Notifiche
Cancella tutti

Webster Tarpley a RT: la CIA dietro l'attentato di Detroit

Pagina 1 / 2

Hassan
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 416
Topic starter  

Tarpley a Russia Today: l’attentato fallito di Detroit era un’operazione “false flag”

Fonte: Webster Tarpley
Traduzione: saigon2k.altervista.org

Tarpley a Russia Today: Il terrorista psicolabile Nigeriano è l’ennesima operazione della CIA per la promozione propagandistica dei loro protetti di al-Qaeda nella guerra civile in Yemen

Russia Today, 29 Dicembre 2009 — Tarpley rivela a Russia Today che il caso di Umar Farouk Abdulmutallab non è una questione isolata, ma si tratta piuttosto di uno psicolabile protetto o di un utile idiota usato in modo sistematico dalla comunità d’intelligence USA per una provocazione natalizia progettata per facilitare l’ingerenza degli USA nella guerra civile in Yemen, luogo dove a quanto si dice Umar Farouk è stato addestrato e dove gli è stato dato l’ordigno PETN.

Ad Umar Farouk, figlio di un banchiere, venne negato l’accesso in Gran Gretagna, e venne denunciato a metà Novembre all’Ambasciata USA in Lagos, Nigeria, come probabile terrorista dal suo stesso padre.

Il suo biglietto di sola andata per Detroit è stato acquistato in contanti nel Ghana, e da lì pare sia entrato in Nigeria illegalmente. Ad Amsterdam era assistito all’entrata della Northwest Airlines da un “Indiano ben vestito” che ha spiegato che Umar Farouk era sprovvisto di passaporto. Farouk era in possesso del PETN, la stessa sostanza usata a quanto pare dal ritardato mentale “terrorista delle scarpe”, Richard Reid, nel suo attentato fallito circa otto anni fa.

Nonostante tutto questo, il permesso d’entrata negli USA di Umar Farouk non è mai stato revocato, il suo nome non è mai stato inserito nella lista di chi non può volare, e non è mai stato perquisito per bene. Questi errori straordinari nella normale procedura mostrano che Umar Farouk faceva parte di un’operazione sponsorizzata dalla CIA, che è fruttata ora ben 4 giorni di isteria nei mass media. Obama ha enunciato la sua nuova versione dell’Asse del Male, composta da Afghanistan-Pakistan, Somalia e Yemen. Nello Yemen è in corso una guerra civile fra il governo centrale sostenuto dai Sauditi e i ribelli Sciiti Houthi sostenuti dall’Iran, e questi ultimi son stati bombardati almeno due volte dagli USA in questo mese.

L’obiettivo qui è di far scontrare l’Iran con l’Arabia Saudita, per indebolire sia il governo Iraniano di Achmadinejad, che è filo-Russo, e sia quelle forze Saudite che si sono stancate del loro status di protettorato USA. Gli USA stanno ora sponsorizzando apertamente la riorganizzazione di “al Qaeda” (la legione Musulmana della CIA) nello Yemen, e ciò include il mandare combattenti direttamente da Guantanamo. La nuova entità sintetica promossa dalla CIA è “al Qaeda nella Penisola Araba”, detta anche AQAP, un gruppo di pazzoidi USA, di utili idioti e fanatici che stanno rivendicando il fallito attentato di Umar Farouk. Gli USA sperano di dominare ancor di più lo sbocco del Mar Rosso e del Canale di Suez, e nel frattempo alleggerire la pressione dal distrutto dollaro USA facendo alzare il prezzo del petrolio in un’atmosfera di tensione nella penisola Araba. Il Segretario della Sicurezza Nazionale, Janet Napolitano, ora è diventata Totalitaria a sinistra, e Incompetente a destra. Invece di molestare i viaggiatori, dovrebbe dare le dimissioni o venir licenziata assieme agli altri ufficiali corrotti, balordi o complici dell’amministrazione Obama in questa provocazione “false flag” [Ndr. a "falsa bandiera"].


Citazione
Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
 

Il mistero del volo 253 Amsterdam-Detroit

Un passeggero del Volo 253 racconta: un uomo ben vestito ha aiutato il sospetto terrorista Omar Farouk Abdul Mutallab a salire sull’aereo senza passaporto (esclusiva MLive.com)

Un uomo del Michigan, che era a bordo del Volo 253 (Northwest Airlines), dice di aver visto Omar Farouk Abdul Mutallab ad Amsterdam che cercava di salire a bordo dell’aereo senza passaporto. Kurt Haskell di Newport, Michigan, che ha postato un commento in precedenza a proposito della sua esperienza, ha parlato con MLive.com in esclusiva e ha confermato che era sul volo 253 e ci ha inviato una foto della sua carta d’imbarco. Lui e sua moglie Lori erano di ritorno da un safari in Uganda ed attendevano di salire a bordo del volo NWA di Venerdì.
Haskell afferma che lui e sua moglie sedevano a terra accanto al gate per l’imbarco dell’aeroporto di Amsterdam, quando videro Mutallab avvicinarsi al gate in compagnia di un altro uomo non identificato.

Kurt e Lori Haskell (nella foto) sono avvocati presso lo studio legale Haskell di Taylor (Michigan, USA). La loro competenza comprende il diritto fallimentare, il diritto di famiglia e le pianificazioni successorie.

Haskell ha detto: “Mentre Mutallab era piuttosto malvestito, l’uomo in sua compagnia indossava un costoso completo”. Haskell afferma anche che l’uomo con il costoso completo ha chiesto agli addetti al controllo delle carte d’imbarco se Mutallab potesse salire a bordo dell’aereo senza il passaporto. Il tipo disse “E’ del Sudan, e lo facciamo sempre”. Ma Mutallab è nigeriano. Haskell crede che l’uomo stesse tentando di guadagnare il favore dei controllori per la mancanza di documenti facendolo passare per un rifugiato politico sudanese.”

“L’agente al controllo disse a Mutallab ed al suo accompagnatore di rivolgersi al loro capo, in fondo alla hall e da allora Haskell dice di non aver più visto Mutallab fino al suo presunto tentativo di far detonare, sull’aereo in volo, l’esplosivo”.

Haskell ha detto che per gran parte del volo non è successo nulla di rilevante. Questo fino a quando ha sentito un assistente di volo parlare di odore di fumo, e subito dopo il pilota ha annunciato che l’aereo sarebbe atterrato a Detroit in 10 minuti. Haskell è uscito dal suo posto per vedere a cosa fosse dovuta quell’agitazione. “Mi sono alzato e ho fatto un paio di passi avanti per avere una visione più chiara ed è in quel momento che ho visto le fiamme”, ha detto Haskell, che sedeva sette posti dietro Mutallab. “E’ iniziato a diffondersi piuttosto rapidamente. E’ andato su per il muro fino al soffitto.”

Haskell, che ha descritto Mutallab come un uomo piccolo che sembrava un adolescente, ha detto che sono trascorsi circa 30 secondi tra la prima menzione di fumo fino a quando Mutallab è stato bloccato da alcuni compagni di viaggio. “Lui non ha reagito affatto. Questa non è stata una grande rissa”, ha detto Haskell. “Una coppia di ragazzi è saltata su di lui e lo hanno trascinato via.”

Questa faccenda ha scosso un po’ Haskell e sua moglie. Gli assistenti di volo hanno urlato durante l’incendio e il pilota sembrava particolarmente nervoso quando ha dovuto atterrare. “Immediatamente, il pilota è venuto su e ha detto due parole: atterraggio d’emergenza”, ha detto Haskell. “E questo è tutto. L’aereo ha accelerato invece di rallentare.”

Nel momento in cui Mutallab veniva portato fuori in manette, Haskell si è reso conto che era lo stesso uomo che vide cercare di salire sull’aereo ad Amsterdam.
I passeggeri hanno dovuto attendere circa 20 minuti prima di avere il permesso di uscire. Haskell ha detto che lui e gli altri passeggeri hanno aspettato circa sei ore prima di avere un colloquio con l’FBI.
Circa un’ora dopo l’atterraggio, Haskell ha detto di aver visto un altro uomo che veniva preso in custodia. Ma un portavoce dell’FBI di Detroit ha detto che Mutallab è stata l’unica persona presa in custodia.

Versione originale;:

Sheena Harrison
Fonte: www.mlive.com
Link: http://www.mlive.com/news/detroit/index.ssf/2009/12/flight_253_passenger_says_at_l.html
26.12.2009

Versione italiana:

Fonte: http://codenamejumper.wordpress.com
Link: http://codenamejumper.wordpress.com/2009/12/29/il-mistero-del-volo-253-amsterdam-detroit/#more-2225
29.12.2009


RispondiCitazione
lekumberri
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16
 

Sia gli Stati Uniti che la Gran Bretagna possono fare di più. Sono almeno 300 gli effettivi di al-Qaeda attivi nel Paese e attraversiamo un periodo difficile, ma non abbiamo bisogno dell'invio di truppe Usa, come hanno scritto alcuni giornali esagerando un po'.

......Mi sento profondamente offeso dai governanti degli USA e dal mainstream. Natale e' passato, basta con le solite fiabe. Ci prendete per stupidi?


RispondiCitazione
Maxim
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 58
 

il discorso è un altro .
com ' è possibile che dopo anni ed anni di lotta al terrorismo vengano commessi errori cosi' plateali ?
in un Paese serio molte teste dovrebbero cadere e se cio' non avviene l' idea di una false flag ha una sua logica


RispondiCitazione
backtime
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8
 

quando a guardia di aereoporti c'è la sicurezza israeliana, certe cose accadono, non è certo colpa del ragazzo, che ha il sudore etilico ai piedi e se li struscia l'uno contro l'altro prendono fuoco 😯 e dai no!


RispondiCitazione
stefanodandrea
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 748
 

Tarpley può avere anche ragione, sebbene mi sembra che egli spieghi hoodogni aggrassione, interna, come fort hood o esterna, come in questo caso. E questa mi sembra una degenerazione del pensiero.

Tuttavia, se la generalizzazione della teoria è un difetto della medesima, più grave è la deviazione che essa può suscitare nel lettore, se dalla teoria si fa derivare 1) non soltanto che ai vertici degli Stati Uniti c'è (ancora) chi reputa che la migliore soluzione strategica per gli Usa sia "proseguire la guerra del terrore", ossia allargare il campo di battaglia in medio oriente (Yemen)- può accadere che al vertice di un impero ad un certo punto si trovino degli idioti, che finiscono per distruggerlo - bensì anche che 2) non esistanoun vertice (e qui viene in considerazione l'articolo di Gianluca Freda di oggi) e anche un diffuso numero di quadri intermedi della comunità islamista (non islamica) che stiano sfidando, fin dai primi anni novannta del secolo scorso, gli Stati Uniti d'America.
E ciò nella convinzione che non si può sconfigere il nemico vicino (le elite al potere in alcuni paesi islamici, che essi vogliono scalzare: è questa la ragione della loro esistenza) senza aver prima sconfitto il nemico lontano, gli USA (che finanziano e "proteggono quei governi), dovessero anche essere necessari cento anni.

Lo hanno dichiarato; effettivamente è una strategia necessaria, se mai sia raggiungibile l'obiettivo; e riflette una collocazione nella storia e una dimensione del tempo che gli occidentali hanno dimenticato. Se è v ero che Busc aveva mentito quando ha dichiarato "missione compiuta"; è anche vero che centinaia di milioni di beoti occidentali non avevano il minimo senso critico per reputare senz'altro quella dichiarazione una idiozia totale. Se poi gli occidentali siano stati stupiditi dai media o, a causa di questi ultimi, non abbiano mai raggiunto l'intelligenza è un altro discorso.


RispondiCitazione
silviu
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 100
 

Cit.
Tarpley a Russia Today: Il terrorista psicolabile Nigeriano è l’ennesima operazione della CIA per la promozione propagandistica dei loro protetti di al-Qaeda nella guerra civile in Yemen
.....
.... Nello Yemen è in corso una guerra civile fra il governo centrale sostenuto dai Sauditi e i ribelli Sciiti Houthi sostenuti dall’Iran, e questi ultimi son stati bombardati almeno due volte dagli USA in questo mese.
...
.... La nuova entità sintetica promossa dalla CIA è “al Qaeda nella Penisola Araba”, detta anche AQAP, un gruppo di pazzoidi USA, di utili idioti e fanatici che stanno rivendicando il fallito attentato di Umar Farouk. ]

Prima dice che gli Usa li hanno già bombardati due volte, poi dice che sono i loro nuovi burattini per mettere Iran ontro Arabia Saudita (come se fosse necessario aizzarli uno contro l'altro....) il buon Tarpley ci ha preso tutti per defiienti???


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

la stessa cosa vale per l'attentatore di Berlusconi ,la stessa cosa vale per l'attentatrice del papa....sono personaggi psicolabili (ossia ''dalla psiche facilmente pilotabile'') usati per fini ben precisi......

ma non capisco perchè se avviene all'estero si può dire mentre se avviene in Italia allora è il clima o il solito pazzo..

e basta cazzo,sono metodi cosi' ridicoli che si vede da 1km ,vecchi come il mondo,e ci danno a bere(istituzione e disinformatori più o meno prezzolati,presenti anche in questo forum)che sono frutto della pazzia isolata e del clima..

basta con le boiate..


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

-
Il tg 2 mentre mostrava le mutande imbottite di polvere bianca diceva
" terroristi giunti oramai ad usare mezzi altamente tecnologici"
Poi hanno fatto vedere la possibile esplosione, ammetto, cose da ridere.
Sgarbi in un programma nel pomeriggio, se la rideva, e ha detto
"l' unica cosa che gli saranno saltate saranno state le palle"
-
Penso proprio che siano tutte messe in scena.
Lo capiscono anche gli scemi.
-
Vero e strano; psicolabili attentano o provocano fatti .
-
Nel caso del nero, se fosse stato un terr. minimo lo avrebbe fatto saltare.
-
Anche a milano un pacco con soli fili. diceva il commentatore arteficere;
il pacco e' stato fatto saltare con una bomba d' acqua.
-siamo un po' nel casino delle idiozie.
-


RispondiCitazione
Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
 

Sono tanti gli elementi che non quadrano, in occasione della vicenda del nigeriano che voleva far saltare l’aereo sopra l’Atlantico. Le autorità politiche e gli alti papaveri del giornalismo hanno risposte pronte. Ma noi dovremo porre le domande che loro non vogliono fare. L’attentato si è svolto nel modo che dicono? Esiste davvero una nuova minaccia di al-Qa'ida?

È sempre forte la presenza mediatica del fantasma al-Qa'ida. Alimenta così un perenne senso d’attesa per un qualche evento che richiami la grande rappresentazione dell’11/9. La spinta originaria di quel trauma si fa bastare eventi di per sé modestissimi, ma subito pompati fino all'isteria.

Un giovane nigeriano 23enne di buona famiglia, Umar Farouk Abdul Mutallab, cerca di far saltare l’aereo sulla rotta Amsterdam-Detroit grazie a un ordigno tenuto a ridosso del suo perineo. L'attentato non va e lui si ustiona. Una volta catturato, dichiara di appartenere ad al-Qa'ida e di essere stato addestrato in Yemen. Fin qui i media di tutto il mondo.

Impossibile ignorare però le dichiarazioni di due passeggeri – gli avvocati Kurt e Lori Haskell, marito e moglie – che si fanno testimoni di un racconto sbalorditivo per la testata di Detroit MLive.com. Anche la CNN e altri media a questo punto si svegliano e vanno a intervistarli.

I nostri giornali e telegiornali continuano invece a dormire il loro sonno comandato.

Kurt Haskell riferisce di aver notato Mutallab approssimarsi al cancello d’imbarco assieme un uomo non identificato. Mentre Mutallab era malvestito, l’altro, un indiano sui cinquanta, era elegante in un completo costoso. Haskell lo ha sentito distintamente mentre chiedeva agli agenti che raccoglievano le carte d’imbarco se Mutallab poteva imbarcarsi senza passaporto. «Il tizio ha detto loro: “È del Sudan e noi lo facciamo ogni volta”». Noi chi?

Gli Haskell suppongono che l’elegantone cercasse di guadagnare clemenza per il viaggiatore senza passaporto dipingendolo come un rifugiato sudanese.

A nessuno dei lettori sarà capitato di poter fare un viaggio intercontinentale senza avere il passaporto in ordine. Ricordate quando Alberto Tomba venne denunciato perché – di fronte al rifiuto di farlo partire, nonostante la fama di campione sportivo – aveva goffamente cercato di falsificare i dati del suo passaporto scaduto?

Qui, invece, un presunto sudanese sconosciuto, proveniente da un paese inserito fra i “rogue states”, gli stati-canaglia, un paese da sempre accusato di ospitare fantomatiche basi di al-Qa'ida, riesce a imbarcarsi senza documenti. La storia ha un tanfo ben più mefitico di una generica “falla nei sistemi di sicurezza”.

I coniugi Haskell riferiscono che gli addetti indirizzano Mutallab e il suo angelo custode incravattato verso il loro superiore, in fondo alla sala. Kurt Haskell perde di vista Mutallab e lo rivede solo «dopo che si presume che abbia cercato di detonare dell’esplosivo a bordo dell’aereo» pochi minuti prima di atterrare a Detroit.

Cosa è successo nel frattempo? Non aspettatevi la risposta da Vittorio Zucconi su «Repubblica». Avrà da occuparsi dei diari che raccontano la depressione del terrorista africano.

Non potendo contare sui media italiani, dobbiamo andarcene fino a Milwakee per sapere di altri testimoni oculari, Patricia “Scotty” Keepman e sua figlia, le quali raccontano al notiziario della radio 620 WTMJ un fatto davvero singolare. Riferiscono che davanti a loro «c'era un uomo che ha ripreso con una videocamera l'intero volo, compresa la tentata detonazione.» Perfino in quel momento concitato, l'imperturbabile cameraman «si è messo seduto e ha videoripreso tutto quanto, calmissimo», racconta Patricia.

Oltre a Mutallab, abbiamo dunque già due soggetti extra che si interessano alle sue azioni, il distinto persuasore indiano e l'impassibile stakanov del videotape. Chi sono costoro?

Sappiamo che Mutallab è passato anche per l’aeroporto di Lagos, prima di volare per Amsterdam. Sulle caratteristiche di quell’aeroporto – pure localizzato in un paese con focolai di guerra civile su base religiosa - ci arriva una sorprendente rivelazione del quotidiano britannico «Telegraph»: «L’aeroporto di Lagos ha ottenuto di recente la certificazione “all clear” da parte della US Transportation Security Administration, un’agenzia creata in seguito agli attentati dell’11 settembre per migliorare la sicurezza dei voli di linea americani». Quali altri aeroporti sono “all clear” e quali no? Su quali basi?

«Da un lato, pare che Mutallab fosse nella lista antiterrorismo ma non su quella delle persone che non potevano volare,» ricorda Magnus Ranstorp, del Centro studi svedese sulle Minacce Asimmetriche. «Tutto questo non quadra perché il Dipartimento USA per la Sicurezza Interna ha dei mezzi stringenti di data-mining. Non capisco come potesse avere un visto valido essendo ben noto alla lista antiterrorismo» dichiara Ranstorp al britannico «Telegraph». Tralasciamo pure il fatto che Mutallab fosse nelle liste antiterrorismo e che persino suo padre lo segnalasse alle autorità come un soggetto pericoloso. Ci sarà sempre qualcuno che dirà che le falle nella sicurezza non derivano da scelte di apparati deviati, ma da casi di incompetenza, e che il terrorista, ancorché psicolabile, sa infilarsi negli interstizi dell’incompetenza.

Sarà, ma di certo si sono scomodati in tanti, a partire dal Nobel per la pace Barack Obama, per minacciare fuoco e fiamme e ingigantire l’episodio come espressione di una minaccia letale per gli USA, meritevole di risposte drastiche.

Il senatore trasversale-neocon Joe Lieberman – nel 2000 candidato alla vicepresidenza in tandem con Al Gore – ha dichiarato a Fox News che gli USA hanno necessità di bombardare lo Yemen senza indugio. «L’Iraq era la Guerra di ieri, l’Afghanistan è la guerra di oggi. Se non agiamo preventivamente, lo Yemen sarà la Guerra di domani». La sua tesi secondo cui “lo Yemen è la nuova casa di al-Qa'ida” è istantaneamente diventata il mantra dei grandi media. E al mantra del mainstream anglosassone è andato a rimorchio senza eccezioni anche il mainstream italiano. Perché lo Yemen? Interessante la tesi che l’analista politico Webster Tarpley illustra a Russia Today:

http://rt.com/Politics/2009-12-29/detroit-terror-act-fake.html#

Obama ha aggiornato l’Asse del Male, in direzione dell'entità Afghanistan-Pakistan (AfPak), nonché della Somalia e dello Yemen. In Yemen c’è una guerra civile che contrappone il governo centrale filosaudita e la guerriglia sciita filoiraniana degli Houthi, da poco bombardata a più riprese dagli USA. L’obiettivo di fondo è alimentare la già forte tensione fra Iran e Arabia Saudita, per indebolire entrambi.

Tarpley segnala che gli Stati Uniti stanno riorganizzando la “legione araba” di al-Qa'ida (l'entità che ha da sempre addosso il fiato e le leve della CIA) proprio nello Yemen. È uno dei modi di svuotare il gulag caraibico di Guantanamo. La nuova agenzia di terrorismo sintetico è “al-Qa'ida nella Penisola Araba”, alias AQAP, un'entità composta da capri espiatori, pazzoidi e fanatici che prontamente rivendicano l'operazione di Umar Farouk Abdul Mutallab. L'obiettivo ravvicinato è molteplice: dominare gli sbocchi del Mar Rosso e del Canale di Suez, dare fiato al dollaro tuttora sull'orlo del crollo tramite il solito stimolo del rialzo del prezzo del petrolio. Da ciò il primo passo: va incrementata la tensione nella penisola Araba.

In questo quadro, secondo Tarpley, Mutallab è solo un pupazzo in mano alla comunità dell'intelligence che ha ordito una provocazione che doveva avere il massimo impatto con il minimo sforzo. Il tutto è facilitato dal “senso comune” sull'entità al-Qa'ida, che nessun redattore né alcun politico in vista osa sfidare in Occidente. Pena ri
aprire la questione del vero 11/9.

Se al-Qa‘ida non è un’organizzazione, allora cos’è davvero? Viene detto che è un’etichetta, una sorta di logo, una specie di franchising del terrorismo internazionale. Fa comodo a chi la utilizza, ma fa più spesso comodo a chi – in teoria – la combatte. Al-Qa'ida per i governi che sostengono di essere in guerra con il terrorismo è un nemico conveniente da additare all’opinione pubblica, un puntuale alibi da strumentalizzare per scopi interni (leggi di emergenza sempre più restrittive, libertà individuali sempre più circoscritte). Al-Qa'ida appare così funzionale a molti governi occidentali. Se non ci fosse, con un po’ di pelo sullo stomaco avrebbero l’interesse a inventarla ed evocarla.

Pino Cabras
Fonte: www.megachipdue.info
Link: http://www.megachipdue.info/component/content/article/42-in-evidenza/1847-le-false-piste-terroristiche-e-le-nuove-guerre.html
30.12.2009


RispondiCitazione
Boero
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 540
 

Fosse stato un false flag sarebbe andato in porto,questo era troppo pasticcione troppo artigianale.A questo punto anche il libico che si stava facendo saltare a Milano era un false flag...


RispondiCitazione
Zret
 Zret
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2925
 

E' evidente che è tutta una sceneggiata ed anche di bassa lega, ma la gente abbocca all'amo.


RispondiCitazione
idea3online
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 11
 

Daniele 5:25-28

Ecco le parole che sono state scritte: Mené, Mené, Téchel, U-Parsin. Questa è l'interpretazione delle parole: Mené, Dio ha fatto il conto del tuo regno e gli ha posto fine; Téchel, tu sei stato pesato con la bilancia e sei stato trovato mancante. Perès, il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani».


RispondiCitazione
Altrove
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 28
 

Vada per la sceneggiata. L'attentato non ha funzionato e anche se avesse funzionato non so cosa l'attentatore sperasse che accadesse. BOOM!!! mmm.... e ora? Opera dei famigerati terroristi capaci di farla in tasca all' america e di non farsi catturare. Nemmeno uno ne hanno preso! Chissà quali incredibili tecnologie usano per non farsi trovare dal fior fiore degli eserciti occidentali capaci di leggere cosa c'è scritto sul mio schermo in questo momento e visualizzarlo sul proprio monitor (ed è roba di 10 anni fa).
Se fosse uno psicolabile pilotato dai "soliti ignoti", fa molta più presa sull' opinione pubblica l'attentato sventato ed offre il vantaggio di non aver ammazzato nessuno, metti caso si scoprisse la verità. Se fosse uno psicolabile pilotato che ha fallito penso che avrebbe fatto un' altra fine e nei giornali non se ne parlerebbe molto. Secondo me è abbastanza palese con o senza tarpley. Magari domani vedremo dirottatori che inventeranno grattacieli volanti per colpire aerei di linea fermi. Chissà, questi terroristi hanno una tecnologia impareggiabile... Saluti...


RispondiCitazione
Zret
 Zret
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2925
 

L'importante per loro è il risultato: sempre più leggi liberticide con la scusa di atti ideati ed attuati da loro stessi.


RispondiCitazione
Pagina 1 / 2
Condividi: