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Serata di guerra tra Salafiti e Israele.Effetti in Siria?


marcopa
Illustrious Member
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Questa cronaca dell' Ansa descrive i momenti di violenza al confine tra Israele ,Gaza e Egitto. Negli stessi giorni gruppi armati salafiti filo Al Qaeda stanno combattendo in Siria, alleati con l' Occidente.

Non mi sembra una situazione che possa reggere molti altri giorni.Ne riparleremo. Intanto il nostro Governo, senza ricevere alcuna critica, partecipa a sostenere questo contraddittorio quadro.

Marcopa

Integrazione del 6/8 alle 20.00

"Non mi sembra una situazione che possa reggere molti altri giorni. Ne riparleremo",

le frasi che precedono le ho scritte ieri sera ed hanno ricevuto oggi una conferma. Infatti la guerra tra bande di diverse correnti religiose che imperversa in Siria e Medio Oriente e' sempre piu' esplosiva.

Sara' sempre piu' difficile sostenere che in Siria non c'e' guerra per motivi religiosi ma solo perche' Assad e' violento e nascondere che l' Occidente, quindi anche l'Italia, sta sostenendo questi gruppi armati contro Assad ma li considera terroristi quando attaccano Israele.

La pratica Assad va chiusa il prima possibile e puntuale oggi e' arrivato l' episodio della fuga del premier siriano, al quale e' stata attribuita una dichiarazione abbastanza grottesca "da un suo collaboratore" (ma siamo sicuri di questo?) ,e che neanche siamo sicuri se si trovi in Giordania o nel Qatar.

Quindi via Assad entro inizio autunno, con le cattive (bande armate da Nato e petromonarchie) o con le cattivissime (bombardamenti Nato):

Marcopa

Serata di guerra in Negev, blindato egiziano colpito
Miliziani jihad sfidano Israele, Egitto ed Hamas
05 agosto, 22:39

Gli abitanti israeliani del Neghev occidentale hanno vissuto una serata di guerra, alcune ore dopo che a Gaza la aviazione israeliana aveva ucciso un esponente di un gruppo islamico-salafita, fiancheggiatore di al-Qaida. Secondo Israele, con questa 'esecuzione mirata' è stato sventato un grave attentato in fase avanzata di preparazione, probabilmente nel Sinai egiziano.

Ma la reazione dei miliziani fiancheggiatori di al-Qaida, sempre più attivi a Gaza e nel Sinai egiziano, è stata di una irruenza finora senza precedenti. Per due ore dal Sud della striscia di Gaza hanno martellato con razzi e colpi di mortaio gli insediamenti civili israeliani vicini al confine, mentre i servizi di Hamas cercavano di riprendere il controllo della situazione. Nelle stesse ore una postazione militare egiziana è stata presa d'assalto e due blindati catturati dagli assalitori si sono presto diretti verso il vicino villaggio israeliano di Kerem Shalom, al confine fra Egitto, Gaza ed Israele.

Uno dei blindati è riuscito ad aprirsi un varco sparando e ha puntato minacciosamente verso le prime case israeliane. "Poteva verificarsi una tragedia", ha commentato una fonte militare israeliana. Il blindato è stato allora centrato da un velivolo israeliano e tre miliziani che erano a bordo sono rimasti uccisi. Un secondo blindato, che si trovava ancora in territorio egiziano, è esploso a breve distanza dal confine.

Nel frattempo a tutti gli abitanti israeliani della zona è stato ordinato di chiudersi nelle proprie abitazioni, nella sensazione che sul terreno ci siano ancora miliziani islamici armati. Ad accrescere la tensione è giunto il ritrovamento in quella zona di un'automobile israeliana abbandonata e colpita da proiettili: da qui l'allarme per un possibile rapimento di un civile israeliano, che finora non ha però avuto conferma.

Proprio ieri a Gaza era stato rilasciato da Hamas un importante esponente di un gruppo legato alla galassia mondiale della Jihad, Abu el Walid al-Maqdisi. Un anno fa l'attivista italiano Vittorio Arrigoni aveva pagato con la vita il tentativo di seguaci dello sceicco salafita di imporre a Hamas uno 'scambio di prigionieri' fra il volontario italiano e il predicatore fondamentalista. Stasera dunque il braccio armato di al-Qaida al confine fra Gaza e il Sinai egiziano cerca di dettare ad Israele, a Hamas e all'Egitto nuove regole di comportamento. La uccisione di un suo comandante a Gaza - manda a dire - mette in moto una reazione a catena che destabilizza la situazione in tutta le Regione.

www.ansa.it


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marcopa
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Integrazione del 6/8 alle 20.00

"Non mi sembra una situazione che possa reggere molti altri giorni. Ne riparleremo",

le frasi che precedono le ho scritte ieri sera ed hanno ricevuto oggi una conferma. Infatti la guerra tra bande di diverse correnti religiose che imperversa in Siria e Medio Oriente e' sempre piu' esplosiva.

Sara' sempre piu' difficile sostenere che in Siria non c'e' guerra per motivi religiosi ma solo perche' Assad e' violento e nascondere che l' Occidente, quindi anche l'Italia, sta sostenendo questi gruppi armati contro Assad ma li considera terroristi quando attaccano Israele.

La pratica Assad va chiusa il prima possibile e puntuale oggi e' arrivato l' episodio della fuga del premier siriano, al quale e' stata attribuita una dichiarazione abbastanza grottesca "da un suo collaboratore" (ma siamo sicuri di questo?) ,e che neanche siamo sicuri se si trovi in Giordania o nel Qatar.

Quindi via Assad entro inizio autunno, con le cattive (bande armate da Nato e petromonarchie) o con le cattivissime (bombardamenti Nato):

Marcopa


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