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L’ex brigatista assunto (a tempo indeterminato) da chi un tempo gli dava la caccia

Cronaca Società

01/03/2016 51 minuti fa - Giusi Brega

Stavolta tocca dar ragione al Fatto Quotidiano che, giustamente scandalizzato, riporta la notizia di Valerio Morucci – ex capo delle Brigate Rosse a Roma – assunto con un contratto a tempo indeterminato da una società di intelligence di Giuseppe De Donno, braccio destro del generale Mario Mori, ex numero uno dei carabinieri del Ros e dell’ex Sisde.

Non è la prima volta che ci si avvale di “consulenze” di personaggi dal passato oscuro (tendente al rosso). Già Adriano Sofri fu contattato per fare il consulente per la riforma delle carceri. Più tardi fu la volta dell’ex terrorista Adriana Faranda, chiamata a partecipare a un corso di formazione per i giudici, alla Scuola della magistratura.

Stavolta, invece, è il turno di Valerio Morucci che, tra le altre cose, è stato condannato per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro (ha finito di scontare la pena nel 1994). Sì, è un uomo libero. Per carità.

Ma è alquanto inquietante venire a sapere che è stato assunto in qualità di “esperto di politica internazionale” dalla G Risk, una società di sicurezza ed intelligence che, fino al novembre del 2014, era amministrata dall’uomo che combatteva lui e gli altri brigatisti come lui: il generale Mario Mori, già membro dell’antiterrorismo, capo del Ros dei Carabinieri e dell’ex Sisde (ora Aisi). Tra l’altro divenne comandante dell’Anticrimine al Reparto Operativo di Roma dei Carabinieri proprio il giorno del sequestro di Aldo Moro.

Morucci è considerato il numero due di quello squadrone della morte tristemente note come “Brigate Rosse”. Fu arrestato nel 1979 e condannato a diversi ergastoli, ma oggi è libero. Nel 1985, durante il processo d’appello per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro, si dissociò ufficialmente dalla lotta armata. Fu scarcerato nel 1994. Nel 2008, un articolo del quotidiano francese Le Monde titolò: «Valerio Morucci, brigatista “senza rimorsi”».

Eppure la G Risk, di proprietà di Giuseppe De Donno, ex colonnello dei Carabinieri ed ex dirigente dei servizi segreti (imputato con lo stesso Mori a Palermo al processo Trattativa Stato-mafia), ha voluto proprio lui. E proprio per il suo passato nelle Br.

«Abbiamo assunto Morucci per la sua “esperienza di vita”» ha confermato De Donno al Fatto. Supponiamo, dunque, che non abbia dovuto nemmeno fare un colloquio, visto che non tutti possono permettersi di inserire nel curriculum “brigatista” tra le competenze.

«Tre anni fa è rimasto disoccupato e abbiamo deciso di assumerlo con un contratto a tempo indeterminato». Uno schiaffo ai disoccupati che non trovano lavoro e che hanno la fedina penale pulita? Ma no. il curriculum di Morucci, a quanto pare, è ineguagliabile: «Avevamo bisogno di una persona che si occupasse dello scacchiere internazionale e abbiamo individuato in Morucci la persona giusta. Non c’è niente di strano. Anche la sua esperienza di vita, quella negativa, può essere utile ad un’azienda come la nostra».

Ma per essere assunti da questa azienda, si deve mandare il curriculum o il casellario giudiziario?

http://www.lultimaribattuta.it/42912_morucci-ex-brigatista-morucci-mori-ex-ros