Notifiche
Cancella tutti

Siria, le stragi mirate contro la minoranza alawita


marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

Queste parole le scrivo l'11 ottobre dopo che quanto scritto da Pierangela Zanzottera su Sibialiria il 10 agosto è stato denunciato da Human Right Wath ed ha avuto grande risalto sui media di tutto il mondo. Sicuramente con più spazio di quanto era stato riservato ad altre denunce, tra cui quella di Madre Agnes, sugli stessi avvenimenti.

Marcopa

Da www.sibialiria.org

Un’altra strage nel silenzio
di Pierangela Zanzottera
10 agosto 2013

La cosiddetta “rivolta” siriana fin dalla sua apparizione mostra un elemento inquietante: l'eliminazione di quanti vi si oppongono, ora politicamente ora fisicamente. E sono migliaia i siriani che hanno osato opporsi a queste bande ad essere stati assassinati in questi quasi 2 anni e mezzo.
In queste settimane, però, sembrano susseguirsi con una frequenza che rischia di diventare allarmante notizie di stragi di natura settaria ed etnica: crimini particolarmente efferati per la tipologia e il numero di vittime innocenti.

Dall'inizio di agosto le notizie hanno raccontato di massacri di curdi (di cui si è già parlato in precedenza), sciiti (15 uccisi tra i comitati locali nelle città di Noubbol e Zahra da oltre un anno sotto assedio delle bande jihadiste) e cristiani (è il quotidiano britannico Telegraph a denunciare il fatto che nelle aree abitate da migliaia di anni dai cristiani a Deir Ezzor e Hassaké molti sono stati costretti a fuggire altrove, a convertirsi forzatamente o a “pagare per la rivoluzione").

Ma, ancora una volta, la sorte peggiore sembra essere quella toccata agli alawiti.

Nella provincia di Lattakia, la notte tra il 4 e il 5 agosto, le bande stragiste di Jabhat al-Nusra, i Liberi del Levante, la Brigate dei Mouhajirin, le Aquile del Levante, le Aquile della dignità e la Brigata dei libici hanno dato vita alla "Battaglia del grande figlio di Aisha, madre dei credenti" in 10 villaggi abitati tradizionalmente da alawiti, tra Kafrayya, Talla, Barmasse, Anbaté e Beit Shokouhi.

Il quotidiano al-Akhbar e fonti locali raccontano che, sorpresi nella notte, gli abitanti dei villaggi hanno cercato di fuggire ancora in pigiama, senza nemmeno aver tempo e modo di mettere in salvo i loro pochi beni verso la città di Lattakia, tuttavia la maggior parte è finita nelle mani delle milizie criminali.
Il quotidiano libanese Assafir parla di 200 donne e bambini il cui destino è attualmente sconosciuto.
I pochi sopravvissuti hanno raccontato le atrocità subite: uomini, donne e bambini uccisi e un gran numero di persone scomparse, famiglie completamente decimate.
Tra coloro che sono stati rapiti figura anche un noto religioso alawita, l'anziano sheikh Bader Ghazal, del villaggio di Talla.
Secondo il sito d'informazione SyriaTruth, sempre in prima linea nella denuncia di estremismi ma non filogovernativo, questi attacchi sarebbero da ricondurre alle esternazioni di elementi di Jabhat al-Nusra che insistono nel voler cacciare "i negazionisti nassiriti" (termine utlizzato dai wahabiti salafiti per descrivere gli alawiti).

Le testimonianze raccolte dagli inviati entrano nei particolari più terribili di questa nuova strage settaria, spiegando che quanto diffuso non rappresenta che “la punta d'iceberg … di quanto di spaventoso e terribile è successo."
Una fonte anonima delle forze dell'ordine e un dipendente di un hotel della zona hanno rivelato che migliaia di militanti verso le quattro del mattino da diverse direzioni hanno attaccato quattro villaggi con mitragliatrici e granate a razzo, risvegliando gli abitanti dal sonno che, in preda al panico, sono usciti nei vicoli. Molti di loro hanno trovato così la morte, si trattava di circa 150 tra uomini, donne e bambini.
Secondo le informazioni riportate alcuni villaggi si trovano ora completamente disabitati o sono rimasti vivi solo pochi abitanti. E' il caso, ad esempio, di Nabata, dove sono sopravvissute solo 12 persone. Tutti gli abitanti di sesso maschile, giovani, bambini, ragazzi sono stati assassinati, molti corpi presentavano ferite da arma da taglio; mentre le donne, considerate “infedeli” in quanto alawite, sono state rapite come “prigioniere di guerra”. Al momento 13 vittime sono state identificate, tra cui un ottantaquatrenne e 5 minori, e 23 sembrano essere i rapiti (tra loro figurano anche 10 minori).

Nel villaggio Baruda, invece, si è registrato il massacro di 33 persone, tra cui 13 bambini e 9 donne, tutte uccise con coltelli, mentre il resto degli abitanti è riuscita a fuggire, ancora in pigiama, attraverso la boscaglia intorno e risultano ancora dispersi.
Fonti informate confermano che decine dei fuggiaschi sono deceduti in seguito alle ferite riportate.
Nel villaggio di al-Kharrata, un piccolo centro agricolo con una quarantina di abitanti, sono stati tutti massacrati.
Nel villaggio Balluta, dove viveva anche un ufficiale in pensione, tutta la popolazione è stata radunata, prima sono stati uccisi tutti i giovani e i bambini con coltelli di fronte alle loro famiglie, quanti hanno tentato di fuggire anno ricevuto colpi di arma da fuoco, solo 15 residenti sono riusciti a fuggire nonostante le ferite. Cinque di loro non sono riusciti a sopravvivere.

Al momento sono 18 le vittime confermate, tra cui 2 bambini con meno di un anno e intere famiglie sterminate, ma il paese è attualmente in una situazione catastrofica e non è possibile identificare con esattezza numero di vittime e rapiti.
Nel villaggio Abu Mecca, sono stati sgozzati tutti gli abitanti, nessuno è morto con colpi d'arma da fuoco.
Nel centro agricolo di Bramtha tutti gli abitanti sono stati assassinati, erano circa 200 e non risultano superstiti al momento.
Anche dal villaggio Aubin nessuno è riuscito a fuggire e non esistono testimoni capaci di raccontare quanto accaduto.
Ma è il villaggio Istarba, a quanto pare, che ha subito la sorte peggiore: gli abitanti sono stati sgozzati come animali, mentre le bande jihadisti recitavano la preghiera rituale. Poi le abitazioni sono state deliberatante incendiate.

Informazioni successive dicono che anche il villaggio di 'Aramu ha subito un destino simile, ma non è stato possibile contattare nessuno dei superstiti per scoprire cosa sia esattamente accaduto.
Nel villaggio Al-Hambushia figurano 33 vittime, tra cui una donna incinta e 19 bambini con meno di 10 anni, e 9 rapiti.
Le vittime sono state tutte assassinate a colpi di mitragliatrici o macellate con coltelli.
Sulla base dei dati rivelati, risulta plausibile immaginare che anche il numero delle giovani e delle donne “bottino di guerra” non è di un centinaio, ma molte di più.
E' ancora SyriaTruth nei giorni successivi al massacro di pulizia etnica a pubblicare un dettagliato elenco con i nomi delle vittime e dei dispersi villaggio per villaggio.
La lista, ancora non definitiva (alcuni villaggi risultano completamente distrutti o ancora isolati), comprende i nomi di 263 martiri tra donne, bambini e anziani e 141 donne e ragazze rapite come “prigioniere di guerra”.
Il predicatore kuwaitiano salafita Shafi Al-Ajami, responsabile del finanziamento in aumento ai “liberi del Levante”, ha rivelato – secondo Assafir – che l'attacco contro Lattakia era stato deciso già due mesi fa, quando 40 milizie si sono consultate e 26 di loro hanno stabilito il comando del cosiddetto “libero esercito” ai “liberi del Levante” e il leader dell'EIL in persona, Abu Mohammad Adnani, aveva annunciato un cambio di direzione nella guerra contro gli alawiti in Siria, affermando che la fase di "distruzione di barriere" era finita e quella della "raccolta degli armati" era stata innescata nel momento dell'assalto della cittadina alawita di Aqrab, nella provincia di Hama.

Anche il noto carnefice saudita conosciuto come “Najmedine Azad” o “Adel al-Outeibi” ha detto la sua, pubblicand
o sul suo profilo twitter le foto dei civili siriani uccisi e mutilati (qui alcune immagini del massacro) e vantandosi di aver supervisionato lui stesso la loro macellazione per motivi religiosi.

Mentre George Sabra, leader del cosiddetto “consiglio nazionale”, ha descritto l'accaduto come "vittorie clamorose contro il regime siriano."

Pierangela Zanzottera

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1835


Citazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3190
 

L'Occidente e la Nato in prima persona hanno la responsabilità DIRETTA di tutto questo. Le generazioni venture europee ed americane lo pagheranno assai amaramente. Questa nostra epoca e la sua generazione di assassini ( sponsorizzati ) di stato sotto l'altrui manto 'religioso' - qui i salafiti, altrove i giudei, ovunque i crociati - sarà MALEDETTA nel futuro, come mai altra.
Grazie America per tutto cio'. Grazie Papato per il tuo silenzio pieno di baggianate domenicali e fesserie per le masse cristianamente istupidite. Grazie Repubblica Italiana per il silenzio complice ed assassino verso la Siria come verso l'Irak, l'Afghanistan e le Terre Palestinesi. Grazie e: a buon rendere.


RispondiCitazione
ws
 ws
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 551
 

imsomma pulizia etnica alla "israeliana"ma con i metodi tradizionali della bestialita' sunnita ..
Quale miglior conferma della alleanza tra stupidita' ' sunnita e malizia ebraic, visto che queste bestie distruggono l'arabismo laico e tollerante armate dall' " occidente" per un caos funzionale alla geopolitica U$raeliana , ma non a una Europa complice e vile che vedra' al piu tardi tra ventanni replicate in casa propria simili diavolerie.
Chi puo' si prepari 👿


RispondiCitazione
marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

Rilancio questo mio post all' attenzione dei lettori-utenti di Comedonchisciotte


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Soluzione?


RispondiCitazione
marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

Il capo dei ribelli visita Latakia, è armato da noi ed è andato a portarle ai miliziani jihadisti perché sono loro a combattere....

marcopa

MONDO / esteri / 12 Agosto 2013

Siria/ Comandante Libero Esercito Siriano visita fronte Latakia
Zona a maggioranza alauita, feudo del clan di Assad

Beirut 12 ago. Il Capo di stato maggiore del Libero Esercito Siriano (Les), generale Selim Idriss, ha effettuato una visita simbolica nella provincia di Latakia, una delle zone a maggioranza alauita considerata il feudo del clan del presidente siriano Bashar al-Assad. "Sono qui oggi per confermare che il comando generale del Les lavora in totale e permanente coordinamento con i combattenti sul fronte della costa", ha affermato Idriss in un discorso tenuto davanti a un gruppo di miliziani. Idriss avrebbe inoltre consegnato un certo quantitativo di munizioni alle unità sul fronte: dall'inizio di agosto l'offensiva condotta lungo la costa dalle milizie ribelli ha permesso di conquistare una decina di villaggi a maggioranza alauita. (fonte Afp)


RispondiCitazione
marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

Su Contropiano.org M.Santopadre ha ripreso la segnalazione di Sibialiria che il 10 agosto aveva denunciato la strage nella zona di Latakia avvenuta il 3 e 4 agosto.

Questa strage è stata ripresa dai media ora perchè denunciata da Human Right Wathc.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=64068


RispondiCitazione
Condividi: