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Attentato a Belpietro: ci sono già 2 versioni contrastanti


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Attentato a Belpietro: ci sono già 2 versioni contrastanti e qualche incongruenza

Cominciamo con il dire una cosa: violenza, mai. E massima solidarietà a Maurizio Belpietro. Un certo tipo di giornalismo va sbugiardato con l'arma della cronaca, del ragionamento, della creatività, dell'ironia. Stop. Altrimenti a pagarne sarà non solo la vittima con i propri affetti, ma l'intera democrazia, compresa quella parte di critica, legittimamente dura, che mai si sognerebbe di ricorrere ai proiettili.

Ma ora passiamo ai fatti. Sono passate poche ore dal presunto attentato a Maurizio Belpietro. E già circolano due versioni sensibilmente differenti.

LA PRIMA VERSIONE. Quella di Libero ( http://www.libero-news.it/news/500550/Attentato_a_Belpietro___Guarda_il_video.html ) , quella di Maurizio Belpietro. Quella delle testate vicine al Presidente del Consiglio. Sono circa le 11 di sera. Il Direttore viene accompagnato fin sulla porta di casa dal solito agente di scorta. Poi entra. A Repubblica afferma ( http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/01/news/sparatoria_belpietro-7603664/ ) : "Ero già entrato in casa ma non avevo ancora chiuso la porta. Appena ho sentito uno sparo, seguito da altri due, ho capito che stava accadendo qualcosa di grave. Mi sono girato d'istinto e ho visto il poliziotto prima ripararsi dietro a un angolo, e poi partire all'inseguimento di quel malvivente lungo le scale". A Mattino 5 (video sopra), descrive la dinamica in maniera completamente diversa: "Il tempo di entrare in casa e chiudermi la porta dietro le spalle (fa anche il gesto con la mano) quando ho sentito 3 colpi di pistola e ho capito che era successo qualche cosa". Anche La Stampa ( http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201010articoli/59016girata.asp ) opta per "la porta chiusa dietro le spalle". Prima incongruenza. Ritorniamo al racconto. Siamo allo scontro a fuoco. L'agente stavolta preferisce scendere per le scale - a dispetto delle abitudini, per potersi fumare una sigaretta - e dopo alcuni gradini si imbatte nell'attentatore: "che indossa una finta divisa da Finanziere" (Il Giornale ( http://www.ilgiornale.it/interni/belpietro_solo_io_fede_e_feltri_siamo_sotto_scorta/01-10-2010/articolo-id=477136-page=0-comments=1 ), e che senza dire una parola tenta di farlo fuori. Mira alla testa, spara con un'arma "simile ad una Beretta". Non c'è dubbio, lo fa "per uccidere", scrivono i giornalisti di Libero ( http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=UC07S ) . Per fortuna la pistola si "inceppa", fa click. A vuoto. L'agente risponde prontamente al fuoco - stavolta con tre colpi veri - senza riuscire a colpire il potenziale killer: "non ci sono tracce (di sangue) nel giroscala", confermano Cervo e Borgonovo. L'attentatore scappa all'impazzata, probabilmente servendosi di un'uscita secondaria, riuscendo così a dileguarsi e ad eludere gli altri agenti di scorta, presenti fuori dal palazzo. Belpietro è amareggiato ( http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/01/news/belpietro_paura-7607095/?ref=HREA-1 ) , parla di clima d'odio, "basta leggere certi siti internet con minacce di morte a me e alla mia scorta". Insomma, sta pagando "per le sue idee", non è un caso che gli unici giornalisti ad avere una scorta siano quelli di "area moderata", come lui, "Fede e Feltri". "Non capisco perché io debba essere condannato a morte", conclude Belpietro, mentre già si punta il dito sui soliti mandanti morali, Facebook ( http://www.giornalettismo.com/archives/85366/attentato-belpietro-libero-gia/ ) e Di Pietro ( http://www.giornalettismo.com/archives/85357/elettori-pdl-belpietro-ciarrapico-fini-di-pietro/ ) , tanto per cominciare.

LA SECONDA VERSIONE. La ricostruzione ( http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/01/news/attentato_belpietro-7603904/?ref=HREA-1 ) di Repubblica - che credo si basi sul racconto degli agenti - è più soft (ovviamente l'accaduto rimane grave, ci mancherebbe). In realtà non c'è stata nessuna sparatoria. L'arma del presunto attentatore potrebbe essere stata in realtà una pistola giocattolo. Libero ( http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=UC07S ) , Il Giornale ( http://www.ilgiornale.it/interni/belpietro_solo_io_fede_e_feltri_siamo_sotto_scorta/01-10-2010/articolo-id=477136-page=0-comments=1 ) , Tgcom ( http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo492216.shtml> ed Il Tempo ( http://www.iltempo.it/politica/2010/10/01/1205561-volevano_uccidere_belpietro.shtml ) non prendono nemmeno in considerazione questa ipotesi, le parole d'ordine sono "Attentato", "Beretta" e "Scontro a fuoco", pochi condizionali e tante certezze. Inoltre l'agente di scorta ha sì sparato, ma non contro il malintenzionato. Tre colpi in aria. Due subito, uno un po' dopo. Una reazione particolarmente docile, nei confronti di un uomo che ti avrebbe volentieri fatto la pelle. Strano anche il fatto che l'attentatore sia fuggito così facilmente, gli agenti di scorta sono professionisti particolarmente preparati. Altro punto incerto: il fuggitivo non era "travestito da finanziere", ma aveva una camicia che "potrebbe ricordare quella di una divisa da finanziere", o meglio, si parla già di "una camicia grigio-verde che copriva anche parte dei pantaloni". Sotto, "i pantaloni di una tuta", tipo Adidas, bianca con righe nere. Insomma, potrebbe anche trattarsi di un semplice rapinatore, o di uno squilibrato, e non è certo che fosse mosso da ragioni di "odio politico", motivazione immediatamente sbraitata da molti media.

Questi sono i fatti, fatti di una vicenda grave e ancora tutta da chiarire. Nessuna strana tesi complottistica, solo considerazioni e ragionamenti alla luce dei dati forniti, aspettando di saperne di più. L'unica certezza in questa storia è che gli squali di una certa parte politica - Cicchitto ( http://www.giornalettismo.com/archives/85327/attentato-belpietro-cicchitto/ ) , Alfano ( http://www.unita.it/notizie_flash/141904/belpietro_alfano_atto_grave_clima_e_toni_arroventati ) , Capezzone ( http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/10_ottobre/01/belpietro_capezzone_clima_avvelenato_nessuno_sottovaluti_rischi,26306596.html ) , Bondi ( http://www.asca.it/news-BELPIETRO__BONDI__VITTIMA_DEL_CLIMA_DI_ODIO-953438-POL&comunicati=1-.htmlì ) , Bonaiuti ( http://www.asca.it/news-BELPIETRO__TELEGRAMMA_BONAIUTI__INFAME_AGGRESSIONE_NON_TI_CONDIZIONERA_-953522-POL&comunicati=1-.html ) e tanti altri ( http://www.asca.it/risultati.php?q=belpietro&searching=yes&cx=partner-pub-0977527708178525%3A2zrhfwwlda2&cof=FORID%3A10&ie=ISO-8859-1 ) - hanno già cominciato a sfregarsi le mani, e sappiamo bene fino a che punto siano pronti a spingersi. Stay-non.

Fonte: http://nonleggerlo.blogspot.com/
Link: http://nonleggerlo.blogspot.com/2010/10/attentato-belpietro-ci-sono-gia-2.html
1.10.2010

[post in continuo aggiornamento]


Citazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 16537
 

ma che cosa ha mai detto e scritto Belpietro 🙄

😯
http://tv.repubblica.it/copertina/belpietro-pago-per-le-mie-idee/53989?video=&ref=HRER2-1

pago per le mie idee.....lui dice.


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Karl
 Karl
Active Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 5
 

BEPPE GRILLO, UN “RIVOLUZIONARIO” A PAROLE

http://giornalecomunista.splinder.com/post/23373626/beppe-grillo-un-rivoluzionario-a-parole

😀


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venezia63jr
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Registrato: 3 anni fa
Post: 1229
 

Finalmente un attentato,che noia questa italia non succede niente di internazionale,abbasso il provincialismo.


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radisol
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Registrato: 3 anni fa
Post: 8261
 

L’INDAGINE Attentato a Belpietro, giallo sulla via di fuga

Gli investigatori: un rompicapo. Ancora nessuna rivendicazione. "Nessun segnale di attività di gruppi eversivi, forse si tratta di un cane sciolto"

di PIERO COLAPRICO

MILANO - L’agguato, la fuga, la dinamica. "Indagate come se l’omicidio ci fosse stato", è l’ordine, un po’ da scongiuro, arrivato nella notte alla Questura: quello che è accaduto a poca distanza dalla porta del giornalista Maurizio Belpietro viene ricostruito con attenzione capillare. Per ora, molto (quasi tutto) si basa su quanto ha riferito A. M., il poliziotto che ha sparato e ha descritto l’attentatore. A. M. è stato promosso agente scelto dopo aver sventato, nella Pasqua del 1995, un altro possibile attentato: quello all’allora procuratore aggiunto Gerardo D’Ambrosio, un "unicum" rimasto senza autori individuati. La sezione Balistica ha controllato in mattinata persino le traiettorie dei proiettili che ha esploso. Le indagini sono affidate a magistrati esperti come Ferdinando Pomarici e Grazia Pradella e lavorano sia antiterrorismo, sia squadra Mobile, sezione omicidi.

Il luogo. Via Monte di Pietà scorre parallela a via Manzoni, siamo a poca distanza dallo show room di Armani. Posto centralissimo. Belpietro, la notte di giovedì, viene accompagnato a casa da due agenti. Uno resta con l’auto nel cortile, al quale si accede dopo aver superato il cancello elettronico con sbarra. L’altro accompagna il "tutelato" sino alla porta e aspetta che Belpietro entri. Sono le 22.40 passate da poco, siamo al quinto piano.

L’agguato. "Di solito prendo l’ascensore, ma volevo fumare", spiegherà l’agente, che cambia abitudine e si dirige verso le scale. E, dietro l’angolo, pochi gradini più in basso, vede un uomo. "Mi punta contro una pistola", gli sembra una semiautomatica, grigio scuro. Sente "il clic", l’arma brandita si è inceppata. Nel frattempo, i riflessi lo hanno spedito sul pavimento, da dove "sparo due colpi", dice. Poi "mi alzo e lo inseguo per le scale, e sparo ancora". I segni dei proiettili sono al quarto piano, un terzo ha spaccato una vetrata del terzo piano. A quel punto, A. M. smette di inseguire lo sconosciuto dalla pistola inceppata e torna indietro.

La fuga. L’altro agente è nell’auto, ignaro. Non solo non vede uscire nessuno, ma non sente nemmeno gli spari. Tre colpi, prima due e poi uno, hanno fatto sobbalzare gli inquilini dei signorili palazzi circostanti. Chi citofona ai vari custodi e camerieri, chi telefona al pronto intervento. Dal cortile del palazzo dell’agguato si entra solo in altri cortili, non in strada. Le più probabili vie di fuga danno su via Borgonovo: o c’è la telecamera, o c’è il custode con abitazione. Nessuno ha notato nulla. Se la domanda ancora senza risposta è: "Da dove è fuggito?", ne resta un’altra, della stessa valenza. E cioè: "Da dove è entrato?".

L’analisi politica. Sino a questo episodio, le galassie dell’estrema destra ed estrema sinistra venivano definite dai detective più seri "pulviscolo": ossia, esistono varie sigle, non mancano volantini e anche episodi preoccupanti, ma la presenza di alcun gruppo - attenzione - pronto a sparare non stava "né in cielo né in terra". Quindi, l’attentatore viene considerato come un "cane sciolto", senza complici.

L’identikit. In mattinata l’agente, dopo la notte in bianco, era ancora in questura. A. M. fumava una sigaretta dietro l’altra. A noi non ha risposto, ma ai suoi colleghi ha detto: "Porca miseria, nella concitazione l’ho visto, ma non so descriverlo proprio bene". Nel pomeriggio è emerso il volto di un quarantenne con naso vistoso e una cresta di capelli. Pantaloni neri di una tuta, scarpe da ginnastica e una camicia grigioverde con delle cuciture sulle spalle, "quasi delle mostrine", i suoi abiti. Più che un look da Guardia di finanza, come s’era detto all’inizio, un casual da periferia: stonatissimo in quella zona dove gli aperitivi costano sui venti euro. La Scientifica non ha ancora trovato indizi tra scale e garage e sono state controllate le telecamere sino a quattro isolati di distanza. "È un rompicapo", dicono in Questura, dopo aver raddoppiato la scorta a Belpietro.

(02 ottobre 2010)

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/02/news/killer_indagine-7636559/?ref=HRER1-1


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