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Decideranno loro come dovremo curarci...


abequar
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tratto da Consensus

Di Claudio Viacava, psicologo
Incredibile che l'Ordine dei Medici voglia vampirizzare tutto....ma proprio tutto!

Dopo aver denigrato l'Agopuntura per anni, visto il suo successo "commerciale", la hanno resa materia di sola pertinenza Medico-chirurgica.
Quindi, visto il suo successo terapeutico e sociale, sono passati all’Antroposofia, dopo aver appellato sarcasticamente i membri della società antroposofica come “quei cialtroni che credono nella reincarnazione”.

Da qualche tempo è l'ora dell'Omeopatia, che è stata elevata addirittura al rango di Farmaco (anche se non contiene molecole chimiche) ritenendola da qualche tempo materia di sola pertinenza Medico-Chirurgica.
Alla stessa maniera sono cadute nelle reti dell'Ordine dei Medici l' Ajurvedica, l'Omotossicologia, la Medicina Tradizionale Cinese e persino la Fitoterapia (per cui prescrivere la classica tisana di Camomilla sarebbe, a stretto rigore, abuso penale di professione Medica…).

Il tempo della Medicina Manuale (Osteopatia, Chiropratica, Kinesiologia ecc...) sta scadendo, e fra poco non si potrà più toccare né un muscolo né massaggiare e trattare una cervicale, materia certamente riservata alla classe Medica.
Il paradosso è che ai Medici queste cose non interessano, perché non ci crederanno mai, sia che si tratti di Omeopatia che di Antroposofia o di Kinesiologia ma anche di Psicologia Clinica, materia ritenuta dai medici irrilevante nel panorama terapeutico ortodosso farmaco-dipendente.

Mi sembra che "Qualcuno" debba fare qualcosa contro questi soprusi, che lo Stato tollera e protegge (mafia? Forse, o solo protezionismo economico-politico).
E le leggi a favore della libertà terapeutica? L'impegno a favore delle medicine dolci e naturali e tutte le storie etiche e libertarie che ci raccontano i politici?
Come mai gli avvocati delle istituzioni, che leggono tali assurdità tra le righe dei codicilli della legge non intervengono?

E’ arrivato per noi il tempo di fare qualcosa di forte!
La mente di tutti noi si concentri contro questa casta e questa lobby rapace, portando una Luce accecante che ci liberi da coloro che soffocano la libertà individuale e la libera circolazione delle professioni e delle Arti e dei mestieri.
Claudio Viacava, psicologo


Citazione
abequar
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(repubblica.it)
Farmaci omeopatici, regole più severe
Stop dal 2009 se non sono efficaci
di MARIO REGGIO

Farmaci omeopatici, regole più severe <br>Stop dal 2009 se non sono efficaci
Il 31 dicembre 2008 scadrà il regime transitorio dei farmaci omeopatici

ROMA - Il Consiglio Superiore di Sanità boccia l'omeopatia. Nella relazione approvata ieri, con la sola opposizione del presidente dell'Ordine dei Medici Giuseppe Del Barone, il Consiglio chiede "norme più precise e rigorose sui requisiti che devono essere posseduti dai medicinali omeopatici" che "non devono essere comunque rimborsati dal Servizio sanitario nazionale". Ma non basta. Secondo gli esperti del ministero della Salute l'assenza "di qualsiasi valutazione di efficacia da parte dell'autorità sanitaria, deve essere oggetto di una campagna informativa al grande pubblico". La relazione, chiesta dal ministro della Salute Storace, assieme ad una valutazione sull'uso della pillola abortiva Ru486, potrebbe portare ad una applicazione molto restrittiva della direttiva europea che regola le terapie omeopatiche.

In attesa del parere del Consiglio Superiore di Sanità il Parlamento ha approvato un regime transitorio che prevede il mantenimento in commercio, fino al 31 dicembre del 2008 e senza l'obbligo di valutazione da parte delle autorità sanitarie, dei medicinali omeopatici già sul mercato dal 6 giugno del 1995.

Ma le brutte notizie per i 9 milioni d'italiani che hanno scelto le terapie omeopatiche non finiscono qui. Il Consiglio "raccomanda" al ministro della Salute di non prorogare il regime transitorio oltre il 2008. "A partire dall'1 gennaio del 2009 i prodotti omeopatici che non sono somministrati per bocca - si legge nella relazione - che non sono venduti in diluizione elevata e che non hanno alcuna indicazione terapeutica, dovranno essere sottoposti alla sperimentazione scientifica prima di essere autorizzati".

Nella seduta di ieri il Consiglio Superiore di Sanità ha detto sì alla sperimentazione della pillola abortiva Ru486, in sperimentazione all'ospedale Sant'Anna di Torino. Ma l'autorizzazione all'importazione del farmaco deve essere legata ad una situazione eccezionale, la donna dovrà essere ricoverata in ospedale durante la terapia ed informata delle possibili complicazioni.

(21 dicembre 2005)


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