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Il lato oscuro della finanziaria


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Il lato oscuro della finanziaria - Tutte le norme della nuova stesura

L'ultimo atto di forza è avvenuto poche ore fa, nella mattinata di oggi, presso la Commissione Bilancio alla Camera: la maggioranza ha approvato il maxi-emendamento di riscrittura della Legge Finanziaria per il 2010 [PDF], archiviando in blocco l'intero pacchetto di provvedimenti discussi fino ad allora, emendamenti di maggioranza ed opposizione compresi.
Un inedito (ed anomalo) di "voto di fiducia" imposto alla Commissione.

La precedente bozza [PDF], dal bassissimo profilo operativo, è stata ristrutturata radicalmente, comportando l'aggiunta di ben 195 commi sui 250 totali che ora compongono il centrale articolo 2.
Le novità non sono poche e saranno sicuramente destinate a far discutere parecchio.

In attesa che la stampa nazionale descriva il provvedimento più importante dell'intera attività parlamentare, questo blog in anteprima illustra i provvedimenti più imponenti del provvedimento.

Nessuna proposta in tema di sostegno ai redditi familiari, alle forme di lavoro precario o alle attività di ricerca sembra apparire all'interno di questo provvedimento che, in virtù della scarsa incisività, non si fa difficoltà a definire "osserva-crisi".
Le poche novità consistenti, eccezion fatta per gli incentivi all'assunzione dei disoccupati di lunga data, appartengono alla sempreverde categoria dei tagli alla spesa pubblica.

Comma 47 (confermato dalla precedente versione): possibilità di vendita, previa pubblica gara d'asta, delle proprietà sottratte alla mafia in virtù della legge 575 del 31 maggio 1965 [PDF].
Tutti i beni mafiosi non impiegabili per attività sociali o statali verranno esposti al rischio del riacquisto da parte dei vecchi proprietari.

Comma 118-bis: 8,3 miliardi di euro di tagli in 3 anni dal fondo a sostegno degli interventi urgenti (istituito lo scorso aprile), con priorità al settore dell'istruzione e degli eventi celebrativi.

Il 9 aprile 2009, dopo l'ingente quantità di tagli all'istruzione pubblica decisi lo scorso anno con la legge 133/08, il governo con la legge 33/09 dava vita a questo fondo destinato ai provvedimenti economici impellenti (con priorità all'istruzione pubblica, una sorta di "legge-gambero"), con una base operativa di 400 milioni di euro.
Il 23 novembre scorso, attraverso il DL 168/09, incrementava il fondo di 3,716 miliardi di euro.
Oggi, appena due settimane dopo, il governo decurta dal fondo 3,690 miliardi di euro.

Il fondo è, ora, praticamente azzerato.

I tagli si estenderanno nei prossimi anni, attraverso la sottrazione di 1,4 miliardi nel 2011 e 2,5 miliardi nel 2012.

Comma 118-bis: taglio di 120 milioni di euro per l'anno 2010 dal "Fondo per la competitività e lo sviluppo".

Comma 119: agli ammortizzatori in deroga previsti dalla legge 2/2009 (art. 19, comma 2) per i contratti CO.CO.CO. viene imposto un limite massimo di beneficio pari a 4 mila euro annui (si passa dal 10% del reddito senza limiti al 30%, ma con limite di 4 mila euro annue).

Comma 132: ripristino del Contratto di somministrazione di lavoro (il cosiddetto lavoro interinale) anche per le forme di lavoro a tempo indeterminato.

Comma 151: decurtazione di 100 milioni di euro dal Fondo sociale per occupazione e formazione (finalizzato al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga).

Comma 158: Ripristino della "Banca del Mezzogiorno SpA", stralciata dal provvedimento durante la precedente discussione in Senato. Il provvedimento prevede l'istituzione di un nuovo istituto di credito a partecipazione pubblica minoritaria, con la presenza di soci da raccogliere tra imprenditori, istituti di credito e società finanziarie in genere.
Nessuna esplicita direttiva operativa particolare, ma solo l'intenzione di massima di garantire mutui e prestiti alle piccole attività imprenditoriali del meridione.
Entro 5 anni avverrà la cessione totale delle quote pubbliche ai privati.

Comma 176: riduzione dei fondi per i comuni di 12, 86 e 112 milioni di euro per il prossimo triennio in virtù della riduzione dei consiglieri comunali, degli assessori e dei fondi alle comunità montane.
I fondi aggiuntivi andranno a finanziare il fondo per la scuola, ma verranno però decurtati per lo spostamento a giugno della ripresa dei tributi per L'Aquila.

Comma 191: ripristino immediato del pagamento dei tributi per le popolazioni terremotate. Pagamento degli arretrati a partire da giugno 2010 per il 100% del dovuto ed in 60 rate (40% del dovuto e in 120 rate per le popolazioni di Umbria e Marche nel 1997).

Comma 235: stanziamento di 300 milioni per la messa in sicurezza antisismica delle scuole. La legge che istituisce il fondo per tale scopo (169/08, articolo 7-bis) prevede una quota d'investimento pari al 5% dell'ammontare complessivo previsto per il Piano delle Infrastrutture Strategiche [PDF] allegato al DPEF.

Il totale delle risorse impegnate per le opere del Piano Infrastrutture ammontano però a ben 31,589 miliardi di euro. Le risorse stanziate per le scuole (300 milioni) costituiscono meno dell'1%.
Ben peggiore il conto basato sulle spese totali previste nell'allegato infrastrutture del DPEF: 487 milioni di euro il costo per il piano scolastico a fronte degli oltre 116 miliardi di euro del piano infrastrutturale complessivo (Mose, Ponte sullo Stretto, TAV, ...). La componente scolastica, in questo caso, si riduce sensibilmente allo 0,4% del totale.

Alessandro Tauro
Fonte: http://alessandrotauro.blogspot.com
Link: http://alessandrotauro.blogspot.com/2009/12/il-lato-oscuro-della-finanziaria-tutte.html
27.12.2009


Citazione
AndFinallyWillBeZeitgeist
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 178
 

I GIORNALI DELL'IMPERO (per quanto possano essere considerati, giustamente, inattendibili, celano sempre qualche "verità") NON FANNO CHE RICORDARCI CHE SI PREVEDE UN DEFAULT SUL DEBITO IN ITALIA......Prevedo che gli investitori internazionali inizino ad assumere scommesse speculative sulla partecipazione italiana all'euro entro la durata di un governo Berlusconi..........Queste non sono scommesse sull'impegno politico di Berlusconi nei confronti dell'euro........QUESTE SONO SCOMMESSE SULLE CIRCOSTANZE ECONOMICHE CHE POTREBBERO OBBLIGARE UN GOVERNO A PRENDERE DECISIONI CHE SONO INIMMAGINABILI FINO AL MOMENTO IN CUI DIVENTANO INEVITABILI.....I problemi italiani sono differenti da quelli della Francia e della Germania. Molte economie continentali sono afflitte da bassa crescita e alta disoccupazione. Anche l'Italia soffre di un basso livello di crescita anche se la sua creazione di posti di lavoro è stata rilevante................................................MA IL PROBLEMA DELL’ITALIA È QUELLO DI NON ESSERE PRONTA A UNA VITA NELL'UNIONE MONETARIA. MI PREME SEGNALARE LA FORTE DISCRASIA VIGENTE TRA PROBLEMI E SOLUZIONI PROPOSTE.....Da un lato infatti, sin dalla nascita dell'euro nel 1999, l'Italia ha registrato un massiccio apprezzamento del suo tasso reale di cambio. I SUOI COSTI UNITARI DEL LAVORO SONO CRESCIUTI DEL 20% RISPETTO ALLA GERMANIA. MA MENTRE LE RETRIBUZIONI TEDESCHE REAGISCONO ALLA DOMANDA AGGREGATA, I SALARI ITALIANI CONTINUANO A CRESCERE A UN RITMO DEL 3% ANNUO. L'ITALIA REGISTRA ANCHE UN PROBLEMA DI COMPETITIVITÀ DI PREZZO IN MOLTI SETTORI ECONOMICI..........................................Un programma sensibile di riforme economiche dovrebbe concentrarsi sulla contrattazione salariale e sulla regolamentazione dei mercati dei beni e servizi. Dall'altro lato Tremonti offre il tipo sbagliato di riforme.....Che consiste nello stesso tipo di riforme che sono fallite in altri Paesi europei.................E DAL MOMENTO CHE LA SUA FRAMMENTATA COALIZIONE DI MODERATI, CENTRISTI ED ESTREMISTI XENOFOBI, AVRÀ UNA SOTTOLISSIMA MAGGIORANZA IN SENATO, POTREBBE ANCHE NON ESSERE IN GRADO DI PORTARE A COMPIMENTO IL SUO INSUFFICIENTE PROGRAMMA. SE L'ITALIA CONTINUERÀ A PERDERE COMPETITIVITÀ MACROECONOMICA, UN MOVIMENTO POLITICO POPULISTA POTREBBE BEN EMERGERE CON UN PROGRAMMA PER L'ABBANDONO DELL'EURO. PROVIAMO A IMMAGINARE L'INIMMAGINABILE E IPOTIZZIAMO CHE UN FUTURO GOVERNO ITALIANO RIPORTI LA LIRA................Cosa succederebbe al debito del Paese, prevalentemente denominato in euro, che attualmente raggiunge quote astronomiche? L'Italia sarebbe quasi certamente incapace di rimborsare pienamente le sue obbligazioni nei confronti degli investitori.........E dovrebbe o riconvertire tali debiti in lire a un tasso di cambio sfavorevole agli investitori, o addirittura dichiarare apertamente l'insolvenza......Dal punto di vista di un investitore l'abbandono dell'eurozona è equivalente a un'insolvenza sovrana. E data questa prospettiva, perché i mercati finanziari non stanno ancora scommettendo su un tale evento? LA SCORSA SETTIMANA I RENDIMENTI SUI TITOLI PUBBLICI DECENNALI ITALIANI REGISTRAVANO SOLAMENTE UN DIFFERENZIALE DI 0,3 PUNTI AL DI SOPRA DEGLI EQUIVALENTI TITOLI TEDESCHI. E TALE VALUTAZIONE SUGGERISCE CHE I MERCATI NON VEDONO ATTUALMENTE UN ALTO RISCHIO DI DEFAULT.........Ma certamente, anche se qualcuno, qui sul Forum che combatte i "mulini a vento", reputa improbabile l'abbandono italiano dell'eurozona, il rischio non è nemmeno pari a zero.....Sono tre i fattori che potrebbero spiegare l'ottimismo del mercato. Primo: l'opinione che l'Italia potrebbe essere effettivamente intrappolata dentro l'Eurozona; LASCIARLA NON RISOLVEREBBE ALCUN PROBLEMA ECONOMICO. Secondo: la Banca centrale europea in ultima istanza interverrebbe per evitare l'insolvenza di uno stato membro. Ma tale argomento sembra sottovalutare la decisione della Bce a rispettare la propria regola di "non salvataggio" in tali circostanze....................................Il terzo fattore è quello che anche se si accettasse lo scenario peggiore, è ancora molto improbabile che l'insolvenza si materializzi entro la vita residua di un’obbligazione decennale. E tale argomento offre la spiegazione più plausibile per cui i mercati non hanno ancora fatto pagare un premio di rischio più elevato sui titoli di stato italiani. E SPIEGA ANCHE PERCHÉ I MERCATI OBBLIGAZIONARI SONO NOTORIAMENTE CATTIVI INDICATORI ANTICIPATI DEL RISCHIO D’INSOLVENZA. I mercati obbligazionari sono compiacenti fino a quando iniziano ad andare nel panico.


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