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Auschwitz: la bufala di levi primo sulla camera a gas

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Anonymous
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ma quali cazzate ? non sei riusicito a smontare nulla ... "mentono" ... solo questo riesci a dire...

ma fatela finita che siete solo dei nazisti del c*


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Le cagate dei negazionisti

1. Prima considerazione: i campi di concentramento non furono progettati sin da principio come luoghi di sterminio.
Affrontiamo la prima questione prendendo, come esempio, la storia del luogo simbolo dell’Olocausto, Auschwitz, avvalendoci degli studi dello storico dell’architettura Robert van Pelt ( A Site in Search of a Mission, in Y. Gutman, M. Berenbaum (a cura di), Anatomy of the Auschwitz Death Camp, Bloomington, Indiana, Indiana University Press, 1994; DWORK, VAN PELT, Auschwitz; 1270 to the present, New York, W.W. Norton, 1996. ) , secondo il quale “Auschwitz non era predestinata ad essere il sito principale dell’Olocausto. Ha acquisito questo ruolo quasi per errore, e anche il fatto stesso che divenne un luogo di sterminio di massa è dovuto più all’incapacità di raggiungere un obiettivo che all’intenzione di realizzarne un altro” ( ivi , p. 93 ). Attraverso una precisa cronologia delle piantine e dei progetti architettonici, van Pelt dimostra come inizialmente Auschwitz dovesse diventare una sorta di città modello ariana: sarebbe stata la capitale di un distretto, un importante centro di produzione industriale (il colosso IG Farben avrebbe impiantato lì una sua fabbrica), la popolazione ebrea e polacca sarebbe stata evacuata dalla regione e Auschwitz si sarebbe trasformata nella kallipolis ariana in Polonia, territorio che da sempre i nazisti consideravano proprio.
Bisogna ricordare che i campi di concentramento inizialmente furono progettati per essere strumenti di terrore e controllo della resistenza al partito nazista, ma dopo il 1939 divennero principalmente una riserva di mano d’opera gratuita per il lavoro produttivo; dopo l’avvio della guerra essi iniziarono ad ospitare i prigionieri che ben presto furono costretti a lavorare gratuitamente per supplire alla mancanza di operai tedeschi ora al fronte.
Nel 1940 Himmler avviò un progetto di ampliamento e di ricostruzione del campo di Auschwitz che si apprestava quindi a divenire quel “paradigma dell’insediamento a est” ( ivi , p. 158 ) di cui si è detto. I sogni di Himmler si infransero il 22 giugno 1941, giorno dell’invasione nazista dell’Unione Sovietica, a seguito della quale migliaia di prigionieri russi si riversarono ad Auschwitz, dove vennero velocemente costruiti baracche che potessero ospitarli e forni crematori per far fronte al problema dei numerosi decessi dovuti alle terribili condizioni del campo, malattia e inedia, dando così inizio alla trasformazione dell’auspicata città modello in uno strumento di sterminio. Quando l’operazione Barbarossa iniziò a prendere una piega sfavorevole alla Germania nazista e la riserva di prigionieri russi iniziò a scarseggiare, Himmler decise di sostituirli con gli ebrei:
[…] poiché non si potranno attendere prigionieri di guerra russi nel prossimo futuro, mando ai campi un gran numero di ebrei che sono emigrati dalla Germania. Potete quindi compiere i preparativi per accogliere nei campi di concentramento entro le prossime quattro settimane 100.000 ebrei e fino a 50.000 ebree? I campi di concentramento dovranno affrontare grandi compiti economici nelle settimane a venire. ( ivi p. 149 )
Come a tutti tristemente noto, l’ordine di Himmler fu eseguito, migliaia di ebrei arrivarono ad Auschwitz e quelli tra loro ormai anziani e infermi eliminati con le famigerate camere a gas. Presto le proporzioni di questa procedura divennero ingestibili date le originarie dimensioni del campo e si rese necessario un trasferimento a tre kilometri di distanza, da Auschwitz I a Auschwitz II (Auschwitz‐ Birkenau), dove furono costruiti nuovi crematori. Secondo van Pelt però i progetti di conversione del campo dopo la guerra continuarono, ma “questo futuro alternativo non si materializzò mai. Così il nome Auschwitz divenne sinonimo dell’Olocausto e non della città modello di Himmler”. ( ivi , pp.150‐151 )

2. Seconda considerazione: lo sterminio non ebbe inizio nei campi di concentramento.
Prima di arrivare alle camere a gas, i nazisti avevano sviluppato un programma sistematico e segreto per assassinare gruppi scelti di popolazione:

a. programmi di sterilizzazione nei primi anni Trenta: nel 1933 il III Reich approvò le leggi sulla sterilizzazione che avrebbero colpito chi fosse stato affetto da ritardo mentale, schizofrenia, epilessia, alcolismo, sordità, cecità, malformazioni, psicosi maniaco‐depressive, mentre per i trasgressori sessuali era prevista la castrazione.

b. programmi di eutanasia nei tardi anni Trenta: nel 1939 si passò dalla sterilizzazione all’eutanasia da attuarsi attraverso il ricorso a dosi massicce di farmaci normali. Vennero colpiti dapprima bambini fisicamente handicappati, poi bambini mentalmente handicappati ed infine adulti con entrambi i tipi di handicap. Quando il numero di persone selezionate per la morte divenne molto alto, le operazioni furono spostate in reparti ospedalieri specializzati in omicidio: nel 1939 una villa sequestrata ad alcuni ebrei al numero 4 della Tiergarten Strasse divenne il luogo di esecuzione e il programma di eutanasia prese il nome in codice di operazione T4, o semplicemente T4 dall’indirizzo del nuovo luogo di morte. Prima del 1941 5.000 bambini e 70.000 adulti persero la vita.

c. omicidi di massa nei campi di sterminio dal 1941 al 1945: con l’aumento delle vittime crebbero le complicazioni che l’omicidio su larga scala inevitabilmente comportava; le iniezioni e i farmaci non erano più sufficienti allo scopo e la necessità di individuare nuove metodologie di morte portò alla scelta del gas come “maniera più umana” ( Deposizione del dottor Brandt al “Processo dei medici”, registro delle prove 2419‐25 ) .Gli esperimenti condotti tra il dicembre del 1939 e il gennaio del 1940 diedero esiti positivi ed altre cinque strutture vennero affiancate a quella di Tiegarten Strasse. Furono costruite camere a gas mascherate da docce, all’interno delle quali venivano fatti entrare ed uccisi pazienti handicappati. Nei centri della morte T4 sono presenti tutte le componenti di campi di sterminio come Auschwitz.

d. Con il tempo la burocrazia nazista evolse insieme ai centri T4, preparando il terreno per la trasformazione dei campi di concentramento e di lavoro in campi di sterminio. Giunti al 1941‐42 questa conversione fu solo un ulteriore passo all’interno di un sistema già avviato che si sviluppava sulla base di esigenze contingenti e che finì per diventare la soluzione finale.

I negazionisti sono soliti ricordare come non esista alcun ordine impartito da Hitler che dia inizio allo sterminio degli ebrei; ma, dopo che la stampa denunciò pubblicamente il programma di eutanasia da lui espressamente autorizzato, egli si rese conto come fosse più opportuno non lasciare nulla di scritto che potesse un giorno ritorcersi contro. Del resto non esiste neppure nessun ordine firmato da Hitler di dare inizio alla guerra

PROVE DELL’USO DELLE CAMERE A GAS E DEI FORNI CREMATORI PER IL GENOCIDIO
I negazionisti non negano l’esistenza delle camere a gas e dei forni crematori (del resto si tratta di strutture ancora oggi esistenti in molti ex‐campi), ma sostengono che la loro funzione fosse quella di disinfestare vestiario e coperte e che i forni servissero per eliminare i cadaveri di quanti erano deceduti per cause naturali.
Come possiamo dimostrare il contrario? Esiste una pluralità di tipologie di prove, che, unitamente considerate, ci permettono di dimostrare che i nazisti si servirono delle camere a gas e dei forni crematori per l’omicidio di massa:

1. documenti scritti: ordinazioni di Zyklon‐B (il nome commerciale dell’acido cianidrico, che viene incastonato in granuli di farina fossile), piante architettoniche e ordinazione di materiali da costruzione per le camere
a gas e i forni crematori.

2. tracce di gas Zyklon‐B sui muri delle camere a gas in diversi campi

3. testimonianze oculari: testimonianze dei sopravvissuti, diari dei Sonderkommando ebrei e confessioni delle guardie e dei comandanti.

4. fotografie sul terreno, non solo dei campi, ma anche dei corpi che bruciano (foto scattate di nascosto e portate fuori da Auschwitz clandestinamente).

5. fotografie aeree, che mostrano prigionieri che vengono spostati verso i complessi di camere a gas e forni crematori, e corrispondono alle fotografie sul terreno che confermano la struttura delle camere a gas e dei forni crematori.

6. le rovine tutt’ora esistenti dei campi, esaminate alla luce delle fonti di prova citate sopra.

Soffermiamoci su due tipologie di prove: la prima, le tracce di Zyklon‐B, estremamente tecnica; la seconda, le testimonianze oculari.

1. Tracce di Zyklon‐B sui muri delle camere a gas
Una delle prove tradizionalmente usate dai negazionisti a sostegno delle proprie tesi riguarda le tracce di Zyklon‐B rimaste nelle camere a gas. Freud Leuchter, che si occupa attualmente di vendita ed assistenza di strumenti per l’esecuzione capitale, con la pubblicazione nel 1989 del Leuchter Report. An Engineering Report on the Alleged Execution Chambers at Auschwitz, Birkenau and Majdanek, Polan (F. LEUCHTER, Leuchter Report. An Engineering Report on the Alleged Execution Chambers at Auschwitz, Birkenau and Majdanek, Poland, London, Focal point, 1989) fu il primo ad avanzare la teoria secondo cui “per la forma e il modo in cui sono state costruite queste strutture, non è possibile che fossero utilizzate come camere a gas per le esecuzioni” ( ivi , p. 10 ). La sua pubblicazione diede l’avvio ad una serie di altre affermazioni di uguale natura, la prima da parte di Germar Rudolph, un chimico tedesco che all’epoca lavorava presso il Max Planck Institute, secondo il quale “per motivi chimico‐fisici le uccisioni di massa con il gas così come sono state descritte, usando l’acido cianidrico nelle presunte camere a gas, non possono aver avuto luogo”( R. KAMMERER, A. SOLMS (a cura di), The Rudolph Report: A discussion of a rodolph Report on the Formation and Demostrability of Cyanide Compounds in the Gas Chambers at Auschwitz, with Additional Research Findings on the Holocaust, Uckfield, Sussex, England, Cromwell Press, 1993,)
; la seconda proveniente da un ingegnere austriaco di nome Walter Luftle, ex‐presidente dell’Associazione federale austriaca di ingegneria, che pretese di dimostrare in un articolo l’impossibilità di uccidere delle persone con lo Zyklon‐B e il monossido di carbonio.
I rapporti di Leuchter, Rudolph e Luftle costituiscono oggi, per i negazionisti, solide prove scientifiche che dimostrano come le camere a gas non potessero essere utilizzate per l’omicidio di massa. Cerchiamo ora di considerare analiticamente ciascuna di queste inattaccabili prove:

1. Leuchter sostiene che lo Zyklon‐B non avrebbe potuto essere usato come strumento di omicidio di massa perché, se i nazisti avessero lasciato cadere i suoi granuli nelle camere, sarebbero morti essi stessi per via dell’esposizione al gas. La letteratura negazionista dimentica però di citare la seguente testimonianza rilasciata la Leuchter nel corso del processo a Ernst Zündel (dal quale Leuchter era stato pagato per eseguire un’analisi su alcuni campioni di mattone e cemento rimasti esposti all’ambiente dal 1945) e che dimostra in modo molto evidente l’infondatezza della suddetta prova scientifica:

D: allora questa storia che ci ha raccontato a proposito di persone sul tetto che lasciavano cadere il gas, e del fatto che in questo modo si sarebbero suicidate: ci sarebbe voluto qualche minuto prima che il gas arrivasse a loro, no?
R: indubbiamente.
D: quindi, se avessero chiuso lo sfiatatoio e fossero scesi dal tetto, non avrebbero avuto niente di cui preoccuparsi, vero?
R: Se fossero scesi dal tetto. Ma ad un certo punto si deve fare un’ispezione per vedere se le persone sono decedute.
D: per fare questo, signore, fanno entrare i Sonderkommando, e non gli importa cosa succeda.
R: giusto, è vero.
D: quindi, se qualcuno è sul tetto con una maschera a gas, lei concorda che ha tutto il tempo di scendere dal tetto dopo aver chiuso lo sfiatatoio?
R: può darsi.

( Her Majesty the Queen vs. Ernst Zündel, district Court of Ontario, 1988. )

2. Un’altra argomentazione avanzata da Leuchter, Faurisson e Cole fa riferimento al fatto che in alcuni siti ci sia una maggior quantità di tracce di Zyklon‐B nelle stanze per la disinfestazione che nelle camere a gas. Questa scoperta sarebbe, a loro dire, paradossale se le camere fossero state effettivamente utilizzate per uccidere milioni di persone, perché, in tal caso, avrebbero dovuto funzionare a tutte le ore del giorno e il gas avrebbe lasciato tracce di un intenso colore blu. Contro questa prova possono essere avanzate diverse considerazioni:

- innanzitutto non esisteva una sola camera a gas dove siano morti milioni di persone e nessuna camera era in funzione per ventiquattro ore al giorno. In secondo luogo molti individui persero la vita per cause diverse dal gas, quali fucilazioni, i pestaggi, l’eccesso di lavoro, la morte per inedia, le malattie…11 e non è retorica ricordare che “un omicidio è un omicidio, a prescindere dal metodo con cui viene commesso” ( GROBMAN, SHERMER, op. cit., p. 181 )

- le tracce blu scuro che ancora colorano le pareti delle stanze per la disinfestazione sono facilmente spiegabili se si considera che sono necessarie dalle dodici alle diciotto ore affinché lo Zyklon‐B riesca a debellare i pidocchi, mentre bastano solo pochi minuti perché gli esseri umani, che assorbono il gas attraverso i polmoni, soccombano alla sua micidiale potenza. Inoltre le camere a gas venivano areate subito dopo la morte dei prigionieri, prevenendo così ogni accumulo di residui a lungo termine.

3. Faurisson e Leuchter sostengono poi che l’uso del gas Zyklon‐B in una camera vicina ad un forno crematorio avrebbe causato l’esplosione dello stesso. Questa affermazione può, a ragione, essere considerata falsa, dal momento che i forni crematori erano strutture in mattoni con porte sigillate e non fosse comuni all’aria aperta, quindi lo Zyklon‐B non poteva in alcun modo diffondersi al loro interno e prendere fuoco. Ma ammesso e non concesso che così fosse stato, per ottenere un’esplosione è necessario un quantitativo di Zyklon‐B centottantasei volte superiore rispetto a quello sufficiente per uccidere degli esseri umani, considerazione questa che copre di ridicolo l’ingenua tesi negazionista sopra citata.

4. Come già detto, le presunte prove scientifiche addotte da Leuchter per dimostrare l’impossibilità dell’utilizzo dello Zyklon‐B per lo sterminio di massa si basano su rilevazioni da egli stesso condotte su dei campioni di mattone e cemento sottratti, senza alcuna autorizzazione, dalle rovine dei campi. E’ bene chiederci quanto i suoi tests potessero essere attendibili dal momento che il materiale, illegalmente sottratto, era rimasto esposto all’ambiente dal 1945. A questo si aggiunge il fondato dubbio sulle capacità di analisi chimiche di Leuchter che, benché si proclamasse ingegnere, ha conseguito una laurea in filosofia.
Le medesime preoccupazioni riguardano in generale tutti i rilevamenti di tracce di Zyklon‐B effettuati dai negazionisti, essendo le loro analisi state condotte nelle camere a gas di Auschwitz‐Birkenau che, ricordiamo, sono state totalmente distrutte dai nazisti alla fine del 1944 quando i russi erano alle porte. Le macerie sono state completamente esposte all’ambiente per più di mezzo secolo e gli spogliatoi, le camere a gas e i crematori parzialmente ricostruit
i di Auschwitz sono parte del recente restauro del campo per farne un museo.

5. Le considerazioni appena proposte si prestano a smontare anche la “scoperta” di Cole, Faurisson e Leuchter che il residuo di Zyklon‐B nella camera a gas del crematorio I di Auschwitz non raggiungeva livelli tanto alti da consentire lo sterminio. Ricordiamo di nuovo che il materiale sul quale i negazionisti eseguirono i loro tests non può essere ritenuto attendibile in quanto l’edificio menzionato, dopo la distruzione, fu ricostruito utilizzando sia materiali originali che altri provenienti da edifici diversi. E’ curioso che i negazionisti non manchino mai di sottolineare che le camere a gas siano una ricostruzione e di come dimentichino improvvisamente questo argomento quando si tratta di attribuire certa validità alle analisi da essi stessi condotte sui mattoni di cui sono fatte.

2. Testimonianze oculari
Il secondo tipo di prova è costituito dai resoconti dei testimoni oculari: confessioni scioccanti e incredibilmente dettagliate sulla struttura dei campi di sterminio, sulla dislocazione degli edifici al loro interno, sulla forma degli spogliatoi, delle camere a gas, dei forni crematori e, ovviamente, sul processo di esecuzione con il gas. I negazionisti tendono a rigettare qualunque tipo di confessione nazista incriminante, sostenendo, a seconda dei casi, che sia stata estorta con la forza o che recondite motivazioni di ordine psicologico abbiano portato questi individui addirittura ad inventarle. Allo stesso tempo però accettano come probanti le affermazioni di quanti appoggiano le loro tesi.
Tra i tantissimi resoconti esistenti sono stati qui scelti i tre più famosi e noti alla letteratura specializzata:
1. la confessione dell’Unterscharführer (sergente) delle SS Pery Broad, catturato il 6 maggio 1945 dagli inglesi nella loro zona di occupazione in Germania;
2. quella di Rudolph Hoss, Obersturmbannführer delle SS, comandante di Auschwitz dal 20 maggio 1940 all’11 novembre 1943;
3. la testimonianza del medico di campo di Auschwitz, il dottor Paul Kremer.

1. Il memoriale scritto da Pery Broad dopo la sua cattura da parte degli inglesi è diventato tristemente noto per essere stato presentato ai processi di Norimberga il 27 settembre 1945 quale prova dell’uso delle camere a gas come strumenti per l’esecuzione di massa; è bene ricordare che Broad non fu mai sottoposto ad alcuna tortura e che la sua confessione non gli avrebbe portato alcun vantaggio, anzi, semmai il contrario, e che in più circostanze egli confermò la veridicità del suo resoconto, sebbene gli fosse stata data la possibilità di ritrattare.
Eccone un estratto:
i disinfestatori sono al lavoro […] con una spranga di ferro e un martello aprono un paio di scatole di latta dall’aria innocua, le indicazioni dicono Cyclon Antiparassitario, Avvertenza, Velenoso. Le scatole sono piene di piccole pallottoline che sembrano piselli blu. Non appena la scatola è stata aperta, i contenuti vengono fatti cadere attraverso un’apertura sul tetto. Poi viene svuotata un’altra scatola nell’apertura successiva, e così via. Dopo circa due minuti le grida si affievoliscono e si trasformano in un gemito sommesso. La maggior parte degli uomini ha già perso conoscenza. Dopo altri due minuti […] è tutto finito. Regna una calma mortale […] i cadaveri vengono ammucchiati insieme, le bocche spalancate […] E’ difficile sollevare i cadaveri intrecciati fuori dalla stanza perché il gas ne sta irrigidendo tutti gli arti.( P. BROAD, in R. HÖSS, P. BROAD, J.P. KREMER, Oswi’cim w oczach SS, Oswiecim, Museum w Oswiecimu, 1973 )

2. Si confronti ora il resoconto appena esentato con quello scritto da Rudolph Hoss, ricordando che le due testimonianze sono completamente svincolate l’una dall’altra: non solo il 5 aprile 1946, giorno della deposizione di Hoss, egli non era a conoscenza del memoriale di Broad, ma lo stesso tribunale di Norimberga, durante il processo di Hoss, non sapeva dell’esistenza del memoriale di Broad che venne presentato, come già detto, solo un anno più tardi. Inoltre, dopo la conclusione del processo, l’accusa di colpevolezza ai danni di Hoss e la conseguente condanna a morte, egli redasse un manoscritto autobiografico di duecentocinquanta pagine che confermava sia la sua precedente testimonianza che la deposizione di Broad.
Quindi, molto in fretta, la porta veniva sigillata ermeticamente e veniva immediatamente tirato un barattolo di gas sul pavimento, attraverso un’apertura collegata ad un condotto dell’aria sul soffitto della camera a gas per mano dei disinfestatori, che stavano pronti in attesa. Questo portava all’immediata diffusione del gas. Attraverso lo spioncino era possibile vedere che coloro che stavano vicino al condotto dell’aria morivano quasi immediatamente. Si può dire che circa un terzo moriva nel giro di un attimo. Gli altri cominciavano a dibattersi, a urlare, a soffocare. Ma molto presto le grida diventavano rantolii di morte, e dopo un paio di minuti tutti erano a terra. Dopo venti minuti al massimo non si muoveva più nessuno. ( P. BROAD, in R. HÖSS, P. BROAD, J.P. KREMER, Oswi’cim w oczach SS, Oswiecim, Museum w Oswiecimu, 1973 , )

Mettendo a confronto le due testimonianze è possibile notare una discrepanza nell’indicazione data dai due autori sui tempi necessari al completamento della procedura: Broad parla di quattro minuti complessivi, Höss sostiene fossero venti. Queste discordanze, assolutamente secondarie, sono state il motivo addotto dai negazionisti per invalidare le due confessioni. A questo si deve aggiungere che ogni resoconto tramandatoci indica un periodo di tempo differente, ma non ha alcun senso appigliarsi a particolari così irrilevanti per negare la veridicità dei contenuti. Si potrebbe facilmente ribattere che il tempo necessario per la procedura di uccisione con il gas doveva variare a seconda della temperatura della stanza (l’evaporazione dell’ acido cianidrico dai granuli dipende dalla temperatura dell’aria), delle dimensioni della stessa, del numero di persone presenti e della quantità di Zyklon‐B versato nelle aperture, senza dimenticare le differenze psicologiche di percezione del tempo nell’esperienza dei diversi osservatori. Al contrario dovremmo pensare che sarebbe stato motivo di sospetto se tutte le testimonianze avessero indicato lo stesso numero di minuti, caso in cui sarebbe stato corretto ipotizzare che derivassero tutte da un'unica fonte.
Al di là dell’irrilevante questione dei tempi i negazionisti dovrebbero preoccuparsi di spiegare perché i resoconti di Hoss e Broad coincidono così perfettamente nella descrizione degli esperimenti provvisori di esecuzione con il gas ad Auschwitz I, dei due Bunker di Birkenau, della costruzione delle quattro grandi strutture di Birkenau che includevano spogliatoi, camere a gas e crematori.

3. Infine la terza ed ultima testimonianza, rilasciata dal dottor Kremer medico di campo ad Auschwitz:
2 settembre 1942. Presente per la prima volta ad un’azione speciale alle tre del mattino. In confronto l’Inferno di Dante sembra quasi una commedia. Auschwitz è giustamente chiamato un campo di sterminio!
5 settembre 1942. Presente a mezzogiorno a un’azione speciale nel campo delle donne: il più orribile di tutti gli orrori. Hschf. Thilo, chirurgo militare, aveva ragione quando mi ha detto oggi che qui siamo dislocati nell’anus mundi.
I negazionisti non considerano questo un resoconto valido per dimostrare l’utilizzo delle camere a gas come strumenti di sterminio di massa, dal momento che in questo testo compare solo l’oscura espressione “azione speciale”, ma casualmente dimenticano che nel dicembre 1947 a Cracovia, durante il processo della guarnigione di campo di Auschwitz, Kremer ne abbia spiegato il significato, eliminando, se mai ce ne fosse stato bisogno, alcun tipo di equivoco:
Giunti al 2
settembre 1942, alle due del mattino ero già stato assegnato alla partecipazione nell’azione di uccisione delle persone con il gas. Questi omicidi di massa avvenivano in piccole casette situate all’esterno del campo di Birkenau, in un bosco. Le casette venivano chiamate bunker nel gergo degli uomini delle SS. Tutti i medici delle SS in servizio nel campo facevano a turno per partecipare alle esecuzione con il gas, che venivano chiamate Sonderaktion [azione speciale]. Il mio ruolo come medico in queste operazioni consisteva nell’essere a disposizione vicino al bunker. Vi venivo portato con la macchina. Stavo seduto davanti con l’autista, e un inserviente dell’ospedale delle SS stava seduto dietro con un apparecchio con l’ossigeno per rianimare gli uomini delle SS utilizzati nelle esecuzioni con il gas, nel caso in cui qualcuno di loro fosse rimasto vittima delle esalazioni velenose. Quando alla rampa della stazione arrivava il convoglio con le persone destinate alle camere a gas, gli ufficiali delle SS selezionavano tra i nuovi arrivati le persone in grado di lavorare, mentre il resto – anziani, tutti i bambini, le donne con in braccio i bambini e altre persone considerate non in grado di lavorare‐ veniva caricato sui camion e portato alle camere a gas. Queste persone venivano sospinte nelle baracche dove si spogliavano e poi andavano nude nelle camere a gas. Molto spesso non c’erano incidenti, dato che gli uomini delle SS tranquillizzavano le persone, sostenendo che si sarebbero lavati e che sarebbero stati spidocchiati. Dopo averli sospinti tutti nella camera a gas vaniva chiusa la porta, e un uomo delle SS con una maschera antigas tirava il contenuto di un barattolo di Zyclon attraverso un’apertura nel muro laterale. Le urla e le grida delle vittime si sentivano da questa apertura ed era chiaro che stavano combattendo per la vita. Queste urla si sentivano per un periodo molto breve.
(P. BROAD, in R. HÖSS, P. BROAD, J.P. KREMER, Oswi’cim w oczach SS, Oswiecim, Museum w Oswiecimu, 1973 )

Infine

Anche Himmler non è una prova attendibile ?

http://www.rainews24.it/it/video.php?id=17662


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qualcuno sa dirmi come si inseriscono le immagini .... che sbatto in faccia ai Nat e agli Erwin qualche foto dell'olocausto ?


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Erwin
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Topic starter  

Sabato Nov 09, 2013 9:54 pm avevo messo in evidenza le contraddizioni presenti nel suo copiaincolla...

1) ..." attraverso un’apertura sul tetto"...
peccato che nonostante le affannose ricerche degli storici standard che durano da 68 anni NESSUNO ha ancora trovato le aperture descritte. Il tetto del "Leichenkeller I" è ancora controllabile...si accomodi lei!

2) ..."attraverso un’apertura collegata ad un condotto dell’aria sul soffitto "...
vale il ragionamento fatto sopra. In aggiunta Hoess parla di "apertura" (singolare) mentre il Pery di "nell’apertura successiva", quindi più di una (la storiografia standard parla di 4 aperture)!

3) Sul dott. Kremer si noti che nell' atto di accusa del processo della guarnigione del campo di Auschwitz, la Procura del Tribunale aveva già stabilito che "azione speciale" significava "gasazione" e scrisse:

«Nel corso della sua breve permanenza ad Auschwitz, l'imputato Kremer prese parte 14 volte a uccisioni (gasazione). Tra il 2 e il 28 settembre partecipò a 9 simili "Sonderaktionen"» .

In tali circostanze, se il dott. Kremer avesse osato smentire la Procura sarebbe stato considerato un criminale nazista irriducibile condannato a morte e giustiziato. Kremer scelse (al pari di molti altri tedeschi accusati) di assecondare la Procura, e fu una mossa tattica vincente: fu condannato a morte , ma graziato e rimesso in libertà nel 1958!

I "30 denari di Giuda""! Il sistema paga sempre i suoi confidenti e collaboratori!
------------------------

...lei, qui, si è arenato!

Non conoscendo il contesto storico e non sapendo cos'altro copincollare ha divagato in cerca di ossigeno.
Perchè non prendere atto che Hoess e Pery affermano cose DIVERSE,in contraddizione l'un l'altra, dello stesso impianto... diverse anche da ciò che descrive l'ebreo levi primo che parla di "UNA FINESTRA SUL TETTO con tre pesanti pannelli di acciaio"(cito a memoria)?

CHI, dei tre (ma potrei citarne lmeno altrettanti)la conta giusta?

Perchè non prendere atto che Kremer ha SOLO assecondato, con la sua "confessione",il giudizio GIA' stabilito dai giudici, prima del dibattito? Perchè non vedere che un ufficiale SS responsabile di "selezioni per la camera a gas" di decine di migliaia di ebrei...se la leva con poco più di 10 anni di carcere?

Perchè copiaincolla un testo scaduto,putrefatto,da pattumiera della Storia?
E' penoso!


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Perchè non prendere atto che Hoess e Pery affermano cose DIVERSE,in contraddizione l'un l'altra, dello stesso impianto... diverse anche da ciò che descrive l'ebreo levi primo che parla di "UNA FINESTRA SUL TETTO con tre pesanti pannelli di acciaio"(cito a memoria)?

CHI, dei tre (ma potrei citarne lmeno altrettanti)la conta giusta?

Tutti e tre ...leggi , è già tutto spiegato nel testo che ho copiaincollato

Perchè non prendere atto che Kremer ha SOLO assecondato, con la sua "confessione",il giudizio GIA' stabilito dai giudici, prima del dibattito? Perchè non vedere che un ufficiale SS responsabile di "selezioni per la camera a gas" di decine di migliaia di ebrei...se la leva con poco più di 10 anni di carcere?

Perchè copiaincolla un testo scaduto,putrefatto,da pattumiera della Storia?
E' penoso!

La tattica è sempre quella : gli altri mentono
chi può aver imboccato Kremer così nel dettaglio ? Tu le devi dimostrare le tue calunnie ... non puo solo dire che gli altri mentono..


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Anche Himmler mente ?

http://www.rainews24.it/it/video.php?id=17662


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Erwin
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Parlar con lei è una perdita di tempo.


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Parlar con lei è una perdita di tempo.

su questo non ci piove.


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Fernesto, non stare a perdere tempo con questa gente qui.
Sai cosa diceva il vero Durruti? "Col fascismo non si discute, si distrugge".
Figurati col nazismo...


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Non riesco ad essere cordiale con chi linka un sito dove si afferma che "i Tedeschi non gasavano gli ammalati, bensì li curavano, come possibile, e garantivano mesi di degenza" . E non credo nemmeno che sia costruttivo in questi casi essere cordiali : credo sia più giusto fargli sapere che sono dei deficienti .

ma quali c* ? non sei riusicito a smontare nulla ... "mentono" ... solo questo riesci a dire...

ma fatela finita che siete solo dei nazisti del c*

qualcuno sa dirmi come si inseriscono le immagini .... che sbatto in faccia ai Nat e agli Erwin qualche foto dell'olocausto ?

Gentile Fernesto, normalmente non intervengo su questioni in cui non sono minimamente ferrato.

L'unica cosa che ho rilevato è che c'è chi prova, nel bene e nel male, ad argomentare una tesi documentandosi con un minimo di metodo e che gentilmente accetta il confronto di buon grado.

Altri invece si dimenano tra supposizioni personali, sul sentito dire e , quel che è peggio, danno il meglio solo quando si arriva agli insulti personali.

Questo è quanto compare dal thread in questione che, peraltro, rappresenta un esempio del livello delle discussioni presenti sul sito.
E devo dire che ciò mi dispiace.

Detto questo, oltre che dimostrare una totale incapacità di affrontare la ben che minima questione con un pò di metodo (ricordo un vecchio thread), è evidente che non hai la più pallida idea di ciò di cui si parla.

ergo, prima di sparare pensa se hai qualcosa da dire che vada oltre i links a wikipedia et simili. a volte è meglio tacere piuttosto che dare il peggio di se stessi.

Il tuo è l'atteggiamento tipico del tifoso e quindi per me sei tempo perso.

Ps: nazista sarà tu nonno, p*!


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[Utente Cancellato]
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Registrato: 3 anni fa
Post: 2066
 

Fernesto, non stare a perdere tempo con questa gente qui.
Sai cosa diceva il vero Durruti? "Col fascismo non si discute, si distrugge".
Figurati col nazismo...

Ci mancavi pure tu! Ma ancora andate a caccia di fascisti/nazisti? Non capisco se siete reduci di guerra o semplici tifosi che non sanno come passare il proprio tempo.
Ma invece di parlare a vanvera, leggetevi un buon libro che magari imparate qualcosa.


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Erwin
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...e pensare che il tema iniziale erano le affermazioni di levi primo sull'assistenza sanitaria nel lager di Auschwitz!


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Anonymous
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Registrato: 3 anni fa
Post: 30947
 

Ma invece di parlare a vanvera, leggetevi un buon libro che magari imparate qualcosa.

Beh, l'hai voluto tu:
"Il fascismo si cura leggendo, il razzismo si cura viaggiando" (Miguel de Unamuno)


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Erwin
Noble Member
Registrato: 3 anni fa
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Topic starter  

OT

…“Auschwitz è l’ultima barricata della sinistra (parlamentare)…dal momento che essa è politicamente dipendente dall’immagine dell’ebreo come vittima innocente, la politica dominante della sinistra europea non potrà mai sostenere pienamente la causa palestinese.
Auschwitz è diventato il simbolo del legame tra la sinistra parlamentare europea e la destra espansionista americana”

(Gilad Atzmon, ebreo “venuto male”)


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