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Rischio guerra a Iran-Siria,rispondere subito all'escalation


marcopa
Illustrious Member
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Il titolo a questo pezzo di Contropiano l' ho messo io, preoccupato dall' escalation della guerra.

-Oggi giovedi' 1 dicembre: consiglio dei ministri esteri Unione Europea
-Prossima settimana importante riunione all' Unione Europea su crisi finanziaria.
-Possibilita' di fuga in avanti (verso il precipizio del conflitto armato)di Turchia e Francia che metterebbero gli altri paesi davanti al fatto compiuto
-Allarme all'EU, dieci giorni per salvare euro
-In Italia appare evidente,nonostante la propaganda, la direzione antipopolare del governo Monti
-Manifestazioni in tutto il mondo arabo,anche in Kuwait governo dimissionario

Tutti questi eventi vanno seguiti attentamente, potrebbero portare davvero a situazioni gravissime.

Se invece non sara' cosi'......

...meglio, e probabilmente ci sarebbe una forte spinta al cambiamento sia nell' Occidente sia nel mondo arabo.

Vedremo nei prossimi giorni come evolveranno queste situazioni, ricordo la petizione contro la guerra in Siria, nel post successivo mettero' di nuovo il link.
Marcopa

Iran-Siria,escalation da non sottovalutare e a cui e' necessario rispondere subito.

Sono estremamente preoccupanti gli eventi in corso in Medio Oriente. L’escalation in corso contro la Siria e l’Iran lasciano intravedere che troppe tensioni e troppe ingerenze si stanno accumulando in un’area strategica del mondo. Il rischio di una escalation che porti alla guerra è una ipotesi che ormai nessuno può sottovalutare.

1. Sulla Siria cresce l’ingerenza della Turchia che sta lavorando ad una divisione del paese e sta fomentando apertamente i gruppi islamici in un rapporto di collaborazione e competizione con l’altra potenza regionale dell’islam politico: l’Arabia Saudita. Due opzioni in campo per contendersi l’egemonia nella regione e che vedono nella Siria il vaso di coccio da far esplodere per definire i nuovo equilibri. I sauditi godono dell’appoggio di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna reduci dall’aver annientato la Libia di Gheddafi per sostituirlo con dei golpisti a loro funzionali. La Turchia gioca in proprio la propria ambizione di tornare ad essere una potenza regionale in grado di influenzare l’affermazione egemonica dell’islam politico nei paesi protagonisti delle rivolte e dei processi elettorali in Medio Oriente. Israele attende di poter sfruttare ogni vantaggio che le deriverà dalla eventuale caduta di Assad e del Baath in Siria.

2. La Siria di Assad, come la Libia di Gheddafi, paga l’illusione di essersi ritenuta ormai fuori dalla lista nera del Dipartimento di Stato statunitense facendo concessioni sul piano economico. La Siria ha avuto e può continuare ad avere un ruolo nel Fronte del Rifiuto contro i disegni imperialisti in Medio Oriente. Ma paga anche il sanguinoso schematismo con cui il gruppo dirigente siriano ha gestito la prima fase delle proteste popolari. Il monopolio del potere non è un dogma da non mettere mai a verifica o da difendere sempre a cannonate. La democratizzazione può essere un processo di avanzamento sociale non necessariamente gestito dalle agenzie di ingerenza statunitensi, saudite o turche che ne fanno un uso strumentale ai propri interessi.

3. Ma è anche l’escalation contro l’Iran a illuminare con lampi di guerra la regione. L’assalto degli studenti all’ambasciata britannica di Teheran può essere un boomerang che la coalizione tra Usa, Gran Bretagna, Israele e Arabia Saudita cercherà di sfruttare per aumentare la guerra sporca contro l’Iran già in corso da tempo con attentati, omicidi, azioni coperte.
Le istituzioni internazionali sulla vicenda iraniana adottano ancora una volta un inaccettabile doppio standard che non può che alimentare tensioni, ingiustizie e conflitti. Va ritenuto infatti inaccettabile che l’Iran debba rinunciare unilateralmente al programma nucleare in presenza del conclamato arsenale nucleare israeliano sul quale l’Aiea, la Nato etc,. continuano a tacere.

4. ll disarmo atomico della regione rimane la proposta più sensata ma non può riguardare solo l’Iran e deve riguardare anche Israele. Lo squilibrio nucleare e militare è una soluzione peggiore e più pericolosa dell’esistente. Nessuno può sottovalutare che una guerra contro la Siria e l’Iran oggi rappresenti l’innesco di una escalation pericolosa per le sorti del Medio Oriente e dell’umanità. Su questo è tempo che si dicano parole chiare nelle piazze e nelle sedi diplomatiche, nel dibattito politico e nei mezzi di comunicazioni di massa.

Invitiamo tutte le attiviste e gli attivisti dei movimenti No War, della sinistra e delle forze democratiche a non cedere – come avvenuto in Libia – alla propaganda di guerra e a mettere in campo analisi, informazioni e iniziative ispirate ad un chiaro e forte No alle aggressioni militari contro Siria e Iran e a guerre civili fomentate dall’esterno (come invece ha annunciato esplicitamente il segretario di stato Usa Hillary Clinton solo due settimane fa).
Lanciamo la mobilitazione contro i pericoli di guerra in Medio Oriente e attiviamo i canali dell’informazione alternativa per complicare la vita alla manipolazione mediatica dei fatti.
30 novembre 2011

Fonte www.contropiano.org


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marcopa
Illustrious Member
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Appello-petizione
Siria.No alla guerra, si ai diritti umani

La petizione lanciata ,in tre lingue, dal sito pacifista Peacelink.it ha raggiunto in 4 giorni 600 adesioni singole, 40 di diverse associazioni, anche straniere, tra le quali:
la Fiom ,l' Associazione per la Pace ,la rete No War Roma,il Forum Ambientalista.
Tra le singole persone hanno aderito il prof. Angelo Baracca, l' antropologa e attivista antirazzista Anna Maria Rivera, il giornalista Fulvio Grimaldi.
La giornalista Marinella Correggia e' stata la principale artefice di questa iniziativa.

Questo il link dove leggere ed aderire alla petizione.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=41477


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Levdtrotzkij
Estimable Member
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Questi appelli da sottoscrivere non servono a una cippa. Semmai al massimo ad autoschedarsi. Chi bombarda lo fa spaendo benissimo per quali motivi. Non c'è bisogno di una lista di qualche centinaio di querulanti che blaterano di diritti civili, umanitari e altre fesserie per ricordargli che criminali siano. Lo sanno e se ne vantano; sono al potere proprio per questo.


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Giancarlo54
Famed Member
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Post: 2622
 

Le manifestazioni e gli appelli sono carta straccia. I "bombardatori umanitari" capiscono solo la violenza e con la violenza bisogna reagire.


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marcopa
Illustrious Member
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Mah, intanto abbiamo firmato in 620 persone e la petizione sta girando anche all' estero. Nelle prossime due-tre settimane oltre alla preparazione per le feste natalizie ci saranno sviluppi di diverse questioni importanti.

Se la situazione nel Medio Oriente dovesse accelerare verso nuovi conflitti non partiremo da zero, ma partiremo da 600-800 persone che hanno firmato ed alcune migliaia che hanno letto della petizione.

La crisi dell' euro, le primavere arabe (quelle vere), l' opposizione alle guerre sono aspetti diversi di una unica battaglia.

Impegnandosi contro il pericolo di guerre in Medio Oriente, e questo pericolo non ce lo siamo inventato, ci sono minacce precise e precedenti, vedi Libia, illuminanti, ci si impegna anche per

una politica economica non neoliberista nell' Unione Europea e per le primavere arabe, quelle vere, non quelle a senso unico raccontate dai paesi occidentali ed i loro alleati arabi.

Sono tre questioni che si legano, si intrecciano e possono evolvere in una direzione o in un' altra a seconda di molti fattori diversi, uno di questi e' l' impegno di tutti noi.


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