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le bande di immigrati che stanno stuprando la stampa italian


helios
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Le bande di immigrati che stanno stuprando la stampa italiana

La domanda è una: le nostre donne devono temere più le bande di immigrati o lo Ius primae noctis di Bruno Vespa? Il dibattito è aperto mentre il Giornale parla di Guerra santa contro le donne. Con invidia, evidentemente
Alessandro D'Amato
giovedì 07 gennaio 2016 08:09

«Le nostre donne devono temere le bande di immigrati? Ne parleremo stasera a Porta a Porta», dice minacciosamente Bruno Vespa su Twitter, anche se l’accento che sembra minacciosamente posto su quel “nostre” fa pensare che le donne italiane dovrebbero più preoccuparsi dello Jus Primae Noctis medievale che pare insito nell’aggettivo possessivo.

Le bande di immigrati che stanno stuprando la stampa italiana

Ma la giornata allegra della stampa italiana, eccitata oltremodo dalle aggressioni sessuali di Colonia, non è finita qui. Al Giornale ad esempio parlano di «Guerra santa contro le donne» e sostengono che le autorità tedesche pensino che ci sia un’unica mente dietro le violenze di Colonia e altre due città, richiamando l’ennesimo “disastro delle politiche UE”. Chi sarebbe la mente di cui parla Il Geniale, come lo chiamavano ai bei tempi? Gli investigatori tedeschi che stanno indagando sulle aggressioni sessuali di massa avvenute la notte di Capodanno a Colonia stanno verificando i possibili legami con una gang criminale composta in gran parte da nordafricani la cui attività è nota agli inquirenti da oltre 18 mesi. Questa gang avrebbe base a Dusseldorf, come confermano dalla polizia della città dove è attiva una unità speciale, chiamata ‘Casablanca’, che sta indagando su circa 2mila persone ritenute coinvolte in questa rete. La polizia di Dusseldorf sta quindi collaborando con i colleghi di Colonia per determinare se questa gang possa essere dietro a queste aggressioni che, come ha detto il ministro della Giustizia, appaiono essere il frutto di un attacco coordinato. Intanto, la polizia ha smentito la notizia circolata ieri di mille aggressori, spiegando che nella zona intorno alla stazione di Colonia dove si sono verificati gli incidenti si trovavano alla mezzanotte del 31 dicembre circa mille uomini ma non tutti sono coinvolti nelle aggressioni.

colonia bande immigrati

Eppure il Giornale scrive:

De Maizière ha dichiarato che i responsabili delle violenze – fino a mille persone, molte delle quali sarebbero immigrati o figli di immigrati tra i 15 e i 35 anni – saranno «puniti» e che «chi commette gravi crimini deve aspettarsi di essere espulso dalla Germania».

Inutile dire che l’affermazione non trova riscontri da nessuna parte ed è anzi smentita da quanto dichiarato sopra e addirittura da quanto scritto dal Giornale nello stesso articolo a firma di Noam Benjamin e attribuito al capo della polizia di Colonia:

«Al momento non abbiamo alcuna pista che ci porti agli assalitori» ha invece risposto Albers in conferenza stampa con il sindaco

Il tweet della Boldrini (che risale a mesi fa)

Il Giornale poi dedica un box a un tweet di mesi fa scritto da Laura Boldrini che richiamava la vittoria di Henriette Reker, sindaca di Colonia ed ex dirigente di un centro d’accoglienza per profughi, nel frattempo finita nella polemica del braccio. La prima cittadina ha infatti suggerito alle donne di usare maggiore cautela ed attenzioni – come quella di tenersi a distanza dagli sconosciuti e cercare di rimanere sempre in gruppo – quando si trovano per strada per evitare altri incidenti. Suggerimenti che sono apparsi un modo per addossare in qualche modo alle donne la responsabilità delle aggressioni. Libero invece al tweet di mesi fa della Boldrini riesce a dedicare un’intera pagina:

bande immigrati 1

Intanto in Germania finora solo tre uomini sono stati identificati e nessuno è stato ancora arrestato. “La polizia non dovrebbe lavorare così” ha detto de Maiziere, mentre sui social network monta la marea di critiche verso la politica delle porte aperte per i rifugiati voluta dalla Merkel in estate, nonostante nulla dimostri per il momenti che gli autori delle violenze siano profughi giunti da poco. “Signora Merkel, la Germania è abbastanza ‘colorita e cosmopolita’ dopo l’ondata di reati e violenze sessuali?” attacca – su Twitter – Frauke Petry, leader di Afd (Alternative fur Deutschland), principale partito dell’opposizione di destra e anti-euro. La polizia di Colonia intanto lancia l’ipotesi che l’aggressione fosse organizzata e collegata a bande di criminali comuni. A Dusseldorf, in passato, seppure su scala minore, sarebbero avvenuti fatti simili: con le donne distratte con violente moleste sessuali mentre venivano in realtà derubate. Intanto Dinah Riese, una giornalista del quotidiano tedesco Die Tageszeitung, scrive:

L’obiettivo delle aggressioni era il furto, le violenze sessuali erano solo un diversivo. Questo non rende meno grave l’episodio: si è pur sempre trattato di violazioni dell’integrità fisica delle donne.

Ma le molestie sessuali su vasta scala non sono una novità. Anche se molti non se ne vogliono rendere conto, in tutte le grandi manifestazioni in cui l’alcol abbonda le donne devono affrontare una triste realtà: essere toccate contro la loro volontà. Nell’Unione europea una donna su due è stata vittima di violenze fisiche o sessuali.

Chi vuole cambiare la situazione deve pensare alla società nella sua interezza. Per certi maschi tedeschi, il carnevale o l’Oktoberfest non sono divertenti senza qualche palpatina. Fin troppo spesso la colpa viene data alle vittime: la gonna troppo corta, lo sguardo troppo invitante.

Succede a Colonia come in piazza Tahrir al Cairo o al parco Gezi di Istanbul. Gli uomini che molestano le donne sono uguali in tutto il mondo. Ma molti tedeschi la pensano diversamente. Mentre alcuni già chiamano alle armi, il partito Alternative für Deutschland vuole chiudere le frontiere ed espellere i “richiedenti asilo che hanno commesso reati”.

Per i populisti di destra la colpa è degli stranieri. Ma la loro idea della donna non è affatto migliore di quella dei molestatori. “Peccato che non sia toccato a voi”, si sentono rispondere su Twitter le donne che si oppongono al razzismo. Episodi come quello di Colonia devono essere scongiurati. Ma gli esagitati con la bava alla bocca non possono contribuire alla soluzione: con la loro retorica antifemminista sono parte del problema.

Ma cosa volete che ci capisca lei, pensano i giornali italiani: è pur sempre una donna.

http://www.nextquotidiano.it/le-bande-di-immigrati-che-stanno-stuprando-la-stampa-italiana/


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istwine
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Immigrati 1 - Donne 0. Palla al centro.

Comunque, il primo, se uno cerca:

http://fra.europa.eu/sites/default/files/fra-2014-vaw-survey-factsheet_en.pdf

Women experiencing physical and/or sexual violence since the age of 15 and in the 12 months before the interview, EU-28 (%)

Il 67% NO, il 33% SI

Nella seconda pagina c'è un grafico. Pare che la maggior parte dei casi sia in Finlandia, Danimarca e Lettonia. L'Italia è nella percentuale più bassa 10%-19%. Le più alte, invece sono 30-39%.

Ovviamente anche il documento dice:

"Differences between countries can reflect a number of factors as well as actual differences in victimisation rates, such as: whether it is culturally acceptable to talk with other people about experiences of violence against women, including survey interviewers; and the possibility that enhanced gender equality in a country could lead to higher levels of disclosure about violence against women since incidents are more likely to be openly addressed and challenged in societies with enhanced equality."

Dunque non è semplice. Però è semplice ad esempio dire che la frase "nell'Unione Europea una donna su due è stata vittima di violenze fisiche o sessuali" è una cazzata. Ma pare si possa sempre dire tutto.


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helios
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Dunque non è semplice. Però è semplice ad esempio dire che la frase "nell'Unione Europea una donna su due è stata vittima di violenze fisiche o sessuali" è una cazzata. Ma pare si possa sempre dire tutto.

è una cazzata anche dire che è una cazzata se non si hanno gli strumenti per farlo. Se sono statitistiche una vale l'altra.


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istwine
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Hai ragione, infatti io sono alto 160 metri oggi, domani chissà.


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Cataldo
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Post: 269
 

Utilizzare numeri e cifre e statistiche nel campo delle scienze umane è tipico della tradizione anglosassone negli studi sociali, il problema è che questa pratica ha dei limiti interni, che devono essere ben spiegati in ogni circostanza, mancando ogni contesto questi numeri sono intercambiabili, come dice helios.
Sarebbe diverso se invece si spiegasse bene il tipo di violenza subito, la natura del campione, la modalità e i tempi della rilevazione, etc etc.
Ma questo comporta una comunicazione seria con tempi di esposizione adeguate, mentre la propaganda, di qualsiasi segno, va per le spicce e spara numeri ad minchiam ad ogni occasione utile.
Sul tema della violenza di genere sono scettico sulla possibilità di una analisi statistica, se non limitata ad aspetti specifici delle conseguenze rilevabili, come ricoveri o interventi delle forze dell'ordine, ad esempio.


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helios
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Hai ragione, infatti io sono alto 160 metri oggi, domani chissà.

questa è quella che sia chiama una cazzata. Proseguiamo allegramento con questo andazzo?


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