Notifiche
Cancella tutti

Il 5 marzo si cambia la Costituzione. Lo sapevate?


oldhunter
Honorable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 743
Topic starter  

Lunedì 5 marzo in parlamento cambiano la Costituzione: lo sapevate?

di Sergio Di Cori Modigliani

Ringrazio un mio lettore di cui ignoro il nome, perchè si firma anonimo, che in un suo commento scrive “Bisogna sapere anche cosa si vuole. Bisogna sapere anche chi sta con te in questo volere. Ci si puo' anche scontrare sulle varie teorie della crisi ma poi se non si sa dove si va e cosa si vuole tutto diventa fuorviante. Uno puo' gridare all'unita', essere contro la guerra dei poveri ma il problema e' la guerra dei giusti e cosa e' giusto e come renderlo e portarlo all' altro e' l'unica strada percorribile. Forse una lettura come questa aiuta. Non lo so.Tony Judt e' morto. Non rispondera' piu' ma fa delle domande ma su una delle sue affermazioni io sono d'accordo. "La scelta non sara' piu' tra stato e mercato ma tra due tipi di stato. Un nuovo modo di concepire il governare ormai incombe. Se non siamo capaci noi di trovarlo ed attuarlo altri lo faranno."
E poi aggiunge un link di riferimento che riporta ad uno degli ultimi articoli scritti da Tony Judt, un eccellente studioso e accademico britannico, sulla pagina dei libri, nell’inserto della domenica del New York Times. Esperto in Storia delle idée in Europa e autore di un celebre e acclamato testo (“Storia d’Europa dal 1945 a oggi” pubblicato nel 2005 da Mondadori) Tony Judt è stato colpito all’età di 60 anni dallo sla, una perniciosa e maledetta malattia che lo ha ucciso nel brevissimo spazio di 18 mesi. E’ scomparso, infatti, nel 2010 all’età di 62 anni. Approfitto dell’occasione per suggerire ai miei lettori due suoi libri di eccezionale rilevanza che sono stati pubblicati di recente in Italia (e ahimè –toh, guarda caso- passati sotto silenzio), uno è il famosissimo “Guasto è il mondo” pubblicato nel 2011 dall’editore Laterza di Bari (l’ultimo libro di Judt, dettato alla sua segretaria dato che era paralizzato dal collo in giù); l’altro, invece –sempre per Laterza- pubblicato due mesi fa “Lo chalet della memoria”, la sua autobiografia. Un libro, questo, davvero importante per il contributo critico che offer alla comprensione del nuovo, tragico, assetto sociale nel quale viviamo, ma che allo stesso tempo ci comunica anche l’autenticità della sua sofferente esperienza esistenziale come malato di sla. Dice nel suo libro Il vantaggio della mia professione sta nel fatto di possedere una storia nella quale inserire esempi, particolari, illustrazioni. Come storico del dopoguerra che si scruta in silenzio per richiamare alla memoria i particolari della sua vita vissuta, ho il vantaggio di una narrazione che congiunge e abbellisce reminiscenze altrimenti isolate. Per essere franco, cio che mi distingue da molti altri che – come rivela la mia recente corrispondenza – hanno ricordi analoghi, è che io posso farne uso in tanti modi diversi. Già solo per questo mi considero un uomo molto fortunato. Considerare fortunato un uomo sano con una famiglia giovane, colpito a sessant’anni da una malattia degenerativa incurabile che lo porterà presto alla morte, può sembrare il massimo del cattivo gusto. Ma la fortuna bacia in più di un modo. Per essere sopraffatto da una disfunzione dei neuroni motori di sicuro bisogna avere offeso gli dei in qualche momento, e non c’è molto altro da aggiungere. Ma se si deve soffrire così, meglio avere una testa ben fornita: piena di frammenti riciclabili e multiuso di ricordi utili e facilmente disponibili a una mente incline all’analisi. L’unica cosa che mancava era un contenitore in cui riporli. Che io sia stato abbastanza fortunato da trovare anche questo fra i sedimenti di una vita intera mi sembra che si avvicini alla buona sorte. Mi auguro di averne fatto buon uso.
Le tesi sostenute da Judt sono considerate oggi, nell’ambito della cultura anglosassone, il più lucido e avanzato contributo fornito negli ultimi 20 anni dal pensiero liberale progressista e radicale. L’aspetto davvero interessante della sua posizione consiste nell’aver salato a piè pari quella inutile pastoia bizantina nella quale è andata a impantanarsi tragicamente la socialdemocrazia e la sinistra democratica europea, perché Judt ha preso atto delle trasformazioni che si sono verificate e si è sempre dichiarato preoccupato all’idea di “quale eredità lasciare ai nostri figli”. Una sua celebre argomentazione è ormai diventata una icona proverbiale nell’ambito del dibattito politico sia in Gran Bretagna che in Usa. Ed è la seguente: “Negli anni’70, cioè prima che i trentenni di oggi fossero nati, la sola idea di considerare il danaro come fine e pensare che essere ricchi fosse un obiettivo positivo nell’esistenza faceva ridere; non soltanto era considerato ridicolo dai liberali ma dagli stessi difensori del capitalismo. Nel 1978 un solido conservatore di vent’anni dovendo scegliere tra un lavoro interessante in un ambiente stimolante, con una paga molto bassa, e un lavoro qualunque pagato molto molto bene avrebbe senz’altro scelto la prima soluzione. Oggi, 2010 gli studenti che frequentano l’università (quindi parlo già di individui con un minimo di strumenti culturali) pensano soltanto, soprattutto ed esclusivamente a un lavoro ben remunerato: è una differenza epocale……come facciamo a comunicare con una generazione cresciuta nel mito della ricchezza materiale e indifferente a tutto il resto? C’è un unico modo: ricordare loro (e prima di tutto a se stessi) che non è sempre stato così, che ci sono stati momenti della Storia diversi. Pensare economisticamente come abbiamo fatto negli ultimi 30 anni, è disumano. Nel senso che non è intrinseco alla natura dell’essere umano. C’è stato un tempo in cui le priorità della nostra esistenza erano diverse. I ricchi, i privilegiati, le banche, le multinazionali potenti sono esistiti da sempre. Ma le persone investivano le proprie energie nei propri sogni, nelle proprie ambizioni….oggi è diverso….la statistica, purtroppo, ci annuncia che in Inghilterra (la nazione nel mondo occidentale con la più alta percentuale di poveri, del 4% superiore a quella dell’Argentina, il che è tutto dire) i poveri rimarranno poveri, e i figli dei poveri sanno che saranno poveri anche loro. Ancora nel 1980, a Londra, un ventenne povero poteva aspirare a una vita bella. Oggi no. Dobbiamo quindi ricordare ai giovani che è possibile un mondo diverso da quello proposto dagli attuali governi. L’alternativa la si vede quando e se si comincia a sottrarre se stessi al costante bombardamento dell’ossessivo pensiero economicistico: serve soltanto a chi non è povero….”.
Tony Judt ci spiega che il “vero e utile” dibattito oggi, da proporre ai giovani, consiste nel capire che esistono 2 forme di stato: 1). La forma proposta dagli attuali governi che vogliono convincere intere popolazioni che o loro o il baratro; 2) Un’altra forma di interpretare il ruolo dello stato, dove l’economia ha un ruolo subalterno, soggetta agli interessi umani ed esistenziali degli individui. Còmpito degli intellettuali, dei pensatori, delle avanguardie politiche, consiste nel riformulare una idea alternative dello Stato sottraendosi al “pensiero ossessivo economicistico”.

Tutto ciò per introdurre le nostre mestizie nazionali e annunciare la notizia del giorno.
Anzi, ancora meglio: nell’annunciare la più importante notizia nella recente Storia d’Italia, tenuta quasi in clandestinità dall’intera classe politica, che si manifesterà alla Camera dei deputati il prossimo lunedì 5 marzo 2012.
In quella data, cioè dopodomani, verrà modificato l’articolo 81 della costituzione introducendovi il concetto di “pareggio di bilancio”. In tal modo, qualunque tipo di decisione presa dal governo in materia economica non avrà più neppure bisogno di verifica parlamentare e/o approvazione, perché sarà sufficiente far approvare un decreto legge dopo l’altro appellandosi alla Costituzione. In tal
modo, si autorizza la costituzione a consentire la totale dismissione del settore pubblico (comprese le 2.500 tonnellate d’oro della nostra riserva strategica). Così facendo si annulla la volontà espressa dagli elettori nel referendum del giugno 2011. Verrà modificato, al pomeriggio, anche l’articolo 138 della Costituzione relativo all’azione referendaria in modo tale da garantire al governo uno strumento legale che consentirà di non indire più referendum.
In tal modo, “ufficialmente” l’Italia non risulta più, a tutti gli effetti, una nazione democratica e sovrana. Il governo, infatti, si troverà nella condizione di poter operare senza chiedere né l’appoggio né l’opinione dei cittadini, ascrivendo a sé il principio di “rispetto della norma costituzionale che prevede l’attuazione del pareggio di bilancio”. Faccio un esempio chiaro: il Ministro del Tesoro è ufficialmente responsabile dell’oro italiano; ne risponde al ministro delle finanze; entrambi, a loro volta, rispondono al presidente del consiglio, il quale per qualunque controversia si deve rivolgere alla Corte Costituzionale essendo l’oro nei nostri caveaux “riserva strategica”.
Poiché con cecità criminale, il PD PDL UDC API e FLI hanno consentito a Mario Monti di auto-delegarsi tutte le funzioni, (lui è presidente del consiglio, Ministro del tesoro e Ministro delle Finanze) dal prossimo martedì, nel nome del rispetto della nuova norma costituzionale che il parlamento varerà (il cosiddetto “fiscal compact”) per la prima volta nella Storia d’Italia (durante il fascismo, almeno formalmente, il Duce doveva rispondere a Sua Maestà il re) un’unica persona avrà la possibilità di poter prendere qualunque decisione in ambito economico e di investimento: risponderà soltanto a se stesso. Perché se bisogna vendere 5.000 tonnellate d’oro, il tesoro lo deve comunicare alle finanze che devono comunicarlo al presidente del consiglio che lo deve comunicare alla corte costituzionale (in questo caso tutto nelle mani di un’unica persona).
Questa è la ragione per cui in tutte le coalizioni di governo dal 1962 fino al 2011, presidenza del consiglio, tesoro, finanze ed economia sono state attribuite a persone politicamente non contigue: quando la DC aveva il tesoro, i socialisti beccavano le finanze e così via dicendo. E quando ci furono dei problemi ci si è rivolti alla Corte Costituzionale che doveva far applicare la Costituzione.
Dal prossimo martedì, grazie alla modificazione dell’art. 81, il governo non dovrà più rispondere a nessuno se non alla Corte Costituzionale che –legalmente e ufficialmente- chiederà solo e soltanto “che cosa state facendo per ottenere il pareggio di bilancio previsto dalla nuova costituzione?” e il governo risponderà: “taglio qui, taglio lì, vendo qui, vendo lì, tasso qui, tasso lì” e lì finisce.
Tutte le formazioni politiche italiane hanno INTENZIONALMENTE sottratto ai propri iscritti, simpatizzanti, aderenti, votanti, la possibilità di almeno dibattere sulla questione ed essere informati sulla vicenda. PD PDL UDC API e FLI e radicali hanno già detto voteranno a favore. Idv ha detto “no comment” (???) riservandosi il diritto di decidere all’ultima ora e la Lega Nord ha detto che ci pensano nel week end.
C’è un’unica formazione politica che ha denunciato il fatto spiegando di che si tratta.
E’ il movimento cinque stelle di Beppe Grillo.
E’ l’unica organizzazione politica italiana che ha diramato un comunicato ufficiale firmato dal suo leader, inviato a tutte le agenzie di stampa, giornali, tivvù, radio e bloggers indipendenti.
Nessuno lo ha diffuso.
Lo faccio qui di seguito su questo blog per una questione di principio.
Poi ciascuno è libero di pensare ciò che vuole.

Roma 2 marzo 2012: L'ATTACCO FINALE
Nel silenzio generale sta per consumarsi un golpe contro la nostra Costituzione. Lunedi 5 marzo in Parlamento infatti riprende la discussione per arrivare alla seconda votazione sulla modifica dell'art. 81 della Costituzione, al fine di inserirvi il "pareggio di bilancio" come richiesto dalla Comunità Europea attraverso il trattato sul "Fiscal Compact".

Inserire il pareggio di bilancio in Costituzione significa fornire una base di legittimità costituzionale alle politiche liberiste per rendere permanenti le misure di austerità, imposte dai governi 'tecnici' in Italia e in Grecia. Significa sostanzialmente blindare la dismissione definitiva del settore pubblico e dello stato sociale, già rifiutata dai cittadini con il referendum di giugno 2011.

In Parlamento, i partiti che appoggiano il governo Monti, PD, PDL, UDC sono a favore e probabilmente anche l'IDV. La Lega non si sa. Se alla Camera ed al Senato vi sarà un voto favorevole con una maggioranza di due terzi, non sarà poi possibile indire il referendum costituzionale secondo quanto prevede l'art. 138 della Costituzione, che è senza quorum e che probabilmente, dopo la vittoria del referendum sull'acqua, vedrebbe una netta bocciatura di questa modifica costituzionale da parte dei cittadini.

E' necessario quindi scongiurare l'ipotesi che i cittadini non possano essere consultati con il referendum per verificare se veramente vogliono questo cambiamento radicale del ruolo dello Stato in Italia.

firmato: Beppe Grillo.

Questa decisione rientra nel quadro operativo delle decisioni europee. 25 nazioni su 27 hanno accettato in Europa. Cambieranno tutti la propria costituzione entro venti giorni. Si sono rifiutate la Gran Bretagna e la Repubblica Ceka (new entry all’ultimo momento, con l’aggiunta di frase del primo ministro: “abbiamo già dato con il comunismo, avevamo promesso alla nazione mai più rinunciare alla nostra sovranità. Rispetteremo questo mandato”)..
In Francia, il candidato Hollande ha già fatto sapere che –nel caso venga eletto- convocherà immediatamente il parlamento per chiederne l’abolizione indicendo un referendum nazionale abrogativo, il che apre scenari insospettabili.
In Italia non c’è stato neppure il dibattito.
Quindi, le giovani generazioni non sono informate di ciò che accadrà.
Ritorniamo, quindi, ai “due Stati” che lo storico britannico Tony Judt indicava come nuovo scenario nella società post-moderna europea.
Dal prossimo martedì, ciascuno si assume le proprie responsabilità e dovrà schierarsi.
Ci saranno, in Europa, “ufficialmente” governi e stati che potranno decidere in materia economica leggi, tassazioni, acquisti e vendite, semplicemente facendo applicare il nuovo dispositivo costituzionale.
Nascerà, pertanto, una nuova opposizione.
Chiunque non si identifichi con questo dispositivo, diventerà una forza politica antagonista.
E avrà il còmpito di spiegare, diffondere, divulgare la possibilità di “pensare” a un diverso tipo di Stato, a una diversa forma di governo, laddove non sia più il mercato a dettare le leggi bensì le Leggi a gestire il mercato.
Sarà necessario smettere di parlare di economia e ritornare a parlare di politica, di esistenza.
Parlando di spread, di indici di borsa, e di tecnicismi economicistici, sono riusciti ad avere il via libera per alterare i principii democratici della Costituzione per fondare i quali le generazioni precedenti alla nostra si erano battuti.
Ferruccio Parri, Sandro Pertini, Pietro Nenni, Palmiro Togliatti, Ugo la Malfa, Giovanni Spadolini, Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi, Giuseppe Saragat, (tanto per citarne alcuni) si rivoltoleranno nella tomba.

Il dibattito, quindi, cambierà.
Con un colpo di spugna, lunedì 5 marzo 2012 ci rubano la Costituzione.
Dopo aver letto questo post –e dopo aver controllato e verificato le informazioni- chiunque non potrà più dire di non sapere.
Nessuno poteva, nessuno poteva non sapere. Così cantava Alessandro Haber.
L’importante è saperlo.
Dopodichè bisognerà co
minciare a confrontarsi sulle necessarie immediate forme di nuova aggregazione per cominciare a veicolare una nuova forma potenziale di Stato, alternativo a questo, non a caso nato, cresciuto e pasciuto nell’Italia voluta da Silvio Berlusconi che ha completamente squalificato il parlamento e le istituzioni, consentendo una deriva che ha finito per regalare la nostra bella Italia al miglior offerente.
Per chi è giovane e per coloro che non lo sono più ma ci tengono ai propri figli, nipoti e alle generazioni che verranno, si apre una necessaria strada di ricerca e inventività perché dobbiamo offrire un’alternativa plausibile.
L’idea di Stato offerta da Monti e dai partiti che lo appoggiano è una idea che appartiene a un mondo medioevale e che si basa sull’idea di nazione monotematica, monocratica, oligarchica, che spingerà i disagiati, i poveri e i ceti esclusi dalla ricchezza produttiva sociale a pensarsi senza futuro e a vedere in coloro che governano una elite superiore destinata a essere eterna.
Non lo sono.
Sono semplicemente dei ragionieri burocrati, asserviti a un’idea dello Stato che viene presentata come disumana, perché ineluttabile.
Noi sappiamo, invece, che tutto si può cambiare, se esiste una volontà e non esistono sistemi eterni. E’ caratteristica di ogni dittatura voler far credere “o noi o il baratro”.
La Verità Storica, invece, è un’altra: o Loro o Qualcosa d’altro.
Dobbiamo rimboccarci le mani, quindi per costruire uno Stato che sia “qualcosa d’altro”, un ente super partes non più assistenziale ma essenziale ed esistenziale, non più autoritario ma autorevole. Soprattutto basato sull’idea che la Politica è esercizio dell’amministrazione della Cosa Pubblica e non filiale di interessi privati.

Buon week end a tutti

Link: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.com/2012/03/lunedi-5-marzo-in-parlamento-cambiano.html


Citazione
Condividi: