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"Pensa globale e agisci locale": MMT vs. modello T


Mondart
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PUO' ESISTERE UN GLOBALISMO "BUONO", RISPETTOSO DELL' AMBIENTE, DELLA POPOLAZIONE E DI UN SANO SVILUPPO ??

A mio avviso SI', ma tutto dipenderà da cosa hanno veramente in testa gli architetti del sociale: la direzione VERA perseguita ( non le millantate "acrobazie mascherate" ) può portare all' Eden come all' inferno in terra; ad uno sviluppo condiviso e sostenibile come al solito ciclo esplosivo di pochi anni ( Belle Epoque, Ruggenti Anni 20 ) voluto preludio dei precedenti conflitti mondiali

Mi rifaccio a quanto già detto nei commenti riguardo la proposta di Barnard ( CHI davvero stabilisce i "numeri, limitatori e bilanceri" dello sviluppo ?) cui portavo come contraltare il modello di autonomia del Trentino Alto Adige ( dove tali limitatori stanno appunto nella "volontà politica", bilateralmente rispettata, di una autonomia interna pur nel rispetto della superiore normativa italiana ). Di fatto il Trentino sta all' Italia come un qualsiasi "stato-nazione" potrebbe stare al superiore globalismo. Non solo "MONETA", quindi, ma anche PRECISA VOLONTA' DIREZIONALE.

In fondo la moneta non è che un regolatore dell' effettiva capacità interna di produzione e sviluppo -anche sociale, non solo "economicistico"- i cui veri parametri stanno in popolazione, materie prime e tecnologia di trasformazione. Regolatore che può essere frenato o liberato in vari modi: in Trentino A.A. per esempio ciò viene fatto con il ritorno sul territorio dell' intera tassazione, il che lo pone a tutti gli effetti come una "terra franca" dall' aspiratore monetario. Tale benefit è OBBLIGATO a trasfornarsi in effettivo sviluppo in quanto concesso sotto forma di "incentivi e agevolazioni" dello stesso.

L' aspetto monetario ( "comburente" per l' energia interna ) dunque può essere regolato in vari modi, NESSUNO DEI QUALI basterebbe però da solo a portare un "buono" sviluppo sociale oltre che quello puramente "economicistico".

E' INFATTI LA TUTELA "POLITICA" a fare in modo che in Trentino la ricchezza venga realmente distribuita sul territorio e nella base ( poi certo, ci sono favoritismi e mangerie amministrative che ora esulano dal discorso ), a fare in modo che si crei ricchezza interna che si traduce in effettivo benessere economico E SOCIALE, che crea le infrastrutture, le strade, l' assistenza, i servizi, ecc ... NON BASTA LA MONETA, occorre una PRECISA INTENZIONALITA' IN TAL SENSO. ( Che non impedisce tuttavia al TrentinoA.A di rientrare perfettamente nella superiore struttura "italiana", senza farne per questo una "regione canaglia" ).

Non potrebbe infatti MANTENERE ALL' INTERNO TALE RICCHEZZA se i suoi prodotti locali non fossero "dop" ( ossia appunto, tutelati ALL' ORIGINE dal meccanismo di sfruttamento accentratore ): è QUESTO E SOLO QUESTO che permette non solo di poter essere "venduti" ( e non prostituiti ai soliti "mercati" ), ma di lasciar accumulare ALLA BASE quella ricchezza che si porrà sia come LIMITATORE ALLO STRAPOTERE MULTINAZIONALE, sia come volano al sorgere dei servizi collaterali e terziari. La "Mela Melinda", o la "Cantina Mezzocorona" sono sì strutturate "esternamente" come multinazionali, ma sono gli stessi produttori, associati in consorzi di piccoli proprietari agricoli, a portare il prodotto sugli scaffali Americano o Cinesi. E' un "prodotto tutelato" che si fa "multinazionale" solo come sistema di vendita, e non come la ben nota catena di sfruttamento che conosciamo.

E' QUESTO ASPETTO che manca nell' esposizione di Barnard, esposizione che darebbe sì un impulso straordinario alla "mera produzione e circolazione" ... ma CHI ne stabilisce le regole e i limiti, e DOVE si accumula concretamente la ricchezza finale ?? ... Il dubbio forte infatti è che non si faccia che spalancare la porta ai soliti "Mercati" che ora si pretende di cacciare dalla finestra, limitandosi ad abilire quegli aspiratori virtuali ( moneta e finanza ) che il sistema stesso dovrà "spegnere" per necessità intrinseca alla sua stessa sopravvivenza ... il che è MOLTO DIVERSO DAL CAMBIARE EFFETTIVAMENTE LA DIREZIONE DELLE COSE.

Anzi, a dirla tutta, la sua sembra proprio l' edizione riveduta a corretta di uno sviluppo economico esplosivo ( ma "economicistico" e accentratore ) tipico dei periodi che hanno poi portato dritti dritti al conflitto mondiale.

Senza precisi regolatori "politici" infatti succederebbe semplicemente che tutta la produzione e ricchezza sprigionata da stati a cui torni a "far scorrere l' acqua" obbligandoli contestualmente ad essere "puro laboratorio di trasformazione" ( con l' obbligo di pareggiare import ed export ) nel giro di pochi anni si accentrerebbe naturalmente a livello di paesi potenti, gangli sovranazionali, grandi corporation e multinazionali, che pian piano assorbirebbero anche le industrie locali che, dopo lo sviluppo iniziale, comincerebbero a fallire ... Tra 10 anni ci troveremmo compiuta, a tutti gli effetti, quella "spaccatura in due" oggi iniziata dell' Europa ... con rinnovate tensioni naturali e una quanto mai probabile nuova crisi indotta ... ( ossia la solita spaccatura preventiva dell' Eurozona, il solito bilanciamento di forze preventivo atto a fare in modo di "dividere e pareggiare" le forze in campo per un potenziale prossimo conflitto )


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braveheart
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Ottima esposizione Mondart.
Volevo solo chiarire che la mmt e il suo manifesto, mirano esattamente agli obbiettivi che anche tu ritieni primari :

" chiediamo:
il ritorno alla nostra moneta sovrana, con cui creare politiche governative ispirate alla scuola economica ME-MMT che porteranno il governo a pro- muovere azioni nell'esclusivo Interesse Pubblico, includendo, fra le altre più sotto descritte, le seguenti:
- il recupero della piena sovranità democratica controllata sempre dal volere popolare anche in materia di Trattati UE. Il recupero del- la piena sovranità del Parlamento su cui nulla possa l'arbitrarietà dei mercati. "

Mi pare che sia abbastanza chiaro.


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Mondart
Eminent Member
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Può darsi: dico solo che non può ( nè è giusto che sia, altrimenti saremmo alle solite ) essere solo un sistema monetario a farsi carico di una gestionalità tanto ampia.

E che essa vada ripartita e concertata con altri organi e volontà "politica" di tutela territoriale, i quali farebbero appunto anche da garanti e controllori

A Cesare quel che è di Cesare.


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