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Paul Krugman su economia keynesiana: un fallimento?


Anonymous
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Paul Krugman in un articolo del suo blog afferma di non aver seguito il programma della NBC "Meet the Press" con ospite Paul Ryan (politico statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Wisconsin, n.d.r) ma che ha saputo di una dichiarazione fatta dallo stesso, secondo cui l’economia keynesiana ha fallito, e naturalmente, dice Krugman, nessuno l’ha contestato su tale affermazione.

Il pensiero di un "keynesiano serio"

L’economista americano allora dice:

Consideratela un’altra prova della "bolla" di destra. Fuori da questa bolla, un discreto numero di persone ha notato che l’economia keynesiana ha giocato un ruolo spettacolare durante la crisi: ha infatti previsto con successo che i deficit non avrebbero fatto salire i tassi d’interesse, che l’espansione monetaria non sarebbe stata inflazionistica, che le politiche di austerità in Gran Bretagna e altrove avrebbero colpito la crescita economica. E no, non mi dite che i Keynesiani avevano previsto che la politica di stimolo di Obama avrebbe prodotto piena occupazione; i Keynesiani seri, come me, più o meno freneticamente già avvertivano all’inizio del 2009 che lo stimolo non sarebbe bastato.

Ma nel mondo di Paul Ryan, tutti sanno che l’economia keynesiana ha fallito.

Nel frattempo, sapete cosa ha veramente fallito? Le teorie economiche monetarie "Randite" di Ryan. Forse ricorderete che due anni fa Ryan ha guidato la carica dei Repubblicani che richiedevano a Ben Bernanke di arrestare le sue politiche espansive, emettendo segnalazioni terribili sui tassi d’interesse in aumento e sull’inflazione alle stelle. Ecco cosa è realmente accaduto:

Quindi mi chiedo: come hanno reagito Ryan e quelli che la pensano come lui davanti allo spettacolare fallimento della loro dottrina? Per quanto ne so io, non hanno nemmeno riconosciuto di avere un problema.

Fonte: www.forexinfo.it
Link: http://www.forexinfo.it/Krugman-su-economia-keynesiana-un
30.01.2013

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: The Conscience of a Liberal


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mincuo
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Raccontano tutti la loro versione della storia dell'orso.
Sempre con la solita pizza destra sinistra.
I Quantitative easing non sono altro che degli asset swap, che modificano la long end della curva, abbassano il suo premio di rischio e tengono artificialmente bassi quei tassi, creando flattening, e alzando però il leverage.
Di espansivo hanno poco niente.
L'unico che ho visto che sa di cosa parla è Mosler, e non a caso, lui faceva l'hedge fund manager ed era specializzato proprio sui sovereign.


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Anonymous
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Raccontano tutti la loro versione della storia dell'orso.
Sempre con la solita pizza destra sinistra.
I Quantitative easing non sono altro che degli asset swap, che modificano la long end della curva, abbassano il suo premio di rischio e tengono artificialmente bassi quei tassi, creando flattening, e alzando però il leverage.
Di espansivo hanno poco niente.
L'unico che ho visto che sa di cosa parla è Mosler, e non a caso, lui faceva l'hedge fund manager ed era specializzato proprio sui sovereign.

mincuo, vedi di parlare una lingua comprensibile, non questo guazzabuglio di inglesismi odiosi.
proprio da te che pontifichi sulla neolingua del potere, non me lo aspettavo


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Deheb
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Mincuo,
potresti fare un esempio terra terra della valenza di uno swap, come lo hai spiegato con i derivati?


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reio
 reio
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e se ti va, oltre a tradurre per noi comuni mortali, potresti dire due parole anche sulle politiche di reagan, che hai definito come keynesiane in un commento precedente?


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E comprarsi qualche libro e studiarselo?Certo che fatica 😯 !

I termini sono importanti e non traducibili per lo più, perchè farlo creerebbe anche più confusione di quella che c'è. Senza contare che per spiegare un singolo termine potrebbero servire pagine e pagine e comunque risultare inutile se chi ascolta non ha un background specifico.

Ma mincuo cosa è, l'enciclopedia dei mercati finanziari (investopedia?)?

Certo che se trovate "odiosi" i termini della finanza, perchè cercare di capire la finanza? E' impossibile ridurre qualcosa di tecnico in qualcosa da bar...


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Per smorzare il tono polemico del mio precedente post, cerco di dare un piccolo contributo che vuol anche essere un misero assaggio sulla materia in questione. Se trovate ciò che segue "noioso e/o odioso" penso sia inutile accanirsi sul cercare di capire e soprattutto discutere su ciò che leggete sui media in merito di mercati finanziari, eccetera. Meglio parlare di cinema e di motociclismo, per citare due delle mie passioni, dove le opinioni e i gusti personali possono ancora trovare motivo di essere, anche senza studiare….

Gli swap sono derivati. Gli swap sono accordi privati tra due società per scambiarsi dei futuri pagamenti. L’accordo definisce le date in cui i pagamenti vengono scambiati e il modo in cui devono essere calcolati. La loro definizione/determinazione viene effettuata in base al futuro valore di un tasso d’interesse,un tasso di cambio o qualche altra variabile di mercato. Più brevemente, uno swap è un contratto per scambiarsi dei futuri flussi di cassa secondo una formula predefinita.

Che io sappia esistono oltre 20 tipologie di swap in base alle scelte definite nell’accordo in termini di date(scadenze) in cui i pagamenti vengono scambiati e il modo in cui vengono (devono essere) calcolati. Per cui si hanno swap a capitale indicizzato, a salire, di varianza,su azioni, su merci, su valute,ecc. Esistono perfino cose come lo swaption (un mash-up, fico no!), che è un’opzione per concludere uno swap sui tassi d’interesse a un tasso swap, fra gli altri.

Gli swap possono essere visti come esempi più complessi di contratti forward.Cosa è un contratto forward?

Dunque, prima di tutto sia i forward che gli swap sono derivati, e cioè strumenti finanziari (contratti ..) il cui valore dipende (deriva) da una o più variabili sottostanti . Molto spesso le variabili sottostanti sono rappresentate dal prezzo di attività negoziabili (traded assets). Ad, esempio le opzioni scritte su un’azione sono derivati il cui valore dipende dal prezzo di quell’azione. Ma come suddetto, i derivati possono dipendere da qualunque variabile, perfino da quanta pioggia cade sulla pianura padana!
I contratti forward o contratti a termine sono accordi per comprare o vendere un’attività a una certa data futura, per un certo prezzo. Nei contratti forward una delle parti si impegna a comprare l'attività sottostante a una data specifica (posizione lunga). L'altra parte assume una posizione corta e si impegna a vendere l'attività alla stessa data per lo stesso prezzo. Ho citato i forward perché sono semplici da capire e sono molto diffusi (specialmente su valute). Per tornare agli swaps, mentre i forwards comportano lo scambio di due pagamenti in una sola data futura, gli swaps comportano lo scambio di due pagamenti in più di una data.

Esistono però anche credit default swap (cds-swap che dà diritto, alla parte che effettua dei pagamenti periodici, di vendere un'obbligazione al valore nominale in caso di insolvenza dell'emittente), attualmente parecchio famosi, o binary credit default swap e altri, ma non complichiamoci la vita… il resto lo lascerei perdere.

Mincuo mi scuserà per la qualità dell’esposizione ma più breve e semplice di così, su due piedi non mi viene.

P.s.: dimenticavo, gli asset swap sono swap in cui si scambiano le cedole di un'obbligazione con il Libor (per restare sul continentale) maggiorato di uno spread. Spesso i bond traders utilizzano gli spreads degli asset swaps per estrarre (limitare/ridurre/escludere) le probabilità di insolvenza dai prezzi delle obbligazioni, dato che questi spread misurano la distanza tra i tassi di rendimento delle obbligazioni e la Libor/swap curve. In sostanza si parla di rischio di credito,probabilità d'insolvenza,ecc... Ma possono anche sottointendere strutture contrattuali che combinano l’acquisto di un titolo con uno o più contratti swap...Ma come detto per i cds e per i bcds se non interessa c'è da farsi del male inutilmente….

P.s. 2: Onde evitare fraintendimenti (causati da qualche strampalato avvocato o giornalista o presunto economista) è opportuno ricordare che i prodotti derivati sono utilizzati, essenzialmente, per tre finalità:
- ridurre il rischio finanziario di un portafoglio preesistente (finalità di copertura o, anche,hedging);
- assumere esposizioni al rischio al fine di conseguire un profitto (finalità speculativa);
- conseguire un profitto privo di rischio attraverso transazioni combinate sul derivato e sul sottostante, in modo da cogliere eventuali differenze di valorizzazione (finalità di arbitraggio).

Per vedere qualcosina di più:
www.consob.it/documenti/.../allegato_tecnico_audizione_rosati12012005.pdf


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Anonymous
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Per chi è interessato a questioni di "Keynesismo" qui c'è un'interessante intervista realizzata ad prof. di Bologna, Aldo Barba, che ne parla:

http://www.forexinfo.it/Forexinfo-intervista-Aldo-Barba


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Per chi è interessato a questioni di "Keynesismo" cosiglio di leggere prima keynes...


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mincuo
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Raccontano tutti la loro versione della storia dell'orso.
Sempre con la solita pizza destra sinistra.
I Quantitative easing non sono altro che degli asset swap, che modificano la long end della curva, abbassano il suo premio di rischio e tengono artificialmente bassi quei tassi, creando flattening, e alzando però il leverage.
Di espansivo hanno poco niente.
L'unico che ho visto che sa di cosa parla è Mosler, e non a caso, lui faceva l'hedge fund manager ed era specializzato proprio sui sovereign.

mincuo, vedi di parlare una lingua comprensibile, non questo guazzabuglio di inglesismi odiosi.
proprio da te che pontifichi sulla neolingua del potere, non me lo aspettavo

Scusate innanzitutto, ho scritto in fretta.
Vediamo come posso fare....
-Asset swap si può spiegare così. Swap vuol dire scambio: esempio scambio una mela per una pera. Asset sta per titoli o valori.
-Quantitative easing si può spiegare così: una politica che dovrebbe "buttare" più denaro in circolo, per stimolare economia.
-Long end della curva....ecc..Come dire... Vediamo:
I tassi hanno varie scadenze ad esempio 1 gg 1 settimana, 1 mese 1 anno 3 anni 5 anni 7 anni 10 anni 30 anni.
Se li metto tutti in fila fanno una curva, o una linea, partendo dal breve e man mano al lungo termine. (Long end è 7 e + anni, quella porzione)
Una curva può essere steepening (immaginate il breve tassi piccoli e il lungo tassi alti), che diventa flattening in cui il breve si alza e cioè è meno "ripida"
Qui un esempio (vecchio) di due curve cioè a due date diverse di tassi Italiani. Quella arancio tende al flattening sulla long end

-Leverage. Mmmm vediamo: se io faccio profitto (o perdita) su una cosa che si alza del 20% alla volta se io intendo scommettere 20EUR bastano 100EUR mettiamo perchè faccio 120 o 80 se perdo. Se una cosa si muove solo di 1% invece allora se io voglio realizzare perdite o guadagni di 20 devo fare 2000EUR e l'1% mi fa perdere o guadagnare 20EUR.
Questo è il leverage (alla burina, ma insomma)
-Le politiche di Quantitaive easing sono uno scambio di titoli (sul mercato) che la FED compra (e li mette in bilancio) in cambio di denaro, con cui li paga. E' uno scambio. Per quello Mosler che capisce dice che cconcettualmente non è altro che un asset swap. Prendo i titoli e ti do un asset (denaro).
Questo denaro va alle banche, in USA, che di solito lo reimpiegano in conti della FED stessa. Conti correnti (o certificati di deposito). Questo l'hanno fatto per vari motivi. Ma è complicato, comunque è un guadagno garantito. Se l'economia tirasse converrebbe però rischiare e darli all'economia a tasso più lalto. Ma in realtà non c'è neanche domanda di finanziamenti da parte delle imprese, oppure il rischio è elevato di quelle che domandano
Quindi all'economia non va molto, in realtà.
-Comprando molti titoli decennali la FED aumenta domanda di titoli, cioè alza il prezzo. Il prezzo alto = rendimento più basso, perciò tiene artificialmente bassi i tassi decennali. (Prendiamo un titolo che quota 96 e deve rimborsare sempre 100 facciale a scadenza. Diciamo che in linea capitale rende 4% circa. Quando quota 98 rende 2% circa, quindi il prezzo più alto abbassa i rendimenti. Maggiore domanda = prezzo più alto).


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Deheb
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@ mincuo
@nat
grazie delle spiegazioni.

Investopedia o bankpedia ne danno spiegazioni ma, a volte, un esempio molto basic aiuta.
Nat, ciò che scrivi non è nè noioso nè odioso, solo complicato (sono novello della materia).
Se mi interessasse la versione "ufficiale" propagandata dai media andrei sul blog della Annunziata!


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Deheb
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@ mincuo
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grazie delle spiegazioni.

Investopedia o bankpedia ne danno spiegazioni ma, a volte, un esempio molto basic aiuta.
Nat, ciò che scrivi non è nè noioso nè odioso, solo complicato (sono novello della materia).
Se mi interessasse la versione "ufficiale" propagandata dai media andrei sul blog della Annunziata!


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@ mincuo
@nat
grazie delle spiegazioni.

Investopedia o bankpedia ne danno spiegazioni ma, a volte, un esempio molto basic aiuta.
Nat, ciò che scrivi non è nè noioso nè odioso, solo complicato (sono novello della materia).
Se mi interessasse la versione "ufficiale" propagandata dai media andrei sul blog della Annunziata!

In realtà quello che ho detto sono stralci ( a memoria, un pò cosi quindi,giusto per intendrci..) che puoi trovare fra i manuali e i materiali didattici utilizzati e disponibili per i corsi di gestione del rischio (base e avanzato), risk management e simili, presenti sui siti delle facoltà di economia. Ma come detto sono semplificazioni e definizioni parziali di prodotti finanziari molto vari e complessi e per comprenderli purtroppo non basta andare a scuola. Anche se l'argomento può sembrare intuibile, per capire quello a cui si riferiva Mincuo chiaramente non basta e non basterebbero 100 ore di lezioni, anche se può sembrare intuibile...

Per gli "inglesismi odiosi" mi riferivo al post di RicBo.


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