Notifiche
Cancella tutti

Spagna la tecnoriforma del lavoro


dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14373
Topic starter  

chi "compete" offrendo il popolo a meno?

Italia rilancerà con schiavi a due lire capannone incluso?

Il governo spagnolo predispone la nuova riforma del lavoro

L’esecutivo di Mariano Rajoy spera così di arginare la disoccupazione

Andrea Perrone

Sarà approvata venerdì prossimo dal nuovo governo spagnolo di Mariano Rajoy una riforma del lavoro all’insegna dell’iperliberismo. L’annuncio è stato dato ieri dal ministro del Lavoro Fatima Banez che nel suo primo discorso alla Camera dei Rappresentanti ha sottolineato come la Spagna sia il Paese che dal 2008 ha visto la più alta e rapida perdita di posti di lavoro.
Secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Statistica, il numero dei disoccupati in Spagna ha superato nel 2011 per la prima volta quota 5 milioni, attestandosi a 5,3 milioni di persone, pari al 22,85 per cento della forza lavoro, il livello più alto tra i 27 membri dell’Unione europea. Il tasso di disoccupazione giovanile è salito a sua volta nel 2011 al 48,6 per cento. La riforma del mercato del lavoro, che il nuovo governo Rajoy ha definito come una delle sue priorità, punta a creare un mercato del lavoro “giusto” e “ben regolato”, ha detto il ministro. Ma come al solito sarà un mercato molto simile a quello in vigore nel resto d’Europa fatto di flessibilità e privo di garanzie. Tra le altre iniziative, ha comunque anticipato la Banez, il governo conservatore vuole promuovere misure che consentano ai pensionati di continuare a lavorare senza perdere il diritto alla pensione. Tuttavia se gli aventi diritto al trattamento pensionistico avranno la possibilità di continuare a lavorare sarà più difficile per i giovani spagnoli trovare un’occupazione.
In Spagna oltre il 50 per cento dei lavoratori finisce in pre-pensionamento prima di avere raggiunto i 65 anni, un fenomeno che secondo l’esecutivo è necessario ridurre, anche legando l’assegno in maniera proporzionale ai contributi erogati durante la propria vita lavorativa, ma il problema finirà per coinvolgere in particolare i giovani in cerca di un’occupazione. La riforma del lavoro prevederà anche misure a sostegno degli imprenditori in materia di tassazione, amministrazione e gestione del lavoro, oltre a un “programma di promozione della cultura imprenditoriale” e a un “piano nazionale per la responsabilità sociale”. È l’ennesimo tentativo di arginare la perdita dei posti di lavoro che negli ultimi mesi si è accentuata ulteriormente. Nel giugno di due anni fa era già stata effettuata dal precedente governo socialista a guida Zapatero, che aveva deciso di avviare una riforma del mercato del lavoro per rendere l’impiego più flessibile e contrastare – almeno a parole – la disoccupazione che era salita al 20%, una delle più alte dei Paesi OCSE. Il governo spagnolo aveva varato un disegno di legge che rende più facile licenziare, ma che avrebbe ridotto anche l’uso indiscriminato dei contratti a termine. A poco più di sei mesi di distanza il nuovo esecutivo guidato dal centro-destra si avvia a varare una nuova legge sul lavoro, che come la precedente è piena di buone intenzioni ma priva di contenuto se non quello che trovare un’occupazione decente e a tempo indeterminato, in Spagna come nel resto d’Europa, è pressoché impossibile.

08 Febbraio 2012 1200 - http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=12990


Citazione
dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14373
Topic starter  

(ANSAmed) - MADRID - Il governo spagnolo ha approvato oggi per decreto la riforma del mercato del lavoro, la seconda strutturale in due anni, la prima varata dall'esecutivo del PP presieduto da Mariano Rajoy, per fare fronte al record storico di quasi 5,3 milioni di disoccupati, il 22,85% della popolazione, secondo le stime dell'istituto nazionale del lavoro Inem.

La nuova normativa "favorisce la contrattazione", "potenzia i contratti a tempo indeterminato", punta a "dare flessibilità" al lavoro nelle imprese, riduce i costi di licenziamento e "lotta contro l'economia sommersa", come ha spiegato nella conferenza stampa seguita al cdm la vicepremier e portavoce dell'esecutivo, Soraya Sanz de Santa Maria. La principale novità è la riduzione dei costi di licenziamento senza giusta causa per i contratti ordinari a tempo indeterminato, ridotti a 33 giorni per anno lavorato e un totale di 24 mesi, rispetto agli attuali 45 giorni per anno lavorato. Il licenziamento per causa oggettiva, ovvero per problemi economici delle aziende, che prevede un'indennità di 20 giorni per anno lavorato, sarà più facile: si potrà applicare quando l'impresa registri perdite o anche "cadute delle entrate o vendite" durante tre trimestri consecutivi. Un'altra delle novità è la creazione di un fondo di formazione simile a quello della previdenza sociale, che accompagnerà durante la vita lavorativa il dipendente, che avrà peraltro diritto a 20 ore di formazione pagate dall'azienda. Un sistema, quest'ultimo, ispirato al modello tedesco, dove la formazione del lavoratore si realizza nelle stesse imprese. L'esecutivo ha creato anche un nuovo contratto di lavoro indeterminato per piccole e medie imprese fino a 50 lavoratori, che avranno diritto a una deduzione fiscale di 3.000 euro per l'assunzione di un minore di 30 anni. Quest'ultimo potrà, inoltre, percepire il 25% del sussidio di disoccupazione assieme al compenso lavorativo; mentre l'azienda potrà sgravare dalle tasse il 50% del costo del lavoratore durante un anno. Per i dirigenti delle imprese pubbliche è prevista un'indennità di licenziamento di 7 giorni per anno lavorato e fino a 6 mensilità. Tuttavia, se avevano un rapporto di lavoro precedente con la pubblica amministrazione, non avranno diritto all'indennità nell'eventuale reintegro nell'incarico originario.

La vicepremier ha definito la riforma "importante, di ampio respiro e completa", assicurando che "segnerà un prima e un dopo" nella legislazione lavorativa spagnola e "creerà le basi per crescere e creare impiego".(ANSAmed).

http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/economia/2012/02/10/visualizza_new.html_77419424.html


RispondiCitazione
Condividi: