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Siria-Hollande,si muova subito il Consiglio ONU


marcopa
Illustrious Member
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La risoluzione ONU bloccata dal veto russo-cinese doveva essere votata il 18 luglio e conteneva un ultimatum di 10 giorni ad Assad affinche' i messi e le armi pesanti lasciassero la citta'.

Quindi l' ultimatum doveva scadere oggi 28 luglio e sarebbero dovute scattare nuove sanzioni ONU per imporre le condizioni richieste. le sanzioni inizialmente non sarebbero state militari ma solo economiche e diplomatiche, poi al nuovo rifiuto di Assad...

Se non sbaglio la risoluzione 2059 che prorogava la missione degli osservatori ONU prevedeva "un tagliando" dopo quindici giorni, e' stata votata il 20 luglio,quindi la situazione sara' rivista verso il 4 agosto, quando moltissimi italiani saranno partiti per le vacanze.......

Ad agosto ci sara' l' intervento Nato, a meno che Assad non abbia gia' programmato un esilio dorato, i pacifisti italiani sono ormai convinti che l' opposizione armata sia giustificata dalla violenza di Assad, il prossimo passaggio sara' la richiesta di un intervento umanitario.

Non credono ad un intervento offensivo Nato, perche' Terzi per ora nega questa possibilita', come se la Nato avesse mai ammesso di aver bombardato Sirte.

Cosi' va il mondo e non va in una bella direzione.

marcopa

Siria, cento morti. Ventimila da inizio rivolta
Hollande: si muova subito il Consiglio Onu
Aleppo accerchiata dall'esercito del regime. Abitanti chiusi in casa, senza cibo. L'Osservatorio: 14mila vittime civili

MILANO - La conta dei morti non si ferma più: cento sabato, ventimila dall'inizio della rivolta contro il regime di Bashar al-Assad a marzo del 2011. Il triste computo è aggiornato quotidianamente dall'Osservatorio siriano per i diritti umani. Delle 20.028 persone uccise, 13.978 sono civili, 5.082 membri dell'esercito e dei servizi di sicurezza, 968 disertori. Fa i conti anche il «Centro di documentazione delle violazioni» gestito da attivisti anti-regime: secondo loro tra i cento morti di sabato, ad Aleppo e non solo, ci sono sei donne e una ventina di bambini. Una strage senza fine, che il mondo non può più stare a guardare. Tanto che il presidente francese Hollande chiede un rapido intervento dell'Onu. Unica notizia positiva della giornata: la liberazione dei due tecnici italiani rapiti dieci giorni fa a Damasco.

HOLLANDE, APPELLO ALL'ONU - Da venerdì Aleppo, seconda città della Siria, si è trasformata nel teatro di guerra dell'ultima ed estenuante offensiva militare tra le forze lealiste al regime e i ribelli e il presidente francese François Hollande chiede un rapido intervento del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per evitare un nuovo massacro: «Compito dei Paesi del Consiglio è intervenire il più rapidamente possibile». Ma pochi giorni fa il tentativo di emanare una risoluzione contro il regime di Assad si è scontrato contro l'ennesimo veto di Russia e Cina. «Mi rivolgo ancora una volta alla Russia e alla Cina perché prendano in considerazione che ci saranno il caos e la guerra civile se Assad non sarà fermato - ha aggiunto Hollande -. Assad sa di essere spacciato e quindi userà la forza fino alla fine. Non è troppo tardi, ma ogni giorno che passa significa repressione, sollevazioni e dunque massacri». La Russia dal canto suo, tramite il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ha fatto sapere di non avere alcun accordo per concedere un eventuale asilo politico al presidente siriano Assad, ma anche che non intende cooperare all'applicazione del pacchetto di sanzioni dell'Unione Europea contro la Siria e che quindi non accetterà alcuna ispezione delle sue navi.

URAGANO DI FUOCO - L'esercito siriano ha avviato l'attacco per riconquistare i quartieri ribelli, come quello di Salaheddine, dove infuriano i combattimenti più violenti. I bombardamenti sono iniziati all'alba su questo quartiere, circondato ormai da giorni, e proseguiti con la stessa intensità nel pomeriggio. Diversi elicotteri sganciano ordigni e mitragliano la zona dove l'artiglieria e i carri sono in azione. Un uragano di fuoco dal cielo e da terra si è abbattuto sulla città, con case in fiamme, colonne di fumo, elicotteri che mitragliano e centinaia di carri armati che stringono in una morsa Salaheddine, dove la gente sta chiusa in casa. Il regime ha accumulato attorno alla città centinaia di mezzi corazzati d'attacco e trasporto truppe, con migliaia di soldati ed elicotteri. L'offensiva è scattata in piena notte. Secondo il corrispondente della France Presse i ribelli sono ceceni, algerini, ma anche musulmani svedesi e francesi, venuti a dare manforte ai siriani. Gli abitanti di Aleppo sono privi di tutto: non possono andare al lavoro e manca il cibo. Si tratta degli scontri più violenti dall'inizio della rivolta. «Migliaia di persone sono in fuga dai bombardamenti, terrorizzate dagli elicotteri che volano a quota bassissima - ha spiegato un portavoce della rete di militanti da Aleppo raggiunto via Skype -. La maggior parte della gente cerca rifugio nelle scuole, ma non può più uscire dalla città».

ALEPPO COME BENGASI - Aleppo è un polo commerciale con tanti alleati del governo di Damasco. Ma anche una città nel nord della Siria da dove è possibile creare una zona sicura per l'opposizione al regime di Bashar al-Assad. È per questo che la battaglia risulta cruciale sia per le forze di governo, sia per i ribelli. Secondo gli osservatori internazionali la conquista della città diventa un punto a favore fondamentale per l'evolversi della guerra. Per i lealisti perché Aleppo è un cruciale snodo commerciale, per i ribelli perché creerebbe la possibilità di avere una zona sicura nel nord della Siria e fare quello che i ribelli libici del regime di Gheddafi avevano fatto con Bengasi, che divenne la base da cui lanciare l'offensiva su Tripoli.

Redazione Online28 luglio 2012 | 19:21


Citazione
xcalibur
Active Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 9
 

"...i ribelli sono ceceni, algerini, ma anche musulmani svedesi e francesi..."
Francesi? Non sara' mica per questo che Hollande ha cosi' fretta di trovare una "soluzione"?
Comunque le cronache dalla Siria dei nostri giornalisti "mainstream" sono tutte perfette ed
obbiettive basta avere l'accortezza di sostituire le parole "civili, ribelli, insorti, Esercito
libero della Siria ecc. " con le parole "mercenari pagati dalla Nato", e vedrete che tutto risultera' chiaro...


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