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L’Italia schiera le truppe nel Mediterrane


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 33516
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Al via nei prossimi giorni l’operazione “Mare Sicuro”, promossa dal Ministero della Difesa, tra numerose polemiche, a tutela delle piattaforme petrolifere off-shore e dei gasdotti italiani in Libia, che potrebbero cadere sotto il controllo jihadista. Ne abbiamo parlato con Daniele Lazzeri Chairman del think tank di geopolitica ed economia internazionale “Il Nodo di Gordio” e Direttore dell’omonimia rivista.

Un migliaio di militari, tra Incursori della Marina e fucilieri del San Marco, 4 navi di cui una da sbarco, 2 fregate e 1 cacciatorpediniere. In loro supporto i droni dell’Aeronautica militare. Questi i numeri dell’appena promossa “Missione navale di Sorveglianza e Sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale”. La mobilitazione militare dei prossimi giorni servirà, come ha spiegato il Ministro della Difesa in Parlamento, da “potenziamento del dispositivo aeronavale dispiegato nel Mediterraneo centrale”, di fronte alle coste nord-africane.

Viene incrementata, dunque, la presenza militare italiana dinanzi alle coste libiche e tunisine. L’ulteriore dispiegamento di forze nel Mediterraneo, voluta dal Ministero della Difesa, ha la duplice finalità di assicurare, da una parte, un tempestivo intervento nel caso in cui connazionali si trovino in pericolo, in regioni nella quali è forte la minaccia della Jihad, e dall’altra di tutelare le infrastrutture nazionali situate in Nord Africa. “Mare Sicuro” rappresenta, sostanzialmente, la risposta governativa all’attentato di Tunisi. Il Ministro Roberta Pinotti ha, infatti, spiegato che l’operazione servirà “tanto per la protezione delle linee di comunicazione, dei natanti commerciali e delle piattaforme off-shore nazionali, quanto per la sorveglianza delle formazioni jihadiste. Il tutto è integrato nell’Operazione alla quale è stato dato il nome di ‘Mare Sicuro’, anche per analogia semantica con quanto avviene sul territorio nazionale (‘Strade Sicure’)”.

Un’operazione militare nuova ,dunque, e maggiormente efficace rispetto a quelle precedenti come spiega Daniele Lazzeri, direttore del Nodo di Gordio: “L’operazione Mare Sicuro si preannuncia come un deciso punto di svolta rispetto all’esperienza francamente non entusiasmante di Triton. E ciò non solo per il maggior dispiegamento di forze messo in campo rispetto al passato ma anche per il tipo di missione attribuito all’operazione e preannunciato qualche giorno fa dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti, quello di potenziare la sorveglianza delle coste nordafricane per assicurare un più celere ed efficace intervento a difesa dei nostri connazionali e proteggere le infrastrutture strategiche per il nostro Paese. Il precipitare della situazione in Libia e l’avanzata dei nuovi Signori del Terrore in Tunisia, unita alla minaccia di un aumento esponenziale degli sbarchi di clandestini sul territorio italiano hanno spinto gli Stati Maggiori ad individuare un nuovo modello di intervento. Mare Sicuro vedrà, infatti, la partecipazione e lo stretto coordinamento di Marina Militare ed Aeronautica, con un dispiegamento di forze che potrebbe arginare il fenomeno, garantendo anche contestualmente la sicurezza delle linee di comunicazione e delle imbarcazioni mercantili.”

Tuttavia si è portati a ritenere, come evidenziato anche da Repubblica, che l’obiettivo principale dell’operazione voluta dallo Stato Maggiore sia la difesa dell’immenso gasdotto Greenstream. L’impianto parte da Mellitah in Libia, per giungere direttamente sulle coste siciliane di Gela. Sembrerebbe, infatti, che i fautori del jihad waabita siano interessati al controllo del metano ad ovest del deserto libico, importante fonte di sostentamento economico per le milizie fondamentaliste. Dall’impianto si snodano tubi che, per circa 500 kilometri, pompano fino a 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno, rifornendo molti paesi europei. L’intero complesso è stato voluto e costruito per tre quarti da Eni nel 2004, con un investimento di circa 7 miliardi di euro, in un momento in cui, l’amicizia di Berlusconi e Gheddafi, permetteva all’Italia di investire in Libia, tutelando realmente i propri interessi energetici.

Fabrizio Ciannamea
Fonte: www.lintellettualedissidente.it
Link: http://www.lintellettualedissidente.it/italia-2/mare-sicuro-litalia-schiera-le-proprie-truppe-nel-mediterraneo/
24.03.2015


Citazione
PietroGE
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 4113
 

Con “Mare Sicuro” l'Italia andrà a prendere i clandestini direttamente sulla spiaggia libica, naturalmente dopo che avranno pagato i negrieri.
Più di questo non credo proprio che potrà fare, a meno che qualcun altro con più mezzi non si accodi nell'avventura.


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