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Concita De Gregorio lascia l' Unita', i lettori accusano....

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marcopa
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Questo l' ultimo editoriale di Concita DeGregorio sul sito dell' Unita', di seguito il comunicato congiunto di Soru,editore del giornale, e la De Gregorio. Intanto in meno di tre ore piu' di 200 e-mail all'Unita' in commento alla notiza. Principale accusato: Massimo D'Alema.

La verita' e il fango
di Concita De Gregorio

Non avevo dubbi che, orfano del faccendiere piduista di stanza a Palazzo Chigi, il sito Dagospia – moderna versione di antiche veline dei Servizi – sostituisse la sua principale fonte, Luigi Bisignani oggi agli arresti, coi due o tre fra le migliaia di aspiranti sottopancia che quotidianamente fanno “filtrare”, come si dice in gergo, quattro menzogne miste a un dettaglio reale che dia credibilità all'insieme nella speranza di ottenere – gli aspiranti servi – qualche credenziale che assicuri loro quel che non può dargli la credibilità e il talento che non hanno.

L'Italia, i palazzi del Potere, le aziende sono piene purtroppo di persone che ancora non hanno capito che quel tempo è finito, sta finendo, basterebbe vivere nella realtà per capirlo, osservare i dati che vengono dai risultati elettorali per saperlo con certezza: verrà il giorno, è vicinissimo, in cui la 'fedeltà' acritica e cieca, interessata al potente di riferimento non sarà più sufficiente a garantire un posto, uno stipendio, un potere. Sta arrivando il giorno in cui ciascuno sarà misurato sulla sua capacità, la lealtà, la cura per l'interesse collettivo e non per il proprio, il coraggio.

Vale per il presidente del Consiglio come per i presidenti del proprio condominio, per gli esponenti di partito e per i rappresentanti sindacali, per la destra e la sinistra, per tutti. Sarà un processo lungo, perché in molti hanno moltissimo – tutto – da perdere, ma è irreversibile. E' il verso della storia.

Dunque, non vale la pena che ci mettiamo qui a esaminare i veleni esalati da Dagospia e senz'altro utilizzati come fonte, oggi o domani, da giornali e tv organiche al sistema in agonia. E' quella roba lì, quel potere marcescente e in parte già in galera. Voi che leggete queste righe avete già tutte le risposte, le avete avute nei giorni, in diretta, avete saputo quel che accadeva mentre stava arrivando. Vengo dunque piuttosto alle notizie cosiddette ufficiali, alle agenzie di stampa che rilanciano rielaborandole certe fonti anonime per dare per certo il passaggio di mano alla direzione di questo giornale. Il mio contratto non è 'in scadenza', come direttore non ho ricevuto comunicazione alcuna, l'unico titolato a darmi indicazioni in questo senso è il mio editore esattamente come è avvenuto all'atto della mia nomina. Lui e non altri.

L'editore è naturalmente libero di affidare il giornale a chi crede in qualunque momento e se questo dovesse avvenire, al contrario di quel che abitualmente vedo ed ho visto accadere in passato, non griderei al sopruso né al martirio, lo troverei l'esercizio di un diritto. Chiederei come ho sempre chiesto per tutti in questi anni il rispetto delle regole: abbiamo attraversato lo stato di crisi aziendale rispettando con coscienza i patti che avevamo firmato, abbiamo combattuto le rendite di posizione, abbiamo messo in sicurezza i precari di antica gestione, non ne abbiamo creati di nuovi, abbiamo sostituito le maternità, abbiamo osservato con rigore la legge.

I contratti e le leggi valgono per tutti. Detto questo la mia vicenda personale non ha alcun interesse se non fosse per le voci a cui in questi anni il giornale che ho diretto ha dato voce. Una moltitudine di persone che abbiamo lasciato sempre completamente libere di esprimersi nella convinzione che il dialogo e non la censura avrebbero contribuito a fare più forte l'opposizione al regime mediatico affaristico di B.

Il confronto e non l'ortodossia. La critica e non la piaggeria. Abbiamo parlato a mondi diversi e sconosciuti ai giornali e alle segreterie di partito, abbiamo avuto risposta. E' a loro che mi rivolgo oggi. Questo giornale è vostro, finché io sarò qui sarà il luogo aperto del confronto. Mi auguro che continui ad esserlo comunque, qualunque cosa accada. Diciamo pure che sono fiduciosa. In ogni caso, come sapete e come noi sappiamo, il tempo dei diktat è finito: ci sarà sempre un posto dove trovarsi, sapremo sempre come e dove far valere i nostri diritti, reclamare la nostra dignità, esercitare la nostra passione.

18 giugno 2011

Comunicato congiunto dell'editore e del direttore dell' Unita'

L’editore e il direttore dell’Unità comunicano che dal primo luglio Concita De Gregorio lascerà la guida del giornale a seguito di una decisione condivisa, assunta in autonomia e nel pieno rispetto reciproco riconoscendo l'importante lavoro svolto e i risultati raggiunti. Entrambe le parti hanno rispettato l’impegno inizialmente preso di dare a questo lavoro almeno tre anni di stabilità. Tre anni di lavoro esaltante e faticoso, tra difficoltà economiche e continui attacchi, che si sono dipanati a partire dal mandato iniziale di fare dell’Unità un giornale in equilibrio economico e un luogo d’incontro e di discussione libera e allargata all’intero centrosinistra. Entrambi gli obiettivi possono dirsi colti. È stato perseguito il risanamento economico raggiungendo il sostanziale equilibrio di bilancio del giornale, pur in un momento difficile per l’intero mercato e in presenza di nuovi concorrenti.

Sotto il profilo editoriale, il giornale è stato in questi anni al centro di un intenso dibattito che ha dato voce -molto spesso anticipandole - alle principali istanze della società, che ha mobilitato sui temi cruciali migliaia di persone, che ha allargato il ventaglio delle sue voci e che attraverso la crescita del sito Internet ha aperto un dialogo fitto e continuo coi lettori. Che ha contribuito infine a sollecitare la nuova volontà di partecipazione dei cittadini alla vita del Paese.

Abbiamo lavorato in questi anni in sintonia e in piena libertà, condividendo difficoltà e risultati, in autonomia dal Partito democratico che in alcune occasioni non ci ha fatto mancare le sue critiche ma non ha neppure mai preteso di imporre una linea, essendo l’Unità uno spazio di dibattito libero. Un ciclo positivo che, di comune accordo, pensiamo possa concludersi qui. Il direttore continuerà ad esercitare il suo impegno professionale in altre forme, l’editore si impegnerà a fare in modo che il giornale resti luogo aperto alla discussione allargata all'intero centrosinistra e alle diverse forze vitali che vogliono assumersi l'impegno della ricostruzione del Paese dopo la troppo lunga stagione del berlusconismo. L’augurio sincero è reciproco, così come il ringraziamento a tutti i lavoratori dell’Unità che hanno condiviso e reso possibile questa felice stagione.

RENATO SORU
CONCITA DE GREGORIO


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marcopa
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L impressione e' che questo cambio di direzione all' Unita' sia una vicenda che avra' un peso superiore alla solo sostituzione di una giornalista magari un po' scomoda anche se ,almeno apparentemente, accomodante.
Le frasi della De Gregorio nel suo editoriale di ieri mattina:

"Il mio contratto non è 'in scadenza', come direttore non ho ricevuto comunicazione alcuna, l'unico titolato a darmi indicazioni in questo senso è il mio editore esattamente come è avvenuto all'atto della mia nomina. Lui e non altri.

L'editore è naturalmente libero di affidare il giornale a chi crede in qualunque momento e se questo dovesse avvenire, al contrario di quel che abitualmente vedo ed ho visto accadere in passato, non griderei al sopruso né al martirio, lo troverei l'esercizio di un diritto. "

Sembrano indicare che non e' stato un abbandono spontaneo e nello stesso tempo, come dimostra il comunicato congiunto, la De Gregorio non sembra volere polemizzare.
Forse l' attenzione sul caso obblighera' entrambe le parti ad una spiegazione un po' piu' chiara, perche' i lettori non hanno ben capito cosa sia successo e' nelle e-mail al giornale c'e' un po' di polemica verso l' editore con attachi soprattutto verso D'Alema, ritenuto da alcuni l' ispiratore della manovra.
Potrebbe arrivare davvero in questi giorni una svolta per il governo, oggi c'e' Pontida; Cisl e Uil, cercano di smarcarsi dal governo che hanno abbastanza apertamente appoggiato e nel centro sinistra ci sono due linee diverse: una linea piu' moderata che cerca l' accordo con Casini e il dialogo con Fini; una linea diversa, molto realista anch' essa, con Vendola e DiPietro, che pero' vorrebbe per il centrosinistra un profilo diverso, una alleanza che dialoghi piu' con il proprio bacino elettorale potenziale che con le forze politiche centriste.
Il cambio all' Unita' dovrebbe indebolire la seconda linea possibile del centrosinistra e non darle sponde all' interno dell' elettorato Pd.

Questo il teatrino della politica italiana.

Sullo sfondo i grossi problemi economici in arrivo per il nostro paese e per tutto il pianeta....

Si questa mattina,domenica 19, penso che la vicenda DeGregorio -Unita' o sara' ridimensionata da qualche chiarimento e qualche spiegazione piu' precisa o aprira' un nuovo fronte dentro il centrosinistra.

Vedremo nei prossimi giorni.


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Luca Martinelli
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Massimo d'Alema chi? quel tipo che si è macchiato di crimini contro l'umanita' facendo bombardare la ex-Jugoslavia? Ma non dovrebbe essere consegnato al Tribunale Penale Internazionale? Oppure il Massimo d'Alema leccaculo degli americani che ha dato il via all'avvelenamento delle scie chimiche? buona domenica (si fa per dire)


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Pellegrino
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L impressione e' che questo cambio di direzione all' Unita' sia una vicenda che avra' un peso superiore alla solo sostituzione di una giornalista magari un po' scomoda anche se ,almeno apparentemente, accomodante.

scomoda la degregorio??? ma per chi?? per l'intelligenza???


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marcopa
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Nella giornata festiva di oggi si e' discusso poco di questa vicenda, sul sito dell' Unita' dalle 8 di stamani ad ora meno di trecento messaggi, contro i piu' di 500 arrivati dalle 22 di sabato sera alla mattina di domenica.
Intanto viene annunciato per domani:

" Domani con l'Unità una doppia pagina con i commenti dei lettori arrivati in redazione dopo la notizia che Concita de Gregorio lascerà a fine mese la direzione del giornale. Una selezione delle centinaia di messaggi arrivati al sito, su Facebook e via Twitter. Nel giornale anche il comunicato del Comitato di redazione ".

Nel frattempo Pontida e' scivolata senza botti e Franceschini annuncia un altro giorno fatidico. "Martedi' voto alla Camera sui Ministeri al Nord."

Questo il teatrino odierno della politica italiana, mentre a Madrid e Atene decine di migliaia di persone, soprattutto giovani, sono sempre in piazza contro Europa e banchieri.


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helios
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L impressione e' che questo cambio di direzione all' Unita' sia una vicenda che avra' un peso superiore alla solo sostituzione di una giornalista magari un po' scomoda anche se ,almeno apparentemente, accomodante.

scomoda la degregorio??? ma per chi?? per l'intelligenza???

ma la De Gregorio non si vuole buttare in politica?


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Pellegrino
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ma la De Gregorio non si vuole buttare in politica?

..non si può "buttare" e basta??


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tatotripodo
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come dice la concita il vento sta cambiando. è arrivato il tempo della meritocrazia ed è giusto che faccia le valige! fora de ball!!!!!!!!!


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marcopa
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Grazie Concita.

Tanto la notizia, che mi era arrivata sottovoce, e che avevo commentato sempre sottovoce con un “non ci credo”, si è già diffusa . “A Concita tolgono la direzione dell’Unità”.
Non basta per me dire a Concita de Gregorio che le esprimo tutta la mia solidarietà, perché è molto di più quello che provo.

Io sono un' insegnante e mi sono imbattuta in Concita De Gregorio seguendo le catene dei link della protesta contro la Gelmini, in rete, quando in pochi ne parlavano, di scuola, quando ero circondata da redazioni che mi sbattevano in faccia i loro ottusi “l’argomento scuola non tira”, come se la scuola fosse “un argomento”, “una notizia” e non una battaglia morale e civile.

Non ero una lettrice de L’Unità, lo ammetto, come non sono lettrice di altri quotidiani: io mi posso permettere il web e in quello sguazzo. E fu sul web che cominciai a leggere sempre più di frequente, del giornale che addirittura titolava in apertura, a difendere la scuola.

E poi mi avete chiesto pure di scriverne io, di scuola, su quel giornale. O meglio (posso dirlo "meglio"?): sul sito on line del giornale. Perchè il web in questi anni è diventato il luogo delle moderne resistenze. Quelle vere, quelle libere. Quelle che senza filtri si rimbalzano crescendo a valanga quando recano le verità.

Avete dato voce e platee a tutto quello che avevamo dentro e intorno nelle scuole. Gli articoli, le inchieste, i numeri monografici, gli appelli. Sempre. Frequenti, continui.

Oltre la mia solidarietà dunque arriva un oceano muto di condivisione e di grazie a Concita: a nome di tutte noi docenti della scuola statale e anche degli studenti. Uso il femminile perché siamo quasi tutte donne.

Tu sei la mamma che vorrei avessero tutti i miei alunni. La mamma che difende la scuola e con essa tutto il molto di più che ne consegue. L’hai difesa ad oltranza anche per coloro che non hanno avuto difese in questi anni. E continuano a non averne. I miei ragazzi in periferia.

Sono arrabbiata, lo dico senza timore.
Ho tanti motivi che mi porto dentro per esserlo e adesso ci sommo anche questo.
Aggiungo la stanchezza di sorprendermi per i gesti poco opportuni: come quello di distruggere i ponti. E L'Unità è questo: un ponte heideggeriano che ha reso onore al nome che porta. Unire.

Ci sono i momenti giusti e i momenti sbagliati. Vincere oggi significa intercettare i momenti giusti.
Perdere: cavalcare quelli sbagliati.

Alcune persone hanno il dono di intercettare i momenti giusti, Concita è tra loro. Altre ahimè, sono maestre nell'intercettare quelli sbagliati. Era il momento, se pur legittimo, sbagliato.

Mila Spicola

https://www.facebook.com/pages/La-scuola-sè-rotta-il-libro-sulla-scuola-dellera-Gelmini/203173906386917

19 giugno 2011

Fonte www.unita.it


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helios
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come dice la concita il vento sta cambiando. è arrivato il tempo della meritocrazia ed è giusto che faccia le valige! fora de ball!!!!!!!!!

e quale vento starebbe mai cambiando?

Concita se ne torna da dove era partita...... cioè da Repubblica...

Il mondo dei giornali e della politica è percorso da un fremito per la domanda: dove andrà ora Concita De Gregorio? Se lo chiedono in molti, in prevalenza per la curiosità che è alla base della vita dei mercati, delle panchine ai giardinetti e delle redazioni. Ma non è una domanda banale, se la si collega alla risposta che molti si danno,quasi in automatico, per default direbbero gli esperti di computer. La risposta è che tornerà al quotidiano da cui era partita, la Repubblica.
Sarà interessante vedere come si comporterà Ezio Mauro: non volle prendere Furio Colombo né Mino Fuccillo quando lasciarono, in tempi successivi, la direzione dell’Unità e non gli fece scrivere mai nemmeno una breve. Ma forse questa volta farà uno strappo, con l’argomento che l’editore del giornale ex comunista non è più il comitato centrale ma un imprenditore, ancorché militante del partito che lo portò ai vertici della Regione Sardegna.
Staremo a vedere.
Intanto, la notizia dell’uscita della De Gregorio dalla direzione dell’Unità, anticipata dal sito Dagospia.com ha provocato uno strascico polemico tra la stessa De Gregorio e Roberto D’Agostino, creatore del sito.
Concita De Gregorio ha reagito inviperita con un articolo di fondo sul quotidiano da lei diretto ancora per pochi giorni dove mescola insulti, visioni apocalittiche degne di San Paolo, linguaggio vendoliano il tutto saldato dalla convinzione di rappresentare lei stessa l’archetipo delle persone decenti, corrette e per bene, in una forma di messianismo. Forse il passato, come peraltro possiamo già scommettere anche il futuro, è zeppo di gentaccia, ma nel fango della storia (non quello della macchina, che ormai c’è chi la vede impegnata a ciclo continuo, confondendo spesso critiche e anche insulti con operazioni da Cominform) galleggiano anche figure di persone dignitose, tali quali che ne saranno certamente anche in futuro, non certo per la palingenesi messa in moto dalla stessa De Gregorio, ma perché così sono gli esseri umani e sempre saranno.
Alla De Gregorio è scappata un po’ la mano. Ha scritto: “Non avevo dubbi che, orfano del faccendiere piduista di stanza a Palazzo Chigi, il sito Dagospia – moderna versione di antiche veline dei Servizi – sostituisse la sua principale fonte, Luigi Bisignani oggi agli arresti, coi due o tre fra le migliaia di aspiranti sottopancia che quotidianamente fanno “filtrare”, come si dice in gergo, quattro menzogne miste a un dettaglio reale che dia credibilità all’insieme nella speranza di ottenere – gli aspiranti servi – qualche credenziale che assicuri loro quel che non può dargli la credibilità e il talento che non hanno.
E ancora: “L’Italia, i palazzi del Potere, le aziende sono piene purtroppo di persone che ancora non hanno capito che quel tempo è finito, sta finendo, basterebbe vivere nella realtà per capirlo, osservare i dati che vengono dai risultati elettorali per saperlo con certezza: verrà il giorno, è vicinissimo, in cui la ‘fedeltà’ acritica e cieca, interessata al potente di riferimento non sarà più sufficiente a garantire un posto, uno stipendio, un potere. Sta arrivando il giorno in cui ciascuno sarà misurato sulla sua capacità, la lealtà, la cura per l’interesse collettivo e non per il proprio, il coraggio.
E poi: “Vale per il presidente del Consiglio come per i presidenti del proprio condominio, per gli esponenti di partito e per i rappresentanti sindacali, per la destra e la sinistra, per tutti. Sarà un processo lungo, perché in molti hanno moltissimo – tutto – da perdere, ma è irreversibile. E’ il verso della storia.
C’è di più: “Dunque, non vale la pena che ci mettiamo qui a esaminare i veleni esalati da Dagospia e senz’altro utilizzati come fonte, oggi o domani, da giornali e tv organiche al sistema in agonia. E’ quella roba lì, quel potere marcescente e in parte già in galera. Voi che leggete queste righe avete già tutte le risposte, le avete avute nei giorni, in diretta, avete saputo quel che accadeva mentre stava arrivando. Vengo dunque piuttosto le notizie cosiddette ufficiali, alle agenzie di stampa che rilanciano rielaborandole certe fonti anonime per dare per certo il passaggio di mano alla direzione di questo giornale. Il mio contratto non è ‘in scadenza’, come direttore non ho ricevuto comunicazione alcuna, l’unico titolato a darmi indicazioni in questo senso è il mio editore esattamente come è avvenuto all’atto della mia nomina. Lui e non altri”.
L’articolo è stato riportato per intero da Dagospia, cui questo nostro blog è linkato.
Dagospia ha risposto prima inviperito del suo, poi quasi paterno.
Prima la pubblicazione dell’articolo citato sopra è introdotta da queste righe: L’IGNOBILE VENDETTA DI CONCITA – LA REAZIONE AL NOSTRO PEZZO SUL SUO PROSSIMO AVVICENDAMENTO ALL’”UNITÀ”? DIFFAMARE, DIFFAMARE, DIFFAMARE (DIMENTICANDO CHE LA STRARISAPUTA NOTIZIA È ANTICIPATA DA ADN-KRONOS) – TRANQUILLA, IL TEMPO DIRÀ SE ABBIAMO SCRITTO FANGO – IL CANTO DEL CIGNO: “CI SARÀ SEMPRE UN POSTO DOVE TROVARSI” (LEI DI SICURO UN POSTO LO TROVERÀ)…
Poi l’introduzione a un articolo di Repubblica sulla vicenda: CONCITA, PERCHÉ HAI FATTO QUESTO? PERCHÉ SABATO MATTINA SEI SALITA SULLA MACCHINA DEL FANGO INVESTENDO DAGOSPIA, REO SEMPLICENTE DI AVER ANNUNCIATO IL TUO STRARISAPUTO DEFENESTRAMENTO DALL’”UNITÀ”, QUANDO SAPEVI BENISSIMO CHE IL DADO ERA TRATTO E DOPO POCHE ORE SEI STATA COSTRETTA A RIMANGIARTI IL FANGO SPARSO E PRENDERLO IN QUEL BENEDETTO POSTO? – 2- COME HAI FATTO IERI A SCRIVERE CAZZATE DEL TIPO: “IL MIO CONTRATTO NON È ’IN SCADENZA’, COME DIRETTORE NON HO RICEVUTO COMUNICAZIONE ALCUNA, L’UNICO TITOLATO A DARMI INDICAZIONI IN QUESTO SENSO È IL MIO EDITORE ESATTAMENTE COME È AVVENUTO ALL’ATTO DELLA MIA NOMINA. LUI E NON ALTRI”? E SEI STATA SUBITO ACCONTENTATA.

http://www.blitzquotidiano.it/dagospia/concita-de-gregorio-tornera-repubblica-894143/


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tatotripodo
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e quale vento starebbe mai cambiando?

Concita se ne torna da dove era partita...... cioè da Repubblica...

bene bene . quello è il posto per concita!


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Giancarlo54
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Boh. Vorrà entrare nel "partito" di Santoro e Travaglio.


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helios
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Boh. Vorrà entrare nel "partito" di Santoro e Travaglio.

di solito era in pianta stabile a Ballarò.... 🙄


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andreapound
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La De Gregorio è così "scomoda" che ogni due secondi sta a leccare le scarpe dei vari Mario Draghi & co.
E' solo ridicola, una radical-chic legata a doppio filo coi poteri forti, come tutta la sinistra!!


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helios
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La De Gregorio è così "scomoda" che ogni due secondi sta a leccare le scarpe dei vari Mario Draghi & co.
E' solo ridicola, una radical-chic legata a doppio filo coi poteri forti, come tutta la sinistra!!

la destra invece è legata a Bisignani e Letta.......vuoi mettere!!!
Forse sono meno ridicoli entrambi quando baciano le scarpette rosse di Benedetto?! 🙄


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