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Bollettino invasione

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Genova: Sindaco vuole mettere profughi (finti) nelle scuole

http://voxnews.info/2015/08/29/genova-sindaco-pensa-a-mettere-profughi-finti-nelle-scuole/

C’E’ UNA SORTA DI IMPAZZIMENTO GENERALE, SULLA QUESTIONE CLANDESTINI

«Se non ci sarà abbastanza spazio per accogliere nuovi profughi, siamo pronti ad aprire le palestre». A parlare e’ l’assessore comunale ai Servizi sociali Emanuela Fracassi di Genova.

Protesta il delegato allo sport per Fratelli d’Italia-AN, Livio Ghisi: “Se fosse realtà dico che i personaggi della giunta Doria a Genova sono a pronti a tutto per ospitare questi immigrati che sono perlopiu’ clandestini in cerca di fortuna in Europa. Certo che se trovano in Italia degli politici come l’assessora genovese avranno sempre vita facile”.

Le palestre genovesi sono poche e malconce, alcune sono addirittura utilizzate dalle 8 del mattino fino alle 22 di sera, poiché c’e’ un numero inferiore rispetto al fabbisogno scolastico/sportivo.

E il PD pensa di farle diventare centri d’accoglienza. Osceno.

“I bambini genovesi ed i praticanti sportivi li metteremo per le strade a fare attivita’ motoria…tanto per l’assessora vengono prima gli immigrati!”, continua Ghisi.

“Perché non inizia ad ospitarli in casa sua o nelle tante sedi del Partito che governa la città?

Se questa malsana idea fosse accolta, chiederò aiuto a tutela di bambini, studenti e sportivi genovesi e a chiunque fosse contrario a tale iniziativa a partire dal presidente del CONI Malago’ ed all’Assessora Regionale all’istruzione e sport Ilaria Cavo!

D’altronde ricordo che l’assessora Fracassi vorrebbe destinare circa 2,7 milioni di euro per accogliere gli immigrati a Genova….la ringraziano i pensionati con pensioni al minimo, i disoccupati in cerca di lavoro, i portatori di handicap, i lavoratori dell’Amt, di Aster e dell’Amiu e prossimamente anche i bambini, gli studenti e gli sportivi”.


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“E’ qui che regalate casa ai pakistani?”: tutti ai giardini di Biella

http://voxnews.info/2015/08/28/e-qui-che-regalate-casa-ai-pakistani-tutti-ai-giardini-di-biella/

Si è sparsa la voce che a Biella regalano le case ai pakistani. Così, dopo il caso del giorno prima, ecco arrivarne degli altri.

E vanno ai giardini pubblici, perché sanno che poi qualcuno li ‘accomoda': a spese dei contribuenti.

Nemmeno il tempo di trasferire il gruppo di 13 pakistani che per sei giorni ha bivaccato in un’aiuola del parco Zumaglini, che in queste ore altre 10 persone in arrivo dal Kashmir hanno nuovamente occupato parte dell’area verde nel cuore della città. La notizia si è propagata quando alcuni rappresentanti di Rifondazione Comunista hanno notato i clandestini aggirarsi tra le panchine e sono corsi a novanta gradi verso di loro.

I pakistani sono clandestini, invasori islamici. Perché non li espellono?


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Avviso a IlGiornale: non ci sono guerre in Pakistan!

http://voxnews.info/2015/08/28/avviso-a-ilgiornale-non-ci-sono-guerre-in-pakistan/

Ok, è giusto mettere in evidenza l’ipocrisia dei sedicenti profughi, che predicano accoglienza a 35 euro in pensione completa, ma non con un articolo del genere:

Accoglienza senza condizioni, predicavano cooperative e Caritas. Lo hanno detto e ripetuto i rappresentanti locali, quelli nazionali e anche i Vescovi.

Monsignor Galantino, tra un attacco e l’altro alle forze di centrodestra che si oppongono all’immigrazione di massa, ha invitato le sue parrocchie e tutte le istituzioni ad accogliere chiunque approdi in Italia, senza fare distinzioni. E a chi accusa la Chiesa di averla resa un’attività remunerativa ha sempre risposto: “Una banalità spaventosa. Vengano a dare un’occhiata: Noi ci arrangiamo, tiriamo fuori soldi di tasca nostra e nessuno ci guadagna”. Ma sembra non essere così. A Biella, infatti, cooperative sociali e Caritas hanno lasciato alla porta 13 pakistani che non portavano con loro la dote dei 35 euro che lo Stato assicura a chi ospita i profughi sbarcati a Lampedusa.

Difficile crederci, ma è così. Senza il rimborso, non c’è accoglienza. Bell’esempio di carità cristiana. Succede che a Biella i pakistani in questione siano arrivati attraverso le vie che passano dall’Ungheria. Quindi non sono scesi in Sicilia dove, dopo lo sbarco, vengono fotosegnalati e smistati nei centri di accoglienza. Giunti in città si sono rivolti alla questura per ottenere l’ospitalità che in molti predicano e in pochi si prodigano a fare gratuitamente. Gli uffici del questore hanno consegnato loro un foglio che ne registra la domanda per entrare nel sistema degli Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), ma che non gli assicura né il posto nei centri di accoglienza, né la dote dei 35 euro.

Nell’attesa che la loro richiesta venga esaminata, nessuno si è preso a cuore la loro situazione. Sono andati al dormitorio comunale gestito dalla Caritas, dove la risposta è stata secca e al tempo stesso glaciale: qui non c’è posto, trovate un’altra soluzione. “Predicano l’accolgienza e poi se ne infischiano – dice a ilgiornale.it Giacomo Moscarola, capogruppo della Ln a Biella – questi signori dormono nel parco da una settimana. Quando non ci sono i soldi di mezzo, i campioni dell’accoglienza se ne lavano le mani”.

Ieri sera il capogruppo, insieme al deputato leghista Roberto Simonetti, si è recato nei giardini pubblici diventati la casa dei pakistani. “La Caritas e le cooperative fanno solo business – continua Moscarola – in una città amministrada dal Pd ci siamo mossi noi della Lega per preoccuparci di queste persone: o le rimandi a casa o gli trovi una sistemazione, non puoi lasciarli per strada. Sembra paradossale, ma l’accoglienza gratuita non è nelle corde di chi predica bene e fa l’esatto contrario”.

Secondo quanto raccontato agli esponenti della Lega e alla polizia che ieri si è recata sul posto, i 13 immigrati stanno fuggendo da zone di guerra e al momento non hanno creato problemi alla sicurezza. Anche se per il decoro della città avere persone che vivono e bivaccano in un parco non è certo positivo. “C’è anche da capire per quale motivo, e come, siano arrivati a Biella – si chiede Mascarola – mi viene da pensare che ci sia un traffico o qualche organizzazione che gli fornisce le informazioni per giungere fin qui”.

Biella ospita già 350 profughi su una popolazione di 150.000 abitanti. “Tanti, troppi – continua Moscarola – le strutture sono al collasso”. La prefettura invece ha appena emesso un bando per la gestione di ulteriori 50 migranti. Le associazioni che gestiscono l’accoglienza sono alla ricerca di strutture dove ospitare questi ulteriori 50 migranti “certificati”. Per i 13 pakistani senza la dote dei 35 euro, invece, nessuno si è mosso.

Perché, cari giornalisti de IlGiornale: in Pakistan non ci sono guerre. La cosa oscena, non è che non li accolgono, ma che non li espellano. Che il presunto Questore, invece di portarli in un Cie e poi in aeroporto verso Karachi, abbia loro consegnato un foglio per la richiesta di Asilo!


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http://voxnews.info/2015/08/29/il-mito-distopico-della-societa-multietnica/

Il mito (distopico) della società multietnica

Quando i giornalisti e i politici parlano di immigrazione e di società multietnica pensando di trattare un discorso totalmente differente, è lì che il loro vero pensiero si manifesta.
Si potrebbe credere siano in malafede, e dicano la verità solo quando sfugge loro.

Sbaglieremmo. I sacerdoti della società multietnica credono in quello che dicono, o meglio, pensano di crederci.

Il lavoro di “autoconvincimento” e “autocorrezione” che hanno fatto su se stessi, li ha portati sinceramente a “soffocare” la propria idea del mondo per sposarne una più “moderna”.
Così, il loro vero pensiero riposa ormai sotto una spessa coltre di auto-propaganda e sopravvive, solo dove il cervello nasconde tutti i sentimenti e le pulsioni che rimuoviamo, nell’inconscio.

E proprio dall’inconscio, il loro vero pensiero fa capolino, ogni qualvolta il cane da guardia del senso di colpa si addormenta.
Se parlate con uno xenofilo, un politico o giornalista qualunque, questo vi dirà che la “società multietnica” è una cosa meravigliosa, e che la “diversità”, rende una comunità “più forte”.

Se però prendete il discorso a giri larghi e concentrici, allora, e solo allora, il vero pensiero dell’ospite si manifesterà.

Vi troverete così difronte, la stessa persona che perora due tesi completamente opposte: vi dirà che dobbiamo importare immigrati perché le differenze “arricchiscono” la società e poi, che per mettere in difficoltà l’Iran si deve agire sulle faide e gli odii etnici. E come ogni schizzofrenico che si rispetti, non si renderà conto dell’irrazionalità che sta dietro queste due inconciliabili assunzioni.

Questo capita ogni giorno in tv o sui giornali: lo stesso “esperto”, analizzando la situazione libanese ne metterà in luce l’intrinseca instabilità legata alla “frammentazione etnico-religiosa” e poi, in un articolo del giorno dopo declamerà le bellezze della società multietnica.
Non è colpa loro. Sono mentalmente dislessici.

Quindi non è sorprendente leggere sullo stesso giornale, il Corrierino, sia l’esaltazione della Cittadinanza agli immigrati, che un articolo, dove si mette in guardia contro gli individui dalla doppia cittadinanza perché “infidi”.
Quando non sono “concentrati” sul razzismo-antirazzismo, ragionano, e parla la mente, non il “censore automatico” che hanno scordato di attivare:

Se poi siano dei gusci vuoti è un altro discorso. L’intelligence occidentale, infatti, segnala che Pechino ha problemi nel «riprodurre» mezzi con le identiche prestazioni. Comunque ci prova. E se per caso gli americani perdono qualcosa, loro sono lì pronti a fotografare. Lo avevano fatto in Serbia, nel 1999, quando un F-117 era stato abbattuto e di recente hanno contattato i pachistani per dare un’occhiata ai rottami dell’elicottero speciale andato distrutto nel raid per uccidere Bin Laden. Possibile anche che gli iraniani gli diano la possibilità di esaminare «la Bestia», il sofisticato drone Usa planato nel deserto. Doni caduti dal cielo che rendono la vita meno dura ai cacciatori di segreti. Che altrimenti devono sgobbare e stare in campana. Perché alcuni dei «lavori» non sono remoti, svolti alla tastiera di un computer. Ma sul campo. E sono affidati a coppie di insospettabili, molti con la doppia cittadinanza, che vanno a vivere tra le dolci colline californiane e il più vicino possibile alle fabbriche strategiche. Conoscono un ingegnere, lo «coltivano», magari lo seducono con soldi o con le curve di una bella ragazza.

http://www.corriere.it/esteri/12_marzo_13/spie-cinesi-rubano-l-aereo-invisibile-guido-olimpio_6907c74c-6cdb-11e1-b7b3-688dd29f4946.shtml

E’ ovvio che l’antirazzismo e la xenofilia siano due artefatti del pensiero moderno che non hanno alcuna base biologica, ma solo una disfunzione “emotiva”.
Altrimenti non si spiegherebbero certi paradossali esempi.

Ovviamente noi non abbiamo bisogno delle dichiarazioni “dal sen fuggite” degli “esperti”: che la società multietnica sia un campo di battaglia, lo comprende chiunque abbia un minimo di razionalità.
Che la “diversità” è una debolezza e non una forza, lo ammetterà chiunque non sia un fan sfegatato del sadomasochismo.
Questo, oltre ad essere “vero” intuitivamente, è anche stato provato a livello scientifico.

Lo studio condotto dal Findlandese Tatu Vanhanen:

http://jpr.sagepub.com/content/36/1/55.abstract
http://www.amazon.com/gp/product/0762305835

Ha dimostrato come, più una società è etnicamente diversa, più questa società è violenta.

Lo studioso ha analizzato tutti i paesi del mondo e ha comparato la loro frammentazione etnica con il loro livello di violenza e instabilità, trovando tra le due una correlazione “positiva”.

Ma questi non sono gli unici danni che porta la società multietnica. Un altro scienziato, Robert Putnam – http://www.theamericanconservative.com/article/2007/jan/15/00007/ -, ha dimostrato come, più una comunità è “diversa” dal punto di vista culturale e razziale, più questa diviene non cooperativa ed emotivamente frammentata.

E’ evidente che i due studi sono complementari: l’arrivo di immigrati frammenta la società e la rende meno “solidale” e “cooperativa”, spezzandola lungo faglie etniche. Questa frammentazione conduce alla violenza.

Non è infatti naturale, “immolarsi” per chi non ha con noi alcun legame. E’ naturale invece, preservare la propria identità e chiunque con noi la condivida.
E’ una semplice legge evolutiva. Perché dovrei “favorire” un Africano piuttosto che un Amerindo rispetto ad un mio consanguineo?

http://en.wikipedia.org/wiki/Inclusive_fitness#Hamilton.27s_rule
http://www.amazon.com/Narrow-Roads-Gene-Land-Collected/dp/0716745305

Dal punto di vista evolutivo, morire in battaglia per Sparta aveva un senso biologico, perché coloro che sopravvivevano portavano avanti la discendenza biologica di cui anche “tu” morto, facevi parte. Ma morire in guerra per il Grande Re persiano non aveva senso, biologicamente parlando.

Oggi, stiamo creando una società nella quale, non solo, sarà orribile vivere, ma anche, per la quale non varrà la pena morire.

Identità.com


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Solo i muri salveranno la nostra civiltà

http://voxnews.info/2015/08/29/solo-i-muri-salveranno-la-nostra-civilta/

.

Il luogo più importante di tutto il pensiero indoeuropeo prima e cristiano poi, è quindi concepito come ‘recintato e protetto’.

L’idea che una cosa che conta vada protetta rendendola “esclusiva”, è il sancta sanctorum del pensiero indoeuropeo. L’architrave di tutta la nostra civiltà, Cristianesimo compreso, prima che venisse ‘dirottato’ e distorto da un manipolo di falsi profeti.

Oggi, questo pensiero viene tacciato come “razzismo”.

E’ tipico delle civiltà decadenti, ridurre l’amore a egoismo, e degradare le cose importanti a cose non degne di essere protette. Poi cadono. Le civiltà: perché non si proteggono. Smettono di credere che ci sia qualcosa degno di essere protetto.

In questo mondo rovesciato, chi pensa si debba proteggere il nostro benessere – che in una realtà con risorse limitate dipende fortemente dal numero di chi ne usufruisce – dalle minacce esterne, è cattivo e insensibile. Però, poi, gli stessi che accusano i patrioti, applicano queste tesi al loro business.

Perché tutti sanno che l’esclusività rende le cose e i luoghi – in parte anche le persone – più preziosi.

Eppure, questo non deve valere nel campo dell’immigrazione: in quel caso, più individui – in gran parte qualitativamente scarsi – vengono, e meglio è, secondo la propaganda. Propaganda che, inutile dirlo, è controllata dagli stessi che fanno affari con l’esclusività in altri campi. E il motivo è semplice: non è un problema loro. Essi hanno la certezza di “sfuggire” all’integrazione mandando i loro figli a scuole private, usando l’autista e non i mezzi pubblici, curandosi in cliniche private e non ospedali, vivendo in ville circondate da muri e non in quartieri multietnici.

Loro, l’esclusività del benessere perduta dai propri connazionali, la conserveranno lo stesso. Anzi, per certi versi il loro benessere si accrescerà. E lo farà grazie a una moltitudine di manodopera low-cost, che potranno sfruttare nelle loro fabbriche e nelle loro tenute. Recintate e protette.

Quindi, quando vedete i banchieri che finanziano Renzi, o i ricchi Vescovi, decantare le bellezze dell’immigrazione, sapete a cosa si riferiscono. E quando li sentite sgridare il vostro egoismo di “ricchi italiani” egoisti, perché non volete con-dividere il vostro benessere con mezzo mondo, saprete che fare il vostro interesse è un vostro legittimo diritto. E che quella che i media vi spacciano come “giustizia”, altro non è che l’interesse dei ricchi.

E’ sempre così nella Storia: i potenti, riescono a vendere al popolo, attraverso l’uso dei media di ogni epoca, ciò che è il loro interesse come “ciò che è giusto”.

Invece ciò che non è giusto, è che l’esclusività sia limitata ad un numero ristretto di ricchi, mentre il resto della popolazione viene abbandonato all’esperimento multietnico dell’integrazione. Perché statene certi, chi soffrirà della concorrenza degli immigrati, non saranno i figli dei ricchi, saranno i più poveri tra noi. Saranno i malati, saranno gli anziani, saranno le famiglie povere, saranno i pendolari, saranno gli invalidi. Perché le risorse rimarranno le stesse – bene che vada – mentre chi ne usufruirà aumenterà.

L’immigrazione è questo. E’ il ricco che abbandona il connazionale povero o ex-benestante nel mare magno dell’integrazione.

E’ già avvenuto in Sud Africa, dove i ricchi dell’apartheid sono rimasti ricchi, sono ancora più ricchi, e la classe media è dovuta fuggire. I poveri non sono neanche potuti fuggire, sono stati fagocitati dalla marea nera. Se volete questo, non ribellatevi.

In tutte le culture, i luoghi speciali – che siano fisici o metafisici – sono per pochi. E più preziosi sono, più sono esclusivi. Lo stesso termine “paradiso”, deriva dal termine avestico pairidaeza che significa “luogo recintato” e che viene dal sanscrito “paese supremo”: perché ogni cosa che conta, deve essere protetta. Un muro deve difenderla: perché altri la vorranno per sé. E verranno sempre voci, dall’interno, per smantellare i muri: farlo è da suicidi. Chi lo chiede, è un nemico interno.

Tanto l’alternativa è tra mettere i muri alle frontiere, o intorno alle nostre case. La prima opzione salva tutti, la seconda solo i ricchi.


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Tirocini a pagamento per i ‘profughi': Coop che ci guadagna tenta smentita..ma

http://voxnews.info/2015/08/29/tirocini-a-pagamento-per-i-profughi-coop-che-ci-guadagna-tenta-smentita-ma/

Nuovo demenziale articolo che vorrebbe svelare una ‘bbbufala’ e invece si incarta. La fonte della smentita è (udite udite) la rappresentante della stessa Coop che incassa con i profughi. Fantastico. Come se a smentire la strage di Capaci fosse Riina:

Tirocinio sì, ma a costo zero. A smentire l’allarme lanciato dalla Lega Nord del Trentino secondo cui la Provincia avrebbe attivato degli stage retribuiti per i rifugiati è la responsabile di Cinformi Valentina Merlo intervistata da Marco Panzarella del sito La Repubblica degli Stagisti. Una decina di giorni fa sulla pagina facebook della sezione trentina del Carroccio è comparso un post firmato dal segretario regionale Maurizio Fugatti che parlava di tirocini per titolari e richiedenti protezione internazionale, con una retribuzione di 70 euro a settimana, per un minimo di 300 euro ed un massimo di 600 al mese, per un anno.

Il messaggio è sempre lo stesso: perchè si dà lavoro, pubblico, ai rifugiati mentre ci sono tanti trentini disoccuppati? Un lettore commenta addirittura chiedendo di far lavorare suo figlio, e via dicendo. Il caso è stato ripreso da alcuni quotidiani nazionali a cominciare dal Giornale che nei giorni scorsi è uscito con il titolo “In Trentino tirocini per i profughi a 600 euro al mese”. Peccato che quei tirocini (panettiere, pasticcere, aiuto cuoco, elettricista, e così via) siano a costo zero. I tirocinanti semplicemente non vengono retribuiti così come previsto dalla norma provinciale sui tirocini.

Nell’intervista, ripresa anche dal noto sito anti-bufala Giornalettismo, Valentina Merlo, operatrice di Cinformi, cita la delibera 2780 del 30 dicembre 2013: “Fra le altre cose la normativa prevede l’esenzione totale o parziale dell’erogazione dell’indennità di partecipazione al tirocinio nei confronti di quei soggetti, fra cui i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale, già beneficiari di sussidi economici». Sussidi economici che, nei casi in cui sono previsti, sono statali, quindi non provinciali. C’è poi la possibilità di prolungare il tirocinio e ricevere una borsa, così come per gli italiani, finanziata non dalle casse pubbliche ma dall’azienda. Insomma un vero e proprio ministipendio, lo stesso che riceverebbe un italiano, ed inoltre chi lo riceve perde l’eventuale sussidio

Peccato che quei tirocini siano riservati ai sedicenti profughi. E’ così difficile da capire per i giornalisti (parola grossa) del gruppo Today e per i cazzari di Giornalettismo (non è che se vi date tra voi cazzari la qualifica di ‘anti-bufala’ lo diventate sul serio) questa semplice cosa? Ovvero che se un tirocinio, che ha dei costi per l’erario pubblico (contribuenti) viene concesso gratis, e solo ai ‘profughi’, si tratta di uno sfregio ai ragazzi italiani?


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Thè e biscotti ai clandestini che sbarcano: loro aggrediscono agenti

VITERBO – Altri 17 finti profughi nella Tuscia. Sono sbarcati a Cagliari nei giorni scorsi, tutti raccattati lungo le coste del Nord Africa.

Fuggono da guerre inesistenti.

Nel primo pomeriggio di ieri, intorno alle 15, sono arrivati alla questura di Viterbo a bordo di un mezzo della Croce Rossa. A spese nostre.

Ad accoglierli il personale della polizia con mascherine e guanti, per le operazioni di identificazione. Qui ci sono stati momenti di violenza, perché i clandestini hanno cercato di resistere per evitare di farsi identificare.

Per 5 di loro niente impronte digitali, gli hanno scattato solo una fotina segnaletica. Gli altri 12 invece sono stati identificati. Il questore Lorenzo Suraci aveva dato ordine di filmare tutta la situazione per mostrare che non è stata usata violenza nei loro confronti. Poverini. Altrimenti le varie onlus e i media di distrazione di massa strillano.

Una donna africana ha iniziato a urlare, ad attaccarsi alle porte e alle sbarre. Una volta ultimata la ‘non-identificazione’, sono stati riportati sul mezzo della Croce Rossa, dove hanno trovato bibite e biscotti. Merendina a spese nostre.

In 14 sono stati mandati al centro di Canino, in 3 a Celleno. Sono tutti provenienti da Eritrea ed Etiopia. Non ci sono guerre, in Eritrea ed Etiopia.

http://voxnews.info/2015/08/29/the-e-biscotti-ai-clandestini-che-sbarcano-loro-aggrediscono-agenti/


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Profughi africani (finti) gettano in mare bambini per alleggerire il ‘carico’ – FOTO CHOC

http://voxnews.info/2015/08/29/profughi-africani-finti-gettano-in-mare-bambini-per-alleggerire-il-carico-foto-choc/

Queste foto vengono dalla Libia, sono i sopravvissuti dell’ennesimo naufragio di un barcone di mancati coloni:

Sarà un caso, che si salvano sempre i giovani maschi? No.

I motivi sono due: sono il 90 per cento del ‘carico’, e in caso di naufragio vale per i clandestini il detto ‘dopo donne e bambini’, che spesso gettano direttamente in mare, e ormai decine sono i fatti di cronaca in questo senso, o nella ‘migliore’ delle ipotesi abbandonano senza aiuto. Tanto sono pochi e indifesi.

Questo è il risultato:

Per le immagini (scabrose) visitate il sito di VoxNews.

Le immagini di questi morti arrivano da alcuni media locali, e la loro veridicità non è totalmente verificabile.

Stiamo accogliendo delle bestie. Pronte a tutto. Bestie che uccidono i pochi cristiani che arrivano sui barconi (quasi nessuno) e si liberano di donne e bambini pur di venire in hotel.

E la colpa di quei pochi bambini morti che salgono sui barconi, è di chi alimenta questo business. Soprattutto dei politici, dei preti e delle associazioni che vivono di queste oscene speculazioni.


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Ora i ‘profughi’ sparano a Guardia Costiera: 1 morto, 2 feriti

http://voxnews.info/2015/08/29/ora-i-profughi-sparano-a-guardia-costiera-1-morto-2-feriti/

Uno yacht di 25 metri,carico di clandestini, è stato fermato davanti all’isola greca di Simi.

C’è stato uno scontro a fuoco tra i migranti e i militari della Guardia costiera greca che hanno affiancato l’imbarcazione con una motovedetta.

Nella sparatoria sarebbero rimasti feriti un militare della Guardia costiera e un clandestino sarebbe morto.


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Biglietti nominativi sui treni, per colpa degli immigrati islamici

http://voxnews.info/2015/08/29/biglietti-nominativi-sui-treni-per-colpa-degli-immigrati-islamici/

Il ministro dell’Interno francese, Cazeneuve, ha annunciato l’introduzione di biglietti nominativi sui treni a lunga percorrenza.

E’ una delle misure per la sicurezza ferroviaria discusse nel vertice dei ministri Ue convocato oggi a Parigi dopo il fallito attentato al convoglio ad Alta velocità della scorsa settimana.

I nove ministri presenti, tra i quali
l’italiano Delrio, hanno anche deciso
di intensificare “l’uso di pattuglie
miste” sui treni transfrontalieri per
il controllo dei bagagli.

E’ incredibile. Stiamo abdicando alle nostre libertà, per la presenza degli immigrati islamici. Basterebbe impedire a loro, di salire sui treni, invece di costringere i cittadini a questa ennesima compressione della libertà.


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Sul sito per le foto:
http://voxnews.info/2015/08/29/zingri-bloccano-autostrada-danno-alle-fiamme-pneumatici/

Zingari bloccano autostrada, danno alle fiamme pneumatici

Se pensate che sia solo l’Italia a vivere un periodo di totale decadenza e dis-ordine pubblico, vi sbagliate. Pervade tutta Europa.

A Calais, dopo l’orda di clandestini che quotidianamente assale turisti, camion e traghetti, è stata la volta di una folla di sessanta zingari Rom.

Gli zingari hanno bloccato ieri un’autostrada, dando fuoco a mucchi di pneumatici, rinfocolando il rogo con rami di alberi: il tutto davanti ai poliziotti inermi.

I turisti britannici che andavano verso sud e quelli di ritorno a Calais sull’autostrada A1 da Parigi a Lille hanno trascorso la notte nelle loro macchine, mentre la polizia francese stava a guardare.

Gli zingari manifestavano al fine di costringere un giudice a liberare dal carcere un criminale di 26 anni. Uno dei loro tanti criminali.


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brumbrum
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Biglietti nominativi sui treni, per colpa degli immigrati islamici

http://voxnews.info/2015/08/29/biglietti-nominativi-sui-treni-per-colpa-degli-immigrati-islamici/

lo avevo detto in un post

comunque ritengo che non sono gli immigrati il problema
per quello ririripeto siamo morti


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Biglietti nominativi sui treni, per colpa degli immigrati islamici

http://voxnews.info/2015/08/29/biglietti-nominativi-sui-treni-per-colpa-degli-immigrati-islamici/

Il ministro dell’Interno francese, Cazeneuve, ha annunciato l’introduzione di biglietti nominativi sui treni a lunga percorrenza.

E’ una delle misure per la sicurezza ferroviaria discusse nel vertice dei ministri Ue convocato oggi a Parigi dopo il fallito attentato al convoglio ad Alta velocità della scorsa settimana.

I nove ministri presenti, tra i quali
l’italiano Delrio, hanno anche deciso
di intensificare “l’uso di pattuglie
miste” sui treni transfrontalieri per
il controllo dei bagagli.

E’ incredibile. Stiamo abdicando alle nostre libertà, per la presenza degli immigrati islamici. Basterebbe impedire a loro, di salire sui treni, invece di costringere i cittadini a questa ennesima compressione della libertà.

Caro Ogg, devo dire che sono d'accordo con i biglietti nominativi sui treni a lunga percorrenza, qui in Cina è una realtà da anni e nessuno ha mai fatto storie e problemi sui treni non ce ne sono. Anche nelle stazioni ferroviarie non ci sono persone che stazionano nella banchine senza prendere treni o per rubare.

https://en.wikipedia.org/wiki/Tianjin_Railway_Station


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brumbrum
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scuse solo scuse
il vero scopo è controllare le persone in tutto, spostamenti inclusi
con persone non intendo tutte


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helios
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scuse solo scuse
il vero scopo è controllare le persone in tutto, spostamenti inclusi
con persone non intendo tutte

oltre a questo teniamo presente che un biglietto nominativo per i treni è un biglietto che non può essere rivenduto, quindi un grande favore alle ferrovie che di fatto se uno non si imbarca perde del tutto il biglietto altrimenti detto che le ferrovie hanno più entrate perchè non rimborsano.

La colpa non è degli immigrati islamici, loro sono la scusa per quello che non potevano fare e adesso possono fare.
Chi ha fatto entrare gli immigrati islamici sono sempre quelli che adesso vogliono i biglietti del treno nominativi adducendo a loro tutte le malefatte senza nessuno si renda conto che siamo noi a pagare perchè di fatto diventiamo come gli islamici, non loro come noi.


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