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Nucleare, Fukushima è una vittoria


pitone
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Ma questo che s'è fumato?

Tratto dal quotidiano "affari italiani" sul portale di libero.it (Infostrada)

fonte: http://affaritaliani.libero.it/green/nucelare160311.html

Nucleare / Ecco perché l'Italia non può fermarsi
Mercoledí 16.03.2011 16:32

Riceviamo da un nostro lettore e commentatore di questioni tecnologiche questo articolo che pubblichiamo allo scopo di contribuire al dibattito sul nucleare, che ovviamente è aperto a tutti

Ho deciso di scrivere questo articolo conscio di espormi al pubblico ludibrio per fare chiarezza sul mare di imprecisioni e castronerie scientifiche che ho letto negli ultimi giorni sulla questione nucleare.
Faccio una premessa: questo articolo è molto lungo perchè il tema in oggetto necessita di un trattamento più che esaustivo. Il fatto è che pur rispettando il diritto che ognuno di noi ha di accettare o meno una tecnologia come quella nucleare, sono convinto sia necessario informare correttamente le coscienze votanti di casa nostra.

Il dibattito sul nucleare in questi giorni si fa sempre più acceso, specialmente nel Belpaese dove ahimè, prossimamente ci accingeremo a votare un referendum sul nucleare. E questo (sfortunatamente dico io) proprio a ridosso dello tsunami emotivo scatenato dai fatti del Giappone.

Innanzitutto facciamo una precisazione: votare contro il nucleare al referendum non significa votare contro le esistenti centrali nucleari di prima e seconda generazione (che peraltro non esistono in Italia).
Votare contro il nucleare significa votare contro l'implementazione di una tecnologia per lo sfruttamento della forza dell' atomo che si basa su principi di funzionamento totalmente differenti da quelli implementati nelle vecchie centrali. Le vecchie centrali rimarrebbero comunque in funzione, con tutti i pericoli (ma sono scarsi anche in quel caso) che ne derivano. Non commettiate l'errore di pensare che il referendum possa allontanare le centrali che i francesi hanno costruito intorno a noi. Sapete quante sono? Tante, tantissime, più di quante possiate immaginarvi. Guardate il grafico a fondo pagina di questo report: http://www.world-nuclear.org/education/uran.htm

Il referendum quindi non va contro quelle vecchie centrali e gli eventuali pericoli da esse rappresentati, (ricordatevelo!) ma va contro l'implementazione di centrali di terza e quarta generazione, costruite per esempio per autospegnere la reazione in caso di incidente nucleare.
Cosa significa? Significa che nelle vecchie centrali (quelle giapponesi per intenderci), una volta innescata la reazione nucleare nel materiale fissile, tutto ciò che l'uomo può fare è di cercare di "tenerla a bada", soffocando la reazione con diversi stratagemmi. Nel caso dell' incidente di Cernobyl per esempio, il core nucleare è sfuggito al controllo umano per una serie di concause (principalmente dovute ad errori nell'interpretazione dei parametri di raffreddamento del nucleo) e da qui la catastrofe che tutti conosciamo.
Le centrali di terza o meglio ancora di quarta generazione sono diverse a partire dal principio di funzionamento. Il core è progettato con la tendenza allo spegnimento. Per tenerlo acceso è necessario il continuo intervento umano. In caso di malfunzionamento o di catastrofe, la centrale si spegnerebbe senza alcun problema e non vi è modo che possa sfuggire al controllo degli operatori. Funziona tutto al contrario quindi: se l'operatore umano o i sistemi di raffreddamento funzionano, allora la reazione nucleare avviene. Se vi ne a mancare il corretto funzionamento di una qualsiasi delle parti di controllo che stanno intorno al reattore (meccanica o umana), il reattore si spegne. Niente botto, niente nube radioattiva, niente olocausto nucleare.

Se l'Italia fosse un paese serio, il referendum sul nucleare, vista l'importanza del tema, sarebbe stato accompagnato da una tavola rotonda trasmessa a reti unificate, dove esperti del campo avrebbero avuto la possibilità di rispondere in diretta e senza tema di smentita alle preoccupazioni dei più così come alle più strampalate teorie olocaustiche. Teorie che oltre ad essere strampalate hanno il difetto di trovare alloggio nella bocca di alcuni nostri politici. Dico nella bocca e non nella testa perchè se voi pensate che i politici italiani posseggano la caratura morale per dire ciò che effettivamente pensano, vi fate delle ricche illusioni. Essi cavalcano solo ed esclusivamente l'onda elettorale, per poter perseguire i propri interessi di breve periodo a scapito degli interessi di lungo periodo di tutta la popolazione italiana. Non credo di dovervi dimostrare nulla in questo senso.

Un' altra informazione che sfugge ai più è la natura "pulita" delle centrali di quarta generazione. Significa che queste nuove centrali bruciano anche più del 90% del carburante fissile. Che altro? Significa efficenza elevata, ma significa anche una marea in meno di scorie. Anzi ZERO scorie. A questo punto verrebbe da dire che, pur bruciando il 90% del combustibile nucleare, una centrale nucleare di 4^ generazione produce comunque un 10% di scorie ( http://www.21stcenturysciencetech.com/articles/spring01/reactors.html). [br]
Vero, ma sono scorie diverse. Le scorie delle vecchie centrali, impiegano circa 10.000 anni a perdere radioattività. Le scorie delle nuove centrali impegano solo 200 anni a diventare innocue. Duecento anni su scala geologica ma anche umana sono un battito di palpebre e la loro gestione sarebbe immensamente più semplice delle vecchie scorie.[br]
Ma c'è qualcosa d'altro di cui la gente non è informata. Quelli che dicono di NO alle centrali nucleari di nuova generazione sull' onda emotiva del preservamento dell'ambiente a vantaggio dei propri figli, non sanno che le centrali nucleari di 4^ enerazione aiuterebbero paradossalmente a consumare le scorie nucleari prodotte dalle vecchie centrali, risolvendoci un annoso problema.

Ma quanto io personalmente sono pro o contro il nucleare? In linea di principio il sistema non mi piace perchè si basa sul consumo di risorse non rinnovabili. Però visto che il mondo non funziona su linee di principio ma su fatti pratici, preferisco essere pragmatico. Oggi il nucleare è l'unica fonte di approvvigionamento di energia capace di soddisfare le presenti richieste di energia (che continuano a crescere).
E le fonti rinnovabili? Gran cosa, si arriverà ad usare quelle un giorno, ma non oggi. Per il semplice motivo che messe tutte insieme non sarebbero capaci di fornire nemmeno la metà dell' energia che richiede il nostro stile di vita. Attenzione, sto parlando di tecnologie a disposizione e non di prototipi su carta la cui realizzazione è lungi dall' essere immediata.

Analizziamole quindi, però facendo lo sforzo di analizzarle in un contesto tutto italiano, proprio perchè i ragionamenti in linea di principio sono solo fumo.

ENERGIA EOLICA[
FATTIBILITA' GEOGRAFICA: L'Italia non è l' Olanda o la Danimarca. Abbiamo certamente delle zone ventose, ma il territorio italiano non si presta in toto. Il rumore delle pale è fastidioso nelle ore notturne.
FATTIBILITA' POLITICA : l'italiano medio ha la memoria corta. Egli si è dimenticato che i primi oppositori contro l'implementazione di pale eoliche in Italia sono stati proprio i Verdi e gli esponenti della LAV.
I Verdi perchè dicevano che le esigenze di manutenzione delle pale imponevano la costruzione di strade di servizio di cemento in zone magari incluse in parchi naturali (non ho mai capito il perchè avessero scartato immediatamente l'idea di farle sterrate). Quelli della LAV perchè effettivamente le pale eoliche ogni tanto affettano qualche piccione. Sempre per ricordare la mentalità dell' italiano medio, l'
Italia è il paese che ha deciso di osteggiare la costruzione del ponte sullo stretto di Messi
na, preferendo mantenere la Sicilia in una condizione di degrado piuttosto che disturbare le fasi dell'
accoppiamento delle alici.
RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: scarso, scarsissimo. Una pala di grandi dimensioni può nella migliore delle ipotesi arrivare a rifornire di energia un quartiere.
FATTORE GREEN: elevato, una volta prodotte le pale rimangono in funzione, senza inquinare per parecchio tempo

ENERGIA IDROELETTRICA
FATTIBILITA' GEOGRAFICA: elevata: l'Italia è piena di fiumi e valli. Però per produrre tutta l'elettricità di cui abbiamo bisogno con l'idroelettrico dovremmo riempire tutti i nostri fiumi e le nostre valli di dighe di cemento.
FATTIBILITA' POLITICA: la diga va bene a tutti come soluzione, tranne agli abitanti dei paesi nei dintorni. E non hanno tutti i torti perchè in caso di cedimento strutturale dovuto per esempio ad un terremoto, l'onda di piena generata dal crollo della diga spazzerebbe tutto e tutti. Ricordate la tragedia del Vajont? http://www.vajont.net/ RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: elevato. Le centrali idroelettriche costano tantissimo ma sono capaci di rimanere in funzionamento per più di cento anni
FATTORE GREEN: l'impatto ambientale di una diga è devastante. Intere valli vengono trasformate, tutta la fauna e la flora circostante vengono eliminate.

SOLARE:
FATTIBILITA' GEOGRAFICA: buona, sopratutto al centro sud Italia.
Attenzione però, Messina non è il Sahara!
FATTIBILITA' POLITICA: elevata, tanto i pannelli li pagano i cittadini RAPPORTO COSTO/CAPACITà PRODUTTIVA: scarsissimo. Un pannello solare non è in grado di produrre nemmeno il 100% dell' acqua calda necessaria ad una abitazione con 4 persone. Nè tantomeno è in grado di produrre elettricità a sufficenza. Il concetto è bellissimo ma sino a che l'efficenza media di un pannello si attesta intorno al 15% di conversione di luce in energia, la diffusione sarà scarsa, visti anche i costi parecchio elevati (nonostante gli incentivi statali, che sono una presa per il giro, perchè i soldi dello stato arrivano sempre dalle nostre tasche).
FATTORE GREEN: medio. Una volta installati durano in media solo 15-20 anni e vanno rimpiazzati con nuovi pannelli il cui costo sia produttivo che in termini di bilancio ecologico sono elevati.

ENERGIA DELLE MAREE:
FATTIBILITA' GEOGRAFICA: nulla, l'Italia non possiede il tipo di grandi maree necessarie per far funzionare quella tecnologia
FATTIBILITà POLITICA: ma per favore! In 30 anni non abbiamo saputo terminare l'installazione del MOSE a Venezia...
RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA] FATTIBILITà POLITICA: nulla. I nostri agricoltori scendono in piazza sparando letame per protestare contro le quote latte, figuriamoci cosa farebbero in caso di riqualificazione forzata delle colture.
RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: nessuno lo ha ancora ben capito
FATTORE GREEN: medio, i bio carburanti inquinano meno, ma inquinano.

ENERGIA DA PUNTO ZERO/ENERGY OVERRUN
FATTIBILITA' GEOGRAFICA: altissima, l'Italia è il paese perfetto, zeppo di creduloni pronti a credere alla prima corbelleria scientifica.
FATTIBILITA' POLITICA: ancora più alta. I politici italiani pur di far mastellianamente contenti i propri elettori, sarebbero capaci di stanziare fondi pubblici per la ricerca in quel senso, pur sapendo che stanno gettando i quattrini al vento.
RAPPORTO COSTO/CAPACITA' PRODUTTIVA: nulla. è una bufala. Non può funzionare perchè con le tecnologie di oggi non siamo in grado di estrarre grosse quantità di energia dal punto zero (ribollio quantico).
Gli stessi scienziati sono peraltro discordi sulla quantità di energia che eventualmente potremmo sottrarre al vuoto cosmico.
FATTORE GREEN: elevatissimo. Non funzionando non inquina e dura tantissimo. Perfetto per alcuni creduloni di mia conoscenza.

Inoltre, se dovessimo costruire installazioni che utilizzino tutte queste forme di energia alternativa, non saremmo comunque in grado di sostenere il fabbisogno energetico nazionale. Ricordatevelo però quando andate a votare!
Per spiegare il paradosso del nucleare io uso in genere il paragone con i treni superveloci. Esso sono considerati oggi il mezzo più efficente ed ecologico del pianeta. E non a torto. Però la gente si dimentica che prima delle attuali motrici superefficenti (tipo freccia rossa), c'erano i locomotori a motore diesel. E prima di quelli c'erano i locomotori che bruciavano carbone ed inquinavano tantissimo, uccidendo forse più dell'atomo.
Eppure nessuno nel mondo civilizzato si sognerebbe oggi di mettere al bando i locomotori di nuova generazione (tranne in Italia, dove i Verdi preferiscono bloccare la costruzione dei tunnel per l'alta velocità, mantenendo lo status quo di una rete viaria su gomma congestionata da autocarri diesel).
Perchè mai con il nucleare non si può usare lo stesso atteggiamento?

Per concludere, una domanda che nessuno si prende la briga di fare più:
quale è il costo sociale del non essere autonomi dal punto di vista energetico? La risposta ce la danno proprio i giapponesi che entrarono in guerra il 7 dicembre 1941 perchè le loro scorte di petrolio stavano esaurendosi. Furono piegati da una bomba nucleare americana e nonostante ciò, impararono la lezione e si dotarono immediatamente di centrali nucleari, per evitare di dover fare un' altra guerra per l'approvigionamento energetico.

Una nota: l'incidente della centrale di Fukushima non rappresenta una sconfitta del nucleare ma una sua vittoria. Il fatto è che la gente tende a decontestualizzare l'episodio dimenticandosi che è avvenuto su un isola che ospita un totale di 55 centrali nucleari di prima generazione (vecchie 40 anni) colpita da un terremoto colossale e devastata da uno Tsunami di proporzioni bibliche. Cionostante non è ancora avvenuto nessun olocausto nucleare. Devo necessariamente dare credito a questa riflessione all' eccellente Oscar Giannino.

Certo, c'è una terza via ed è quella della riduzione dei consumi. Io e mia moglie possiediamo un' auto ibrida. Ciononostante quando guido io l'ibrida, riesco a scendere su strade extrraurbane a 3,3 litri per 100 km mentre la mia compagna non scende mai sotto i 6,5 litri per 100 km.
Eppure guidiamo la stessa autovettura. La differenza è che io pongo attenzione a come guido, lei no.
Lei è anche quella che lascia la lampada sul suo comodino perennemente accesa, anche di giorno e anche se fuori di casa. Io corro dietro tutto il tempo a tutta la famiglia spegnendo le luci che loro lasciano accese.
Sono tutte persone intelligenti a casa mia eppure mi guardano come se fossi un alieno. La verità è che a nessuno oggi interessa fare mezzo passo indietro.
Eppure basterebbe porre un minimo di attenzione per ridurre i nostri consumi anche del 40% senza dover cambiare drammaticamente il nostro stile di vita.

Ed è forse questa la risposta più immediata a tutte le nostre domande.

Roberto Preatoni


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fabiodellalazio
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Io non so se tutti i dati qui forniti corrispondono a verità.
Le centrali nucleari servirebbero per avere energia elettrica a basso costo, cosi ci raccontano.
Ma cosa sono i costi?
Se faccio un palazzo e non ci metto il ferro necessario, se ci metto molto meno cemento di quanto ne servirebbe sicuramente avrò una costruzione a costi inferiori ma quando il palazzo cade e uccide tutti i suoi abitanti, questo costo non viene mai inserito.
La risposta giusta, secondo me, l'ha data mario tozzi che ha dichiarato "quando il primo kg di rifiuto nucleare avrà smesso di essere nocivo, solo allora potremo sapere quanti ci è costata quest'energia"
Se calcolo solo la produzione e poi, per vari piccoli incidenti e scorie mal stipate, si ammala una fetta di popolazione di tumori, leucemie, ecc, quanto sarà allora il costo di quell'energia?

MA servivano ai giapponesi tutte quelle centrali?
A tokio c'era più luce di notte che di giorno....mi domando se devo farmi costruire una centrale sotto casa per illuminare a giorno le piazze anche di notte con insegne pubblicitarie e cavolate varie.
Forse questa tragedia servirà a capire che la prima produzione di energia viene dal risparmio


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Affus
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E allora ritorniamo al petrolio e cerchiamo di utilizzarlo meglio.
Lo sai che ce n'è in quantita abbissali su tutto il pianeta ?
San Giovanni Bosco nei sui sogni vide praticamente il Brasile galleggiare su un liquido nero ! Su che cosa galleggia l'Africa praticamente ancora non lo sappiamo ....
Siamo ancora all'anno zero e non ce ne siamo accorti , questo è il vero problema ,anzi il vero problema è solo morale .....


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Storno
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Dai numeri riportati:

Consumo odierno 100%
Con risparmio energetico: 60%
Rinnovabili: 40%

Rimarrebbe da coprire un 20% con non rinnovabili: c'è davvero bisogno del nucleare?


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vic
 vic
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Wikipedia fa un rapido escursus della situazione:
http://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_reactor_technology

Ecco cosa dice della IV generazione:

Generation IV reactors

Generation IV reactors are a set of theoretical nuclear reactor designs currently being researched. These designs are generally not expected to be available for commercial construction before 2030. Current reactors in operation around the world are generally considered second- or third-generation systems, with the first-generation systems having been retired some time ago. Research into these reactor types was officially started by the Generation IV International Forum (GIF) based on eight technology goals. The primary goals being to improve nuclear safety, improve proliferation resistance, minimize waste and natural resource utilization, and to decrease the cost to build and run such plants.[24]

Gas cooled fast reactor
Lead cooled fast reactor
Molten salt reactor - http://en.wikipedia.org/wiki/Molten_salt_reactor
Sodium-cooled fast reactor
Supercritical water reactor
Very high temperature reactor

E' zeppo di architetture "veloci". Sono i temibili breeders, che fanno venire i brividi solo a parlarne. Mettere la mano sul fuoco circa la sicurezza di tutte queste proposte, mah.

Di quelli menzionati, l'approccio che e' piu' terre a' terre, perche' meno sofisticato e funziona in condizioni piuttosto normali (pressione normale, niente gas esplosivi, ecc.), e' quello a sali fusi. Una sottofamiglia di questo approccio e' particolarmente attraente, in quanto prevede l'uso del torio naturale come combustibile, con una sequela di vantaggi che ne derivano. I reattori di tipo LFTR vennero gia' testati con successo negli anni '60 per oltre 5 anni. Vennero abbandonati, mi pare di capire, anche se non lo si dice esplicitamente, per il motivo che non avevano ricadute militari, cioe' non si poteva ricavare il plutonio tanto ambito per produrre le bombe.

Link sui reattori di IV generazione, leggere bene alla fine il paragrafo vantaggi/svantaggi:

http://en.wikipedia.org/wiki/Generation_IV_reactor
(This article needs additional citations for verification)


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Truman
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Votare contro il nucleare significa votare contro l'implementazione di una tecnologia per lo sfruttamento della forza dell' atomo che si basa su principi di funzionamento totalmente differenti da quelli implementati nelle vecchie centrali.

E' opportuno rispondere a chi si traveste da scienziato, parla un linguaggio tecnico e mente spudoratamente.
Il principio di funzionamento delle centrali nuove è esattamente quello delle vecchie: la fissione (o scissione) nucleare: essa consiste nella frammentazione di nuclei di sostanze radioattive (tipicamente uranio).

Lievemente diversa (ma in sostanza uguale) è la tecnologia dei reattori autofertilizzanti (il Phoenix francese, dismesso dopo molti incidenti): si tratta sempre di fissione.
I reattori a fusione per oggi sono un'interessante fantasia, visto che il problema del confinamento del reattore non è risolto. (C'è qualche problemino pratico nel trovare un contenitore in grado di isolare il nucleo in fusione, tipicamente a 100 milioni di gradi, dal mondo esterno).

Da uno che parte con una menzogna spudorata non ci si può aspettare molto di meglio nel prosieguo del discorso. Infatti prosegue con il mito del nuovo che sarebbe più sicuro del vecchio.
Tutti sanno infatti che con le automobili di oggi gli incidenti stradali non sono spariti, dopo decine di generazioni di automobili sempre più progredite, anzi gli incidenti stradali sono diventati sempre più gravi, viste le maggiori velocità delle auto di oggi.

In un settore tecnologico pure importante, le falle di sicurezza nel software di internet explorer di microsoft continuano ad essere annunciate con frequenze sempre più ravvicinate.

Insomma la tecnologia che ci vendono come sempre più sicura alla prova dei fatti è sempre al palo.

Non c'è quindi motivo razionale per fidarsi rei reattori nucleari di terza o quarta generazione, più di quanto ci fidiamo dei reattori vecchi. Non è difficile prevedere per analogia che provocheranno incidenti sempre più gravi, in modo coerente con le altre tecnologie e con la storia del nucleare, che sta mostrando incidenti sempre più gravi. Difficilmente Chernobyl manterrà a lungo il suo primato come incidente nucleare, anzi forse l'ha già perso.

E allora quando sentite qualcuno che insiste con argomenti del genere di Preatoni, non state a ragionare: alzate le mani e spaccategli le ossa. E' l'unico modo in cui chi è accecato dall'interesse comincia a ragionare.


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Truman
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Dimenticavo...

Un argomento ricorrente dei nuclearisti è che tanto le centrali le abbiamo appena dietro il confine, in Francia.
A chi è abbastanza scemo da credere a questo argomento ricordo che in mezzo ci sono le Alpi, le montagne più alte d'Europa.


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terzaposizione
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basterebbe chiedere a questi pseudo-saccenti : i produttori/fornitori di gas/petrolio a livello mondiale sono almeno 20, con giacimenti e Paesi ancora da scoprire (ad es. la Somalia è ricca di petrolio ma attualmente non è sfruttabile) mentre quanti sono i Paesi che estraggono uranio? A me ne risultano 5, di cui Australia produzione monopolizzata da Cina e Giappone, Russia, Kazakistan, e 2 Paesi democratici come Niger e Congo; forse anche l'Afghanistan, quindi non si corre il rischio di finire strozzati dai Produttori, visto il ventaglio di alternative. Inoltre per 1 Kg. di uranio si devono frammentare 1200 Kg. di rocce, in k..o all'impatto ambientale, mentre attualmente considerando le centrali operative si hanno riserve per 40 anni, quindi rischiamo di finire le centrali per la fine dell'uranio. Ma è possibile che nessun Giornalista, Politico, Scienziato ponga tali affermazioni ai Nuclearisti?


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