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Fermato a San Pietro con cartelli per Peltier.Foto.


marcopa
Illustrious Member
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La notizia è già stata diffusa anche dal sito del sole24ore.

Come vedete dall' articolo di Radio Onda d' Urto la presenza di questa mattina era nota ed io sono passato da via della Conciliazione con dei cartelli in un sacchetto dopo aver chiesto il permesso alla Guardia di Finanza. La notizia era stata data anche dal manifesto e Huffinghton post.

Quindi il fermo era

preventivato.

http://www.repubblica.it/politica/2014/03/27/foto/obama_a_roma_fermato_attivista_a_piazza_san_pietro-82030487/1/#6

marcopa

FERMATO A ROMA PERCHE' CHIEDE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Fermo di polizia attorno alle 9 di questa mattina in piazza San Pietro a Roma: il nostro collaboratore Andrea De Lotto è stato fermato da alcuni agenti della Digos perchè ha alzato un cartello che chiedeva la liberazione di Leonard Peltier al presidente degli Usa oggi a in visita a Roma.

La corrispondenza con Andrea dal commissariato Ascolta

Di seguito il comunicato che annunciava l’iniziativa di oggi:

INCONTRO OBAMA-PAPA FRANCESCO: GIOVEDÌ MATTINA IN P.ZZA SAN PIETRO PRESIDIO PER LIBERAZIONE LEONARD PELTIER

Giovedì 27 marzo 2014, in occasione dell’incontro tra il Papa e il presidente Usa, Barack Obama, il comitato di solidarietà con Leonard Peltier sarà a Roma, in piazza San Pietro, dalle 9 alle 13, per ricordare al mondo che quest’uomo è ingiustamente in carcere negli Usa da più di 38 anni e chiedere a Obama un atto di clemenza, firmando per la sua liberazione.

Accusato della morte di due agenti dell’Fbi, avvenuta il 26 giugno 1975, al termine di una giornata di conflitto a fuoco durante la quale vennero sparati migliaia di colpi, Peltier, attivista statunitense per i diritti dei nativi americani, fu arrestato il 6 febbraio 1976 in Canada. Gli Usa ottennero la sua estradizione con prove così palesemente false che, successivamente, il Canada protestò con gli Stati Uniti. Due co-imputati, arrestati e processati prima di lui, vennero assolti per mancanza di prove; anche vi fossero state, per loro sarebbe stata dichiarata la “legittima difesa”. Il processo a Peltier si svolse di fronte a una giuria di soli bianchi, in una città a profonda tradizione razzista: Fargo. Peltier venne condannato, senza prove certe, a due ergastoli consecutivi e a nulla valsero le indagini balistiche successive, che lo avrebbero scagionato. Venne respinta anche la possibilità di riaprire il processo. Gli stessi giudici, a posteriori, ammisero che non vi erano prove che fosse stato Peltier a sparare, ma che rimaneva il reato di “favoreggiamento”.

Da 13.900 giorni Leonard Peltier è in carcere, capro espiatorio delle lotte per i diritti dei nativi americani. Il suo stato di salute peggiora: è già stato operato a una mascella, è quasi cieco da un occhio e soffre di diabete e di prostata. A settembre 2014 compirà 70 anni. Solo un atto di clemenza del Presidente Obama può liberarlo. È quanto gli chiederemo, ancora una volta, giovedì 27 marzo, in Piazza San Pietro.

In passato si sono espressi per la liberazione di Leonard Peltier personaggio di spicco del mondo politico e della difesa dei diritti civili come Nelson Mandela, Madre Teresa di Calcutta, Michail Gorbaciov, il Dalai Lama, Rigoberta Menchù, insieme ad artisti e registi come Sting, Paul Mc Cartney, Madonna, Michael Moore, Susan Sarandon, Robert Redford e a centinaia di migliaia di cittadini che in tutto il mondo hanno più volte firmato petizioni per la sua liberazione.

“Per quest’uomo la giustizia è stata evasiva. Se alla questione non viene posto rimedio o se non si intraprende qualche azione, presto sarà troppo tardi per qualsiasi giustizia. Una tragedia di queste proporzioni non può essere permessa”.

Arcivescovo Desmond Tutu


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illupodeicieli
Prominent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 760
 

Si poteva chiedere pubblicamente a Obama, quando era candidato, di dichiararsi o meno disponbile a graziare quest'uomo e altri detenuti, di fatto, ingiustamente. Anche altre forme di protesta, palesi e che creano clamore, sarebbero possibili: immagino durante una conferenza stampa ,di quelle congiunte, in cui l'altro leader politico, gli chiede di graziare qualcuno, oppure qualcuno che gli nega la stretta di mano e ne motiva il rifiuto. Sono cose da bambini? Forse nella semplicità si trova qualche idea o soluzione.


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