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(In) fedele alla linea


Tao
 Tao
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Musica. La difficile metamorfosi di Giovanni Lindo Ferretti in concerto al teatro Goldoni di Venezia. Il 25 marzo su Sky Arte un film documentario su di lui

Non è mai facile la con­vi­venza con l’altro da sé per un arti­sta ed è ancor più dif­fi­cile dopo aver supe­rato una malat­tia. Quando poi si tratta di Gio­vanni Lindo Fer­retti tutto si com­plica. E allora cosa fare: ascol­tare il rivo­lu­zio­na­rio can­tante di Emi­lia para­noica e I fuo­chi di San Gio­vanni o leg­gere lo scrit­tore rea­zio­na­rio di Reduce e Barbarico?

Andare indie­tro all’essere poco più che ado­le­scenti ed emo­zio­narsi all’ascolto e alla visione colo­rata dei canti e dei balli punk-romagnoli orche­strati con Mas­simo Zam­boni, Anna­rella e Farouk nei CCCP o rimet­tere sul piatto gli album della lenta e ine­so­ra­bile ricon­ver­sione reli­giosa, pas­sata attra­verso i Csi e i Prg, prima degli ina­spet­tati exploit let­te­rari e non solo? Le posi­zioni poli­ti­che dell’ultimo Fer­retti sono note e da tempo hanno smesso di sor­pren­dere quanto invece pare ancora nuovo il suo desi­de­rio di spe­ri­men­tare uno stile di vita “altro”: tra cavalli e mon­ta­gne (da pagarsi facendo ogni tanto musica, album e con­certi come disse nel film Fedeli alla Linea). Comun­que, que­ste sono domande che oggi, in tempo di memo­ria corta e basta dare un’occhiata ai risul­tati delle ele­zioni ammi­ni­stra­tive fran­cesi, sem­brano scom­porsi in una miriade di post che aspi­rano solo a ciò che potrebbe chia­marsi ancora “uno stato d’agitazione”, più che di pensiero.

Con buona pace di Zuc­ken­berg e all’uso che si fa della sua stringa “a cosa stai pen­sando?” che però torna utile nel momento in cui è lo stesso Fer­retti a fir­marsi come in uno spec­chio riflesso (FLG): "Ho rico­min­ciato otto anni fa con Ezio: Bella Gente d’Appennino, decine e decine di con­certi per voce e vio­lino tra chiese, tea­tri, radure, piazze, castelli: un’Italia da incanto. Quat­tro anni fa è arri­vato Luca con basso, chi­tarra elet­trica, bat­te­ria elet­tro­nica. Ezio senza tra­la­sciare il vio­lino ha ripreso la chi­tarra; io ho comin­ciato a sor­ri­dere della mia sto­ria, tutta, ed è nato FLG A Cuor Con­tento. Una realtà che non smette di sor­pren­dermi, mi fa felice e sono Luca ed Ezio a ren­derla pos­si­bile sul palco; Mauro al mixer; Ser­gio nei rap­porti con il mondo|".

Dun­que, un pugno di date del tour che si è chiuso sabato scorso al Tea­tro Gol­doni di Vene­zia e che ripren­derà dopo una lunga sosta a mag­gio da Bolo­gna (l’8), che hanno segnato il ritorno sul palco di uno dei pro­ta­go­ni­sti della musica ita­liana degli ultimi trent’anni. E il Gio­vanni Lindo Fer­retti che si ascolta è tutto com­po­sto sia nel mani­fe­sto retro­spet­tivo di A cuor con­tento e sia nella rigo­rosa sca­letta pro­po­sta, cri­stal­liz­zata anche nei bis, in un tempo che sem­bra sì appar­te­ner­gli, ma che s’avverte – ad un attento ascolto — lon­tano se non fosse per il bat­ti­mani e nella richie­sta dei brani dei fan, della prima e seconda ora, che ne recla­mano l’indimenticabile voce che sovra­sta l’assordante “wall of sound” e rive­ste di sto­ria le nuove ver­sioni di Mi ami?, Radio Kabul, Curami e Spara Jurij. Solo, allora ci si accorge di come il con­certo sia “cccp” cen­trico e che forse gli anni non sono pas­sati invano e si è meno “reduci”. E a pro­po­sito di Fedeli alla linea,  mer­co­ledì 25 marzo (ore 22.10) Sky Arte lo pro­pone in prima tv. Per la regia di Ger­mano Mac­cioni con­tiene — per i fan — molte imma­gini inedite.

Fabio Francione
Fonte: www.ilmnaifesto.info
24.03.2015


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