Roma - I lettori piu' voraci? Sono gli anziani e, piu' in genere, le donne. Tra 65-74enni, infatti, uno su cinque ha 'divorato' dodici o piu' libri nell'ultimo anno, tra le donne la quota e' del 16%. Sfogliano pagine e pagine anche laureati (24,4%), dirigenti e imprenditori (19,8%) e le persone che si sono rititare dal lavoro e, dunque, hanno piu' tempo libero (18,7%). È quanto emerge da una statistica dell'Istat sulla lettura dei libri in Italia. Fin qui le buone notizie. Il quadro, infatti, ha tanti punti scuri e pochi chiari: il 44,9% degli italiani dichiara di aver letto solo fino a tre testi nell'ultimo anno, solo il 15,2% ne ha letti 12 o piu'. Tra i cosiddetti lettori 'deboli' e 'forti', insomma, c'e' una voragine. E comunque il 45,1% della popolazione, quasi un italiano su due, al massimo apre un libro all'anno per motivi di piacere escludendo, dunque, studio e lavoro. Mentre il 10,3% delle famiglie dichiara di non avere una biblioteca in casa.
CHI LEGGE E CHI NO - Nel 2009 il 45,1% della popolazione di 6 anni e piu' (oltre 25 milioni e 300 mila persone) dichiara di aver letto "almeno un libro" non scolastico o non legato alla propria profesisone. La quota piu' alta di lettori 'basici' si riscontra tra gli 11-17enni e decresce all'aumentare dell'eta'. A partire dai 35 anni si scende sotto il 50%, dai 65 anni in poi si cala ancora un po', fino a raggiungere il valore piu' basso tra la popolazione over 75 anni (22,8%). Le donne leggono piu' degli uomini: le lettrici sono il 51,6%, i lettori il 38,2%. Le differenze di genere si annullano solo tra gli over 75. Il titolo di studio influisce fortemente sui livelli di lettura: si va da un massimo dell'80,6% tra i laureati a un minimo del 28,4% tra chi possiede la licenza elementare o nessun titolo.
Seguono i dati dell'Istat sulla lettura in Italia:
TESTA A TESTA TRA NORD E CENTRO, SUD INDIETRO - A livello territoriale, le quote piu' alte di lettori di libri si registrano al Nord: quasi il 52% della popolazione di 6 anni e piu' ha letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista. Se la cava bene anche il Centro (48%). Nel Sud e nelle Isole, invece, la quota di lettori scende rispettivamente al 34,2% e al 35,4%. Ma ci sono significative variazioni anche tra regioni e regioni: se Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia fanno registrare livelli di lettura superiori al 56%, Marche, Umbria e tutte le regioni del Mezzogiorno si attestano al di sotto della media nazionale. Agli ultimi posti Calabria (34,3%), Puglia (33,1%), Campania (32,9%) e Sicilia (31,5%).
I LETTORI PIU' VORACI? DONNE E ANZIANI - Il 44,9% degli italiani ha letto al massimo tre libri negli ultimi 12 mesi (lettori deboli) il 15,2% ne ha letti 12 o piu' (lettori forti). I lettori deboli sono soprattutto maschi (48,1%), bambini e ragazzi fino a 14 anni (piu' del 48%), persone con 75 anni e piu' (49,5%), persone con la licenza media o titolo inferiore (piu' del 50%), operai (55,3%), persone in cerca di prima occupazione e casalinghe (oltre il 51%), residenti nelle regioni meridionali (57,6%). Mentre tra i lettori piu' voraci ci sono le persone di 65-74 anni (19,8%), le donne (16%), con un picco tra quelle di 65-74 anni (22,1%), i laureati (24,4%), dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (19,8%) e ritirati dal lavoro (18,7%).
Seguono i dati dell'Istat sulla lettura in Italia:
LE BIBLIOTECHE DOMESTICHE - L'89,2% delle famiglie dichiara di possedere libri in casa: il 62,5% ne ha al massimo 100, poco piu' di un quarto dichiara di possederne piu' di 100 (26,7%), mentre il 10,3% (pari a 2 milioni e 474 mila famiglie) dichiara di non averne affatto. La regione con la percentuale piu' alta di famiglie che non possiedono in casa alcun libro e' la Sicilia (20,2%), seguita dalle regioni meridionali nel loro complesso (15,0%), mentre nelle regioni del Centro-nord tale quota non raggiunge il 9%. La presenza di una biblioteca domestica influenza, ovviamente, i piu' piccoli. È "un elemento- dice l'Istat- che puo' influire sulle abitudini di lettura dei ragazzi, e che e' strettamente collegato al titolo di studio e al comportamento di lettura dei genitori, e' il numero di libri presenti in casa: in altri termini il crescere in mezzo ai libri". (DIRE)
Fonte: www.dirittiglobali.it
Link: http://www.dirittiglobali.it/articolo.php?id_news=21835
12.04.2010
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forse siamo arrivati ad una situazione tale che gran parte degli italiani hanno incombenze ben più gravi che non quelle di leggere libri...
E' fondamentale un popolo ignorante per poter esercitare la dittatura