsiasi altro intervento degli Stati Uniti contro Cuba. Era allora inaccettabile per gli Stati Uniti che l'ex Unione Sovietica, affermi la sua presenza nucleare a 90 miglia dalle coste della Florida. Era necessario ad ogni costo che essa metta fine al progetto e ch'essa smantelli le basi di lancio di queste armi nucleari altrimenti sarà attivata la prima guerra nucleare.

Da allora, l'ex Unione Sovietica è stata smantellata, molti paesi che gli si erano loro ricollegati sono stati conquistati dall'Occidente e ne sono diventati alleati militari. Le loro frontiere furono spalancate per ricevere le basi militari con le armi più sofisticate, per, come dire, proteggerli contro l'invasione della Russia. E'con entusiasmo che gli Stati Uniti e gli alleati della NATO si affrettarono a occupare i nuovi spazi. Questo era inaccettabile per Cuba, nel 1962, lo è divenuto per la maggior parte dei paesi dell'ex URSS.

E' evidente che Putin vede chiaramente il gioco degli Stati Uniti e della NATO che accerchino così militarmente la Russia. Gli stessi paesi che si prestano alla militarizzazione dei loro territori divenghino, senza rendersene troppo conto, lo scudo umano di qualsiasi attacco della Russia contro le forze della NATO. Queste armi a disposizione di cui dispongono questi paesi saranno i primi obiettivi di qualunque intervento russo. Le popolazioni ne saranno le prime vittime.

Oggi, da 02 al 19 maggio 2016, sono iniziate, in Estonia, vicino alle frontiere russe, le grandi esercitazioni militari della NATO. Questi esercizi sono spesso utilizzati all'occasione di introdurre armi ad alta tecnologia in quei paesi che confinano con la Russia. Putin vede e sa cosa gli Stati Uniti e la NATO hanno in mente con queste manovre militari. Egli sa che le provocazioni sono lì per convincerlo a porre un gesto militare offensivo al fine di giustificarli ad attaccare la Russia in difesa dei paesi confinanti.

Questi sono gli stessi personaggi che fanno un gioco simile in Siria, attribbuendosi il ruolo di difensori di vedove, orfani e perseguitati dispiegando tutti gli sforzi per combattere i cosiddetti terroristi e sostenendoli, attraverso gli stessi terroristi, l'opposizione armata che lotta contro il regime di Bashar al Assad. Non vi è dubbio che Putin vede questo doppio gioco e che decodifica le strategie di coloro che continuano a chiamarli i loro partner. La sua pazienza resiste a queste manovre, ma ha, in certi momenti, degli interventi da non prendere alla leggera. Ci sono delle linee rosse da non superare. La sicurezza del popolo russo non deve essere in alcun caso minacciata. Per la Siria, la linea rossa da non superare è quella del non rispetto del diritto internazionale e la destabilizzazione del governo legittimo di Bashar al Assad. Il recente invio di nuovi 250 militari americani in territorio siriano, senza l'accordo del governo siriano costituisce un'invasione ed è inaccettabile secondo il diritto internazionale. Al riguardo, Mosca ha annunciato appoggerà qualsiasi intervento del governo legittimo nella sua lotta al terrorismo e quelli che lo sostengono in diversi modi.

L'arte marziale del karate ha probabilmente insegnato a Putin che i colpi che colpiscono di più sono quelli che sono dati al momento più opportuno. Quando colpi dell'attaccante non raggiungono i punti di forza dell'avversario, si ritroveranno in una posizione di debolezza e di vulnerabilità. In ogni comattimento, non ci sono solo i muscoli che contano, ma anche, e senza dubbio, l'intelligenza. Questo è più probabilmente che può spiegare la pazienza di Putin, è uno degli uomini più informati del pianeta. Usa le forze di cui dispone, conosce quelle dei suoi avversari, e attende il momento venuto per colpire là dove ci sarà da ritornarci.

Non bisogna dimenticare che le strade di San Pietroburgo gli hanno insegnato, " quando ci si rende conto che la lotta è inevitabile, bisogna colpire per primi ". Bisogna credere ch'egli continui ancora a sperare che un'intesa possa essere possibile Per il momento, i suoi partner occidentali continuano il loro doppio gioco. Putin lo sa, ma sa ugualmente che questo doppio gioco finirà per aver ragione di loro. Putin è sempre meno solo ed i suoi avversari sono di meno in meno credibili.

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Grazie Kefos !

La pazienza controllata di Putin.

I più anziani si ricorderanno dela crisi di ottobre 1962 che portò l'umanità ad un capello di una guerra nucleare. La posta in gioco era la presenza sull'isola di Cuba un missile nucleare che la Russia aveva offerto a Cuba, dopo l'attacco americano alla Baia dei Porci nel 1961, come forza dissuasiva a qualsiasi altro intervento degli Stati Uniti contro Cuba. Era allora inaccettabile per gli Stati Uniti che l'ex Unione Sovietica, affermi la sua presenza nucleare a 90 miglia dalle coste della Florida. Era necessario ad ogni costo che essa metta fine al progetto e ch'essa smantelli le basi di lancio di queste armi nucleari altrimenti sarà attivata la prima guerra nucleare.

Da allora, l'ex Unione Sovietica è stata smantellata, molti paesi che gli si erano loro ricollegati sono stati conquistati dall'Occidente e ne sono diventati alleati militari. Le loro frontiere furono spalancate per ricevere le basi militari con le armi più sofisticate, per, come dire, proteggerli contro l'invasione della Russia. E'con entusiasmo che gli Stati Uniti e gli alleati della NATO si affrettarono a occupare i nuovi spazi. Questo era inaccettabile per Cuba, nel 1962, lo è divenuto per la maggior parte dei paesi dell'ex URSS.

E' evidente che Putin vede chiaramente il gioco degli Stati Uniti e della NATO che accerchino così militarmente la Russia. Gli stessi paesi che si prestano alla militarizzazione dei loro territori divenghino, senza rendersene troppo conto, lo scudo umano di qualsiasi attacco della Russia contro le forze della NATO. Queste armi a disposizione di cui dispongono questi paesi saranno i primi obiettivi di qualunque intervento russo. Le popolazioni ne saranno le prime vittime.

Oggi, da 02 al 19 maggio 2016, sono iniziate, in Estonia, vicino alle frontiere russe, le grandi esercitazioni militari della NATO. Questi esercizi sono spesso utilizzati all'occasione di introdurre armi ad alta tecnologia in quei paesi che confinano con la Russia. Putin vede e sa cosa gli Stati Uniti e la NATO hanno in mente con queste manovre militari. Egli sa che le provocazioni sono lì per convincerlo a porre un gesto militare offensivo al fine di giustificarli ad attaccare la Russia in difesa dei paesi confinanti.

Questi sono gli stessi personaggi che fanno un gioco simile in Siria, attribbuendosi il ruolo di difensori di vedove, orfani e perseguitati dispiegando tutti gli sforzi per combattere i cosiddetti terroristi e sostenendoli, attraverso gli stessi terroristi, l'opposizione armata che lotta contro il regime di Bashar al Assad. Non vi è dubbio che Putin vede questo doppio gioco e che decodifica le strategie di coloro che continuano a chiamarli i loro partner. La sua pazienza resiste a queste manovre, ma ha, in certi momenti, degli interventi da non prendere alla leggera. Ci sono delle linee rosse da non superare. La sicurezza del popolo russo non deve essere in alcun caso minacciata. Per la Siria, la linea rossa da non superare è quella del non rispetto del diritto internazionale e la destabilizzazione del governo legittimo di Bashar al Assad. Il recente invio di nuovi 250 militari americani in territorio siriano, senza l'accordo del governo siriano costituisce un'invasione ed è inaccettabile secondo il diritto internazionale. Al riguardo, Mosca ha annunciato appoggerà qualsiasi intervento del governo legittimo nella sua lotta al terrorismo e quelli che lo sostengono in diversi modi.

L'arte marziale del karate ha probabilmente insegnato a Putin che i colpi che colpiscono di più sono quelli che sono dati al momento più opportuno. Quando colpi dell'attaccante non raggiungono i punti di forza dell'avversario, si ritroveranno in una posizione di debolezza e di vulnerabilità. In ogni comattimento, non ci sono solo i muscoli che contano, ma anche, e senza dubbio, l'intelligenza. Questo è più probabilmente che può spiegare la pazienza di Putin, è uno degli uomini più informati del pianeta. Usa le forze di cui dispone, conosce quelle dei suoi avversari, e attende il momento venuto per colpire là dove ci sarà da ritornarci.

Non bisogna dimenticare che le strade di San Pietroburgo gli hanno insegnato, " quando ci si rende conto che la lotta è inevitabile, bisogna colpire per primi ". Bisogna credere ch'egli continui ancora a sperare che un'intesa possa essere possibile Per il momento, i suoi partner occidentali continuano il loro doppio gioco. Putin lo sa, ma sa ugualmente che questo doppio gioco finirà per aver ragione di loro. Putin è sempre meno solo ed i suoi avversari sono di meno in meno credibili.

di: Oscar Fortin

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http://reseauinternational.net/la-patience-controlee-de-poutine/

( Trad. kefos93 )

No lo vedrete in TV o nei merdias...

😉

Cambia gli occhiali...non sei riuscito a scrivere niente...

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Grazie Kefos !

La pazienza controllata di Putin.

I più anziani si ricorderanno dela crisi di ottobre 1962 che portò l'umanità ad un capello di una guerra nucleare. La posta in gioco era la presenza sull'isola di Cuba un missile nucleare che la Russia aveva offerto a Cuba, dopo l'attacco americano alla Baia dei Porci nel 1961, come forza dissuasiva a qualsiasi altro intervento degli Stati Uniti contro Cuba. Era allora inaccettabile per gli Stati Uniti che l'ex Unione Sovietica, affermi la sua presenza nucleare a 90 miglia dalle coste della Florida. Era necessario ad ogni costo che essa metta fine al progetto e ch'essa smantelli le basi di lancio di queste armi nucleari altrimenti sarà attivata la prima guerra nucleare.

Da allora, l'ex Unione Sovietica è stata smantellata, molti paesi che gli si erano loro ricollegati sono stati conquistati dall'Occidente e ne sono diventati alleati militari. Le loro frontiere furono spalancate per ricevere le basi militari con le armi più sofisticate, per, come dire, proteggerli contro l'invasione della Russia. E'con entusiasmo che gli Stati Uniti e gli alleati della NATO si affrettarono a occupare i nuovi spazi. Questo era inaccettabile per Cuba, nel 1962, lo è divenuto per la maggior parte dei paesi dell'ex URSS.

E' evidente che Putin vede chiaramente il gioco degli Stati Uniti e della NATO che accerchino così militarmente la Russia. Gli stessi paesi che si prestano alla militarizzazione dei loro territori divenghino, senza rendersene troppo conto, lo scudo umano di qualsiasi attacco della Russia contro le forze della NATO. Queste armi a disposizione di cui dispongono questi paesi saranno i primi obiettivi di qualunque intervento russo. Le popolazioni ne saranno le prime vittime.

Oggi, da 02 al 19 maggio 2016, sono iniziate, in Estonia, vicino alle frontiere russe, le grandi esercitazioni militari della NATO. Questi esercizi sono spesso utilizzati all'occasione di introdurre armi ad alta tecnologia in quei paesi che confinano con la Russia. Putin vede e sa cosa gli Stati Uniti e la NATO hanno in mente con queste manovre militari. Egli sa che le provocazioni sono lì per convincerlo a porre un gesto militare offensivo al fine di giustificarli ad attaccare la Russia in difesa dei paesi confinanti.

Questi sono gli stessi personaggi che fanno un gioco simile in Siria, attribbuendosi il ruolo di difensori di vedove, orfani e perseguitati dispiegando tutti gli sforzi per combattere i cosiddetti terroristi e sostenendoli, attraverso gli stessi terroristi, l'opposizione armata che lotta contro il regime di Bashar al Assad. Non vi è dubbio che Putin vede questo doppio gioco e che decodifica le strategie di coloro che continuano a chiamarli i loro partner. La sua pazienza resiste a queste manovre, ma ha, in certi momenti, degli interventi da non prendere alla leggera. Ci sono delle linee rosse da non superare. La sicurezza del popolo russo non deve essere in alcun caso minacciata. Per la Siria, la linea rossa da non superare è quella del non rispetto del diritto internazionale e la destabilizzazione del governo legittimo di Bashar al Assad. Il recente invio di nuovi 250 militari americani in territorio siriano, senza l'accordo del governo siriano costituisce un'invasione ed è inaccettabile secondo il diritto internazionale. Al riguardo, Mosca ha annunciato appoggerà qualsiasi intervento del governo legittimo nella sua lotta al terrorismo e quelli che lo sostengono in diversi modi.

L'arte marziale del karate ha probabilmente insegnato a Putin che i colpi che colpiscono di più sono quelli che sono dati al momento più opportuno. Quando colpi dell'attaccante non raggiungono i punti di forza dell'avversario, si ritroveranno in una posizione di debolezza e di vulnerabilità. In ogni comattimento, non ci sono solo i muscoli che contano, ma anche, e senza dubbio, l'intelligenza. Questo è più probabilmente che può spiegare la pazienza di Putin, è uno degli uomini più informati del pianeta. Usa le forze di cui dispone, conosce quelle dei suoi avversari, e attende il momento venuto per colpire là dove ci sarà da ritornarci.

Non bisogna dimenticare che le strade di San Pietroburgo gli hanno insegnato, " quando ci si rende conto che la lotta è inevitabile, bisogna colpire per primi ". Bisogna credere ch'egli continui ancora a sperare che un'intesa possa essere possibile Per il momento, i suoi partner occidentali continuano il loro doppio gioco. Putin lo sa, ma sa ugualmente che questo doppio gioco finirà per aver ragione di loro. Putin è sempre meno solo ed i suoi avversari sono di meno in meno credibili.

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Scusami, tocca a me ! 😉


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