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Merkel: verso un'UE a piu' velocita'


vic
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http://www.gdp.ch/mondo/verso-uneuropa-piu-velocita-id155374.html

Mondo
"Verso un'Europa a più velocità"
Non tutti i Paesi parteciperebbero ogni volta ai tutti i passaggi dell'integrazione, ha spiegato la cancelliera tedesca Angela Merkel dopo il vertice UE a Malta.

ats - 4 febbraio 2017

La cancelliera tedesca Angela Merkel crede che l'Europa possa avere un futuro a "diverse velocità" e che questo concetto potrebbe essere formalizzato nella Dichiarazione per il 60esimo anniversario dei Trattati di Roma, che verrà adottata nella capitale italiana a marzo. Lo riferisce la Frankfurter Allgemeine. Merkel, Ue puo' avere un futuro a piu' velocita'. 'Abbiamo imparato dalla storia degli ultimi anni che ci potrebbe essere un'Unione Europea con differenti velocita' e che non tutti parteciperebbero ogni volta ai tutti i passaggi dell'integrazione', ha detto la cancelliera dopo il Consiglio europeo informale di Malta, aggiungendo: 'Penso che questo potrebbe essere inserito nella Dichiarazione di Roma'.

Sullo sfondo delle parole della Merkel a Malta, vi è una campagna elettorale tedesca che si gioca anche sullo spauracchio di una Grexit, un'uscita della Grecia dall'euro, che potrebbe avvenire agli inizi della prossima estate.

La Grosse Koalition della Cancelliera litiga apertamente, con un attacco di Sigmar Gabriel al ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, sferrato nei giorni scorsi, un attimo prima di lasciare il ministero dell'Economia per quello degli Esteri. Gabriel ha scritto alla cancelliera una lettera - secondo quanto ha rivelato oggi l'Handeslblatt - per lamentarsi, in sostanza, dell'ostinazione con cui il collega-falco perseguirebbe obiettivi irrealistici, rischiando di provocare una nuova crisi, che potrebbe ricordare quella traumatica vissuta nel giugno 2015. Per Schaeuble, per ottenere risultati dal governo Tsipras, è necessario invece - scrive Hb - che la pressione resti elevata. E in giornata anche Merkel ha fatto pressione sul premier greco a Malta, secondo quanto scrive Bloomberg, perché collabori con le istituzioni. Gabriel, dal canto suo, ha espresso "molta preoccupazione" per il dibattito sulla Grecia.

"Le posizioni del ministro delle Finanze e quella del Fmi sono così lontane che un accordo è quasi escluso", ha scritto nella lettera. Uno dei punti di disaccordo è la pretesa di Schaeuble che Atene mantenga un surplus di bilancio del 3,5%, per i prossimi 10 anni. Un obiettivo ritenuto non realistico dal Fmi e Gabriel chiede ora alla cancelliera di far limitare la richiesta "a tre anni". Secondo il ministro delle Finanze, che ha personalmente risposto alla missiva, come riporta lo stesso Handelsblatt, le concessioni del vicecancelliere alla Grecia sarebbero controproduttive. E lui stesso ha replicato alle accuse parlando oggi nel Saarbruecken: "Se la Grecia continua a non fare quello che deve, alla lunga non va. Se Tsipras mantenesse il 60% di quello che ha sottoscritto, la Grecia avrebbe uno sviluppo positivo". "Io sono molto generoso", ha anche risposto piccato, secondo quanto riportano media tedeschi. "Siamo stati generosi e lo saremo di nuovo", ma il problema resta la "competitività di Atene". Anche i portavoce di governo si sono scontrati sul tema a Berlino: "Servono un'economia che investe, e nuova crescita. La Grecia ha bisogno di prospettive nello sviluppo economico, che siano realistiche, favorevoli alla crescita e sostenibili", ha detto un portavoce della ministra dell'Economia Brigitte Zypries, appena insediata. "È interesse tedesco ed europeo stabilizzare la Grecia, stiamo a quanto concordato dall'eurogruppo di giovedì scorso. Nulla di nuovo", ha replicato il portavoce di Schaeuble. I colpi dei socialdemocratici su questo fronte non sembrano destinati a diminuire: con la discesa in campo di Martin Schulz, più che premiato dai sondaggi, sulle politiche europee e su Atene in particolare l'SPD ha chiaramente cambiato marcia.


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vic
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Illustrious Member
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Questi dicono Grecia sottintendendo Italia.
Stanno preparando l'Italexit, chiamandolo in altro modo.
La domanda e': meglio un'uscita controllata lenta, prima nell'UE a bassa velocita', poi fuori, oppure un fuori stile UK?

Che poi fuori non significa mai fuori del tutto, in quanto gli accordi commerciali si possono sempre fare, nell'ambito dello SEE (Spazio Economico Europeo) o dell'AELS (Associazione Europea di Libero Scambio).

Ma il nodo di tutta la faccenda e': come creare una classe politica degna di questo nome. Aggiungerei pure: come creare una classe imprenditoriale degna di questo nome. Tradotto: come mettere fine alla politica del furbastro (Grecia docet, o no?).

Riassunto: la Germania sta preparando il Deutschland raus (German exit) e lo chiama UE a piu' velocita', perche' suona molto meglio, soprattutto si lascia stampare meglio, particolarmente nei paesi notoriamente satelliti della Germania. Ma anche nei paesi detti PIGS, per addolcirgli la pillola.

Se mi sbaglio mi corriggerete.


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comedonchisciotte
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A parte l'irritante uso del termine "velocità", che poco ha a che vedere con le valute e con la supposta istituzione di due sistemi monetari, l'azione più urgente che dovrebbe fare l'Italia è stampare lire (o altra valuta utilizzabile a livello nazionale).


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oriundo2006
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Mi pare che l’idea abbia lasciato alquanto freddo Draghi, custode della moneta europea in nome e per conto dei ‘superiori sconosciuti’ ( ma neppure troppo ) e non della Germania: ha indicato dapprima con tono distaccato che è prematuro parlarne e successivamente che l’Euro è irrevocabile. Non posso che notare la leggerezza e l’irresponsabilità con cui si parla di questo tema da parte delle elites europee, come se si trattasse di poca cosa, chessò cambiare la livrea dei camerieri che servono a tavola nei loro pranzi di gala…o invece è proprio solo questo, data la nostra subalternità ? Gentiloni, con il suo consueto tono facilone da ‘migliorista’ e con l’aria che ‘non c’è problema’, grasso, rubicondo e roseo in volto, tutto felice è volato subito a Londra per prendere accordi o piuttosto direttive sul da farsi, incapace come è ( e come appare ) di un qualsivoglia guizzo personale che promani dal suo comprendonio da totale testa di legno. Se questo è l’inizio dell’Italexit beh, non se ne vogliano i sovranisti, ma avremo semplicemente un altro padrone, la finanza internazionale al posto della BCE, altro che libertà ed autonomia. E ci prenderemo un fracasso di legnate…a me ricorda tutto ciò la politica ondivaga che il Regno d’Italia fece nella seconda guerra: da un lato fedeltà a parole all’alleato germanico, salvo boicottarne a suo danno le iniziative belliche ( Grecia ecc. e marina italiana infiltrata talmente da traditori che le direttive di intermarina dovevano essere apposta ignorate per non finire colati a picco ), intanto i soldi del Re a Londra così tanto per riaffermare il legame tra dinastie regnanti, poi un bel 8 Settembre e la perdita definitiva della nostra sovranità messa sotto chiave dagli anglosassoni. Insomma, si vuole recuperare la nostra sovranità accordandoci con chi ce la levò e che non pare certo desideroso di restituircela…mi spiace preferisco l’euro attuale ( ma migliorato )…e se devo sognare allora vorrei un paese senza 140 basi militari straniere.


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oriundo2006
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Scusate, dimenticavo: leggete questo bell’articolo: http://www.glistatigenerali.com/istituzioni-ue_macroeconomia/2017-lanno-della-svolta-fuori-dalleuro-o-dentro-ma-con-nuove-regole/. E’ tecnico ma leggibile e chiarisce bene le diverse problematiche che abbiamo di fronte nel caso di exit.


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PietroGE
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Il problema greco è che i greci non vogliono saperne di abbandonare l'euro e sono contrari ad ogni politica di austerità. Purtroppo per loro però l'economia greca non può generare ricchezza a sufficienza per mantenere un livello di welfare accettabile per la popolazione e l'euro sta minando alla radice la sostanza dell'economia greca. Tsipras & Co potrebbero ritrovarsi in futuro senza euro, perché nel frattempo è scomparso, e con una economia distrutta.


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