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Lezioni del che x il Venezuela


cubainforma
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Lezioni del Che per il Venezuela: il Socialismo è la scienza dell'esempio

Fidel Castro disse una volta a Hugo Chavez che nessuna rivoluzione recente -neppure la cubana- aveva raggiunto in così poco tempo, tante conquiste sociali a favore dei settori svantaggiati come la Rivoluzione Bolivariana. E aggiunse, ma sembra che voi "non volete trarre il profitto politico di questi risultati".

In Venezuela, si è quadruplicato il numero di persone che studiano gratuitamente. Si sono costruiti 10000 consultori medici o 900000 case pubbliche attrezzate. E si continuano a sovvenzionare dagli alimenti di base ai computer portatili scolastici.

Ma al di là della guerra mediatica su questi progressi-sotto forma di silenzio o di manipolazione-, il fatto è che non c'è stata una vera e propria campagna educativa per rendere cosciente la popolazione su cosa sarebbe la loro perdita. Qualcosa che già si anticipa dopo la debacle elettorale che ha dato il Parlamento nazionale alla destra oppositrice.

Una destra che non è cresciuta elettoralmente – ha appena guadagnato un 4% dei voti- ma che ha ottenuto la sua vittoria dai quasi 2 milioni di votanti chavisti che hanno smesso di esserlo. E che lo hanno fatto come punizione ad un governo che non ha combattuto con forza la corruzione, la speculazione e l'accaparramento.

L'opposizione ha ora gli strumenti per distruggere tutto quanto conquistato in 17 anni di potere bolivariano: un prevedibile referendum revocatorio contro il Presidente; la destituzione dei ministri mediante voti di sfiducia; l'abrogazione delle leggi di protezione del lavoro e sociale; la restituzione dell'Organico Maggiore del PDVSA, licenziato nel 2002 dopo il golpe petrolifero; riprivatizzazione delle imprese strategiche nazionalizzate, tra cui alcuni del settore petrolifero ...

E, a tempo debito -pochi lo dubitano- daranno scacco matto alle Missioni Sociali, che oggi riguardano la metà della spesa pubblica.

La mancanza di una corretta politica di comunicazione e di punizione esemplare a corrotti e speculatori costerà molto caro al Venezuela...e a tutta l'America Latina.

Oggi la sinistra, i movimenti popolari ed il governo bolivariano dovranno agire, in uno dei peggiori scenari, con intelligenza, umiltà e fermezza. E iniziare dalla più convincente delle politiche: la scienza dell'esempio, come il Che definì il socialismo.


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mincuo
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Dati ZERO naturalmente. Confronti nemmeno.

-Se no viene fuori che è peggio della Colombia dei narcotrafficanti. Per via della spesa delle "missioni".
-E viene fuori che ha 2/3 di sanità privata carissima e solo 1/3 pubblica e che spende per la sanità 1/5 della stessa Colombia dei narcotrafficanti.
-E viene fuori che una famiglia non copre neanche 15 giorni di spesa base di alimenti, gas, luce, telefono, detersivi, biglietti del tram......
-E viene fuori che uno stipendio mensile medio-buono, di un insegnante ad esempio, al cambio reale vale 10 dollari.
-E viene fuori che è il Paese in testa al mondo per delinquenza e corruzione.
-E viene fuori che è il Paese in coda al mondo per servizi, qualità, tempi, efficienza e costi.
-E viene fuori che è in testa invece per numero di incombenze, balzelli, procedure, lungaggini, inefficienze, costi, ritardi e fastidi inflitti ai loro cittadini.

-E inoltre: come mai con tali meraviglie e con il paese potenzialmente più ricco al mondo con soli 30 milioni di abitanti in un Paese grande 3 volte l'Italia, provvisto di ogni ben di Dio, e in più con le riserve petrolifere più grandi al mondo, e dopo 12 anni di petrolio alle stelle e con una pioggia di dollari piovuti, sono oggi alla canna del gas?

-E ancora: come mai il "pueblo unido che jamas serà vencido" ha votato al 70% CONTRO questi meravigliosi Governanti e contro tutte le loro meraviglie, e il 30% rimanente che ha votato a favore, salvo un po' di illusi, sono la burocrazia straripante, i militari e la polizia di questi meravigliosi Governanti?

-E infine: come mai col 70% del popolo CONTRO di loro se ne stanno ancora lì seduti, che perfino un satrapo Africano si vergognerebbe?
In nome e per conto di chi stanno ancora seduti lì chiedo a Cubainforma, che "informa" ben che vada i bambini un po' stupidi di 6 anni o la mi' nonna con l'Alzheimer, oltre naturalmente a quelli come lui, che non c'è alcuna necessità, tanto anche se il regime decidesse di macinare metà popolo per farne hamburger da dare da mangiare all'altra metà, per loro sarebbe una straordinaria misura sociale della revolucion?

Un mio insegnante diceva:
E' spesso una questione di categorie. Nel bene e nel male.
Ad esempio, ci sono anche quelli che hanno la faccia come il culo.
Ci sono sempre stati. E sempre ci saranno.
E poi ci sono quelli con la faccia come il culo, ma da finale del campionato mondiale delle facce come il culo.

Anche lì è una questione di categorie, diceva.

P.S.
Eccone qua uno delle "mission" per il pueblo unido "Cubainforma".
Così dai anche un'occhiatina alla sua villa a Houston (Texas, USA) da 5 milioni di Dollari, una "special mission" a favore del pueblo, in questo caso.
Lui è uno dei tanti benefattori del "pueblo unido".
La maggior parte di loro sta a Miami (Florida, sempre negli odiatissimi USA, fatalità...).
https://dolartoday.com/escandalo-roberto-rincon-y-pollo-carvajal-lavaron-1000-millones-de-dolares-en-negocios-con-pdvsa-documento/


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Ma no Mincuo, ti sbagli. La colpa è della guerra economica condotta dai capitalisti controrivoluzionari, parola di Luciano Vasapollo: http://www.cubainformazione.it/?p=12535 . Il popolo ha frainteso.


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sankara
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Ma no Mincuo, ti sbagli. La colpa è della guerra economica condotta dai capitalisti controrivoluzionari, parola di Luciano Vasapollo: http://www.cubainformazione.it/?p=12535 . Il popolo ha frainteso.

Interessante link, Nat. Così Vasapollo inizia l'intervista: "Per un marxista, un intellettuale militante come me, molto coinvolto con il governo rivoluzionario venezuelano, poiché collaboro in problemi di pianificazione economica, è ovviamente molto spiacevole e, politicamente, mi preoccupa moltissimo". Sbaglierò, ma in questa frase di Vasapollo percepisco prima di tutto rammarico per la fine della collaborazione con il governo venezuelano in "problemi di pianificazione economica". Non vorrei pensar male, come diceva qualcuno, d'altronde per un "intellettuale militante" come lui presumo che si tratti di collaborazione disinteressata, forse chissà, addirittura a titolo gratuito... Le idealità rivoluzionarie vengono prima dei maledetti soldi, e penso che un militante come lui nel caso preferirebbe rimetterci di tasca sua per verificare in diretta l'implementazione del "processo rivoluzionario" venezuelano e così studiarne "gli errori, i limiti, le contraddizioni", in vista, chissà, di un analogo "processo rivoluzionario" in Italia...ma queste sono considerazioni per un "eventuale futuro" che si spera lontano e soprattutto "eventuale"; più che altro m'incuriosirebbe sapere su cosa verteva la "collaborazione in problemi di pianificazione economica" con il governo venezuelano...forse delucidazioni sulla "caduta tendenziale del saggio di profitto"

http://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/3931-luciano-vasapollo-il-fascino-discreto-della-crisi-economica.html

o nuove applicazioni per la "trasformazione dei valori in prezzi di produzione"?

https://books.google.de/books?id=p57miFpatxQC&pg=PA95&lpg=PA95&dq=Luciano+Vasapollo+trasformazione+valori+prezzi&source=bl&ots=ifktpyK6ZF&sig=1ATWeQ8pfoaFN0DN43pf47vk6z4&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjcs_315fXJAhVG1xoKHRkECU4Q6AEIQDAI#v=onepage&q=Luciano%20Vasapollo%20trasformazione%20valori%20prezzi&f=false

chissà che frutti ha dato...


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sankara
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Ecco la dinamica della "guerra economica" dell'oligarchia venezuelana descritta da Vasapollo, "il contrabbando di beni di prima necessità". Vale a dire: "la produzione nazionale, che si vendeva in Venezuela a prezzi in bolivares (accessibili a tutto il popolo), cominciò ad essere esportata in Colombia dalla grande distribuzione in mano all’oligarchia, in modo clandestino e illegale, con l’aiuto dei narcotrafficanti della frontiera. E’ più di un anno che funziona così, e parliamo di beni di prima necessità, in modo che la gente deve convivere con la scarsità, sul mercato, di ciò di cui ha più bisogno, dalla carta igienica al formaggio, al dentifricio, beni fondamentali".

In questo successivo passaggio intravedo tracce degli anni di studio in "trasformazione dei valori in prezzi di produzione": "I prodotti entrano in Colombia, vengono commercializzati dai narcotrafficanti e dai mercenari, prima in bolivares alla frontiera, con un cambio di 40/50 volte il loro prezzo, oppure sono re-importati; si trasformano in beni di produzione venezuelana che diventano importazioni e tornano nel paese, ma dollarizzati (e si possono comprare solo con moneta USA). Con questo è aumentata enormemente la domanda di dollari e i prezzi sono saliti. Ancor oggi il cambio ufficiale bolìvar-dollaro è un cambio di 1 a 6,5, ma in un anno e mezzo è arrivato a 750 sul mercato nero. Duplica e triplica, quindi, l’inflazione speculativa e indotta, mentre il potere d’acquisto dei lavoratori cade, perché hanno un salario medio di circa 10 dollari al mese, sul mercato nero".

Potenza della speculazione! Certo che "frontiere di burro" con la Colombia, e certo pure che questi "oligarchi venezuelani" ce ne hanno messo di tempo: 16 anni di "governo bolivariano" hanno atteso per escogitare un meccanismo così ingegnoso! Ed il popolo, poverino, che non ha capito l'inghippo, dato che "gli oligarchi hanno in mano la struttura finanziaria, produttiva e della distribuzione, e anche l’informazione; il 90% dei giornali del Venezuela è in mano all’opposizione, solo 4 o 5 giornali a diffusione nazionale sono filo-governativi o vicini al PSUV o a Chàvez. L’informazione è molto controllata anche in televisione; in Venezuela ci sono moltissime televisioni, ma in pratica solo una dà un’informazione oggettiva e sincera sull’azione del governo di Maduro, è la grande TeleSur. C’è una disparità informativa grandissima e la guerra psicologica la si fa con la guerra mediatica". Se gli oligarchi ragionano a scoppio ritardato, il "governo bolivariano" può esser rimproverato di ingenuità a lasciar campo libero alla "guerra mediatica" dell'opposizione...che cose strane sono successe in Venezuela...


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mincuo
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Roberto Rincon è stato incriminato negli Stati Uniti dalla Corte federale il 21 Dicembre su accuse di pagare tangenti per assicurarsi contratti con la compagnia petrolifera statale Venezuelana PDVSA.
Rincon è stato arrestato dopo l'amico socio in affari Abraham Jose Shiera Bastidas, arrestato il 16 Dicembre.
Entrambi gli uomini sono accusati di violazioni del Foreign Corrupt Practices Act, di avere pagato centinaia di migliaia di dollari in tangenti a cinque funzionari PDVSA, in cambio dell'accesso a contratti lucrativi. Secondo i documenti del tribunale, 1 miliardo di Dollari in contratti PDVSA tra il 2010 e il 2013, di cui $750.000.000 fatti risalire al solo Rincon.
Gli sono stati accertati 103 conti in banche in giro per il mondo, da Panama alla Svizzera, con nomi e pagamenti riiconducibili a funzionari del regime.
Questo è l'ennesimo uomo d'affari milionario che fa parte di ciò che i Chavisti dissidenti hanno denunciato come la cosiddetta "boli-borghesia", che comprende i nuovi ricchi che hanno accumulato enormi fortune per mezzo di pratiche senza scrupoli sotto le presidenze di Hugo Chávez e Nicolas Maduro.
D'altronde il Venezuela è in testa saldamente da anni alle classifiche mondiali riguardo a corruzione e omicidi.

A proposito Luciano Vasapollo potrebbe spiegare lui come mai, avendo avuto potere assoluto per 15 anni, hanno edificato il Paese più corrotto al mondo. Saranno mica stati gli "imperialisti" acquattati nell'ombra?

Sotto l'egida della Platform for a Public Citizens’ Audit, diversi ex Ministri del Governo, tra cui Hector Nevarro e Ana Elisa Osorio hanno chiesto che il Governo dia conto delle centinaia di miliardi di dollari in fondi pubblici dirottati all'estero tra il 2004 e il 2012.
Il Governo Bolivariano non ha ancora risposto alla petizione dei cittadini.

A proposito, Luciano Vasapollo potrebbe spiegare lui perchè non rispondono.

Un ex consulente economico di Chavez, poi andato in Inghilterra, stima che almeno 1/3 dei proventi del petrolio siano stati rubati e dirottati all'estero in 10 anni, per una cifra tra i 250 e i 300 miliardi di Dollari.
Come a dire che è sparito il doppio dell'intero Prodotto Interno Lordo Venezuelano del 2005.

A proposito Luciano Vasapollo potrebbe spiegare lui magari dove sono finiti.

Due nipoti della Presidenta Cilia Flores, la moglie di Maduro, Efrain Campos Flores e Francisco Flores de Freitas, nel frattempo sono stati arrestati qualche giorno fa ad Haiti con 800 kg di cocaina.
Sul numero due del regime e Presidente del Parlamento, Diosdado Cabello, e sull'ex Ministro degli Interni, Tarek al Aissami, pende già una lista di notifiche di diverse polizie Internazionali per traffico di droga.
Cabello si è sempre avvalso dell'immunità per ora.
Dai primi anni del 2000 il Venezuela è diventato il crocevia della droga.
Oltre il 50% di quella Colombiana passa per di lì, sfruttando anche il fatto che il Venezuela non aderisce a controlli Internazionali, per cui lì si sono insediati man mano i Narcos Colombiani in massa.

A proposito Luciano Vasapollo potrebbe spiegare lui come mai gli stessi parenti di Maduro se ne vanno in giro con 800 kg di cocaina. Che sia per via del "valore fenomenico del capitale?" O non sarà invece quello "immanente" magari?

A parte queste cronache edificanti:
La massa monetaria è aumentata di un fattore pari a 30 (3000%) tra il 2007 e il 2014 e le riserve valutarie sono ora circa 14 mld di USD, di cui 11mld sono oro (di cui parte stano trattando un prestito con FMI), 1 miliardo è praticamente bloccato, e 2 mld coprono sì e no qualche settimana di import.
L'inflazione è al 200%.
I funzionari Governativi si prendono dollari a 6,3 Bolivar (cambio "ufficiale" cioè fasullo) e li rivendono a 900 Bolivar, cioè il cambio reale parallelo, con un profitto del 15000% (quindicimilapercento).
Che rappesenta un discreto "plusvalore", e su questo sarà d'accordo anche Luciano Vasapollo, suppongo.
Lo stesso fanno alcuni importatori Governativi.
Importano merci cambiando Bolivares al cambio "ufficiale" di 6,3 Bolivar, poi una parte la danno ai supermercati e una parte la rivendono al mercato nero con profitti stratosferici.
Questa sarebbe la "guerra economica" dei mitici "sabotatori" e "controrivoluzionari" denunciata da Maduro, che però possono fare solo loro, o i loro amici perchè sono gli unici a poter cambiare al cambio Governativo "ufficiale" farlocco di 6,3 o 13,2 Bolivar per USD dato che ci vuole un'esplicita autorizzazione firmata dalla Banca Centrale Venezuelana e dal Governo.
Cioè da loro.

A proposito Luciano Vasapollo potrebbe spiegare meglio lui magari.
E anche come mai la Banca Centrale Venezuelana e l'Istituto Nazionale di Statistica da oltre un anno non pubblicano più, unici al mondo, neanche un dato ufficiale. Che non siano state occupate da un anno le loro sedi dagli imperialisti?

Nel frattempo il Governo non ha trovato di meglio che denunciare il sito Dolartoday, che sta in USA, chiedendo "l'estradizione" dei titolari.
Il sito è colpevole di registrare il cambio reale, e soprattutto di pubblicarlo, semplicemente ricevendo giornalmente le quotazioni degli scambi fatti, specialmente al confine Colombiano, dove file di Venezuelani si arrabattano a vendere ai Colombiani soprattutto benzina, che ha un prezzo politico in Venezuela, e comprano merci di prima necessità, introvabili nei negozi per il pueblo unido, dove ci sono ogni giorno file bibliche.
Ci sono per la verità in Venezuela alcuni negozi per turisti che hanno invece merce, ma a prezzi in dollari.
Tenuto conto che uno stipendio mensile medio-buono vale 10 dollari, chiunque, salvo forse Luciano Vasapollo, può rendersi conto che il pueblo unido lì ha poco da comprare.
Infatti ci vanno i boss del regime e i loro parenti, oltre agli stranieri.
Nel frattempo la figliola del defunto mitico "Comandante", Maria Gabriela Chávez, ha rimproverato il pueblo di aver votato al 70% contro il regime e gli ha chiesto invece di restare molto unido a supporto della revolucion, di avere pazienza e di fare sacrifici finchè passerà questo momento difficile.
Anche lei d'altronde stringe la cinghia, con un patrimonio stimato di 4,2 MILIARDI di dollari.

A proposito Luciano Vasapollo potrebbe spiegare lui meglio magari come li avrà fatti. Con le "missioni"? Con le "manifestazioni"? Con la "militanza"? Con i "collettivi"?
O con la "socializzazione dei mezzi di produzione"?

Mistero...

Intanto Buon Natale a Luciano Vasapollo, altra esimia testa fina in cattedra e buon rappresentante di un esercito di campioni consimili a carico del contribuente Italiano.


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