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cento giorni del nostro grande eroe


pietroancona
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2649
Topic starter  

Cento Giorni del Nostro Grande Eroe
Non se ne può più! Tutto il giorno ossessionati da tutte le tv per i 100 giorni del governo Monti! Gli aggettivi dei pennivendoli che sbavano per adularlo da tutti gli schermi meritano una particolare ricerca. Sono curiosi. L'ultimo è "sobrio"! Monti sarebbe sobrio! I cento giorni di questo signore hanno caricato gli italiani di tasse per almeno tre mila euro l'anno. Una cosa è fare pagare tremila euro a chi ha cento mila euro di reddito annuale ben altra cosa è sottrarla a chi guadagna 15 mila euro l'anno. Molti saranno costretti a vendersi la casa. Inoltre c'è una pressione mediatica spaventosa sull'art.18. Napolitano e Monti non trovano nulla da dire a Marchionne che disattende una sentenza nella Corte di Appello e dichiara di non volere gli operai in fabbrica! In un clima di giubilazione parossistica del professore ci avviamo a tornare all'Italia di Pinocchio, l'Italia che fece quindici milioni di emigranti scappati per fame. Ma in compenso abbiamo gli stipendi dei manager pubblici più alti del mondo. Quello del Capo della Polizia è strepitoso!! Il più alto di tutti!! Dei lavoratori stiliti costretti a scendere dalla Torre di Milano scacciati dal gelo e dalla stanchezza non interessa proprio a nessuno dell'Italietta che batte le mani al professore ed alla sua squadra di ricchi borghesi di famiglia "bene".


Citazione
clausneghe
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1251
 

Sembra che l'ocse UE abbia detto che lo stato italiano deve disfarsi privatizzandole delle tv di stato, appunto.

Mi piacerebbe molto vedere quei leccaculo dei giornalastri rai con canone garantito,cacciati a pedate come succede per i tanto vituperati operai, vedremo se aduleranno ancora il padron Monti. 8)

Monti è un rettile bombanchiere e dietro la sua faccia bonaria e compassata si nasconde un demone al servizio dell'inferno. 👿

Ma è in buona compagnia circondato dai pezzenti dei partiti e dei sindacati.

A proposito, se non ne potete più dei cori televisivi fate come me che ho disdettato il canone più di dieci anni fa e il televisore con la sua bocca oscena l'ho buttato nel cesso, senza alcun rimpianto. Vi garantisco che si vive meglio e non se ne sente la mancanza.
Se volete informarvi basta e avanza la Rete.
😉


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14384
 

straquoto entrambi...come diavolo siamo caduti così in basso?Certo non sarebbe stato possibile se non ci fossero stati tanti collusi...

Giusto per non aprire altro topic.....

Sorpresa: più che per Monti lo spread cala grazie a Draghi
Fabrizio Goria

In tre mesi, i tassi d’interesse dei titoli di Stato italiani sono calati sensibilmente. Ma il merito di questo trend ribassista non è da ricercare solamente nell’arrivo di Monti al governo. Anzi, a ben guardare, l’influenza del nuovo esecutivo è stata assai minore di quanto s’immagini. Il primo merito va alla Banca centrale europea e alle sue iniezioni di liquidità a cui si somma il fatto che le banche europee stanno continuando a raccogliere asset da utilizzare come collaterale presso la Bce. Insomma più che il Mario che risiede a Roma è il Mario che vive a Francoforte quello che ha avuto l'impatto maggiore.

24 febbraio 2012 - 16:33

Il 16 novembre scorso, quando Mario Monti fu nominato presidente del Consiglio, il Btp a dieci anni aveva un rendimento del 7,004 per cento. Ieri ha chiuso la giornata a 5,544 per cento. In tre mesi, i tassi d’interesse dei titoli di Stato italiani sono calati sensibilmente. Ma il merito di questo trend ribassista non è da ricercare solamente nell’arrivo di Monti al governo. Anzi, a ben guardare, l’influenza del nuovo esecutivo è stata assai minore di quanto s’immagini.

Il primo merito va alla Banca centrale europea (Bce). Con la prima operazione di rifinanziamento a lungo termine (Long-term refinancing operation, o Ltro) di dicembre, l’istituzione monetaria guidata da Mario Draghi ha fornito una finestra di liquidità alle banche per complessivi 489 miliardi di euro, spalmati su tre anni. Come prevedibile, gli istituti di credito italiani hanno domandato una grande quantità di questi fondi, per circa 116 miliardi di euro. In questo modo, le banche hanno potuto coprire parte delle esigenze di rifinanziamento del debito italiano detenuto in portafoglio. Del resto, come aveva specificato Maria Cannata, direttore generale del Debito pubblico del Tesoro, l’Italia deve scendere sui mercati obbligazionari per circa 440 miliardi di euro nel 2012.

Oltre ad aiutare le banche italiane nelle aste di titoli di Stato domestiche, l’ondata di liquidità da parte della Bce ha avuto anche un altro effetto. Ogni banca, per avere la possibilità di ottenere le linee di credito dalla Bce, deve presentare dei titoli come collaterale a garanzia. In dicembre, per gli istituti di credito italiani, furono provvidenziali due mosse. Da un lato l’alleggerimento dei requisiti minimi da parte della Bce, dall’altro la garanzia statale «incondizionata, irrevocabile e a prima richiesta» posta tramite decreto legge.

Il 29 febbraio la Bce condurrà un secondo Ltro e, come visto ieri, le banche si stanno attrezzando. Ma molte lo stanno facendo da tempo. Come rivelano fonti bancarie a Linkiesta, da inizio gennaio a oggi sono stati ampi gli acquisti, sul mercato secondario, di titoli di Stato italiani, spagnoli e belgi. «Le banche che hanno comprato di più titoli italiani sono quelle francesi e spagnole», spiegano. Il 12 gennaio l’iberica Bankia (cioè la vecchia Caja Madrid) avrebbe comprato grossi quantitativi di titoli di Stato italiani con scadenza a 5 e 10 anni, proprio per utilizzarli nella prossima tornata del Ltro da parte dell’Eurotower. E così, tanti altri istituti, da gennaio a oggi. «È una pratica normale, dato che i prezzi dei bond italiani sul secondario erano convenienti e servivano asset da poi girare alla Bce», spiega il gestore di un hedge fund francese. Il risultato è che se il tasso d’interesse dei Btp decennali al 9 gennaio ha chiuso a quota 7,159%, ora è sotto quota 5,5 per cento. «Di sicuro, era meglio comprare a inizio gennaio piuttosto che ora, dato che i prezzi sono risaliti», fanno sapere dalle sale operative.

In virtù di ciò, ieri è avvenuto qualcosa che conferma questi movimenti. LCH.Clearnet, la più importante clearing house europea, ha innalzato i margini sui bond italiani, spagnoli e belgi usati come collaterale per le operazioni. Una simile mossa era già avvenuta in novembre. In quel caso, tuttavia, si trattava dei margini per la negoziazione dei bond in modo diretto. Il margin call fu effettuato perché lo spread fra i Btp decennali e il C96010Y Index, cioè un basket di titoli di Stato con rating AAA (Francia, Germania, Olanda, Austria), era rimasto per più di cinque giorni oltre quota 450 punti base. Riguardo a ieri, come spiegano fonti bancarie, il discorso è diverso. LCH.Clearnet ha incrementato i margini per un migliore bilanciamento del mercato. «Si stanno utilizzando troppi titoli di Stato italiani, spagnoli e belgi, quindi LCH.Clearnet ha preferito rendere più difficoltosa la consegna di questi asset come collaterale per le operazioni», dicono le fonti. Linkiesta ha contattato LCH.Clearnet, che però ha preferito non fornire ulteriori dettagli.

A parlare di questo fenomeno è invece ICAP, il principale interdealer broker mondiale. «I forti acquisti, su qualsiasi punto della curva, di titoli spagnoli, belgi, ma soprattutto italiani, lasciano intendere che le banche europee continuano a raccogliere asset per utilizzare come collaterale presso la Bce», afferma una nota dello scorso 20 febbraio. Del resto, come sottolinea ICAP con un sottile velo di ironia, «per quanto sia positiva l’azione del governo Monti, gli investitori si attendono che l’Italia viva una recessione di considerevole intensità nel 2012 e preferiscono avere cautela». Infatti, complice anche la prima tornata del Ltro, la Bce ha anche esaurito l’uso del Securities markets programme (Smp), il programma di acquisto di bond governativi sul mercato secondario.

L’Italia, come la Spagna e il Belgio, è ancora a rischio, nonostante il calo dei rendimenti sul mercato obbligazionario? «L’incertezza è elevata e in questi tre Paesi i mercati dei repurchase agreement (pronti contro termine, o repo), più importanti di tutti gli altri, continuano a essere congelati», spiega Tradition, uno dei più grandi interdealer broker globali. Vale a dire che lo stress non è ancora passato. Ma significa anche che, più che il Mario che risiede a Roma è il Mario che vive a Francoforte quello che ha avuto l'impatto maggiore.

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/sorpresa-piu-che-monti-lo-spread-cala-grazie-draghi#ixzz1nKj3OmCx


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