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Mosca,Siria accetta al confine comitato sirio-turco


marcopa
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Mosca, Damasco accetta comitato siro-turco
L'organismo dovrebbe vigilare su confine. Nessuna reazione da Ankara.
13 ottobre, 18:23

Nel tentativo di placare la tensione tra Siria e Turchia, la Russia ha oggi convinto Damasco ad accettare la proposta di creare un comitato congiunto siro-turco per la sicurezza della frontiera tra i due Paesi, teatro da più di dieci giorni di lanci di mortai in corrispondenza con scontri tra ribelli siriani anti-regime e forze governative.

Citato dall'agenzia ufficiale siriana Sana, il ministero degli esteri afferma che le autorità di Damasco hanno discusso con l'ambasciatore russo in Siria l'idea di un comitato di sicurezza siro-turco il cui obiettivo sarà di "trovare un meccanismo di sorveglianza della frontiera nel rispetta della sovranità nazionale" di Siria e Turchia. Da Ankara finora non vi sono state reazioni alla proposta russa. Nei giorni scorsi la tensione tra i due Paesi è ulteriormente salita dopo che Ankara ha costretto un aereo civile siriano ad atterrare in territorio turco per essere ispezionato. E in Turchia è oggi atteso Lakhdar Brahimi, inviato speciale Onu e Lega Araba per la Siria, nell'ambito del suo tour regionale che lo ha già visto impegnato in Arabia Saudita.

Il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto oggi una riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per porre fine ai blocchi sulla crisi siriana dovuti al diritto di veto utilizzato dalla Russia e dalla Cina. "Se bisogna aspettare di sapere ciò che diranno uno o due membri permanenti (del Consiglio di sicurezza), allora il destino della Siria è veramente in grande pericolo", ha detto Erdogan durante una conferenza stampa a Istanbul riferendosi in modo implicito alla Russia e alla Cina. Mosca e Pechino hanno già posto il veto a tre progetti di risoluzione. "E' ora di cambiare la struttura delle istituzioni internazionali, a cominciare dal Consiglio di sicurezza dell'Onu", ha sottolineato il premier turco, chiedendo "una rappresentazione più ampia, più giusta e più efficace".

E Mosca attende ancora una risposta da Ankara sui motivi del divieto imposto ai diplomatici russi di incontrare i cittadini russi che si trovavano sull'aereo di linea siriano Mosca-Damasco intercettato in Turchia: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Il capo della diplomazia russa ha riconosciuto che "l'equipaggamento per le installazioni radar è di doppio uso (civile e militare, ndr) ma non è vietato da alcuna convenzione internazionale".

La città siriana di Homs, semidistrutta da mesi di incessanti bombardamenti governativi, è teatro in queste ore di intensi combattimenti tra forze lealiste e ribelli attorno ai quartieri roccaforte della rivolta. Lo riferiscono i residenti citati dal Comitato di coordinamento degli attivisti di Homs. La tv di Stato siriana ha dal canto suo riferito dell'uccisione di "numerosi terroristi" da parte degli "eroici soldati siriani" nel quartiere di Bab al Hud a Homs.

I comitati degli attivisti di Homs pubblicano in rete numerosi video e foto dei bombardamenti aerei su Khaldiye, Bab Hud, Hamra, via Sessanta e altri quartieri centrali assediati dalle forze governative. I comitati di coordinamento della regione di Homs riferiscono di analoghi bombardamenti aerei e d'artiglieria sulle località ribelli attorno alla terza città siriana. Al momento non si hanno bilanci precisi e dettagliati delle vittime.

Almeno 95 persone sono morte oggi in Siria, secondo un bilancio ancora provvisorio dei Comitati locali di coordinamento (Lcc) dell'opposizione. La stessa fonte afferma che i ribelli hanno abbattuto un aereo militare che bombardava Kafr Naha, una località nella provincia di Aleppo. L'agenzia governativa Sana riferisce invece che le forze governative hanno ucciso "decine di terroristi" in combattimenti nell'area di Raqqa.

Fonte www.ansa.it


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enzosabe
Reputable Member
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Post: 443
 

Non so come dirlo: ho l'impressione che il ministro turco Erdogan tratti la Siria come se fosse già un suo feudo.
E non so come dirlo: ho anche l'impressione che il ministro turco Erdogan si senta anche nella posizione di dare ordini all'Onu.
Impressioni, appunto.


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