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Popolazione sempre più in Crescita ma i Limiti...


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Popolazione sempre più in Crescita ma i Limiti della Terra vanno rispettati

Il World Population Prospect per il 2012, rapporto Onu sugli andamenti della popolazione mondiale pubblicato il 13 giugno, raffredda gli ottimismi circa un rallentamento della crescita demografica. Invece dei 10,1 miliardi in arrivo per la fine del secolo del precedente rapporto, nel 2100 si arriverà agli 11 miliardi, pur con l'aleatorietà che previsioni a così lunga distanza possono presentare. La maggior parte dell'aumento si avrà, come previsto, nelle popolazioni in via di sviluppo, che passeranno dai 5,9 miliardi del 2013 agli 8,2 del 2050, mentre quelle delle regioni sviluppate rimarranno abbastanza stabili attorno a 1,3 miliardi. In Africa la popolazione salirà dagli 1,1 miliardi attuali ai 2,5 miliardi nel 2050. In questo continente nel 1950 vivevano 227 milioni di persone, nel 1975, 419 milioni e nel 2009 erano già più di un miliardo.

Nel recente libro di Lester Brown, presidente dell'Earth Policy Institute pubblicato in Italia col titolo 9 miliardi di posti a tavola a cura di Gianfranco Bologna, la veloce crescita demografica, accoppiata a uno sviluppo incontrollato dei consumi, colpisce tutte le basi della vita sulla Terra. Aumenta la richiesta di acqua per usi irrigui e già oggi gran parte delle acque dei grandi fiumi è oggetto di contese tra le nazioni rivierasche; il progressivo inurbamento in molte aree fa aumentare a dismisura le esigenze idriche; nel contempo la distruzione delle foreste per sopperire alla carenza di terre coltivabili e di pascoli per il bestiame (in Africa i capi di bestiame sono passati da 352 milioni nel 1961 agli 894 milioni attuali) aggrava lo stato di erosione e la perdita di suoli fertili con gravi conseguenze sul clima e sulle barriere coralline. Infine i prelievi di risorse ittiche per una popolazione in crescita sia nei numeri sia nelle esigenze alimentari, stanno mettendo a rischio per sovrasfruttamento l'80% delle riserve ittiche oceaniche in tutto il Pianeta. Questa situazione pone l'Umanità di fronte a un grave dilemma: o proseguire imperterriti nel consumo delle risorse e nella crescita demografica o imparare a vivere nei limiti di una sola Terra, l'unica che abbiamo.

Fulco Pratesi
Fonte: www.corriere.it
27.06.2013


Citazione
NuovaAlba
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Post: 88
 

E' vero che esiste un limite al numero di esseri umani che possono vivere su questo pianeta. Su questo non si discute, perchè se sulla Terra ci fosse un individuo ogni metro quadrato, ce ne sarebbero evidentemente troppi. Perciò è vero che esistono dei limiti. Ma ci dobbiamo porre delle domande: 1) Cosa vuol dire troppi? 2) La capienza della Terra sarebbe di molto maggiore se l'elitè degli industriali e dei banchieri non stesse distruggendo il potenziale produttivo del Terzo Mondo e se le conoscenze scientifiche e tecnologiche ora occultate fossero messe a disposizione di tutti? 3) Le cifre che si prevedono per il futuro sono state volutamente gonfiate per giustificare ua politica di eugenetica globale? Credo che le risposte a queste domande siano le seguenti: 1) Più di quanti siamo attualmente; 2) Si; 3) Si. Se leggete le pubblicazioni del Club di Roma (fautore de "I limiti dello sviluppo") e altre come Global 2000, e considerate i loro ispiratori e il loro tradizionale appoggio all'eugenetica, non vi risulterà difficile capire che questi rapporti sono solo dei pretesti per eliminare quelle aree di popolazione mondiale considerate di strirpe inferiore, ovvero i non-bianchi e anche coloro che vengono considerati inferiori tra i bianchi. Per tradurlo nella lingua della politica questo concetto suona così:"...il punto fondamentale alla base di tutte le scelte americane in materia di politica estera è la sovrappopolazione". Queste parole furono pronunciate da Robert McNamara (Trilaterale, Bildelberg, Consiglio sulle relazioni estere), uno degli uomini che ideò il rapporto Global 2000.
Nel 1952, dopo decenni di finanziamenti a sostegno dell'eugentica, John D. Rockefeller III fondò il suo Population Council, tuttora esistente. Questa organizzazione dell'elitè auspica la crescita zero per gli USA e, per esprimersi con le parole del rapporto annuale datato 1979, "la diffusione dei programmi di pianificazione famigliare sostenuti dal governo in tutta l'area in via di sviluppo" (cioè non bianca) e "la diffusione del movimento popolazione zero e del Malthusianesimo nei Paesi in via di sviluppo".
Ora, ci sarebbe molto più da approfondire sul Club di Roma e i "movimenti ambientalistici" ma per ora mi fermo qua. Ciò che è certo è che se vogliamo continuare a vivere in questo modo, andando qua e la con l'auto e mangiando animali, la popolazione ha già raggiunto i suoi limiti. Ma se cambiamo tutti, ce ne stanno ancora a bizzeffe di bambini in sto mondo.


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