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Cambia la linea del governo verso la CGIL

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pietroancona
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CAMBIO DI LINEA DEL GOVERNO VERSO LA CGIL

==========================================0

Il governo, nonostante il piglio feroce che spesso mostra Sacconi, sta cambiando linea verso la CGIL. Ieri il Ministro Scajola ha espresso solidarietà a Rinaldini per "l'aggressione" subita. Lo stesso ha fatto la Presidente della Confindustria Marcegaglia che ha avuto parole quasi affettuose di condivisione per l'infortunio subito (non importa se è stato letteralmente inventato da massmedia compiacenti). Il governo e la Confindustria si sono resi conto che l'adesione di Cisl, Uil, Ugl alla linea delle ristrutturazioni e dello smantellamento dei diritti dei lavoratori non è sufficiente. Bonanni e Anceletti non riescono a dare alla manovra economica e sociale del governo la forza necessaria per arginare il conflitto sociale. Finalmente hanno capito di avere bisogno della CGIL.
La CGIL da mesi lancia segnali di disponibilità al governo. Non chiede niente che possa alterare, frenare o bloccare la linea di congelamento o addirittura di peggioramento della condizione salariale nonostante i drammatici appelli fatti dal Governatore della Banca d'Italia, la denunzia dell'Istat, i dati ieri diffusi dall'OCSE.
Non ha obiettato niente di sostanziale per la miserabile risposta del Governo alla questione degli ammortizzatori sociali per i precari ( un massimo di 2600 euro per una volta solo per pochissimi); non ha dato alcun seguito agli scioperi conclusisi il 4 aprile scorso. Non chiede un miglioramento delle pensioni. Sulla questione delicatissima e cruciale del modello contrattuale in definitiva non ne contestava l'impianto ma la durezza eccessiva delle sforbiciate ai diritti. Non mette in discussione la legge Biagi. Sta facendo passare, con qualche debole opposizione, lo smantellamento del sistema scolastico e di quello sanitario. Non si arrisica sulle questione della privatizzazione di ampi settori della pubblica amministrazione e di beni essenziali come l'acqua ed i servizi locali. Le privatizzazioni producono aumento delle bollette per le famiglie in misura a volte insostenibili. Etc.. Etcc.....
Insomma, a fronte della vasta ristrutturazione che si profila per il sistema economico italiano Confindustria e Governo preferiscono avere la CGIL al loro fianco.
Debbono solo tenere conto che non tutta l'immensa base della CGIL è manipolabile da gruppi dirigenti che
si muovono all'unisono con il bipartisan PD. Non è detto che la CGIL finisca asservita alla linea di Bonanni che diventa il condottiero di una dislocazione diversa e parastatale dei Sindacati italiani.

pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it


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ElwoodBlue
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Leggendo l'articolo direi che il titolo è completamente sbagliato.

Il titolo giusto dovrebbe essere "CAMBIO DI LINEA DELLA CGIL VERSO IL GOVERNO".
O no?


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pietroancona
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Leggendo l'articolo direi che il titolo è completamente sbagliato.

Il titolo giusto dovrebbe essere "CAMBIO DI LINEA DELLA CGIL VERSO IL GOVERNO".
O no?

No. Il governo ha puntato fino ad ieri all'isolamento della CGIL. Oggi
ritiene di poterla usare per realizzare i suoi disegni di dominio liberista
sulla forza lavoro. Il PD deve avere lavorato molto per questo-
Se l'opposizione interna alla CGIL (Cremaschi ed altri) non sarà di mera facciata avremo una grande tensione al Congresso e nei posti di lavor)


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ElwoodBlue
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Io dò alla cosa l'interpretazione opposta.
Da Cofferati in poi la CGIL si è sentita investita del ruolo di oppositore politico.
Partendo dalle manifestazioni-fiume al Circo Massimo, roba alla quale nessun segretario CGIL quando governa Berlusconi pare voler rinunciare, al rifiuto non solo di firmare, ma anche di contrattare con il Governo e talvolta persino di non volersi sedere al tavolo; fino ad arrivare a una lotta che è diventata sistemica con il rifiuto di alcune categorie di firmare i contratti nazionali.
Berlusconi non si è lasciato sfuggire l'occasione di avere un'altra freccia, e così pesante, da aggiungere alla sua faretra del "è tutto un complotto della Sinistra".
In questa situazione Cofferati prima ed Epifani poi si sono isolati da soli.
Non troppo isolati, sia chiaro: anche se può apparire strano in realtà una parte sostanziosa di Confindustria fiancheggiava neppure troppo velatamente questa politica. Poi ultimamente anche Confindustria sembra aver abbozzato.

Oggi la CGIL sente evidentemente la necessità di uscire da quel vicolo cieco nel quale si era ficcata, lo ripeto e lo sottolineo, DA SOLA.
Per quanto Berlusconi possa averle gentilmente aperto tutte le porte che la portavano fuori dalle sale delle trattativa, è indiscutibile che la scelta di attraversarle è stata una decisione che quel sindacato ha preso in totale autonomia.
Anche in un ambito tradizionalmente litigioso com'è storicamente la Sinistra neppure la chiamata alle armi contro il nemico comune pare aver riportato all'interno di quel sindacato quella coesione di cui da tempo si avverte la mancanza. Quella di fare il sindacato di lotta a mio avviso è stata una scelta generata dal bisogno.
(Almeno fin da dopo l'uscita di Cofferati, che invece ne aveva fatto un cantiere politico. Curiosamente all'epoca anche la FIOM aveva fatto della sua categoria un cantiere politico, del tutto contrapposto a quello di Cofferati).

Berlusconi invece non pare avvertirne il bisogno, anzi.
A lui politicamente torna più comodo un sindacato diviso, e se dipende da lui chiaramente etichettabile politicamente.
I guai che gli può dare un sindacato unito li ha già misurati nel 1994.

E anche se si parla della necessità di "togliere le tutele", direi che fra gli scioperi solitari della CGIL e una eventuale lenta erosione dei diritti, secondo me sono i primi sul lungo periodo quelli destinati a soccombere. Ma forse già anche sul medio.
Non bisogna tralasciare una questione di non poco conto: gli scioperi COSTANO.
Le manifestazioni al Circo Massimo hanno dato dei duri colpi al bilancio sindacale, tant'è che sono stati in larga parte finanziati dallo SPI. Che poi a livello congressuale ne ha preteso indennizzo.

Ora la CGIL vuol tornare al tavolo dei grandi invece di cenare sola soletta nel tavolo dei bambini, ma a quanto pare il Governo non ce la vuole.
E infatti è disposta a pagare un forte prezzo ideologico per riaccaparrarsi la sua sedia:

...La CGIL da mesi lancia segnali di disponibilità al governo. Non chiede niente che possa alterare, frenare o bloccare la linea di congelamento o addirittura di peggioramento della condizione salariale nonostante i drammatici appelli fatti dal Governatore della Banca d'Italia, la denunzia dell'Istat, i dati ieri diffusi dall'OCSE.
Non ha obiettato niente di sostanziale per la miserabile risposta del Governo alla questione degli ammortizzatori sociali per i precari ( un massimo di 2600 euro per una volta solo per pochissimi); non ha dato alcun seguito agli scioperi conclusisi il 4 aprile scorso. Non chiede un miglioramento delle pensioni. Sulla questione delicatissima e cruciale del modello contrattuale in definitiva non ne contestava l'impianto ma la durezza eccessiva delle sforbiciate ai diritti. Non mette in discussione la legge Biagi. Sta facendo passare, con qualche debole opposizione, lo smantellamento del sistema scolastico e di quello sanitario. Non si arrisica sulle questione della privatizzazione di ampi settori della pubblica amministrazione e di beni essenziali come l'acqua ed i servizi locali. Le privatizzazioni producono aumento delle bollette per le famiglie in misura a volte insostenibili. Etc.. Etcc.....

Che dire. Speriamo che questo riporti al centro della discussione una dialettica sindacale che al momento non c'è.
Oggi sarebbe del tutto velleitario parlare di unità sindacale, ma se tornano a parlarsi male non fa.

In ogni caso io non credo a questa immagine della CGIL "sindacato puttana", che aspetta scodinzolando che Berlusconi le offra l'oppurtunità di rendersi complice della "distruzione" del mondo del lavoro.
Continuo a preferire l'idea che la CGIL abbia riconusciuto di aver portato avanti finora una politica tutto sommato fallimentare, e che quindi è l'ora di cambiare rotta.
Per quanto personalmente disistimi Bonanni mi tocca ammettere che l'ha azzeccata di più lui a negoziare con questo Governo di quanto abbia fatto Epifani ad opporvisi ad oltranza.

Rispetto alle "grandi tensioni" congressuali probabilmente ne vedremo parecchie.
O forse, restando più in linea con i protocolli congressuali, magari potremo solo intuirle.
Alcune manovre congressuali in realtà si stanno già vedendo.
E non robetta di poco conto: è di non troppe settimane fa lo sciopero nazionale proclamato congiuntamente dalla FIOM e dalla Funzione Pubblica, un'alleanza fino a pochi anni fa letteralmente inimmaginabile.
E al Congresso mancano ancora molti mesi.


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radisol
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Anche io considero velleitaria ( ed in parte anche falsa) la politica della Cgil degli ultimi anni ...

E questo giudizio vale sia per il "laboratorio politico" di Cofferati poi svenduto per lo scranno di Bologna per il quale poi il "cinese" ha largamente dimostrato di non essere proprio adatto ... sia per il successivo "antagonismo di necessità" di Epifani ...

In realtà, salvo rare eccezioni ( e tra queste proprio la Fiom, sia pure a corrente alternata), all'interno delle categorie la Cgil non ha mai abbandonato i "tavoli concertativi", praticando spesso nelle periferie quella linea subalterna, tipica di Cisl e Uil, che a livello centrale diceva di voler contrastare ....

Ma, una volta detto questo, non capisco sinceramente quale sia stata la presunta mossa azzeccata del pur detestato Bonanni ....

Se dai primissimi posti, quanto a salari, siamo scesi - notizia di ieri - al 23° posto un motivo ci sarà pure ....

E allora nessuno si lamentasse se poi avvengono episodi spiacevoli .. e parlo di quelli VERI, perchè quanto successo sabato a Torino è stato del tutto casuale e poi "pompato" ad arte dai media e dagli stessi sindacati confederali ....

Il 1994 c'entra poco ... certo in quel caso - quasi unico negli ultimi decenni - i sindacati confederali fecero per circa due mesi il loro mestiere .... ma il primo governo Berlusconi non stava in piedi .... la Lega non aspettava altro che una minima occasione per farlo saltare ....

Oggi la situazione è molto molto diversa .....


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pietroancona
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Io dò alla cosa l'interpretazione opposta.
Da Cofferati in poi la CGIL si è sentita investita del ruolo di oppositore politico.
Partendo dalle manifestazioni-fiume al Circo Massimo, roba alla quale nessun segretario CGIL quando governa Berlusconi pare voler rinunciare, al rifiuto non solo di firmare, ma anche di contrattare con il Governo e talvolta persino di non volersi sedere al tavolo; fino ad arrivare a una lotta che è diventata sistemica con il rifiuto di alcune categorie di firmare i contratti nazionali.
Berlusconi non si è lasciato sfuggire l'occasione di avere un'altra freccia, e così pesante, da aggiungere alla sua faretra del "è tutto un complotto della Sinistra".
In questa situazione Cofferati prima ed Epifani poi si sono isolati da soli.
Non troppo isolati, sia chiaro: anche se può apparire strano in realtà una parte sostanziosa di Confindustria fiancheggiava neppure troppo velatamente questa politica. Poi ultimamente anche Confindustria sembra aver abbozzato.

Oggi la CGIL sente evidentemente la necessità di uscire da quel vicolo cieco nel quale si era ficcata, lo ripeto e lo sottolineo, DA SOLA.
Per quanto Berlusconi possa averle gentilmente aperto tutte le porte che la portavano fuori dalle sale delle trattativa, è indiscutibile che la scelta di attraversarle è stata una decisione che quel sindacato ha preso in totale autonomia.
Anche in un ambito tradizionalmente litigioso com'è storicamente la Sinistra neppure la chiamata alle armi contro il nemico comune pare aver riportato all'interno di quel sindacato quella coesione di cui da tempo si avverte la mancanza. Quella di fare il sindacato di lotta a mio avviso è stata una scelta generata dal bisogno.
(Almeno fin da dopo l'uscita di Cofferati, che invece ne aveva fatto un cantiere politico. Curiosamente all'epoca anche la FIOM aveva fatto della sua categoria un cantiere politico, del tutto contrapposto a quello di Cofferati).

Berlusconi invece non pare avvertirne il bisogno, anzi.
A lui politicamente torna più comodo un sindacato diviso, e se dipende da lui chiaramente etichettabile politicamente.
I guai che gli può dare un sindacato unito li ha già misurati nel 1994.

E anche se si parla della necessità di "togliere le tutele", direi che fra gli scioperi solitari della CGIL e una eventuale lenta erosione dei diritti, secondo me sono i primi sul lungo periodo quelli destinati a soccombere. Ma forse già anche sul medio.
Non bisogna tralasciare una questione di non poco conto: gli scioperi COSTANO.
Le manifestazioni al Circo Massimo hanno dato dei duri colpi al bilancio sindacale, tant'è che sono stati in larga parte finanziati dallo SPI. Che poi a livello congressuale ne ha preteso indennizzo.

Ora la CGIL vuol tornare al tavolo dei grandi invece di cenare sola soletta nel tavolo dei bambini, ma a quanto pare il Governo non ce la vuole.
E infatti è disposta a pagare un forte prezzo ideologico per riaccaparrarsi la sua sedia:

...La CGIL da mesi lancia segnali di disponibilità al governo. Non chiede niente che possa alterare, frenare o bloccare la linea di congelamento o addirittura di peggioramento della condizione salariale nonostante i drammatici appelli fatti dal Governatore della Banca d'Italia, la denunzia dell'Istat, i dati ieri diffusi dall'OCSE.
Non ha obiettato niente di sostanziale per la miserabile risposta del Governo alla questione degli ammortizzatori sociali per i precari ( un massimo di 2600 euro per una volta solo per pochissimi); non ha dato alcun seguito agli scioperi conclusisi il 4 aprile scorso. Non chiede un miglioramento delle pensioni. Sulla questione delicatissima e cruciale del modello contrattuale in definitiva non ne contestava l'impianto ma la durezza eccessiva delle sforbiciate ai diritti. Non mette in discussione la legge Biagi. Sta facendo passare, con qualche debole opposizione, lo smantellamento del sistema scolastico e di quello sanitario. Non si arrisica sulle questione della privatizzazione di ampi settori della pubblica amministrazione e di beni essenziali come l'acqua ed i servizi locali. Le privatizzazioni producono aumento delle bollette per le famiglie in misura a volte insostenibili. Etc.. Etcc.....

Che dire. Speriamo che questo riporti al centro della discussione una dialettica sindacale che al momento non c'è.
Oggi sarebbe del tutto velleitario parlare di unità sindacale, ma se tornano a parlarsi male non fa.

In ogni caso io non credo a questa immagine della CGIL "sindacato puttana", che aspetta scodinzolando che Berlusconi le offra l'oppurtunità di rendersi complice della "distruzione" del mondo del lavoro.
Continuo a preferire l'idea che la CGIL abbia riconusciuto di aver portato avanti finora una politica tutto sommato fallimentare, e che quindi è l'ora di cambiare rotta.
Per quanto personalmente disistimi Bonanni mi tocca ammettere che l'ha azzeccata di più lui a negoziare con questo Governo di quanto abbia fatto Epifani ad opporvisi ad oltranza.

Rispetto alle "grandi tensioni" congressuali probabilmente ne vedremo parecchie.
O forse, restando più in linea con i protocolli congressuali, magari potremo solo intuirle.
Alcune manovre congressuali in realtà si stanno già vedendo.
E non robetta di poco conto: è di non troppe settimane fa lo sciopero nazionale proclamato congiuntamente dalla FIOM e dalla Funzione Pubblica, un'alleanza fino a pochi anni fa letteralmente inimmaginabile.
E al Congresso mancano ancora molti mesi.

Non possiamo essere ossessionati dai rapporti di potere. Se il prezzo per stare nel gioco è consentire che i lavoratori vengano sodomizzati dai padroni e dal governo non credo che questo prezzo vada pagato.
Bonanni e la Cisl non sono mai stati un sindacato. E' un ufficio, un patronato, un esecutore della linea confindustriale. Se ha successo con
Berlusconi non credo che questo debba essere motivo di invidia o di critica verso la CGIL.
La CGIL è bloccata da una linea del PD che è contraria agli interessi che la CGIL dovrebbe esprimere. Da qui le sue incertezze e contraddizioni.
Le opposizioni interne alla CGIL sono di pura facciata compresa quella di Podda e Cremaschi.


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ElwoodBlue
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Non possiamo essere ossessionati dai rapporti di potere.

Infatti IO non lo sono.
Mica ho organizzato uno sciopero nazionale assolutamente precongressuale che ha visto insieme FIOM e FP!
N.B. Che seguito è stato dato POI a quello sciopero, sia fra i meccanici che fra i dipendenti statali?

Se il prezzo per stare nel gioco è consentire che i lavoratori vengano sodomizzati dai padroni e dal governo non credo che questo prezzo vada pagato.

Questo dovresti spiegarlo a Epifani, mica a me.
E' lui il "duro e puro" che ora sta cambiando atteggiamento.

Bonanni e la Cisl non sono mai stati un sindacato. E' un ufficio, un patronato, un esecutore della linea confindustriale. Se ha successo con
Berlusconi non credo che questo debba essere motivo di invidia o di critica verso la CGIL.

E' la CGIL che cerca di svendere quello che ha contrastato fino a oggi pur di sedersi di nuovo ai tavoli. Non Bonanni.
Questo lo hai detto tu, non io.
Ognuno poi può avere l'opinione che crede su Bonanni e sulla CISL, ci mancherebbe.
Resta il dato di fatto che al momento l'abiura è tutta di Epifani. Che si trova a dover rincorrere Bonanni. Che gran bella figura! Altro che "Spaccheremo le reni al Berlusconi!"

Domandina: quanti SOLDI ha fatto perdere Epifani ai lavoratori per quegli scioperi ai quali, come giustamente dici tu, non ha dato seguito?

La CGIL è bloccata da una linea del PD che è contraria agli interessi che la CGIL dovrebbe esprimere. Da qui le sue incertezze e contraddizioni.
Le opposizioni interne alla CGIL sono di pura facciata compresa quella di Podda e Cremaschi.

Se ricordo bene all'ultimo congresso CGIL c'erano 4 mozioni.
Non è compito mio dire se siano state un'opposizione vera o un trucco scenico organizzato da Epifani e dalla sua futura segreteria.
Comunque non credo che sia solo una "linea" del PD ad essere contraria a Cremaschi e alla sua mozione "Essere sindacato": anche l'ala più a sinistra del PD se legge quel piano programmatico secondo me non arriva oltre alla terza pagina.
Però è anche possibile che Cremaschi si sia prestato a fare un'opposizione di facciata solo per far credere che all'interno della CGIL c'è la democrazia sul serio. Io non lo credo, ma se lo dici tu a me va bene.

Se invece stai dicendo che Cremaschi fa un'opposizione fasulla perché non ha la benché minima chance di successo, visto che si trova ad essere in ritardo di 50 anni con la Storia, allora è un altro discorso.

Forse Cremaschi dovrebbe mettersi d'accordo con lo Slai Cobas per abbandonare definitivamente il sindacato (entrambi) e organizzare un'altra Internazionale Socialista.
Così se ne vanno a Porto Alegre, discutono sui massimi sistemi e almeno non fanno danno.


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ElwoodBlue
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E allora nessuno si lamentasse se poi avvengono episodi spiacevoli .. e parlo di quelli VERI, perchè quanto successo sabato a Torino è stato del tutto casuale e poi "pompato" ad arte dai media e dagli stessi sindacati confederali ....

Quelli di Torino sono episodi "falsi", montati ad arte dai media e dagli stessi sindacati confederali.
ok.

Mi spieghi però adesso quali sono quegli "spiacevoli" episodi VERI ai quali ti riferisci?

Coraggio.
Non essere timido.


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ElwoodBlue
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AUTORIMOSSO.

PER ERRORE HO POSTATO TRE VOLTE LA STESSA COSA


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ElwoodBlue
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AUTORIMOSSO.

PER ERRORE HO POSTATO TRE VOLTE LA STESSA COSA


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radisol
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La lettura data nei commenti precedenti mi sembra semplicistica ... ed anche oggettivamente filo-Cisl se non addirittura filogovernativa ....

Ho premesso che nei comportamenti della Cgil, fin dal mitico 1994 del Circo Massimo ( ma lì almeno si ottenne il risultato di far saltare una assurda riforma pensionistica e con essa il primo raffazzonato governo Berlusconi) .... e quindi anche del Cofferati del secondo solitario ed ultrapartecipato Circo Massimo del 2002 e poi ovviamente anche di Epifani, vedo molte "sceneggiate" ed una pratica invece che non ha mai veramente rotto con la linea di Cisl e Uil ....

Ma da questo a dipingere due innegabili venduti come Bonanni ed Angeletti come "lungimiranti" ed intelligenti ce ne corre ...

Ed invece mi sembra proprio quello che vorrebbe fare il commentatore che mi precede ....

Le vicende congressuali della Cgil poco mi interessano visto che da questa mi sono allontanato nel lontano 1992 .... ma vedere un asse Podda-Cremaschi è una gran cazzata ...

Podda, dopo un rapido passaggio con Sinistra Democratica, è ora tornato armi e bagagli nel Pd, corrente di Bersani ... Cremaschi è vicino agli scissionisti "di sinistra" da Rifondazione, i trotzkisti di Sinistra Critica ... Podda è chiaramente schierato nella Cgil, pur con qualche distinguo, con la maggioranza di Epifani, Cremaschi è il leader della corrente più a sinistra, la Rete 28 Aprile ...

Casomai, se di "asse" vogliamo parlare, dal punto di vista delle dinamiche interne alla Cgil, si potrebbe forse ipotizzare un possibile asse tra Podda e Rinaldini, Cremaschi non c'entra un tubo ....

Ma io credo semplicemente che pubblici e metalmeccanici della Cgil, pur così diversi tra loro, si siano mossi insieme semplicemente perchè erano i due settori più pesantemente sotto attacco del governo ... e niente di più ....

Solo che, per non urtare troppo Epifani ed anche Cisl e Uil ed ormai persino i post-fascisti della Ugl - con le quali si mantengono incredibilmente i rapporti sui posti di lavoro e nel territorio - . l'hanno fatto debolmente, senza troppa convinzione e senza poi dare seguito allo sciopero effettuato mesi fa ....

Tornando quindi anche loro al problema più generale della Cgil .... l'assoluta incoerenza tra le analisi ed i bei discorsi da un lato .... e le pratiche quotidiane ultracompromissorie dall'altro ....

Il che spiega anche l'atteggiamento "ondivago" della Cgil rispetto al confronto col governo ... e quello "ondivago" del governo nei confronti della Cgil ....


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marcoda
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sono lontani gli anni di Cofferati che porta in piazza a Roma un milione di manifestanti contro l'abolizione dell'art. 18.

il Ministro del Lavoro porta avanti quella stronzata del passaggio dallo Statuto dei Lavoratori allo Statuto dei Lavori, e il sindacato non ha niente da dire. Dagli altri, parastatali, non mi as non mi aspetto nulla, ma dalla CGIL..nulla da dire sulla libertà di licenziamento?= sulla fine del lavoro, dove tutti sono ricattabili, percè e portano in tribunale il datore poi questi ha un pretesto per lasciarli a casa?

il diritto del lavoro arretra. si perde la minima distinzione fra diritto e tutela. Si contestano i diritti ch enon si prescirvono e non sono oggetto di trattativa privata fra sindacati e confindustria. Il lavoratore ha DIRITTO a una stabilità reale, che segue il dettato costituzionale di una republica fonbdata sul lavoro e di un salario che deve permetter eil mantenimento di un nucleo famigliare.


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radisol
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autorimosso - ho postato due volte ..


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radisol
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hai presente la cacciata di Lama dall'Università di Roma nel 1977 ? Ed i bulloni a Carniti a Milano e a Trentin a Firenze qualche anno dopo ?

Questo auspico .....


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ElwoodBlue
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La lettura data nei commenti precedenti mi sembra semplicistica ... ed anche oggettivamente filo-Cisl se non addirittura filogovernativa ....

A me sembra una logica lettura dei fatti esposti da Pietro Ancona, fatta cercando di eliminare ogni pregiudizio.

Se vuoi confutare le cose che dico hai spazi in abbondanza.
Appiccicare etichette a casaccio non funziona.

Ma da questo a dipingere due innegabili venduti come Bonanni ed Angeletti come "lungimiranti" ed intelligenti ce ne corre ...

E infatti queste cose le dici tu. Mica io.
Io invece dico che Epifani, dopo aver organizzato scioperi e manifestazioni, dopo aver chiesto ai lavoratori di fare sciopero, ora deve dirgli che i soldi che hanno perso con gli scioperi sono stati persi "aggratis".
E che ora si trova a RINCORRERE affannosamente i due "innegabili venduti".

Leggendo le cose che giustamente riporta Pietro Ancona non si può non notare che per poterli rincorrere in fretta è costretto a RINUNCIARE ai i suoi cavalli di battaglia.
Guarda un po': uno crederebbe che se è il Governo a rivolere la CGIL al tavolo, dovrebbe essere il Governo a pagare pegno.
E invece lo paga Epifani.
Strano.

Tu hai spiegazioni alternative?

Ed invece mi sembra proprio quello che vorrebbe fare il commentatore che mi precede ....

Il commentatore che ti precede non ha fatto questo.
Invece ti ha chiesto ragione su un'altra cosa, che mi pare tu stia evadendo.

Nel caso la memoria latiti ripropongo la domanda:
"Mi spieghi però adesso quali sono quegli "spiacevoli" episodi VERI ai quali ti riferisci? "

Le vicende congressuali della Cgil poco mi interessano visto che da questa mi sono allontanato nel lontano 1992 .... ma vedere un asse Podda-Cremaschi è una gran cazzata ...

Podda, dopo un rapido passaggio con Sinistra Democratica, è ora tornato armi e bagagli nel Pd, corrente di Bersani ... Cremaschi è vicino agli scissionisti "di sinistra" da Rifondazione, i trotzkisti di Sinistra Critica ... Podda è chiaramente schierato nella Cgil, pur con qualche distinguo, con la maggioranza di Epifani, Cremaschi è il leader della corrente più a sinistra, la Rete 28 Aprile ...

Casomai, se di "asse" vogliamo parlare, dal punto di vista delle dinamiche interne alla Cgil, si potrebbe forse ipotizzare un possibile asse tra Podda e Rinaldini, Cremaschi non c'entra un tubo ....

Infatti Cremaschi storicamente è molto più vicino ai cobas che a Podda, soprattutto nella parte politica. Sindacalmente sono uniti dalla visione del confronto come scontro di lotta senza mediazioni protocollari.
Anche se ora Cremaschi ha CLAMOROSAMENTE SMENTITO le affermazioni che i cobas gli avevano messo in bocca.

Ma io credo semplicemente che pubblici e metalmeccanici della Cgil, pur così diversi tra loro, si siano mossi insieme semplicemente perchè erano i due settori più pesantemente sotto attacco del governo ... e niente di più ....

Il settore del Pubblico Impiego è stato sicuramente sotto attacco nella gestione Brunetta, che ha fatto tutta una serie di misure restrittive proprio mirate su questo settore.

Però aspetto con ansia, credimi, che tu mi spieghi le iniziative che il governo berlusconi in genere (scegli pure un ministro a piacere) ha fatto in modo mirato proprio contro i metalmeccanici.

Solo che, per non urtare troppo Epifani ed anche Cisl e Uil ed ormai persino i post-fascisti della Ugl - con le quali si mantengono incredibilmente i rapporti sui posti di lavoro e nel territorio - . l'hanno fatto debolmente, senza troppa convinzione e senza poi dare seguito allo sciopero effettuato mesi fa ....

HAHAHAHA!
Questa è davvero spassosa. Sul serio.
Fammi capire: prima rompi con gli altri sindacati, poi rompi con la tua confederazione, scateni la battaglia nelle fabbriche e negli uffici, proclami allegramente millemila scioperi separati e dài di venduti agli altri, ricuci finalmente con Epifani e quindi hai le spalle ancora più coperte e poi... dopo che ti sei ferocemente insultato per mesi... non solo nei comunicati, ma anche personalmente nelle fabbriche... a volte anche mettendosi le mani in faccia fra delegato e delegato... NON DAI SEGUITO ALLA SCIOPERO PER "NON URTARE TROPPO" LA CISL E LA UIL?
Dai! 😀

Radisol, tornando seri: ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?
Vogliamo fare a raccontarci le barzellette?

Tornando quindi anche loro al problema più generale della Cgil .... l'assoluta incoerenza tra le analisi ed i bei discorsi da un lato .... e le pratiche quotidiane ultracompromissorie dall'altro ....

Il che spiega anche l'atteggiamento "ondivago" della Cgil rispetto al confronto col governo ... e quello "ondivago" del governo nei confronti della Cgil ....

Sull'incoerenza della CGIL niente da dire. Credo che la dimostrazione sia nei fatti. Stiamo dicendo la stessa cosa.
Sul suo atteggiamento ondivago anche.

Sull'atteggiamento ondivago del governo invece diciamo due cose diverse.
Come dicevo prima e come ripeto ora berlusconi ha troppi più vantaggi a tenere il sindacato diviso piuttosto che unirlo.
L'atteggiamento del governo su questo è abbastanza uniforme.
E per mantenere lo status quo creato da Cofferati, ovvero quello della CGIL sull'Aventino, è disposto a fare non poche concessioni.

Curiosamente, nonostante la faccia minacciosa e le esternazioni a volte ignobili, mi dicono che sia proprio Sacconi a spingere per tornare ad avere tre interlocutori invece che due.
Mah!


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