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Viktor Orbn e l'UE


Stodler
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Orbán attacca la 'democrazia liberale' e l'opposizione chiede alla UE di mettere l'Ungheria sotto osservazione.

Sul Financial Times la notizia che un piccolo partito di opposizione in Ungheria ha fatto appello alla UE contro le dichiarazioni di Orbàn di volersi allontanare dal modello di democrazia liberale e liberista occidentale, perché tenga sotto controllo la situazione. C'è da sperare che la UE non voglia seguire gli USA anche nell'esportazione della "democrazia" ... se ancora così si può chiamare questo modello liberista così disfunzionale agli interessi del popolo.

di Eddy Kester, Budapest

Un partito di opposizione ungherese ha invitato l'Unione europea a intensificare il monitoraggio della democrazia nel paese, dopo che il primo ministro Viktor Orbán ha dichiarato di voler abbandonare la democrazia "liberale" a favore della costruzione di uno "stato non liberale".

Questa iniziativa giunge dopo che, in un discorso durante il fine settimana, Orbán ha detto che la crisi finanziaria ha dimostrato che le democrazie liberali non riescono a rimanere "competitive a livello globale" ed ha mostrato apprezzamento per modelli come la Russia, la Turchia e la Cina.

Together-PM, una piccola alleanza centrista di opposizione, in risposta ha scritto alla Commissione europea, chiedendogli di prendere una posizione forte su temi quali la libertà dei media, la società civile e le riforme della Costituzione.

"Il primo ministro ha lanciato un attacco contro la democrazia come la intendiamo noi in Europa," ha detto al Financial Times Viktor Szigetvari, co-presidente di Together-PM. "Vogliamo che la nuova Commissione europea tenga presente che, se non fossimo già un paese dell'Unione europea, l'Ungheria così come presentata dal primo ministro non sarebbe idonea a diventare un membro della UE."

L'intervento dell'onorevole Orbán, avvenuto a Baile Tusnad, una regione di lingua ungherese della vicina Romania, è considerato come l'esposizione sinora più audace della sua filosofia politica - che secondo gli oppositori lo mette in contrasto con alcuni principi fondamentali dell'UE. Un eminente critico ha detto che l'onorevole Orbán ha finalmente presentato la sua "road map per l'Ungheria".

In un incontro annuale degli ungheresi in Romania, Orban ha denunciato un occidente decadente e "basato sul denaro" e ha delineato un futuro Stato ungherese che respinga i valori dell'Europa occidentale per "creare una nazione di successo".

"Il tema più caldo di oggi è comprendere quei sistemi che sono non-occidentali, non-liberali, che non sono democrazie liberali, forse che non sono nemmeno democrazie, e che pure formano delle nazioni di successo", ha detto Orban. Egli ha aggiunto che Singapore, Cina, India, Russia e Turchia sono delle "stelle" in questo senso.

Fidesz, il partito di Orban, nelle elezioni di aprile ha preso per la seconda volta consecutiva la maggioranza dei due terzi in Parlamento, nonostante i numerosi scontri con l'UE durante il suo primo mandato quadriennale a proposito di scelte considerate come giri di vite ai media e alle libertà democratiche.

Negli ultimi quattro anni, e guardando ai prossimi quattro, Orban ha dichiarato: "Ci stiamo rendendo indipendenti e liberi dai dogmi e dall'ideologia occidentale europea".

"Stiamo cercando di creare. . . un nuovo stato ungherese, competitivo a livello globale. . . Vogliamo creare una società basata sul lavoro che sia certamente di natura non-liberale", ha detto.

Orban ha iniziato la sua vita politica negli anni '80 da studente liberale, anti-comunista dissidente. Ma Sabato ha lanciato l'allarme sul fatto che delle organizzazioni non governative in Ungheria stanno impiegando attivisti politici sovversivi pagati dagli stranieri - un riferimento ad un contenzioso su gruppi della società civile finanziati principalmente da fondi dello stato norvegese.

Anche se il primo ministro ha dichiarato che il nuovo modello di Stato non negherebbe i valori liberali come la libertà, il suo discorso ha provocato una levata di scudi da parte dei partiti di opposizione.

"L'Ungheria sta diventando un paese governato da un despota che cerca di tornare a prima del pacifico cambiamento di regime [dal comunismo nel 1989]", ha detto Jozsef Tobias, presidente dei socialisti di opposizione. "Abbandonando la democrazia liberale Orbán sta rompendo con i valori fondamentali di tutti i raggruppamenti democratici - socialisti, liberali e conservatori."

Orban ha anche causato allarme tra gli ungheresi dei paesi confinanti.

"La visione [di Orbán] è in netta contraddizione con tutto quello che stiamo cercando di realizzare negli ultimi 25 anni in Romania...un forte stato centralizzato, che non è nell'interesse di nessun singolo gruppo di minoranza" ha detto martedì a una radio di Budapest Bela Marko, un leader di etnia ungherese in Romania.

Eppure, a parte l'appello alla UE, i partiti di opposizione ungheresi, deboli e divisi, hanno raccolto poco di concreto, e il discorso di Orban finora ha riscosso poco clamore da parte del pubblico.

"Devo ammettere che Fidesz è ancora popolare", ha detto Szigetvari. "[Ma] a lungo termine, questa politica non può avere successo. Quello che ha detto Orbán contro le organizzazioni civili e la democrazia, è inaccettabile. La gente non ha votato per questo: anche gli elettori Fidesz vogliono vivere in un paese in stile occidentale".

Fonte: http://vocidallestero.blogspot.it/2014/07/orban-attacca-la-democrazia-liberale-e.html#more


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