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Senkaku:attaccata auto ambasciatore USA a Pechino


helios
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Manifestazioni contro il Giappone in Cina
attaccata l'auto dell'ambasciatore Usa a Pechino
La vettura è stata danneggiata ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito. L'assalto durante le proteste per le isole Diaoyu/Senkaku. A Hong Kong aggrediti cinque cittadini giapponesi

PECHINO - Le manifestazioni anti-nipponiche in corso da giorni in Cina per le isole Diaoyu/Senkaku hanno coinvolto anche l'ambasciatore americano a Pechino, Gary Locke. Almeno una cinquantina di dimostranti hanno attaccato la sua auto senza fortunatamente recare danni agli occupanti. L'assalto è avvenuto all'esterno dell'ambasciata statunitense, che si trova nei pressi di quella giapponese, dove ieri migliaia di persone protestavano contro le rivendicazioni di Tokyo sulle isole contese. Un gruppo di manifestanti si è staccato dalla folla e ha preso di mira la vettura dell'ambasciatore rompendo alcuni dei finestrini. Agenti di polizia hanno permesso all'auto di entrare nella sede diplomatica.

Al momento dell'attacco a Pechino c'era anche Leon Panetta, il segretario americano alla Difesa, che oggi ha in programma un incontro con il vice presidente cinese Xi Jinping. Sia l'ambasciata che il dipartimento di Stato Usa hanno espresso preoccupazione per l'episodio chiedendo al governo di Pechino di garantire la sicurezza dei cittadini statunitensi. Locke è un americano di origini asiatiche, anche se pare difficile che sia stato confuso per l'ambasciatore giapponese visto che l'auto recava la bandiera a stelle e strisce. Ieri le manifestazioni anti-nipponiche in Cina hanno avuto il loro picco 1, in coincidenza con l'81/mo anniversario dell"incidente di Mukden' che il 18 settembre 1931 diede
al Giappone imperialista e militarista il pretesto per invadere la Manciuria.

Quello che ha coinvolto l'ambasciatore americano non è l'unico caso in cui le proteste in corso in moltissime città cinesi sono sfociate in violenza. Almeno cinque giapponesi sono stati aggrediti ad Hong Kong. L'ultimo episodio è avvenuto ieri sera quando una coppia che passeggiava sul lungomare è stata stata presa a pugni e a calci da un uomo, poi scappato, che prima dell'aggressione ha chiesto alle sue vittime se erano giapponesi. I due hanno riportato lesioni alla testa e alle gambe. Il consolato giapponese ad Hong Kong ha invitato i cittadini nipponici a prestare la massima attenzione e ha chiesto alle autorità di Hong Kong di fare di tutto per difendere i cittadini giapponesi.

Quelle esplose dopo la nazionalizzazione decisa dal governo di Tokyo delle isole Senkaku/Diaoyu, sono proteste "inaccettabili" per il ministro delle Finanze nipponico, Jun Azumi. "Attaccare i produttori giapponesi non porta benefici alla Cina", mentre i due Paesi "dovrebbero cooperare per guidare l'economia globale", ha affermato durante una conferenza stampa. Varie aziende, tra le quali Panasonic, Canon e Honda, hanno sospeso le attività nelle loro fabbriche in Cina 2.

(19 settembre 2012)

http://www.repubblica.it/esteri/2012/09/19/news/cina_giappone_19_settembre-42818490/?ref=HREC2-1


Citazione
Truman
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L'articolo di Repubblica mi appare discutibile fin dal titolo. Le manifestazioni sono contro il Giappone ed attaccano l'ambasciatore USA.

Non mi sembra che la bandiera USA e quella giapponese siano facili da confondere tra di loro, anche per un cinese.

O forse manca qualche informazione importante?

Che so, magari sono gli USA a sobillare il Giappone ed i cinesi lo sanno.


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helios
Illustrious Member
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Repubblica non specifica che le ambasciate di USA e Giappone sono vicine...
questo articolo specifica meglio:

(AGI) Pechino - L'auto con a bordo l'ambasciatore Usa in Cina, Gary Locke, e' stata attaccata martedi' dai manifestanti anti-giapponesi che si trovavano nelle vicinanze dell'ambasciata americana. Lo rivela l'agenzia di stampa Associated Press che cita un documento emesso dal Dipartimento di Stato Usa. Secondo quanto riportato dalla Ap, l'auto dell'ambasciatore e' stata "lievemente danneggiata", ma il diplomatico e' rimasto illeso. L'ambasciata, riferisce AgiChina24.it, ha espresso la propria preoccupazione per l'accaduto al Ministero degli esteri cinese. Una cinquantina di manifestanti, secondo quanto riferito dal Dipartimento di Stato, hanno circondato la vettura dell'ambasciatore e hanno cercato di entrare nell'ambasciata, ma sono stati bloccati dal personale di Sicurezza cinese attorno all'ambasciata. "Non si e' trattato di niente di grave" rassicura ad AgiChina24.it un funzionario dell'ambasciata Usa che preferisce rimanere anonimo. L'ambasciata statunitense a Pechino e' situata a poche centinaia di metri dalla sede diplomatica del Giappone, ieri al centro delle manifestazioni in segno di protesta per l'annuncio, avvenuto il 10 settembre scorso da parte del governo di Tokyo, di avere acquistato tre delle cinque isole contese con la Cina. L'arcipelago delle Senkaku, o Diaoyu, secondo il nome cinese, e' al centro di una disputa territoriale tra i due Paesi che dura da decenni. La strada dove sorgono entrambe le ambasciate ieri era interamente transennata e chiusa al traffico. In migliaia, soprattutto giovani di eta' compresa tra i venti e i trenta anni, hanno manifestato nei pressi dell'ambasciata giapponese lanciando bottiglie, lattine e frutta. Ancora questa mattina l'area circostante la sede diplomatica nipponica era presidiata ad un massiccio numero di forze dell'ordine, anche se non si sono verificati disordini e il traffico nell'area interessata dalle manifestazioni di ieri e' ripreso regolare.
Nello scorso fine settimana le proteste contro la decisione del Giappone di acquistare le isole contese da una famiglia che ne detiene i diritti di sfruttamento sono state unanimemente definite come il punto piu' alto della rabbia anti-giapponese in Cina. Oltre a Pechino, sono state 72 le citta' coinvolte dalle violenze. Molti esercizi commerciali, ristoranti, e molte fabbriche giapponesi presenti in Cina sono state costrette a chiudere negli scorsi giorni per proteggere i loro dipendenti.
Tra queste anche i grandi nomi dell'elettronica, come Panasonic, Sony e Canon.

http://www.agi.it/ultime/notizie/201209190936-est-rom0014-cina_giappone_attaccata_auto_ambasciatore_usa_a_pechino

oltretutto qui si sta dicendo che una cinquantina di persone ha tentato di fare irruzione nella ambasciata USA. Quindi è evidente che era l'ambasciata USA e non quella giapponese che è stata presa di mira dai manifestanti.
Repubblica afferma che una cinquantina di persone attaccavano l'auto dell'ambasciatore mentre invece, secondo l'AGI, volevano entrare nell'ambasciata USA.

O forse manca qualche informazione importante?

Che so, magari sono gli USA a sobillare il Giappone ed i cinesi lo sanno.

e infatti pare che i cinesi sappiano bene da chi andare ❗
e non confondono le bandierine ❗


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