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Chi di papa ferisce di papa perisce


Rosanna
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Chi di papa ferisce di papa perisce. Ecco l’uomo che ha chiesto una scossa: cittadini romani, siamo compassionevoli, diamogliela noi questa benedetta “scossa”.

di Sergio Di Cori Modigliani

Se non fosse per il fatto che Roma, dopotutto, è la capitale de ” il paese delle meraviglie” e quindi tutto è possibile e tutto è permesso, ci sarebbe davvero da indignarsi per l’imperialistico comportamento in atto da parte della curia romana, e degli elementi più retrivi e reazionari del potere vaticanense italiano, che in questi giorni stanno ricordando a voce alta agli italiani che Roma non è laica, Roma non è autonoma, Roma non è indipendente, Roma non è sovrana; ma soprattutto che il governo comunale di Roma non viene deciso nè dagli elettori nè dalla classe politica locale, nazionale, governativa: lo decide la curia romana di San Pietro. In verità è il segreto di Pulcinella, e lo sanno anche i sassi. Ma è bene cercare (patetico tentativo, il mio, ne sono consapevole) di ricostruire il Senso dell’attuale situazione romana, ricordando ai cittadini della mia città quale sia la autentica situazione politica nel territorio.

Da 36 ore, con la potenza di cui gode grazie all’asservimento piatto della cupola mediatica, un uomo, certo Agostino Vallini, ha fatto sapere che a novembre renderà pubblica una sua lettera ed ha regalato uno stralcio strategico riportato da ogni media esistente: “Roma ha bisogno di una scossa: è arrivato il momento di darla. E’ necessaria una nuova classe dirigente”. Parole squisite per le orecchie di noi tutti. Peccato che la sua idea di “scossa” temo che non corrisponda alle esigenze della cittadinanza romana, tanto meno ai suoi autentici bisogni e desideri. E’ un monsignore, e dal punto di vista gerarchico, oltre ad essere il vicario di Roma, cioè il vero capo religioso della città, è anche il responsabile degli investimenti economici da parte dello IOR nella capitale d’Italia. Come dire, costui è l’autentico rappresentante dei poteri forti a Roma. E’ la personalità politica più influente ed importante del Vaticano, ed è anche il responsabile principale dell’esecuzione del Giubileo.

Vediamo un po’ quali sono le sue cariche:

In data 27 maggio 2004 è stato nominato “Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica” (non chiedetemi che cosa sia) dal papa Giovanni Paolo II. Nella lettera ufficiale si faceva notare che veniva “elevato alla dignità arcivescovile nella capitale santa della cristianità”. Papa Ratzinger, il 24 marzo del 2006 provvede a nominarlo cardinale nel concistoro “attribuendogli per propria volontà la diaconia di San Pier Damiani a Monti di San Paolo” (non chiedetemi che cosa sia). Il 27 giugno del 2008, papa Ratzinger lo identifica come successore del cardinale Camillo Ruini, e diventa cardinale vicario per la diocesi di Roma, nonchè “arciprete della Arcibasilica Lateranense e garn cancelliere eccellente della Pontificia Università Lateranense” (non chiedetemi che cosa sia). Una nota del Vaticano, datata 24 febbraio del 2009, e diffusa da tutti i media italiani, informava che “la Santa Sede, per volontà del Santo Padre Benedetto XVI lo ha elevato pro hac vice allordine dei presbiteri” (non chiedetemi che cosa sia ma anche questa suona bene). Il 18 settembre del 2012 è stato nominato “padre sinodale della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo de Vescovi”. Il 18 maggio del 2013 papa Francesco la ha riconfermato suo vicario di Roma con delega totale. Nel giugno di quell’anno diventa “membro della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica” nonchè “membro della Congregazione per i Vescovi”, membro della “Santa Congregazione per le Chiese Orientali”, “membro della Congregazione per le Cause dei Santi”, “membro del Pontificio Consiglio per testi Legislativi”, e infine “membro responsabile dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica nella città di Roma”. Nella sua carta da lettere privata si fregia di due titoli: uno ottenuto a Napoli il 24 marzo del 2006: “Balì Cavaliere di Gran Croce di Giustizia del Sacro Militare Ordine Constaniniano di San Giorgio a nome della Casa di Borbone-Due Sicilie”, l’altro a Roma il 25 maggio del 2006: “Balì Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta”. E’ sceso politicamente in campo nel 2008 per sostenere Gianni Alemanno. E’ stata la persona che ha telefonato a Ignazio Marino tre ore dopo che la sua vittoria era stata formalizzata, comunicandogli che il papa lo voleva vedere subito. L’appena eletto sindaco Marino, prima che scoccassero le 12 ore dalla sua elezione, si recava in Vaticano ad incontrare entrambi, ignoro l’esito e il contenuto di quel colloquio. Dal giorno in cui, circa un anno fa, il sindaco Marino ha deciso di istituire l’iscrizione nel registro civile per le coppie di fatto omosessuali, Agostino Vallini ha fatto sapere che il sindaco di Roma se ne doveva andare: vedi in proposito questo articolo del 21 gennaio 2014 a firma Alessandro Gilioli e pubblicato sulla rivista MicroMega: ( http://temi.repubblica.it/micromega-online/unioni-civili-marino-ostaggio-del-vaticano).

Oggi, forte della vittoria politica ottenuta, reclama la “creazione di una nuova classe dirigente per dare una scossa alla città”.

Vorrei ricordare che il Vaticano possiede il 53% delle proprietà immobiliari abitative nella cinta del Comune di Roma, e il 64% dei negozi. Attualmente risulta debitore di 1,356.856.000 euro all’erario (un miliardo, trecentocinquantasei milioni, ottocentocinquantasei mila euro). Poichè si tratta di un ente straniero extra-comunitario, la Commissione Europea della UE (di cui l’Italia è membro fondatore e parte integrante, mentre lo Stato del Vaticano è fuori e quindi considerato extra-territoriale) ha inviato 14 lettere ufficiali all’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno, all’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e poi all’allora Presidente del Consiglio Mario Monti, e poi all’allora Presidente del Consiglio Enrico Letta e infine al nostro caro leader, comunicando la “mora in atto” e quindi l’inevitabile multa e penalizzazione ai danni della Repubblica Italiana. Oltre a questo bsiogna aggiungere il fatto che, nella città di Roma, il Vaticano – e Vallini che ne è il responsabile assoluto in termini organizzativi, strategici, legali e commerciali- controlla circa il 69% delle strutture alberghiere private che hanno concorrenza facile perchè non pagano tasse. C’è poi il settore del merchandising, del controllo dei bus turistici, della veicolazione su ruote all’interno della città di Roma. Da aggiungere, ancora, gli interessi degli istituti religiosi di istruzione privata, che corrispondono all’88% di enti, scuole, fondazioni e università presenti nella cinta di Roma. Ritengo che non sia possibile competere sul mercato del turismo, a nessun livello, con chi non paga iva, non paga irpef, non paga imu, non paga tasi, non paga nulla e incassa soltanto. In quanto cittadino romano e residente in questa città, mi schiero dalla parte di tutti gli operatori economici attivi nella città di Roma che rispettano la Legge e pagano le tasse, e poichè né la federalberghieri, né alcun sindacato (destra, sinistra e di base) insistono per far applicare i dispositivi di Legge e nessuno parla di questo autentico sconcio, protesto vivamente per la disgustosa pubblicità che la cupola mediatica sta facendo in questi giorno a questo signor Vallini, che secondo me potrebbe essere considerato il primo responsabile sotto tutti i punti di vista del dissesto della città.

E allora, non parliamo solo di Obama e Putin, di Goldman Sachs e di Vattelapesca, prendiamo tutti atto della situazione reale e diciamo le cose come stanno: a Roma il Vaticano è ancora la massima espressio
ne dei poteri forti a tutti i livelli, loro decidono chi fa il sindaco e chi non lo fa, chi lavora e chi non lavora, chi deve guadagnare, chi deve pagare, quando, come e a chi.

Forse Vallini non ricorda quel passo del Vangelo dove ci ricordano che Gesù pronunciò la sua più celbre frase: “Date a Cesare ciò che è di Cesare……”.

Noi cittadini, con le nostre istituzioni, siamo, per l’appunto, Cesare.

http://www.libero-pensiero.net/chi-di-papa-ferisce-di-papa-perisce-ecco-luomo-che-ha-chiesto-una-scossa-cittadini-romani-siamo-compassionevoli-diamogliela-noi-questa-benedetta-scossa/


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Truman
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Vorrei ricordare che il Vaticano possiede il 53% delle proprietà immobiliari abitative nella cinta del Comune di Roma, e il 64% dei negozi.

Sarebbe interessante conoscere la fonte di questi e degli altri dati. A occhio mi appaiono deliranti.


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Rasna
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Vorrei ricordare che il Vaticano possiede il 53% delle proprietà immobiliari abitative nella cinta del Comune di Roma, e il 64% dei negozi.

Mah, sono daccordo con Truman: mi sembrano cifre assurde. Il 53% delle proprietà immobiliari abitative vuol dire che il 53% delle persone che ci abitano pagano un affitto al vaticano. Beh, io a Roma dentro le mura ci sono nato e ci ho vissuto 30 anni e non ho mia conosciuto nessuno che pagasse affitti al vaticano o ad enti collegati. In compenso ho conosciuto innumerevoli persone che pagavano affitti alle case popolari, all'inpdai, all'inpdap. Ne ho conosciute altrettante che pagavano mutui alle banche per diventare proprietari delle case dove abitavano.
In merito ai negozi ho conosciuto un sacco di persone (negozianti) che pagavano l'affitto agli ebrei, quello si, ma mai al vaticano o ad enti collegati.
I negozi di molte delle vie commerciali di Roma appartengono agli ebrei, specie le vie del centro (Il centro propriamente detto e posti come via Cola di Rienzo, Via Tuscolana, Viale Marconi e molti altri) e se non sono gestiti direttamente da loro vengono dati in affitto a prezzi di mercato e se sgarri con l'affitto te ne vai.
Da dove escono questi numeri? A me pare che a parte il commercio religioso nei pressi del vaticano, la maggior parte del commercio è in mano agli ebrei. Probabilmente è vero che la maggior parte dei palazzi di un certo prestigio nel centro appartengono alla chiesa, ma i numeri sulle residenze privati sono assurdi.


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tersite
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Quattrocento istituti di suore, 300 parrocchie, 250 scuole cattoliche, 200 chiese non parrocchiali, 200 case generalizie, 90 istituti religiosi, 65 case di cura, 50 missioni, 43 collegi, 30 monasteri, 20 case di riposo, altrettanti seminari, 18 ospedali, 16 conventi, 13 oratori, 10 confraternite, sei ospizi. Sono quasi 2 mila gli enti religiosi residenti nella Capitale, e risultano proprietari di circa 20 mila terreni e fabbricati, suddivisi tra città e provincia.
Fonte: qn
Probabilmente siamo al di sotto di quel 53% di patrimonio immobiliare citato nell'articolo. Ma se consideriamo le proprietà 'indirette' o i prestanome, la percentuale potrebbe addirittura essere superiore!


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reio
 reio
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Quattrocento istituti di suore, 300 parrocchie, 250 scuole cattoliche, 200 chiese non parrocchiali, 200 case generalizie, 90 istituti religiosi, 65 case di cura, 50 missioni, 43 collegi, 30 monasteri, 20 case di riposo, altrettanti seminari, 18 ospedali, 16 conventi, 13 oratori, 10 confraternite, sei ospizi. Sono quasi 2 mila gli enti religiosi residenti nella Capitale, e risultano proprietari di circa 20 mila terreni e fabbricati, suddivisi tra città e provincia.
Fonte: qn
Probabilmente siamo al di sotto di quel 53% di patrimonio immobiliare citato nell'articolo. Ma se consideriamo le proprietà 'indirette' o i prestanome, la percentuale potrebbe addirittura essere superiore!

link?


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Rasna
Honorable Member
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Rimane il fatto che data la densità abitativa di Roma, il 53% mi sembra un'assurdità, nonostante tutti i numeri che riporti anche prendendoli per buoni. Ma d'altra parte fino a poco tempo (in termini storici) tutto apparteneva al Vaticano e non mi stupisce certo che ancora oggi possiedono moltissimi immobili o proprietà.
Cosa diversa invece è il discorso delle tasse: secondo me ogni immobile al di fuori dello stato del Vaticano dovrebbe pagare le normali tasse come chiunque altro, e in modo particolare tutte quelle strutture che direttamente o indirettamente producono reddito.


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Rosanna
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Vorrei ricordare che il Vaticano possiede il 53% delle proprietà immobiliari abitative nella cinta del Comune di Roma, e il 64% dei negozi.

Sarebbe interessante conoscere la fonte di questi e degli altri dati. A occhio mi appaiono deliranti.

Sì sarebbe interessante fare una ricerca di questo genere, in realtà l'ho sentito dire da altre parti ...


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