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Basilea2


marcodb
Eminent Member
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Post: 44
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Posto un articoletto scritto da mio cugino:

A partire dal 1 gennaio 2008 entreranno in vigore i principi fissati nel cosiddetto accordo di Basilea 2. Una serie di regole a cui dovranno attenersi banche e imprese che modificheranno in maniera profonda il modo di accedere al credito e di fare attività creditizia. Entrambe dovranno rispettare una serie di parametri imposti dalla legge il cui scopo è quello di uniformare le possibilità di accesso al credito e ridurre la rischiosità della banca (una tutela per i risparmiatori che hanno depositato il loro denaro). Dal lato degli istituti di credito gli indici da prendere in considerazione tengono conto di tutte le operazioni fatte. I prestiti concessi alla clientela verranno considerati in base alla loro rischiosità e tenderanno a peggiorare la posizione della banca rispetto ai criteri fissati da Basilea 2.
In tale contesto entrano in gioco le “cartolarizzazioni”. Alle banche viene data la possibilità di cedere i propri crediti incagliati (di difficile recupero) o in sofferenza (quasi certamente irrecuperabili) a società specializzate nella riscossione ottenendo da queste ultime un prezzo. Con tale sistema contemporaneamente si “puliscono” i bilanci delle banche da tutte quelle operazioni a forte rischio e al tempo stesso si ottengono ricavi da inserire in bilancio che migliorano la redditività. Le società che acquistano i crediti da recuperare sono spesso aziende costituite ad hoc dalle stesse banche il cui scopo è proprio il recupero di tali crediti. I crediti incagliati e le sofferenze per queste ultime costituiscono l’oggetto sociale per cui non appaiono nemmeno come operazioni a rischio. I parametri sia della banca che della società cartolarizzatrice appaiono in perfetta sintonia con i parametri di Basilea 2. Paradossalmente le società che si sono accollate tali rischi potrebbero accedere al credito (prestiti bancari, obbligazioni ) per finanziare l’acquisto di tale crediti avendo tutte le carte in regola per farlo creando una spirale di enorme rischiosità (la crisi generata dai mutui subprime che ha sprofondato le borse di tutte il mondo nel corso del mese di agosto di quest’anno si basa proprio su tale principio e per ora non si vede la fine e nemmeno su chi ricadranno gli effetti di tale operazione). Le obbligazioni potrebbero essere collocate sul mercato e inserite nei portafogli di chiunque tramite fondi obbligazionari o sicav offrendole in sottoscrizione a ignari risparmiatori. Le ramificazioni potrebbero essere enormi e incontrollabili. La legge che voleva ridurre la rischiosità di banche e imprese e far dormire sonni tranquilli ai risparmiatori sta invece rischiando di ampliarla a dismisura.

stefano de berardinis


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