L'inchiesta trova casa

A cosa servono le inchieste di denuncia se poi la politica non le usa per fare il proprio mestiere? È la domanda che Fabio Fazio rivolge a Riccardo Iacona, suo ospite per annunciare il ritorno di Presadiretta (domenica, Raitre), il programma che, insieme a Report di Milena Gabanelli, rivolta l'Italia. La risposta del giornalista è semplice: «Servono a informare il pubblico che vede la tv». Anche se la politica se ne frega, il teleutente diventa un cittadino e per il giornalista può bastare. Al contrario di chi, invece, dirige un'azienda pubblica come la Rai, mettendosi qualche inchiesta all'occhiello, discutendo del dosaggio delle interviste a questo o quel politico.

La puntata "Casedapazzi" radiografava la condizione di migliaia di persone senza casa, italiane e straniere. Raccontava le ragioni dell'emergenza: bassi stipendi, disoccupazione, aumento vertiginoso degli affitti. Contabilizzava la piaga italiana degli affitti in nero: il 40 per cento del mercato con 3800 milioni di euro, ogni anno, evasi. Sottolineava l'esistenza di un movimento romano per la casa, in campo contro una politica comunale (presente e passata) che, ogni anno, spende 30 milioni del suo bilancio per sistemazioni provvisorie degli sfrattati, cioè pagando, a enti privati, un fiume di denaro a fondo perduto.
Dopo la denuncia, l'altra faccia: architetti appassionati studiosi di piani di riuso abitativo nelle città, organizzatori di progetti a prezzi competitivi, senza altro cemento, riutilizzando l'immenso patrimonio edilizio esistente. E, in chiusura, la botta finale: tutti a Parigi per vedere come una normale, consolidata pratica politica produce case con affitti non superiori al 30 per cento del reddito dell'inquilino. Come, anziché costruire nuove case in periferia, si abitano le case ristrutturate del centro: 12 mila gli appartamenti comprati, solo nell'ultimo anno, con la scelta di collocare, in ogni singolo edificio, persone di tutti i livelli di reddito, evitando così la formazione di ghetti per i nuovi miserabili. E il comune che diventa ricco, padrone delle case grazie a una sola legge del parlamento: la prelazione dello Stato sui patrimoni. Il contrasto è da primo a terzo mondo (il nostro Gabon non riguarda solo l'amministrazione della giustizia).

La telecamera entra negli alloggi romani fatiscenti (il quarto piano di Corviale è un viaggio all'inferno), abitati da famiglie umiliate, costrette a vivere (l'occupazione, lo sgombero) da abusivi, mentre prospera il traffico di case popolari rivendute dalla malavita lasciando fuori chi ne avrebbe diritto. Invece le case di Parigi, curate, assegnate per diritto senza scavalcare balconi e forzare serrature, secondo progetti che impegnano gli amministratori. Da noi la tragedia siciliana di Favara, i vecchi centri storici sbriciolati. Un paese di sudditi. Oltreconfine solo cittadini.

Norma Rangeri
Fonte: www.ilmanifesto.it
Link: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20100202/pagina/02/pezzo/270451/
2.02.2010