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Marijuana libera, e il Colorado incassa 175 milioni in tasse


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Torna il dibattito sulla legalizzazione della marijuana: la crescita dell’anti-proibizionismo è una tendenza globale che ha già condotto a decisioni in questo senso in Uruguay e in alcuni Stati americani e città europee. «I risultati di un secolo di proibizionismo sono disastrosi», riconosce Paolo Bartolini: l’azione di contrasto dell’offerta «ha ottenuto il solo effetto di concentrarla in pochissime, potentissime, ferocissime mani». Zero risultati anche nel contrasto della domanda, che ha continuato a crescere ovunque. «In compenso, questo immenso buco nell’acqua ha costi giganteschi: finanziari, sociali, civili, criminali ed etici». Il motivo lo chiariscono gli economisti, tutti largamente anti-proibizionisti: «Rendere illegale una merce che è consumata da milioni di persone ha il solo effetto di aumentarne il prezzo e creare mafie potentissime in grado col tempo di comprarsi banche, grandi e piccole imprese, patrimoni immobiliari, media, fette crescenti di partiti, parlamenti e governi». Enormi masse di denaro “nero” «rappresentano una minaccia mortale per la democrazia e il sistema di mercato».

La lotta alla droga, inoltre, assorbe ingenti risorse di polizia, giudiziarie, carcerarie. «Tanto per dare una idea, il problema del sovraffollamento da terzo mondo delle nostre carceri verrebbe praticamente di colpo risolto dalla legalizzazione», scrive JointBartolini su “Micromega”. «Gli immensi ritardi della nostra giustizia penale si ridimensionerebbero». Per non parlare della finanza pubblica: le stime sui mancati introiti fiscali della tassazione di un commercio tanto imponente parlano di miliardi. Altrove, poi, il narcotraffico è un fattore permanente di destabilizzazione: «Nel 2006 il presidente messicano Calderòn decise di usare l’esercito dichiarando “guerra alla droga”. Da allora tale guerra ha prodotto la sbalorditiva cifra di 60.000 morti, che arrivano a 100.000 se si contano gli scomparsi. Ci sono paesi interi la cui economia è stata distrutta dalla transizione dell’agricoltura alla produzione di droghe, come l’Afghanistan, ormai avviato a divenire la prima monocoltura di papavero da oppio del pianeta».

I sostenitori del proibizionismo non negano questo disastro, continua Bartolini, ma dicono che è il minore dei mali possibili. Motivazione etica: uno Stato non può legalizzare cose che fanno male. «Questo argomento – ribatte Bartolini – assume un sapore tragicomico in una società devastata da dipendenze di ogni genere, cominciando con quella dallo shopping e continuando con videogiochi, videopoker, slot, calcio, tv, sesso, pornografia, alcol, sigarette, tanto per menzionare qualcuna delle più comuni. E ovviamente una alluvione di droghe chimiche legali, elegantemente definite psico-farmaci». Infatti, «esistono una quantità di cose che sono legali, possono fare malissimo e sono persino pubblicizzate». E allora, perché pigliarsela solo con alcune droghe? «Il proibizionismo è in ritirata perché non esiste una risposta a questa domanda». O Messico, una strage dei Narcosmeglio, «non ne esiste una nobile», dal momento che «sono legali le droghe prodotte dalle case farmaceutiche e sono illegali quelle prodotte da contadini del terzo mondo o autoprodotte».

Inoltre, l’anti-proibizionismo riduce le dipendenze: «Il calo costante e spettacolare del consumo di tabacco negli ultimi decenni in tutto l’Occidente dimostra che le campagne informative funzionano». Se una sostanza viene percepita come realmente pericolosa, il suo consumo diminuisce. Campagne come quelle anti-fumo «costano una frazione insignificante del costo di quell’immenso apparato messo su per la guerra alla droga». Secondo la polizia doganale americana, il 2014 ha registrato per la prima volta un calo delle importazioni di marijuana dal Messico (- 24%), che erano invece costantemente cresciute per 50 anni. Un primo successo del proibizionismo? Al contrario: «Sono le prime conseguenze di un anno abbondante di legalizzazione in due Stati americani, Colorado e Washington. Semplicemente, la vendita legale di marijuana ha rubato il mercato ai cartelli dei narcos». Inoltre, la marijuana Marijuanalegale è di migliore qualità, priva di tagli, senza gli additivi della marijuana illegale (ammoniaca, fibra di vetro e lana di roccia, che simulano i cristallini tipici della marijuana). Tutto questo lascia prevedere una diminuzione nel lungo periodo dei costi sanitari connessi all’uso di additivi dannosi per la salute.

Quanto ai rischi paventati dai proibizionisti – aumento dei crimini, del consumo e degli incidenti stradali – non ve ne è alcuna traccia nelle statistiche, osserva ancora Bertani: in Messico molti vedono la legalizzazione negli Usa come l’unica salvezza dal definitivo disfacimento del paese, devastato dai cartelli. Infine, non proprio un dettaglio: il Colorado prevede un gettito fiscale di 175 milioni di dollari nei prossimi due anni che consentirà una sostanziosa riduzione della pressione fiscale. E le previsioni dello Stato di Washington sono intorno ai 600 milioni di dollari nei prossimi cinque anni. «Tutti soldi che verranno trasferiti dalle tasche dei narcos messicani a quelle dei due Stati americani», conclude Bartolini. Ecco perché «il proibizionismo è un lusso che non possiamo più permetterci». Marijuana libera significa due cose: più soldi pubblici e meno mafia. «Le mafie si occupano anche di altre cose oltre alla droga, ma questa rimane il loro core business. La legalizzazione delle droghe le indebolirebbe molto. La platea proibizionista è ampia e variegata. Ma la prima fila, quella dei sostenitori più accesi, è occupata dalle mafie».

Fonte: www.libreidee.org
28.10.2015


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clausneghe
Noble Member
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Vaglielo a spiegare ai nostri ottusi governanti, per non dire collusi...
Loro, nel Colorado incassano 175 milioni, noi, Italioti ne spendiamo chissà quanti per far svolgere le mansioni di giardiniere-strapparadici ai nostri C.C.
Una vergogna anche per loro, presumo, declassati da combattenti con carabina a cacciatori-estirpatori di resine & affini.
Non rimane che sperare che venga un ordine dall'Impero, unica maniera per legalizzare.
I nostri governanti non muovono foglia che America non voglia.
E anche la Mafia, della quale favoriscono gli interessi.
E i carabinieri, eseguendo le direttive proibizioniste di una legge, la Fini-Giovanardi, talmente sbagliata quanto crudele, fanno strage dei nostri giovani consumatori coltivatori piccoli trafficanti, che sbattono regolarmente in galera, lasciando liberi e impuniti i veri delinquenti violenti che non mancano certo, specie tra i nuovi "ospiti" arrivati nel bel? paese. 🙁


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Coilli
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Io mi drogo con le compresse di saccharomyces cervisiae, estratto da funghi. Costa poco, è legale e fa molto bene. Lo consiglio.


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lanzo
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E anche la Mafia, della quale favoriscono gli interessi.
Non sara' proprio questa la ragione ?


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alecale
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Post: 708
 

a rendere illegale l uso e la coltivazione della canapa in italia furono proprio gli americani .


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clausneghe
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Coilli, quindi usi il fungo del lievito?
Ti fa "lievitare"? 😀
Io con i funghi mi sono limitato al Claviceps purpurea 8) ma avrei intenzione di trovare e provare la psilocibe lanceolata e il panaeulis..
Con la Muscaria non ho ottenuto nulla.
E poi, scusa, queste sostanze non sono propriamente droghe, in effetti il termine "Droga" in erboristeria significa "Sommità vegetali essiccate contenenti i principi attivi"
Nel caso di funghi e altri, bisognerebbe parlare di sostanze psicoattive piuttosto che di droghe.
Questo per amor di precisione 😉


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Coilli
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Principi attivi ne ha a iosa. Poi se fa male più che droga è veleno.

m.my-personaltrainer.it/nutrizione/lievito-birra.html


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ohmygod
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la mia droga, se tale si può definire, è il silenzio ed è stato lui a suggerirmi di
regalarmi una stampante. dopo tanto scrivere è ora di leggere onde ricavare il testamento dell'umano.


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MarioG
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Post: 3055
 

Immagino che sentirei gli stessi identici discorsi punto per punto, dagli stessi commentatori, quado si trattasse di legalizzare eroina e cocaina:

svuotare le prigioni,
ricavi per lo stato,
meno affari per la mafia,
gioco d'azzardo,
fumo,
alcool...

(PS. Intendiamoci, per il gioco d'azzardo sono assolutamente d'accordo a metterlo sullo stesso piano delle droghe, ma non nel senso di legalizzarli entrambi...)


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spadaccinonero
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Post: 10314
 

questa storia del "legalizzare per aumentare le entrate statali" è palesemente ipocrita

aumentare il gettito d'acqua senza chiudere il tappo della vasca non ha alcun senso in quanto aumenterà solo l'acqua che finirà nello scarico e la vasca rimarrà vuota...


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