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lo smacchiatore di giaguari insiste


paolodegregorio
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- lo smacchiatore di giaguaro insiste -
di Paolo De Gregorio, 27 febbraio 2013

Invece di ritirarsi a vita privata, dopo una brillante carriera passata a demolire la sinistra all’ombra di D’Alema e del mastodontico “apparato” del suo partito, delle Coop, del sindacato, Bersani annuncia la lieta novella, a reti unificate, che lui non abbandona la nave, come se questa scelta di continuare a collezionare sconfitte fosse un vantaggio per il partito che dirige.

Accanimento terapeutico si potrebbe definire, ostinazione ottusa di chi non riesce ad imparare dagli errori, sconcertato dal fatto destabilizzante di essere stato raggiunto da una organizzazione di incensurati senza soldi e senza esperienza politica, da lui e dal suo partito catalogati e additati come “fascisti del web”, “antipolitici”, “populisti”, “pericolo per la democrazia”” e via diffamando.

Ora, ad elezioni avvenute, con una faccia ed un tono più adatti ad un funerale, attenua la sua critica verso il M5S e lo definisce, con malcelata commiserazione, portatore di una visione “semplicistica” della politica, con cui però bisognerà pure parlare, naturalmente esprimendosi in politichese stretto, alla De Mita, per capirci. Insopportabile, fuori dal tempo, defunto politicamente.
Per Bersani parlare chiaro, mettere per scritto il proprio programma con in evidenza i 20 punti più importanti a cui dare la precedenza assoluta, e diffonderlo in rete a disposizione della cittadinanza attiva e informata, è un fatto da sempliciotti digiuni di politica, che ingenuamente pretendono di aver solo incensurati nelle loro file, e dopo due legislature, per impegno d’onore con il loro movimento, si impegnano a considerarsi ineleggibili. Un vero affronto ai politicanti di mestiere!

Il miracolo è che per la prima volta un terzo del popolo italiano ha abbandonato i partiti tradizionali, stanco delle ruberie, dello spolpamento della cosa pubblica, della incapacità di fronteggiare la crisi economica, e ha dato fiducia a dei perfetti sconosciuti di cui però si capiva che erano espressione di iniziative sul territorio, giovani incensurati, con facce pulite, capaci e moderni nella presenza in Rete, competenti e pragmatici, senza ideologie soffocanti, pronti a smascherare le magagne, gli inciuci, le ruberie nelle pubbliche amministrazioni.

108 deputati alla Camera e 54 senatori in Senato garantiranno agli italiani una informazione in diretta dal cuore delle istituzioni, probabilmente faranno tornare di moda l’onestà e renderanno la vita difficile agli inciuci e ai ladri e, pur non facendo nessuna alleanza di governo, il Movimento voterà quelle leggi che considererà utili all’Italia, con pragmatismo e trasparenza.

A Bersani e Berlusconi resta in mano il cerino acceso della governabilità, e dovranno per forza trovare una intesa, magari imbarcando anche Monti, soluzione che non credo avrà un brillante futuro. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere?
Paolo De Gregorio


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